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ORDINAMENTI SOCIALISTI

Sono quelli ordinamenti che si ispirano all’idea marxista-leninista. Caratteri

di fondo:

• Contrapposizione con il costituzionalismo di stampo liberale. Negli

ordinamenti socialisti non esistono il principio di separazione dei poteri e la

tutela dei diritti individuali.

• A livello teorico il diritto e l’ordinamento giuridico sono considerate

delle sovrastrutture. Questa concezione di stato ha avuto grande fortuna

durante il ‘900 ( U.R.S.S.). tra i pochi esempi che rimangono possiamo citare

la Cina  essa da un lato conserva alcuni caratteri dell’ordinamento

socialista, dal altro ha iniziato un’opera di apertura dell’economia perdendo

una delle peculiarità dell’ordinamento socialista.

Nei giorni del 6 – 7 di Novembre Lenin sparò un colpo di cannone contro il

palazzo d’inverno dove si era rifugiato il capo di governo, successore

dell’ultimo zar Nicola 2°. Questo è l’atto con il quale si ebbe l’incipit della

cosiddetta rivoluzione d’inverno e la stesura della prima costituzione

socialista del 1918. Essa venne preceduta da una dichiarazione ( dell’uomo,

del popolo e del lavoratore sfruttato) con la quale venne abolita la proprietà

privata a favore della proprietà sociale. L’obiettivo della rivoluzione era

instaurare una dittatura del proletariato che avrebbe dovuto distruggere

l’architettura dello stato borghese e dar vita all’instaurazione

dell’ordinamento socialista. La dittatura del proletariato avrebbe dovuto

essere una fase transitoria volta a rompere i vecchi schemi predefiniti: gli

avvenimento non presero la forma desiderata, infatti questo non fu un

momento transitorio bensì una fase storia che durò per molti anni avvenire.

L’ordinamento socialista si configura come totalitario, non c’è alcuna

democraticità, di fatto abbiamo un partito unico che si erge come portatore

della verità. Sotto il profilo dell’organizzazione costituzionale il modello

socialista si incentra sui soviet ossia assemblea di operai, formatosi

spontaneamente e successivamente istituzionalizzate grazie alle

costituzione del 1918. I soviet superano la matrice rappresentativa: ogni

assemblea delega all’assemblea superiore fino ad arrivare al presidium che

svolge la funzione di capo di stato.

La Costituzione del 1918:

• Venne introdotto il censo del lavoro

• Il voto non ha il medesimo peso: alla prima classe ( operai ) venne

attribuito un peso maggiore rispetto ai contadini dando vita ad una

contrapposizione tra campagna e città che durò a lungo nel tempo.

• Voto paleseil voto doveva essere pubblico per due ragioni: controllo e

analfabetismo

La Costituzione del 1924:

• Venne introdotto un modello di stato federale in virtù della

dichiarazione del Dicembre 1922 circa la fondazione dell’ U.R.S.S.

• Abbiamo un progressivo rafforzamento delle istituzioni

rappresentative.

La Costituzione di Stalin del 1936:

• Censo del lavoro

• Suffragio universale con voto segreto, tuttavia permaneva il sistema

di lista unica.

• Venne mantenuta la distinzione tra soviet supremo e altri soviet con

principi di bicameralismo perfetto. Il soviet supremo detiene tutti i poteri

che non sono attribuiti ad altri organi.

• Il soviet supremo elegge il presidium che deve rispondere solo ad

esso.

Tutte le successive costituzioni si ispireranno alla costituzione del 1936.

La legalità socialista:

La legalità nello stato socialista è molto diversa dall’accezione che gli viene

attribuita nello stato liberale. Il principio di legalità è in sostanza un principio

di garanzia da possibili ingerenze del potere esecutivo e della pubblica

amministrazione nei confronti dei privati cittadini. In sostanza un principio

garantista che sancisce che nessun istituto statale possa adottare atti senza

che sia la legge a consentirglielo.

Negli ordinamenti socialisti il principio di legalità si configura in un altro

modo:

• legalità rivoluzionaria  una volta che la classe rivoluzionaria ha

ottenuto il potere, le loro esigenze debbono essere poste al di sopra di tutto.

Quindi tutto ciò che succede in tale fase è di per se ammesso e legale in

quanto funzionale alle finalità rivoluzionarie. Nella costituzione del 36’ è

sancito che le finalità rivoluzionarie non possono essere messe in secondo

piano dal principio di legalità.

• la legalità socialista dominio della legge cosi come voluto dal partito

unico. La legge è lo strumento per realizzare le finalità socialiste.

La concentrazione del potere:

venne rifiutato il principio di separazione del potere. Secondo l’impostazione

socialista il mix tra l’omogeneità politica e la sovranità popolare porta

all’abbandono del principio di separazione dei poteri perché vantaggiosa

solo per coloro che detengono il potere stesso. Secondo il principio socialista

abbiamo bisogna di un apparato di organi che simultaneamente esercitino

una parte di tutti i poteri. Questo porta a non distinguere il potere esecutivo

da quello legislativo. Questo sistema quindi porta ad posizione centrale

delle varie assemblee e ad una ripartizione del potere tra i vari organi

delineando una struttura fortemente gerarchica . Anche sotto il profilo della

forma degli atti non c’è distinzione ( no gerarchia fonti  non c’è tipizzazione

formale dei diversi atti e quindi e come se tutti avessero lo stesso rango )

Principio centralismo democratico

Tale principio può essere riassunto nell’espressione di Lenin dove attestò

che la minoranza dovesse adeguarsi alla decisione prese dalla maggioranza

nonostante precedentemente la discussione fosse stata posta in essere.

