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RAPPRESENTAZIONE FONETICA
Capacità di identificare i suoni acustici e tradurli in segni. Il sistema IPA (International Phonetic Alphabet) permette di usare dei simboli prestabiliti per individuare gli stessi suoni di tutte le lingue del mondo.
Esempio: la rappresentazione fonetica della parola inglese "home" è --> / həʊm /
In questa disciplina è importante lo studio delle capacità articolatorie, la segmentazione, il sistema vocalico, sistema consonantico.
PRINCIPI UNIVERSALI E PARAMETRI: LE DIMENSIONI DELLA VARIAZIONE
- PRINCIPI UNIVERSALI = regole comuni a tutte le lingue, inscritte nella biologia dell'organo del cervello umano. Esempio:
- Principio di Proiezione Esteso = ogni frase deve essere dotata di soggetto "mangio la pasta" (sebbene possa essere espresso o meno --> il soggetto non è esteso, ma implicito).
- Principio del Movimento da una
posizione all'altra della frase.spostato• PARAMETRI = regole variabili nelle varie lingue del mondo, i cui valori vengonoacquisiti dai bambini nei primi 3 anni. In base alle variazioni abbiamo differenze tra lelingue. Esempio:- Parametro Pro-Drop = stabilisce se una lingua possiede (lingua pro-drop) o meno(lingua non pro-drop) la capacità di usare un pronome implicito che possa fungereda soggetto. L'italiano è una lingua pro-drop, in quanto sono possibili frasi come"Piove." --> il soggetto non è esteso, perché è implicito nel verbo. Mentre in linguecome l'inglese o il francese, questo fenomeno non esiste, il soggetto va sempre"It is raining" espresso --> esprime la correlazione che c'è tra l'ordine lineare- Parametro testa-complemento =e l'ordine N-Adi V-O (verbo-oggetto) (nome-aggettivo). Quindi se una lingua ha ilverbo prima dell'oggetto e l'aggettivo prima del nome,
Si dice che ha prima la testa e (come l'italiano); mentre se presenterà l'oggetto prima del verbo poi il complemento e avrà il nome prima dell'aggettivo, si dirà che possiede prima il complemento e poi la testa (come il giapponese).
NOTA: Ogni parametro "controlla" diversi aspetti (ha effetti a cascata su diverse costruzioni grammaticali). Questo fenomeno si chiama clasterizzazione. Prendendo ad esempio il parametro testa-complemento, delle lingue VO / OV e NA / AN, questo avrà conseguenza anche sulle preposizioni; difatti si è visto che nelle lingue in cui l'ordine è VO è frequente anche l'uso delle preposizioni, mentre le lingue OV sono spesso posposizionali (es. giapponese).
Oltre ai parametri più comuni, esistono poi macroparametri (grosse differenze tra lingue), (differenze minime tra "sistemi" altrimenti molto omogenei = microparametri microvariazione).
nanoparametri (elementi residuali, difficilmente individuabili, di cambi provocati dal passaggio di una lingua ad un'altra; ad esempio parametrici diacronici --> in spagnolo ci sono delle variazioni nelle regole grammaticali che valgono solo nella terza persona).
LE LINGUE DEL MONDO
Le lingue del mondo sono circa 6.000, ma calcolando i dialetti il numero aumenta considerevolmente, fino a oltre 8.000. Un numero così alto necessita pertanto di metodi di catalogazione (classificazione), che ci permettano di creare dei gruppi. Queste catalogazioni le possiamo trovare ufficialmente su Linguasphere.
TIPI DI CLASSIFICAZIONI DELLE LINGUE
- Numero di parlanti nel mondo = quante persone parlano attualmente le varie lingue del mondo.
- Distribuzione geografica = in quali luoghi del mondo vengono parlate le varie lingue.
- Classificazione genealogica = classificazione in base alle famiglie linguistiche. Le lingue fanno parte ad una stessa famiglia linguistica se hanno una
All'interno di una famiglia abbiamo madre. gruppi, al loro interno abbiamo sottogruppi e infine rami.
- Classificazione areale = lingue che sebbene siano genealogicamente diverse, presentano caratteristiche comuni in quanto sviluppatesi nella stessa area geografica. Questo permette di organizzare le lingue in leghe linguistiche (es. Lega balcanica)
- Classificazione tipologica = lingue genealogicamente diverse e in aree diverse, ma con la stessa tipologia (caratteristiche) in comune. Esistono due tipi di tipologie:
- classificare le lingue in base all'ordine degli universali
- Tipologia sintattica linguistici.
- Tipologia morfologica = riguarda i tratti di accordo o meno (plurale, singolare, femminile, ecc.), ovvero come si organizza la morfologia flessiva. Le lingue da un punto di vista morfologico possono essere:
LINGUE ISOLANTI (es. cinese) sono prive di flessioni: il genere, il numero, ecc. vengono espressi da intere parole a sé stanti.
FLESSIVE (es. latino) un unico morfema grammaticale può racchiudere dentro di sé contemporaneamente più significati (es. can i la desinenza in questo caso indica sia il plurale del nome che il genere maschile). Esiste sia la flessione sintetica, che permette di esprimere l'accordo in un'unica parola (es. mangiai), sia la flessione analitica, che utilizza parole aggiuntive come gli ausiliari (es. ho mangiato). NOTA: in certi casi nelle lingue flessive si può cambiare la radice della parola per indicarne il tempo o altre caratteristiche, cosa che nelle lingue agglutinanti non avviene.
