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SLIDE DITO PUNTATO

Rappresenta perfettamente il 900: secolo delle masse. “I want you” (voglio te) contrapposto

al concetto di massa. Tu singolo devi arruolarti e fare qualcosa per la patria, questo vuol

dire: Tu singolo individuo hai un ruolo nell'ambito della “società di massa”. Concetto che

verrà ripreso durante il periodo dei totalitarismi, dove il soggetto entra a far parte di un

meccanismo più grande che è lo stato (totalitario).

Britons (1917) campagna di arruolamento Britannico, da cui si ispira poi la campagna per i

soldati statunitensi. Prima forma di comunicazione di massa del 900. In seguito vengono

realizzate delle varianti in tutti i paesi coinvolti nel conflitto.

Differenze tra le locandine: in Italia c’era l’obbligo di leva, quindi il messaggio era

diverso. il messaggio viene assunto dalle banche, a casa dovete fare tutti il

vostro dovere, coinvolge anche chi rimane a casa (donne, bambini). → Fare il

vostro dovere prestando soldi allo stato, affinché il soldato che è al fronte possa

fare al meglio il proprio dovere. Nascita del concetto totalitario. Cartoline affidate

a persone esperte=strumenti curati al massimo.

Anche bambini diventano soggetto passibile di propaganda (nella prima guerra mondiale).

Questo escamotage, visivo, del dito puntato abbia riferimenti più antichi. Già nel 1475 usato

nel quadro “cristo benedicente”, anche nel quadro di Michelangelo ecc..

Nel 1908 usato per la pubblicità, (commerciale)--> da cui si è ispirata quella politica, per una

macchina da scrivere.

25/02

SCRITTURA, soprattutto nella società di massa, diventa uno strumento principe della

comunicazione. Perché è importante questa attività nell’ambito della comunicazione? Nel

900 è un secolo che da opportunità inedite, mai viste prima, di attivazione della scrittura

(come strumento di comunicazione di massa).

Quali sono questi eventi tra 800 e 900 che scatenano la scrittura?

Sono due e vengono definiti “eventi separatori” → evento che è in grado di

rompere la vita sociale che scorreva fino a quel momento. Causano/attivano: il

bisogno di comunicare, di ristabilire i contatti separati dai traumi sociali. Essi

sono due:

1. Processi di emigrazione di massa

2. Guerre per quanto riguarda l’Italia, ci si riferisce al

processi di emigrazione di massa,

periodo della grande immigrazione che si colloca nella seconda metà 800-1914

fine Prima Guerra Mondiale. (si usano questi estremi cronologici perché: 1876

(già molto prima le persone andavano via) primo anno in cui sono disponibili

analisi statistiche su questo fenomeno → 20/12 milioni circa le persone andate

via dall’Italia; mentre nella Prima Guerra Mondiale si interrompono i flussi

migratori).

Si svuotano interi paesi dall’Italia, le persone vanno negli altri paesi europei oppure in nord-

america o sud-america. In questi ultimi anni l’Italia, a dispetto di quanto dicono i mezzi di

comunicazione, è tornata ad essere un paese di emigrazione (flusso che si era interrotto

nella metà degli anni ‘70) e non di immigrazione (100.000 persone partite nel 2018

dall’Italia).

Come comunicavano le persone emigrate con chi era rimasto a casa?

Quando le persone partivano, soprattutto chi partiva oltreoceano, potevano

partire con il corredo di parole → Immigrati venivano indirizzati/addestrati alla

partenza attraverso delle piccole guide/manuali (vademecum) che cercavano di

dare le informazioni di base per la partenza (l’uso della scrittura è slegato dai percorsi

di scolarizzazione). L’emigrazione diventa un agente di sensibilizzazione all’apprendimento

della lettura e della scrittura.

Esempio: (noi abbiamo immagine stereotipata delle comunità contadine, lontane dalla

scolarizzazione) non è così. Studi relativi alle comunità montane dell’entroterra genovese, si

è scoperto che questi contadini che si ritenevano analfabeti, in realtà conoscevano due/tre

lingue e si muovevano in Europa con più facilità rispetto a quello che possiamo fare oggi noi.

Quando non erano impegnati nei lavori di campi, questi partivano e facevano i mestieri

girovaghi.

De amicis (fine 800) fa un viaggio, nel periodo della grande emigrazione, a bordo

di una nave di emigranti. Al ritorno scriverà un libro dal titolo:”Sull’oceano” (nave

andava verso il sud-america). Durante questo viaggio si rende conto

dell’importanza mediatica dal punto di vista sociale di queste comunicazioni→

lettere, strumento indispensabile.

“Oceano”: lettera del 1926. Migrante inizia a scrivere immediatamente al

momento della partenza (si procura una carta intestata della compagnia di

navigazione). Intestazione: Oceano→ non luogo, senso immediato di

spaesamento rispetto all’esperienza che si sta vivendo. Migrante scrive un diario

sulla sua esperienza di viaggio e durante questa descrizione di questo viaggio,

questo migrante ci restituisce nella sua testimonianza questo viaggio che non è

solo fisico, ma soprattutto mentale. Esempio: C’è una parte legata

all’attraversamento dell’Equatore (mi sembrava di patire più caldo rispetto a

quanto ce n'è). Viene attratto da alcuni pesci (saltano fuori dall’acqua, fanno salti

di 100 metri e si ri-fiondano in acqua). Questa lettera ci restituisce un

immaginario comunicativo. A cosa è legato questa paura/timore/sorpresa

dell’attraversamento dell’Equatore?

