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LIBRO TERZO: LA PROPRIETA'
Il libro terzo è un libro centrale del diritto privato. La gran parte delle regole contenute risalgono a molti anni fa, quando la terra era un elemento molto importante. Oggi, l'accumulazione di ricchezza passa da altro: ad esempio i pacchetti azionari, attraverso cui vengono fatte operazioni di investimento o risparmio. Prima bisogna fare un passo indietro: vedere quali sono il soggetto e l'oggetto del diritto di proprietà. Diritto di proprietà: potere esclusivo di gestire qualcosa. Art. 811: viene disciplinato l'oggetto, ovvero i beni. I beni sono l'oggetto del diritto di proprietà. Sono beni le cose che possono formare oggetto di diritto. Si ritiene che quando il codice fa riferimento a cose che possono formare oggetto di diritto, stia facendo riferimento a cose che possono essere oggetto di diritto di proprietà. Ci sono, dunque, cose appropriabili (i beni) e non appropriabili (aria, acqua, alberi). Le cose chePossono essere oggetto di diritto possono essere non solo di proprietà privata, ma anche di proprietà pubblica. In alcuni casi capiamo immediatamente ciò che è appropriabile, in virtù del controllo fisico, in altri casi no poiché le cose sono intangibili. In quest'ultimo caso bisogna fare uno sforzo in più a livello descrittivo: il codice non dice se le cose che possono formare oggetto di diritto possano essere solo materiali o immateriali. Il legislatore allora, nel 1942, aveva deciso di non decidere. In Germania si era deciso che le cose appropriabili erano solo quelle materiali.
Oggi la dimensione dell'immaterialità è molto rilevante: c'è tutto il mondo delle idee; pur non essendo materiali vengono garantiti dei diritti esclusivi agli inventori di idee (ad esempio il copyright, il brevetto). Il copyright garantisce al creatore dell'opera dell'ingegno il diritto esclusivo di sfruttamento economico.
dell'opera dell'ingegno e il diritto alla paternità dell'opera. Uno dei problemi della proprietà sta nel fatto che se prima il bene era facilmente appropriabile, oggi con i beni digitali è presente uno scenario in cui la riproduzione di beni digitali è molto facile e poco costosa. Se il bene digitale può circolare su una rete (ad esempio i file di ebook o i file musicali), si arriva quasi direttamente dal produttore al consumatore, evitando i passaggi intermedi della catena di distribuzione: per questo si dice che i costi marginali in tal caso sono pari a zero, a differenza di quanto accade con i beni materiali. Ciò significa che i beni digitali circolano molto facilmente e possono essere riprodotti altrettanto facilmente. Allora sono nate le 'digital rise management', ovvero delle tecnologie installate sui beni digitali che ne rendono impossibile la riproduzione (ad esempio, il blocco del copia-incolla). Mercificazione: rendere lecose appropriabili e descrivibili.
Altri beni che non possono essere oggetti di diritto di proprietà per ragioni etiche? Ad esempio gli organi o il sangue. Quando un organo è fuori dal nostro corpo, esso diventa un bene. Però, alcune cose che potrebbero essere oggetto di diritto, non lo sono per ragioni etiche o morali.
Le caratteristiche delle cose influenzano anche le regole della proprietà: essere proprietari di un edificio o di un ebook non è la medesima cosa. Per esempio, nel codice civile ci sono dei titoli specifici per la proprietà edilizia e agricola.
Considerata la varietà di beni, è necessario procedere alla classificazione degli stessi, ovvero la tassonomia (categorie che introduciamo per facilitare lo studio di qualcosa). Per quanto riguarda i beni, esiste la tassonomia fondamentale e poi altre tassonomie introdotte in via interpretativa per facilitare lo studio dei beni. Partiamo proprio da queste ultime.
Prima classificazione-
Beni fungibili: appartengono ad un genere di cose all'interno del quale ogni bene è sostituibile con un altro. C'è una piena sostituibilità di beni tra di loro (ad esempio il denaro). - Beni infungibili: cose che si caratterizzano per essere degli esemplari con caratteristiche proprie e distintive. Seconda classificazione - Beni consumabili: cose che quando si utilizzano si consumano. Ad esempio compriamo una torta: la mangio e il bene si estingue per consumo. - Beni non consumabili: cose che possono essere utilizzate più volte; uso ripetuto nel tempo. Terza classificazione - Beni escludibili: tollerano un uso per volta, ad esempio un telefono. - Beni non escludibili: tollerano più utilizzi contemporaneamente, ad esempio le idee. Le classificazioni 'sovrane' del codice sono: 1.- Beni privati: cose che possono appartenere a soggetti privati. - Beni pubblici: cose che appartengono ad un proprietario che è un ente pubblico (regioni, province, comuni, ecc.).università). Ci sono dei beni che riteniamo essere così importanti per la vita collettiva che li riserviamo a un proprietario pubblico, che ci immaginiamo possa essere il soggetto più adatto a gestire quei beni nell'interesse della collettività.
