Anteprima
Vedrai una selezione di 19 pagine su 89
Appunti - Diritto commerciale Pag. 1 Appunti - Diritto commerciale Pag. 2
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 6
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 11
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 16
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 21
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 26
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 31
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 36
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 41
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 46
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 51
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 56
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 61
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 66
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 71
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 76
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 81
Anteprima di 19 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti - Diritto commerciale Pag. 86
1 su 89
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CRITERI APPLICATIVI

2.C.3 Il Consiglio nomina un amministratore indipendente. 30 Marzo 2015

ART 3 “Amministratori indipendenti”

Qualifica di amministratore indipendente dev'essere attestata al momento della presentazione

delle liste. Indipendenza come distanza dagli altri amministratori esecutivi e dai soci di controllo.

Chi è indipendente esprime una valutazione più aperta delle cose gestionali, meno diretta, distante

dagli interessi del socio di controllo. Ma quando un amministratore può dirsi indipendente?

Il legislatore rinuncia a dare nozione di indipendenza. Dà nozione di indipendenza dei membri

dell'organo di controllo. Nel codice civile, si accenna all'indipendenza, ma non è esplicitato cosa

32

significhi; sono indicati requisiti personali necessari per la nomina a sindaco (uguali a quelli indicati

nel TUF per i sindaci delle società con azioni quotate).

Art 3 del Codice di autodisciplina indica chi debba considerarsi amministratore indipendente. Fatti

salvi i casi in cui la società dichiara di discostarsene, questa nozione di indipendenza è quella che è

recepita nella prassi e a cui spesso fanno riferimento gli statuti delle società. È una delle norme del

codice di autodisciplina più applicate, quasi assume valore di norma cogente.

Ruolo rilevante dell'amministratore indipendente nelle operazioni correlate della società.

PRINCIPI

1. “Un numero adeguato di amministratori non esecutivi sono indipendenti, nel senso che non

intrattengono, né hanno di recente intrattenuto, neppure indirettamente, con l’emittente o

con soggetti legati all’emittente, relazioni tali da condizionarne attualmente l’autonomia di

giudizio”.

→ indipendenza = autonomia di giudizio.

2. “L’indipendenza degli amministratori è valutata dal consiglio di amministrazione dopo la

nomina e, successivamente, con cadenza annuale. L’esito delle valutazioni del consiglio è

comunicato al mercato”.

→ Meccanismo di autovalutazione. È lo stesso consiglio di amministrazione che comunica al

mercato se gli amministratori indipendenti sono ancora tali.

CRITERI APPLICATIVI

Ci dicono una serie di situazioni in cui l'amministratore non è indipendente, perciò aiutano molto a

comprendere la nozione di “indipendente”. Tuttavia, non è un'indicazione esaustiva, vi possono

essere altre situazioni.

1. Ipotesi non tassative in cui un amministratore non appare indipendente: (A) il socio che ha

partecipazione rilevante nella società; (B) chi è stato già amministratore nei precedenti tre

esercizi con una carica di rilievo della stessa società o di una controllata (criterio che ha

fatto molto discutere. Il codice di autodisciplina presuppone che in quei tre anni, quel

soggetto ha consolidato rapporti con soci di controllo o con gli stessi amministratori che

non gli permettono più di essere del tutto autonomo); (C) Chi ha avuto relazione finanziaria

o professionale con la società (es. avvocato della società), o è stato dipendente nei tre

esercizi precedenti (i rapporti sono tali da rendere sospetta l'autonomia di giudizio una

volta che assume la carica di amministratore).

Vi sono molte fattispecie sfumate, il tema “indipendenza da chi e da cosa?” rimane.

2. Comma 4. E' il consiglio di amministrazione che valuta l'indipendenza dei singoli

amministratori, le relazioni che potrebbero essere tali da compromettere l'autonomia di

tale amministratore. Responsabilità del consiglio di amministrazione riguardo la

valutazione dell'indipendenza degli amministratori.

3. Comma 3. “Il numero e le competenze degli amministratori indipendenti sono adeguati in

relazione alle dimensioni del consiglio e all'attività svolta dall'emittente; sono inoltre tali da

consentire la costituzione di comitati all'interno del consiglio. […] In ogni caso, gli

amministratori indipendenti non sono meno di due”.

ART 4 “Istituzione e funzionamento dei comitati interni al consiglio di amministrazione”

All'interno di un consiglio di amministrazione di una società per azioni ordinaria, può essere

33

costituito un comitato esecutivo, a cui il consiglio può delegare delle funzioni. Il comitato esecutivo

non è da confondere con i comitati di cui parla l'art 4 del Codice di autodisciplina. Nel primo caso,

si tratta di una delega di potere. Nel secondo, per i comitati endoconsiliari, si tratta di costituzione

di comitati con funzioni istruttorie e propositive; non hanno poteri veri e propri, possono solo

istruire e proporre per il consiglio di amministrazione. La loro importanza è molto cresciuta per la

governance delle società quotate.

PRINCIPI

1. “Il consiglio di amministrazione istituisce al proprio interno uno o più comitati con funzioni

propositive e consultive secondo quanto indicato nei successivi articoli” → criteri per

istituzione e funzionamento dei comitati indicati in modo specifico nei criteri applicativi che

seguono.