Ne aveva già parlato de Amicis, egli dice (fine 800):”che alcuni emigranti avevano paura

perché pensavano che passando l’equatore ci si sarebbe trovati a testa in giù”. Immaginario

legato all’esperienza delle persone. Per l’emigrante passare l’equatore segna una parte

importante della sua esistenza, vuol dire essere arrivati in un altro mondo.

“E’ stato trovato un manoscritto”: libricino/diario di un emigrante, Pubblicato dalla compagnia

di navigazione italiana a scopo di marketing. Racconta: che a bordo di una loro nave, il

personale di bordo ha trovato un diario di un emigrante che ha trascorso un viaggio

all’interno della nave. Il curatore dice che la cosa più bella che potessero fare era quello di

pubblicare questo diario, perché nulla meglio che le parole di questo migrante possono

descrivere le qualità della nave e i servizi della compagnia di navigazione. Ovviamente è

assai improbabile che fosse il diario di un emigrante di terza classe, perché scritto benissimo

da un punto di vista formale e sembra che come si navighi su questa nave non ci sia altro al

mondo (bellissima, pulitissima…). Assai improbabile in quanto il viaggio in terza classe degli

emigranti non era così agevole.

La compagnia si rende conto di come sia importante/efficace presentare una testimonianza

diretta (seppur inventata) di chi aveva fatto il viaggio, piuttosto che un'altra forma di

pubblicità/comunicazione. Non ha caso alla fine del libro c’è una cedula che se compilata

permetteva di ottenere uno sconto sul viaggio per raggiungere l’America. E’ un investimento

e una consapevolezza molto forte di quanto il medium scrittorio della testimonianza diretta

sia efficace (nell’ambito dell’esperienza migratoria).

Lettera trovata in una casa abbandonata dal nuovo proprietario. Racconta del

momento dell’arrivo della famiglia a Buenos Aires. Ci descrive come funzionava

la rete di accoglienza dei migranti una volta arrivati nei porti. Rappresentata

dagli amici partiti in precedenza, oppure da compaesani (persone partite dallo

stesso posto). L’organizzazione funzionava bene: appena si sbarcava c’era chi

aveva pensato alla sistemazione albergo e lavorativa→ metteva in contatto con i

futuri possibili datori di lavoro. spiegato

Cosa serve studiare queste lettere? entriamo dentro al fenomeno emigratorio,

attraverso categorie sociali/culturali. L’idea che abbiamo dell’emigrazione

italiana (partiti perché morti di fame) non è solo così, buona parte emigrava per

una scelta/investimento sociale. → smonta un altro stereotipo quello del mondo

contadino(di fine 800), legato fortemente alla terra. Non è affatto così. Es: di

contadini che non sono andati a scuola, ma sanno due/tre lingue e hanno

attraversato varie volte l’oceano.

Viaggiavano anche cartoline utilizzate per far vedere qualcosa che non era conosciuto (es

grattacieli della grande metropoli).

Lettera trovata insieme ad una pratica (ricongiungimento emigranti, marito con la moglie) per

il rilascio dei passaporti. La moglie per poter ottenere il passaporto doveva presentare al

comune questa lettera. Noi oggi non teniamo più in considerazione lo spazio/tempo, loro

invece si. (settembre mando già gli auguri di Natale). Tenta di stabilire un ponte di parole con

la moglie che è rimasta a casa.

(SUBITO, HAI CAPITO SI O NO?) → Costante delle comunicazioni delle persone

che non hanno familiarità con la scrittura. Le persone sanno che scrivere è

diverso rispetto a parlare, sanno che esiste la lettera maiuscola. Ma essa viene

applicata in modo libero: applicata alle parole che ritengono importanti.

Non segue i codici della comunicazione scritta, trasporta l’oralità su un pezzo di carta.

Insieme alle lettere viaggiano spesso fotografie di famiglia. Anche attraverso le

fotografie si riesce a ricostruire la lontananza. Emigranti partono e si portano

dietro una foto di famiglia ritoccata, dove compaiono persone che a quella data

sono già morte→ in qualche modo l’emigrante vuole portarsi con se oltreoceano.

L’immagine tenta di ricomporre un quadro che il fenomeno migratorio ha

lacerato.

Documento che mette insieme quello che è il codice della comunicazione scritta con quella

visiva. Storia: famiglia Raggio. Figlio di emigrante. La madre è rimasta a casa, sono andati

via il padre e i due figli.

Cosa ci attesta questo tipo di comunicazione? Vittorio Raggi per presentare la futura moglie

alla madre, decide di mandare una cartolina (che ritraeva foto private). Sul retro scrivono sia

vittorio sia la futura moglie. Emerge che il primo non scrive né in italiano né spagnolo,

mentre la futura moglie ha fatto scuola e scrive in spagnolo. Qualche anno dopo, questo

stesso strumento, viene utilizzato per far vedere a casa che la famiglia è aumentata.

Lettera di Rosina che parte da un paesino e si ritrova a New York. Nel 1924, 50

persone del suo paese erano a New york→ questo ci conferma il fenomeno delle

catene di emigratorie, erano le lettere ad attivarle.

Elementi di maggior “resilienza” culturale e sociale degli emigrati è legata al cibo.-

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
21 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher damnciastin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia sociale dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Caffarena Fabio.