Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 136
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 1 Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni di Sociologia Economica Pag. 41
1 su 136
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Relazione tra capitale sociale e fiducia

La fiducia è una merce importante (anche a livello di relazioni macroeconomiche) perché è ciò che fisiologicamente riduce l'incertezza umana nelle relazioni (es. attesa fiduciaria dello scambio della mano: scambiamo la mano e attendiamo ragionevolmente che l'interlocutore contraccambi il gesto entrambi perché condividiamo un comune sistema di credenze e attese fiduciarie, ma non posso escludere che l'altro mi tiri un cazzotto in faccia). La società al minimo è l'incontro con l'altro, ma in realtà è altamente rischioso e costoso (es. Alda Merini). Quando si entra in relazione con qualcuno che per noi è portatore di incertezza, per evitare di avere troppa paura e di paralizzare completamente la vita sociale, subentra l'effetto fiducia. La fiducia crea dei comportamenti attesi abbastanza ragionevoli. Il vivere sociale è dato da una sommatoria di.campi di ragionevole certezza. Abbiamo bisogno della fiducia perché l'incontro con l'altro è sempre rischioso. Quando possiamo fare a meno della fiducia? Quando ognuno di noi legge nella testa dell'altro. Ma da ciò, tutto ciò che è basato sul mistero svanisce. Incontrare l'altro non ha senso perché sappiamo tutto dell'altro. Per valutare l'apporto della fiducia nelle relazioni economiche viene utilizzata la reputazione, che consente di stimare il comportamento atteso. Questo meccanismo è una specie di "libretto" che ognuno di noi consulta per farsi un'idea, per ridurre l'incertezza (fiducia). Come si relazionano capitale sociale e fiducia? Non sono 2 grandezze sovrapponibili: hanno una relazionalità molto stringente, ma non sono identici. Il campo disciplinare e la nuova sociologia economica individuano 2 aspetti cruciali in questa relazione: La fiducia è un input (entra fin

dall'inizio nel processo e lo ordina; sorta di sollecitazione, comando) o un output (prodotto del processo; ciò che esce) del capitale sociale?

La fiducia è sia input che output a seconda delle circostanze.

Ipotesi: la fiducia è un input del capitale sociale, perciò preesistente al capitale sociale. Ad es. clan di camorra (legato da fiducia reciproca) che ha l'obiettivo di mettere rifiuti tossici sotto terra. Il capitale sociale diventa fattore accrescitivo nel momento in cui produce un valore aggiunto di natura collettiva. Tra il clan si fanno grandi affari, ma nessun altro ci guadagna. Perciò se la fiducia è un input, dovremmo ricomprendere anche i clan camorristici che non producono impatti positivi sul territorio. Ad es. la rete di imprenditori, prima di partire, sviluppa un meccanismo fiduciario interno (input), perciò non possiamo tagliare questo confine. La NSE tende a considerare prevalentemente la fiducia un output.

Il capitale sociale produce fiducia nel momento in cui noi siamo mobilitati socialmente, agiamo in maniera cooperativa, abbiamo atteggiamenti di natura altruistica… in questo modo produciamo il tessuto fiduciario, miglioriamo la capacità relazionale degli individui che compongono quel contesto. Non c'è una vera risposta a questa domanda, sono 2 meccanismi plurivoci, vanno fatte quindi delle distinzioni.

Effetti bonding e bridging del capitale sociale. Gli effetti bonding operano in maniera simile al familismo amorale ed es. camorra. Sono effetti fiduciari che si realizzano all'interno di corpi sociali ristretti. Gli effetti bridging sono dinamiche che fanno ponte tra diversi campi sociali. Il bonding serra all'interno; il bridging unisce, fa ponte. Li troviamo di fronte alle dinamiche migratorie, quando si vogliono studiare i comportamenti di immigrati in un paese di accoglienza. Ad es. comunità cinesi in IT: andare in un paese con cultura diversa

è moltopesante. Tutti i progetti migratori si svolgono seguendo uno stesso modello: iprimi ad entrare in un nuovo paese fanno più fatica, vivono senza la possibilitàdi stabilizzare la loro traiettoria esistenziale. Gli esseri umani devono stabilizzarela loro traiettoria esistenziale, e per fare si deve attingere a dei tessuti disicurezza ripetitiva delle cose. Tutti abbiamo bisogno di stabilizzazione dellaroutine e di comportamenti attesi. La comunità di primo insediamento cominciaa costituire delle associazioni e dei reticoli di comunità, cioè a mettere deipuntini di riconoscimento all’interno di uno spazio sociale. Quando arriverannoaltri immigrati, troveranno già un tessuto di comunità che potrà essere utile,perché vi potranno trarre delle informazioni importanti. Questo è un classicoeffetto bonding, cioè gli immigrati si serrano all’interno della propria comunità.Può

essere una cosa molto negativa, perché se questo serrarsi significa autoghettizzarsi, si rimane attaccati a dei valori, tradizioni, comportamenti che ricordano l'identità del paese di provenienza, ma diventano sconvenienti per la socializzazione con individui di altre culture. Da un lato queste comunità fanno bonding (si serrano all'interno), ma dall'altro chi arriva e non conosce nulla si rivolge ai connazionali che gli danno delle informazioni utili alla sua integrazione e pian piano si integra, così anche il figlio. Allora il bonding è solo un trampolino di lancio per riconoscersi e sperare di essere riconosciuto dalla comunità allargata del paese d'accoglienza. Non è detto che il bonding sia di per sé negativo, infatti nel caso delle comunità immigrate consente una migliore integrazione ai nuovi arrivati, per poi diventare briding.

