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GEOGRAFIA UMANA
Costruzione sociale dello spazio. Esistono molte geografie. Sin dall’antichità (greca) esiste una
geografia effettiva in cui il mondo viene creato socialmente e una geografia più astratta e di
riflessione che si occupa di descrivere il mondo, decifrare la costruzione spaziale del mondo con
diverse visioni.
Esistono due modi sostanziali di descrivere il mondo:
qualitativo = nel mondo greco si condensa nei testi di Erodoto e che si basa sulla narrazione,
1. sulla raccolta di elementi non verificabili che sono i miti
quantitativa = è rappresentata da un geografo greco (eratostene (?)) che si basa sulle misure,
2. sui calcoli e che ha uno stretto legame con la cartografia. Lui elabora il calcolo del meridiano
terrestre.
Con geografia si intende una disciplina unitaria (terra, fisico-naturale) ma è evidente che quello che
faremo nel corso riguarda solo in maniera marginale la dimensione fisica del mondo, nella
geografia fisica è proprio l ruolo che gli esseri umani rivestono nello spazio terrestre. Per la
geografia umana è la costruzione sociale culturale dello spazio l’oggetto d’indagine indipendente
dalle leggi della natura. L’essenza di questo rapporto si basa sui concetti di spazio e di luogo della
cui definizione e della cui differenza tra questi due concetti ne parleremo nella prossima lezione
———
Esistono due tipi di geografia:
ontologico= intesa come mondo
• epistemologico= intesa come scienza, si caratterizza per vari aspetti:
• qualitativo
quantitativo
fisica= studia la morfologia della terra; studia tramite la biologia tutto ciò che
riguarda gli esseri umani considerati all’interno di un’ecosistema (=ecologia,
scienza che studia gli ecosistemi)
umana= studia i rapporti umani e la costruzione sociale dello spazio; studia il
rapporto dell’essere umano con l’ambiente terrestre
SPAZIO E LUOGO
Lo spazio ha un’estensione misurabile nelle sue proprietà fisiche e la sua complessità nel definire
cos’è lo spazio è a causa di come è stato utilizzato nel tempo. Il significato si spazio può essere
definito come “misura” o “contenitore”. La prima definizione scientifica viene elaborata dal filosofo
Cartesio: lo spazio rappresenta un’estensione delle tre dimensioni. Dimensione del mondo
materiale (rexestensa) va in contrapposizione al dominio del mondo spirituale (cogitans).
Nell’epoca di Cartesio viene a crearsi la cartografia, si rivela fondamentale per i viaggi e le
scoperte geografiche e che sarà la premessa dell’espansione della cultura europea nel mondo.
Per Cartesio lo spazio è una condizione misurabile secondo i principi della geometria euclidea.
Kant perfeziona la definizione di spazio legando ad esso il concetto di tempo. Secondo lui queste
due realtà sono a priori: non sono spiegabili ma esistono di per se e in rapporto a queste due
realtà si stabilisce la conoscenza umana. Il tempo è rappresentata come una sequenza di eventi
lungo una traiettoria che è misurabile cronologicamente. Lo spazio è considerato come un’insieme
di punti e che ci permette di coordinare i movimenti. Concepiti in base ai pensieri di Kant spazio e
tempo ci portano e vedere l’ordine della terra.
Qual è la relazione fra tempo e spazio?
Costruiamo la nostra esperienza nello spazio o costruiamo lo spazio?
Qual è la distinzione fra spazio e tempo?
Lo spazio può essere rappresentato come uno:
spazio assoluto:
4. spazio relativo:
5. spazio relazionale:
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L’ambiente esercita una condizione importante per lo sviluppo dell’uomo.
Geografia quantitativa: si trovano dei modelli (come le scienze esatte) che possano fornire idee
• su com’è organizzato lo spazio. Lo spazio viene definito come un costrutto di tipo
matematico.Walter Christaller studia lo distribuzione delle citta nella Germania meridionale e in
base a questo stabilire una gerarchia. Teoria delle località centrali: Ci sono delle località centrali
che forniscono i servizi più avanzati collegati a centri secondari
Levi Strauss pone l’accento sull’analisi sincronica. Evidenzia le strutture profondo del pensiero
umano. Queste idee si sviluppano in culture non occidentali. Si comincia ad affermare un’idea
relativa di spazio non come contenitore vuoto ma caratterizzato da quelli che sono gli elementi
delle relazioni che contiene, dipende dalla relazione che ha con gli oggetti. Tempo e spazio si
deformano a seconda dell’osservatore.
Henri Lepfevre -> sociologo di concezione marxista(orientata sull’idea di tempo). Lo spazio diventa
costituente. Si comincia ad interrogare sulla rappresentazione politica dello spazio. La sua
motivazione ideologica è quella di posorsi alla burocratizzazione della città occidentale del
dopoguerra che era legata alle scienze neopositiviste. La sua opera è il diritto alla città. Concetto di
spazio. Introduce la terra come territorio e attraverso questo lavoro inizia a teorizzare una teoria di
sviluppo diseguale. Lui scompone lo spazio sociale in tre elementi:
pratica spaziale
1. rappresentazione dello spazio: concetto delle mappe, spazio immaginato; aspetti
2. che tendono a dominare le modalità nelle quali lo spazio viene pensato
spazio della rappresentazione: somma delle due precedenti: quello che ha a che
3. fare con la pratica vissuta sia quello che ha a che fare con i simboli e i significati. E’
sia reale che immaginato.