LINGUE AGGLUTINANTI (es. turco) rapporto biunivoco tra morfema e significato. C'è quindi un singolo morfema che indica il plurale, un singolo morfema per il femminile, ecc. Anche in questo caso radice e morfema si fondono in un'unica parola.
LINGUE INCORPORANTI O POLISINTETICHE (es. lingue nord-americane) unione di
piùun’unica parola.morfemi e più radici in –TIPOLOGIAUNIVERSALI LINGUISTICI LINGUISTICA
Ci sono caratteristiche presenti in tutte le lingue, ovvero gli universali linguistici (principi).
Pinker e Jackendoff elencano le proprietà condivise da tutte le lingue naturali:
- Organizzazione fonologica e struttura sillabica delle unità delle lingue.
- Parole ovvero associazione di suoni a contenuti concettuali.
- Sintassi la quale racchiude 4 dispositivi per poter combinare le parole in frasi:
- Raggruppamento delle parole in costituenti
- Ordine reciproco (di parole e costituenti)
- Accordo della flessione con gli elementi nominali
- Utilizzo del caso = l'uso di flessioni o altri dispositivi formali che indicano la funzionegrammaticale di un costituente (soggetto, oggetto diretto e indiretto, ecc.)
FAMIGLIE LINGUISTICHE NEL MONDO
- FAMIGLIA INDOEUROPEA:
- LINGUE GERMANICHE sono articolate in 3 gruppi principali lingue germaniche occidentali,
settentrionali e orientali (quest'ultime sono estinte).
LINGUE ROMANZE derivano dal latino. Le lingue romanze statuarie (ufficiali) sono portoghese, gallego, spagnolo, catalano, ecc.
LINGUE SLAVE articolate in sottogruppo occidentale, orientale e meridionale.
LINGUE BALTICHE lingue nazionali in Lettonia e Lituania.
LINGUE CELTICHE articolate in sottogruppo continentale (estinto) e insulare.
GRUPPI LINGUISTICI ESTINTI DELLA FAMIGLIA INDOEUROPEA --> lingue anatoliche diffuse nella Turchia asiatica (Anatolia); lingue tocarie parlate da una popolazione indoeuropea (Cina occidentale); due varietà, denominate convenzionalmente "tocario A" e "tocario B", orientali, sopraffatte da lingue turciche e cinesi.
LINGUE INDOEUROPEE ISOLATE --> neogreco deriva dal Greco antico, albanese parlato in Repubblica d'Armenia distinto in ghego e tosco, armeno.
LINGUE INDOEUROPEE FUORI
EUROPA --> lingue indo-iraniche parlate in Asia− LINGUE NON INDOEUROPEE IN EUROPA --> basco parlato tra Spagna e Francia, gruppo uralico (ungherese, finnico e estone), turco parlato nel Balcani, lingue semitiche es. maltese, lingue mongole come il calmucco, lingue caucasiche come il giorgiano•
ALTRE FAMIGLIE LINGUISTICHE: afro-asiatiche, austronesiane, niger-kordofaniane, sino-tibetane
NOTA: le lingue isolate non fanno parte di alcuna famiglia linguistica.
VARIAZIONI ALL’INTERNO DI UNA STESSA LINGUA•
Diacronia = variazioni che una lingua subisce nel tempo.
Diatopia = variazioni subite in base al luogo.
Diastratia = variazioni dovute allo stato sociale, grado di istruzione.
Diafasia = variazioni dovute a diversi registri (fasi), formale e colloquiale.
Diamesia = variazioni dovute a diversi canali di comunicazione (scritto, orale, ecc.).
LE ORIGINI DEL LINGUAGGIO
Il linguaggio umano nasce tra i 100.000 e i 50.000 anni fa. Ci sono delle
evidenze esterne che dimostrano la data della nascita del linguaggio umano in campo archeologico, anatomico, psicologico, ecc. Ma esistono anche evidenze interne, ad esempio lo studio della linguistica e dei livelli di rappresentazione o lo studio dei Pidgin e dei Creoli. Il linguaggio deve la sua origine all'imitazione (con l'aiuto di gesti e segni). Secondo Darwin, il linguaggio dell'uomo si è sviluppato a partire dall'uso dei suoni degli animali e dalle grida istintive proprie. La relazione tra l'uso del linguaggio e lo sviluppo del cervello umano si deve essere sviluppata più che nelle altre scimmie esistenti. TRE IPOTESI SULL'ORIGINE DEL LINGUAGGIO 1) Il linguaggio umano è in rapporto di continuità con i sistemi di comunicazione animale. Perciò, partendo dai sistemi di comunicazione posseduti dagli animali, con l'imitazione, piano piano si sarebbesviluppata la nostra capacità unica di linguaggio (Lieberman). --> teoria della continuità
Ma nello specifico, come si è evoluto il linguaggio secondo questa teoria? Abbiamo ulteriori tre ipotesi:
- Il linguaggio si è sviluppato gradualmente attraverso cambiamenti casuali dell'organismo che lo hanno reso possibile.
- Il linguaggio si è sviluppato a causa di mutamenti vantaggiosi per altri scopi (non la comunicazione) ma che hanno avuto come effetto la predisposizione alla comunicazione umana. Un esempio di questi cambiamenti è l'abbassamento permanente della laringe.
Tra le teorie della continuità abbiamo Tomasello, il quale definisce tre motivazioni principali della comunicazione cooperativa umana: richiedere, informare, condividere. Il linguaggio di pa