I beni pubblici si distinguono in tre categorie:
- beni demaniali: sono inalienabili, cioè non possono essere venduti a privati. Bisogna distinguere il demanio naturale e artificiale.
- Demanio naturale: comprendiamo risorse naturali che appartengono sempre e comunque allo Stato (ad esempio tutte le acque appartengono al pubblico anche se si trovano su fondi privati). Questo non vuol dire che non debbano essere date in uso ai privati: infatti per i beni pubblici esiste l'Istituto della Concessione, un atto amministrativo con il quale i beni anche del demanio vengono concessi ai privati. Il tema della concessione porta ad un ulteriore riflessione tra proprietà sostanziale (che è lo Stato) e formale.
beni disponibili, attraverso degli atti della PA, ovvero gli atti di sdemanializzazione.
2.- Beni mobili: sono individuati come una categoria residuale: tutto ciò che non è immobile, è mobile.
Beni immobili: sono delle cose che si caratterizzano per la propria immobilità: sono radicati al suolo, come la terra o gli edifici.
Rilevante è la disciplina dei beni mobili e immobili: creano all'interprete problemi diversi. Quando abbiamo a che fare con i beni immobili, i principali problemi riguardano il godimento del bene, ovvero il loro utilizzo. Ad esempio, nel caso in cui gli animali vadano da un suolo all'altro.
Per quanto riguarda i beni mobili, si pongono delle questioni riguardo alla loro circolazione.
In mezzo, tra i beni mobili e immobili, ci sono dei beni intermedi, che hanno caratteristiche di entrambi i beni:
- Beni mobili iscritti in pubblici registri: le automobili, gli aeroplani, veicoli che possono essere autori di sinistri stradali; quindi noi
possiamo risalire attraverso la targa al proprietario del bene. Esiste un registro in cui inserire le caratteristiche identificative del bene. Hanno in comune con i beni immobili, il fatto che i movimenti di questi ultimi devono essere trascritti. Insomma, hanno le caratteristiche dei beni mobili, ma devono essere registrati come i beni immobili.- L'universalità di mobili: questa categoria indica quei beni mobili che appartenendo allo stesso proprietario hanno una destinazione unitaria e quindi possono circolare unitariamente. Ad esempio, una collezione di libri: un gruppo di cose che possono circolare unitariamente. Anch'essi hanno caratteristiche sia dei beni mobili (possono essere soggetti di pegno e non di ipoteca) che immobili (ad esempio l'azione di manutenzione relativa al possesso).
Quali sono le ragioni giustificatrici che spiegano l'esistenza della proprietà privata? Una delle principali giustificazioni è che i beni sono scarsi e, di conseguenza,
se li usassimo tutti contemporaneamente senza regole il bene andrebbe incontro alla distruzione: bisogna limitare il sovra-consumo del bene, quindi quest'ultimo bisogna 'assegnarlo' ad un singolo soggetto. La creazione dello Stato e l'abbandono dell'anarchia dello stato di natura, ha portato alla nascita sostanzialmente del diritto di proprietà. Secondo Ox, questo passaggio è dovuto all'egoismo dell'individuo e alla sua intenzione di accumulare. Lok, invece, ricollegava la proprietà al lavoro: secondo lui, i frutti del proprio lavoro dovevano spettare direttamente a coloro che appunto facevano quel lavoro. L'art. 832 del codice civile definisce la proprietà: non c'è una definizione della proprietà, ma una descrizione di ciò che il proprietario può fare con i suoi beni. Può goderne e disporne in modo pieno ed esclusivo. La regola generale è che il proprietario può fareciò che vuole con le cose che gli appartengono; nel rispetto delle leggi e del regolamento giuridico. All'art. 42 della Costituzione vi è un'altra definizione della proprietà: dice che può essere pubblica o privata, che questo diritto è sottoposto ad una funzione sociale e garantisce il diritto ad essere ricompensato per espropriazione per pubblica utilità. La proprietà, inoltre, è accessibile a tutti. - Diritto di godere: diritto di usare il bene, l'uso del bene può essere: - diretto: lo uso in prima persona (frutti naturali, provengono direttamente dalla cosa). - indiretto: fruisco delle utilità del bene, assegnando lo stesso ad un'altra persona, ad esempio il contratto di locazione. In diritto privato, i canoni che si possono ricavare dallo sfruttamento del bene, vengono definit