Il codice di autodisciplina spinge per la creazione di questi comitati. Si può non crearli, se si

adottano alcune cautele nel consiglio di amministrazione.

COMMENTO

I comitati possono svolgere ruolo istruttorio -che si esplica nella formulazione di proposte,

raccomandazioni e pareri – al fine di consentire al consiglio stesso di adottare le proprie decisioni

con maggiore cognizione di causa.

Svolgono la loro funzione tra una riunione ed un altra. Riunione di un comitato (di tre o cinque

membri) è molto più efficace di una a cui partecipano 18 membri. Spesso, inoltre, i membri di un

comitato sono specializzati nella materia che discutono.

Quando poi il consiglio deve discutere di una certa questione, quella è già stata discussa dal

comitato, il quale è quindi in grado di esprimere le proprie valutazioni. Il consiglio di

amministrazione poi è sovrano, non deve attenersi per forza alle valutazioni del comitato. È vero

anche che, essendoci rapporto di fiducia, il più delle volte il consiglio si adatta al parere del

comitato e fa proprie le sue valutazioni. Si presume così che il consiglio di amministrazione abbia

agito con maggiore ponderazione.

Vi è poi un aspetto diverso. Il consiglio di amministrazione non può svolgere certe funzioni di

monitoraggio e controllo. Quando si riunisce, il consiglio ha dei vincoli nello svolgimento delle sue

attività (ad es, la durata), perciò non può occuparsi di tutta una serie di attività. Il comitato serve

anche a questo, avendo anche una funzione professionale.

Il codice di autodisciplina raccomanda istituzione di un comitato nomine, un comitato di controllo

e rischi, un comitato di remunerazione. (→ Articoli 5, 6, 7 ).

Nella prassi, si rinvengono poi comitati con funzioni diverse, come il comitato strategico, comitato

per la corporate governance (si occupa di come funziona la governance all'interno della società),

comitato bilancio, comitato per il controllo interno, comitato per la responsabilità sociale

dell'impresa. Non esiste una prefigurazione di tutti i comitati possibili, ma tutti questi hanno in

comune la caratteristiche che non decidono nulla, ma svolgono attività istruttoria. È in questa

attività che sono molto utili.

[Essenza del codice di autodisciplina riguarda ruolo e composizione del consiglio di

amministrazione, gli amministratori indipendenti e i comitati endoconsiliari]

ART 5 “Nomina degli amministratori” 34

PRINCIPI

1. “Il consiglio di amministrazione costituisce al proprio interno un comitato per le nomine,

composto, in maggioranza, da amministratori indipendenti”

CRITERI APPLICATIVI

1. Funzioni di cui è investito tale comitato: (A) fornire pareri al consiglio di amministrazione in

merito alla dimensione e alla composizione dello stesso. (Formazione del consiglio

attraverso il voto di lista; quasi tutti gli statuti delle società quotate prevedono che una lista

possa essere presentata dal consiglio di amministrazione. L'attività del comitato nomine è

quindi fondamentale quando c'è da formulare la lista). Fornisce inoltre raccomandazioni su

chi debba svolgere ruolo di presidente, amministratore delegato. In questo comitato, poi,

finiscono i soggetti più potenti e autorevoli all'interno del consiglio. Funzione di equilibrio,

quasi politica, prefigura l'assetto di comando della società. (B) Proporre al consiglio di

amministrazione candidati alla carica di amministratore nei casi di cooptazione, ove occorra

sostituire amministratori indipendenti.

2. “Il consiglio di amministrazione valuta se adottare un piano per la successione degli

amministratori esecutivi. Nel caso in cui abbia adottato tale piano, l'emittente ne dà

informativa nella relazione sul governo societario. L’istruttoria sulla predisposizione del

piano è effettuata dal comitato per le nomine o da altro comitato interno al consiglio a ciò

preposto”

→ in questo piano, la società indica cosa accade quando bisogna sostituire una figura rilevante.

Farsi carico del problema che questi soggetti possano/debbano essere sostituiti. È importante un

piano per la successione perché una società complessa non può rimanere in sospeso quando viene

meno un presidente o un amministratore delegato perché questo introduce elementi di incertezza

nella governance e nel mercato. (Norma nata da un episodio eclatante: un amministratore

delegato di una società si è dimesso e la società ci ha messo settimane per sostituirlo). Il comitato

nomine si occupa regolarmente del piano per la successione; addirittura, a volte viene creato un

comitato a parte.

ART 6 “Remunerazione degli amministratori”

La materia della remunerazione ha un contenuto sostanziale perché il codice di autodisciplina

prevede la costituzione di un comitato ad hoc che si occupi della remunerazione.

PRINCIPI

Co. 1 “La remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche

è stabilita in misura sufficiente ad attrarre, trattenere e motivare persone dotate delle

qualità professionali richieste per gestire con successo l’emittente”.

→ importanza della professionalità con cui dev'essere gestita una società per azioni quotata. In una

società chiusa, alla fine è il socio di controllo che è anche amministratore; il più delle volte, le due

funzioni si sovrappongono, presidente ed amministratore delegato. Nelle società quotate, invece,

c'è dissociazione tra proprietà e gestione. Sono pochissime in cui vi è i

Dettagli
A.A. 2014-2015
89 pagine
4 download
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 3e53eb1022f15295acd724dff013406dfcfb4128 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Cera Mario.