Tutti quindi dovevano adeguarsi alle decisioni prese dal partito unico.

Questo porta ad una rigida disciplina imposta dal partito e ad una rigida

applicazione del principio sussidiarietà verticale. ( ovviamente s’intende a

ripartizione del potere non a livello stato – regione ma a livello delle varie

assemblee.)

Lo stato e il partito:

il partito comunista venne definito dalla costituzione di Stalin come

l’avanguardia delle masse. Le funzioni del partito erano: instaurare dittatura

proletariato e garantire la suprema direzione dello stato. Formalmente il

partito e lo stato rimangono sempre separati ma di fatto il partito diventa il

perno dello stato. Tale partito è egemonico, la sua linea non può essere

contestata, delineando quindi un ordinamento quasi totalitario. La

costituzione fu redatta ai fini del partito.

I diritti nello stato socialista:

formalmente nelle costituzioni socialiste sono riconosciuti numerosi diritti :

politici, sociali, economici , culturali e alla produzione. Il problema è dato dal

fatto che manca il riconoscimento di un principio personalistico ovvero non

vi è un diritto individuale che può essere esercitato contro chiunque. Inoltre

i diritti non possono essere esercitati contro lo stato: l’esercizio delle mie

libertà è garantito finché esso non è in contrasto con quanto dettato dallo

stato . L’esercizio dei diritti individuale deve essere funzionali alla

realizzazione degli obiettivi statali. Per quanto riguarda la libertà religiosa è

formalmente garantita a condizione che non turbi l’ordine sociale, anche se

viene dato privilegio all’ateismo. La libertà di associazione è riconosciuta

solo se consona agli obiettivi dello stato. \\

Il controllo di costituzionalità:

queste costituzioni non sono garantite da un controllo di legalità per far si

che i soviet detengano il potere. Dagli anni ‘20 agli anni ‘80 non abbiamo

alcun controllo di costituzionalità: a partire dagli anni ’80 si tenterà di

introdurre tali controlli attribuendoli non a istituti statali ma a terzi. Questi

organi non detengono il potere di veto o di cancellazione di una legge, al

massimo possono suggerire al soviet la contrarietà della legge rispetto alla

costituzione.

DALLA REPUBBLICA DI WEIMAR ALLO STATO NAZIONAL –

SOCIALISTA

La repubblica di Weimar è accompagnata dalla medesima costituzione del

1919. Dal punto di vista formale essa è perfetta: piena di dettagli, di pesi e

contrappesi e di meccanismi sofisticati. Molti infatti l’appellarono la

costituzione dei professori  nonostante tale denominazione non è riuscita a

contrastare la presa del potere del partito nazista che ha preso forma,

almeno inizialmente, in un regime di perfetta legalità costituzionale.

Dal 1871 viene fondato il secondo reich con capitale Berlino, era una

federazione di 25 stato guidati dal governo del re di Prussia sotto la regia di

Bismark. L’imperatore era Guglielmo primo che divideva il potere esecutivo

con il cancelliere. Tale assetto dura fino alla prima guerra mondiale. Nel

1918, venne proclamata la repubblica e la formazione di un’assemblea

costituente, iniziano rivolte di stampo sovietico che miravano alla

formazione di una repubblica socialista guidata dagli operai. Tale tentativo

fallisce e venne proclamata un’assemblea costituente fortemente

frammentata che non riusciva a trovare accordo su quale dovesse essere la

forma della nuova repubblica inoltre non era chiaro se lo stato dovesse

essere interventista o meno.

la forma di governo che viene fuori dall’assemblea costituente di Weimar è un mix

tra caratteri tipici del parlamentarismo e del presidenzialismo. Il governo

mantiene un rapporto di fiducia con il parlamento anche se non sono previsti

sistemi di razionalizzazione ( non abbiamo strumenti che possano garantire la

stabilità politica) quindi il governo era ostaggio del parlamento.

il rapporto tra governo e presidente si limita alla fase instaurativa, esso

tuttavia ha poteri molto forti di condizionamento della vita del governo in

quanto eletto direttamente dai cittadini. Negli ultimi anni della repubblica di

Weimar ci furono numerosi governo promossi dal presidente.

Nella costituzione di Weimar, non sono specificati i rapporti tra il cancelliere(

deteneva la guida dell’esecutivo e determinava l’indirizzo politico)e i suoi

ministri.

Il presidente è eletto a suffragio universale per 7 anni, avendo la possibilità

di essere rieletto.

FUNZIONI:

• Limitazione del potere legislativo ed esecutivo

• Il presidente in caso di conflitto tra le due camere può risolvere la

controversia a favore di uno dei due rami del parlamento

• Potere di sciogliere la camera bassa ( art 25 )

• Reazione all’emergenza: in caso di necessi

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
20 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simonetotti96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e comparato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Cuocolo Lorenzo.