IL RETICOLO FIDUCIARIO (CAPITALE SOCIALE MICRO)

Quando parliamo di capitale

Sociale micro: parliamo di come gli individui possono conseguire obiettivi strategici vantaggiosi utilizzando reticoli fiduciari, cioè avere persone con cui si lavora, collabora, amici, ai quali poter chiedere attività di collaborazione al fine di raggiungere obiettivi di natura individuale.

J. COLEMAN: quando un individuo è in grado di accedere ad un reticolo fiduciario, questo individuo può conseguire determinati obiettivi economici in maniera più veloce e vantaggiosa di quanto possa fare seguendo invece una logica puramente individualistica - egoistica.

La cooperazione è più razionale allo scopo dell'attività egoistica (individualistica).

Bisogna avere un reticolo, perché se non si è inseriti in questo reticolo fiduciario, tutto ciò è inutile; ma tutti noi abbiamo dei reticoli di fiducia, qualcuno a cui rivolgersi nel caso di bisogno. È un economista. Scrive un libro: "Foundation of social theory".

Dice che il suo metodo mette in discussione l'individualismo metodologico: l'azione individuale-egoistica dell'homo economicus è irrazionale perché in alcune circostanze l'azione cooperativa è più razionale di un'azione individualistica. ADAM SMITH: un mercato è in equilibrio quando ogni operatore che vi agisce è messo nella condizione di raggiungere i propri obiettivi egoistici. Come è possibile l'equilibrio se tutti fanno i fatti propri? Il regolatore di tutti gli egoismi lasciati in libertà è la mano invisibile. Coleman con la teoria del capitale sociale (anche se il suo libro va oltre questa teoria, vedi già dal titolo), dice che dire che sempre gli individui per conseguire i loro obiettivi economici debbono agire sulla scorta di una dinamica individualista ed egoista (che è il postulato dell'individualismo metodologico) è falso. Esistono molte circostanze dove

Gli individui inseriti all'interno di reticoli fiduciari possono conseguire i loro obiettivi economici in maniera più veloce e meno costosa, quindi più vantaggiosa e razionale. Dire ciò significa ricontestualizzare all'interno di un contesto istituzionale l'azione economica degli individui, cioè se l'azione economica degli individui si sviluppa all'interno di un reticolo significa che quel reticolo è il frutto di tutta una serie di attività che hanno a che fare con il contesto sociale nel quale il reticolo è contenuto. Coleman pone un altro problema: come fanno le persone a cooperare e perché cooperano? Questo lo porta a considerare i tessuti personali come decisivi sul piano normativo per l'azione degli individui. Dice che il modo in cui gli individui scelgono di consumare, di portare avanti obiettivi strategici... è direttamente influenzato dagli assetti normativi, dalla cultura civile e sociale.

Da i divieti, dagli obblighi e dalle leggi dei tessuti istituzionali (delle nazioni) entro cui si svolgono le relazioni. Il ruolo normativo-istituzionale è decisivo anche nella definizione dei bisogni sociali, cioè se prendiamo diversi stati moderni e ragioniamo nei termini di bisogni sociali, possiamo notare una diversità enorme. Coleman prova a definire un nuovo tracciato della teoria dell'azione sociale: l'azione economica viene risocializzata nei tessuti istituzionali, nei reticoli fiduciari che quel contesto e che quell'individuo sono in grado di sviluppare ed attirare.

Interessante svolta di pensiero. Critiche:

  1. Dominanza strumentale del reticolo, che per Putnam è un insieme di risorse finalizzato unicamente a conseguire degli obiettivi strumentali.

P. BOURDIEU: sociologo; si occupa di capitale sociale e di reticoli, ma da una prospettiva diversa da quella di Coleman. È post marxista e non può passare sul fatto che le scienze

economico (ricchezza) Capitale culturale (livello formativo) Capitale sociale (patrimonio di relazioni) Capitale simbolico (prestigio e riconoscimento sociale) Secondo questo modello interpretativo, le differenze di classe possono essere comprese all'interno della complessità sociale della società moderna. Ogni individuo può essere valutato in base ai quattro elementi di cui dispone: - Il capitale economico, che rappresenta la ricchezza posseduta dall'individuo. - Il capitale culturale, che indica il livello di istruzione e formazione dell'individuo. - Il capitale sociale, che rappresenta il patrimonio di relazioni e connessioni sociali dell'individuo. - Il capitale simbolico, che riguarda il prestigio e il riconoscimento sociale di cui gode l'individuo. Questo modello permette di mantenere la differenza di classe al centro dell'analisi, ma tiene conto della complessità della società moderna, che non può più essere spiegata solo attraverso lo schema classico di Marx basato sulla società dell'Ottocento.simbolico (reputazione/prestigio) Ognuno di noi mette sul campo
Dettagli
A.A. 2019-2020
136 pagine
6 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher michelamanfredi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Orazi Francesco.