vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
E SERCITAZIONE
Durante una parata, un poliziotto ha fatto sfilare non solo il cavallo, ma anche una mucca e un maialino con la coda a ca-
vatappi.
Gli elementi principali delle storie sono:
Il punto di vista; Gli oggetti;
La narrazione; Le situazioni;
Il tempo; La suspense;
Lo stile; L’(eventuale) ironia;
L’emozione; L’immaginazione (fondamentale
I personaggi; in uno storytelling di successo).
. Crea una storia interessante o divertente con tre parole: vite, mina, sale. Una storia di-
E SERCITAZIONE
vertente è chiusa, suscita una risata o è un paradosso. Una interessante è aperta, di informazione e cu-
riosità.
Oroscopo: la positività sale per i segni di aria, ma qualcosa mina la vostra energia, vivete troppe vie contemporaneamente,
il consiglio degli astri è di fare una pausa.
Lo storytelling oggi è un metodo per
formare, creare l’identità aziendale,
promuovere/vendere prodotti, servizi,
idee o gestire il cambiamento culturale
4
aziendale . Oggi ci sono dunque nuove
sfide per comunicare (come esposto dal-
la seguente matrice): con storie non li-
neari si intendono storie che non hanno
una fine, con storie partecipative quelle
nelle quali chiunque può modificare la
storia.
3 Individuazione dell’oggetto di valore: qualcosa che rappresenti l’individuo (rastrello).
4 Le relazioni pubbliche (non pubbliche relazioni!) si occupano di relazioni dialogiche, mentre il marketing di prodotti.
4
La comunicazione digitale è multi direzionale e ipertestuale, interattiva, partecipativa (UGC), triba-
social media social networks, social networks
le/comunitaria, social(e) e incontrollabile. I non sono sempre ma i
social media.
sono anche Con l’avvento dei nuovi media, nasce un nuovo ecosistema, ma cambia anche il con-
sumatore e il modo di comunicare:
Il è l’arte e la pratica di sviluppare contenuti per la comunicazione di marca online che ab-
web storytelling
biamo profondità simbolica, valore
e, quindi, capacità
narrativo di appel-
– anche nel nuovo universo dei
larsi
social media – all’immaginario delle
5
persone (Sassoon, 2012) . Tra i grandi
storyteller moderni ci sono Steve Jobs
(Apple), Barack Obama, Papa France-
sco.
Qual è il futuro delle storie? La fiction
, un mondo nel quale
of the science
arte e scienza si uniscono per creare
cose grandiose.
5 Esempi di web storytelling: Toshiba-Inter con il social film “The beauty inside” (+88%), Fiat USA e lo storytelling
transmediale (+34%), L con lo storytelling classico ma nella forma innovativo (+17%), Chivas con lo storytelling
EGO
combinato. Visione video: Chipotle, Motorola, P&G, L . Visione sito Turismo Australia.
EGO 5
Lezione 4 e 5
Relazione digitali: dal digital marketing al digital
PR verso il digital storytelling
core business.
Quando si parla di relazioni digitali si parla anche di concetti come Le relazioni pubbliche oggi
strategic rafting of your story creating conversations and dialogue
fanno riferimento allo (Godin), al (Schultz) e al
cambiare il modo di vendere. posts brands
Il 48,6% di utenti che usano i Social Network leggono i di organizzazioni, ed eventi. Le
Listen.
aziende devono ascoltare per capire le esigenze dei nostri pubblici (personas), per capire il tono della reputa-
zione. per farlo si usano strumenti come Website Analysis, Search engine behavior, Social media conversa-
tion, Competitive analysis, Influencers Map.
Costruiamo la relazione con i pubblici partendo dalle loro esigenze, ma avendo chiare anche le no-
Connect.
stre (SWOT). La relazione può essere narrativa attraverso strumenti visti come vasi comunicanti (Peretti,
2011): sito web/piattaforme, social media, materiale informativo (offline/online) ed eventi.
Spesso basato sul concetto di intrattenimento ed esperienza. Prosegue il lavoro del connect e prepa-
Engage.
ra all’advocacy, con strumenti quali: community online (EBay, Flickr, Tripadvisor, Yelp), blog (commenti a-
perti) ed eventi online e offline. brand ambassador.
Valorizzare il nuovo ruolo dei clienti che diventano Le opinioni7review/post po-
Advocate. asset
sitive diventano un del brand che rafforza immagine ed engagement.
La chiave del successo è il monitorare e valutare in corsa, attraverso KPI-KEY performance indicator (social
marketing analytics di Altimeter Group), e i risultati finanziari e non. Bisogna integrare i mezzi e raccontare
per coinvolgere: interattività, auto narrazione, narrazione di prodotto, corporate e brand (Coca Cola e The
Coca Cola Company), per giocare (ARG – Why so serious?), ecc.
6
Coca Cola è stata una delle prime aziende ad applicare in maniera scientifica lo storytelling, affian-
cando il sito corporate al sito tarato sull’immagine The Coca Cola Journey (marchio registrato): me-
tafora del viaggio (usata spesso nelle pubblicità), emagazine (quasi un libro di racconti), il prodotto
viene nascosto, ma l’idea e il messaggio raggiungono comunque il consumatore/spettatore/lettore.
engaging advocate:
Coca Cola si è unita anche al film 007 compiendo il passaggio da ad le persone co-
muni diventavano dei 007.