Luogo -> legata all’idea di esperienza, si esprime attraverso il nostro corpo e ciò che ci sta intorno.
piazza. La definizione: i luoghi sono caratterizzati da precisi valori attribuiti dagli esseri umani.
L’origine del termine risale al mondo greco e in particolare al filosofo platone fa la differenziazione
tra Chora (regione) e Topos (luogo da cui deriva la parola topografia, descrizione a grande scala
che descrive i luoghi). Viene ripresa nel 20esimo secolo da Martin Heidegger filosofo che conia la
parola Dasein (=essere nel mondo). L’esistenza umana è esistenza nel mondo.L’idea di luogo di
Heidegger si collega al concetto di dimora ovvero abitare e costruire un mondo al quale siamo
legati. Per dimostrare questo concetto lui sviluppa questa teoria della dimora nella foresta nera:
casa (che diventa un luogo astratto) costruita 2 sec prima da dei contadini. E’ una disposizione
organica nel mondo. Concetto di luogo problematizzato dal secolo scorso: rifiuto dell’impostazione
accademica e muove una critica di stampo umanistico misurato analiticamente. Questa riflessione
aiuta a definire il concetto di luogo come spazio in cui gli esseri umani attribuiscono determinati
significati. Sottolinea come le persone hanno la possibilità attraverso le loro azioni di attribuire
significati allo spazio. L’idea chiave è quella di “esperienza” perché secondo la prospettiva
quantitativa gli esseri umani non potevano sviluppare un’esperienza esponenziale col mondo e
invece secondo questa prospettiva ciò che poteva essere conosciuto è il frutto dell’esperienza
nell’ambiante soprattutto nella capacita di modificare lo spazio in un luogo. Secondo John Agnew il
luogo è composto da tre aspetti:
localizzazione: riferito in senso spaziale al punto assoluto dello spazio identificato da misure
geografiche e si riferisci a dov’è il luogo e ci permette di situare il luogo
locale: scenario materiale per le relazioni sociali, la maniera in cui un luogo appare: strade,
insegne ecc.. oltre agli altri elementi tangibili ci son quelli non tangibili del luogo ovvero il
paesaggio del luogo
senso del luogo: associato ad un significato astratto, sentimento ed emozioni. Si collega al
significato che individualmente noi associamo al luogo (x es bologna e tortellini). Ogni luogo
può definirsi come un assemblaggio di questi tre aspetti:
materialità: struttura materiale, per esempio i geosimboli (x es nettuno, due torri)
significato: individuali, collegati alla propria biografia oppure collettivi e legati ad
una percezione più generali come i luoghi della memoria
pratica: ciò che si fa in un luogo, ciò che quel luogo attraverso la pratica e
l’esperienza diventa per sé. 3 di 12
Secondo Marc Auge il luogo è lo spazio identitario di una determinata comunità. Luogo come
identità circoscritta, luogo suddiviso con un’idea di dentro e di fuori. Definendo ciò che è dentro o
fuori al luogo è possibile far emergere un’idea di altrove.
David Harvey si interroga su quali sono i processi sociali che sono alla base dei luoghi. Harvey
negli anni 70-80 quando inizia a porsi i quesiti era molto colpito dall’emergere di nuove forme di
socialità (x es centri commerciali, parchi tematici, villaggi turistici) e si rese conto di come le
accezioni precedenti non potessero spiegare questi luoghi pur trattandosi di realtà in cui sempre
più persone trascorrevano sempre maggiori porzioni della loro esistenza. Harvey inizia una lunga
riflessione che va ad indagare dagli anni 20 il processo generale socio-economico di evoluzione
del capitalismo e soprattutto a riflettere come il processo economico abbia impattato nella
costruzione dei luoghi. l’analisi che muove Harvey (momenti di chock accordi petroliferi, mettono in
crisi i paesi occidentali. Questo modello economico si sintetizza il fenomeno del fordismo, ovvero
accezione del modello produttivo). Nel 1929 c’è una crisi seguita a una forte crescita economica
dalla quale si era accompagnata una forte crescita della finanza speculativa. Per tutti gli anni 20
l’economia finanziaria era cresciuta in maniera esponenziale creando la bolla che
successivamente esplode che porterà alla recessione economica. La soluzione economica che
viene pensata negli USA si basa sui principi del modello Ford, basato sui diritti dei lavoratori:
indennità di malattia, 8 h di lavoro e soprattutto sulla base delle teorie economiche in cui si
stabiliva che i lavoratori potessero alimentare il ciclo capitalistico (intervento statale nell’economia,
modello welfare con obiettivo di piena occupazione per garantire che le classi lavoratrici
contribuissero alla fatturazione). Questo modello fordista e interventista entra in crisi negli anni
1968 per una serie di fattori geopolitici come la crisi petrolifera ma soprattutto si interrompe il
capitalismo creato dall’industria manifatturiera. Questa produzione si sostituisce con un modello di
welfare più flessibile ma soprattutto al declino della produzione manufatturiera viene sostituita da
un’industria basata sulla produzione di beni immateriali legati all’economia finanziaria di
speculazione.
Emergono nuove classi sociali che rispetto al passato si iden