Lo storytelling per giocare si identifica con ARG (alternate reality game), dove sono presenti diversi
universi narrativi come nell’esempio di Why So Serious?, universo narrativo parallelo alla storia di
Batman e Joker.
Tra il 1980 e il 1990 le aziende si concentravano sul prodotto, dal 1990 al 2000 sul logo, dal 2000 in avanti
and sell” and dialogue (and sell)”:
sulle storie. Si è quindi passati dal “tell al “tell il contenuto è il re e la storia la re-
gina. Oggi dunque lo storytelling ruota intorno al social media, alla SEO e al Lead Generation. Siamo nell’era
del (esempio: Storify, che raccoglie gli hashtag e gli argomenti sul web creando una
transmedia storytelling
storia, ToyStory e Oh my Disney, Starbucks e My Starbucks Idea, totalmente advocate. Esempio negativo:
Lunedì ti racconto #weekendLecce). Fuori: chiedere aiuto ai clienti/utenti/narratori (prosumer) attraverso
Come si crea una relazione narrativa.
una strategia online (social network). Dentro: ad esempio usando convention narrative sotto forma di talk
show con doppio valore (comunicazionale identitario organizzativo).
“I blog sono stati una delle prime forme di social networking dove le persone scrivevano 1000 parole.
Quando siamo passati agli aggiornamenti Facebook, i nostri post sono diventati più corti. Poi i servizi di
microblogging come Twitter hanno abbassato i limiti a 140 caratteri. Ora stiamo sorpassando le parole
muovendoci verso la comunicazione visiva, con social network come Pinterest.” William Ward
visual storytelling.
Il social media storytelling è sempre di più Post contenenti video o foto sono condivisi 12
volte in più rispetto al solo testo (Tumblr ha il 42% dei propri post composti di soli video o foto). Oltre
100milioni di utenti a settimana postano contenuti video e interagiscono su YouTube. Visual social come
Pinterest reindirizzano molto più traffico rispetto ai più popolari Facebook, twitter e Google +.
I social media sono numerosissimi, ma tra i più famosi ci sono e ci sono stati: MySpace (2003), LinkedIn
(2003), Twitter (2003), Facebook (2004), Foursquare (2008), Instagram (2010). L’ultimo arrivato è Pinte-
rest (2011), frutto dell’ingegno di Evan Sharp, Ben Silbermann e Paul Sciarra.
7
Lezione 6, 7, 8 e 9
Transmedia storytelling: cosa, chi perché e come?
deep media storytelling, cross media storytelling, interactive/digital storytelling, cross-channel
Lo storytelling può essere
storytelling. Si parla di cross media storytelling quando la storia è spalmata/raccontata su diversi mezzi di
comunicazione (tv, cinema, editoria, radio, web, fotografia, mobile, advertising – flyer. Tutto può essere digi-
tal).
Il transmedia storytelling invece non è multimedia o cross media storytelling, né ARG o interactive fiction.
Si tratta invece di un processo, un metodo, non un risultato. Il successo si determina dall’esperienza unifica-
ta e coordinata di intrattenimento. Gli elementi devono essere integrali, la trama unica.
“Transmedia Storytelling represents a process where integral elements of a fiction get dispersed systemati-
cally across delivery for the purpose of recreating
multiple channels a unified and coordinated
Ideally each medium makes its own to the unfolding of
entertainement experience. unique contribution
the story” H. Jenkins (2006)
Il transmedia si differenzia tra West Coast (Hollywood oriented/franchise) e East Coast (interattivo e we-
bcentrico). Si parla di transmediale quando la storia e i suoi universi narrativi sono su diversi canali. Dai per-
sonaggi di base, dalla storia/trama base si scelgono gli universi narrativi a sé statni e si sviluppano come sin-
gole storie su diversi media (esempio: Hunger Games – Capitol TV su YouTube).
Anche il brand storytelling e il corporate storytelling possono essere trans mediali. Esistono poi dei progetti
di marketing puro, come Al, The Dark Knight, The Blair Withc Project, Art of the Heist (Audi), Your Other
You (Toyota), Ford Focus Rally (Ford), 33 Keys (Mazda).
La novità in questo ambito è il New Enterteinment Ecosystem ovvero dal prodotto all’ecosistema transme-
diale. Nel nuovo ecosistema esistono, comunque, le suddivisioni in:
Intrattenimento (tv, cinema, libri, fumetti, videogiochi);
Informazione (giornalismo);
Comunicazione.
Gli impulsi che stanno plasmando le attuali esperienze di intrattenimento sono:
Spreadability/Drillability: diffusione, l’andare in profondità come un martello pneumatico;
Continuity/Multiplicity.
Quando si parla di si parla di: narrativa (unicità frammentata), autorialità (unico auteur),
transmediality
tempo (immersione e immediatezza), distribuzione e coinvolgimento (quali canali e quali pubblici, in un
6
contesto oggi fortemente digital e social) .
Oggi è definito sia dal testo sia dalla tecnologia attraverso la quale vi si accede per fruirne.
Transmedia Text.
In un mondo convergente gli elementi dei testi trans mediali hanno uguale status anche se su piattaforme di-
verse. Il digitale ha completamente e irreversibilmente le strutture tradizionali. Oggi esistono le transmedia
6 Visione e analisi del video L e creazione di uno story world e di diversi universi narrativi con oggetto una matita.
EGO 8
company (Disney), i transmedia producers (sovraintendenti della produzione) e i connettivity manager. Il
cuore del processo resta comunque sempre l’audience come participants, co producers, players e users.
A promuovere lo s