Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 58
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 1 Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti tecniche del colloquio psicologico Pag. 56
1 su 58
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

-RIFLESSIONE

-INDIRIZZAMENTO

1) L’ASCOLTO è la prima operazione investigativa del colloquio psicoterapeutico, in cui

il terapeuta accoglie l’altro che è di fronte e chiede aiuto e sostegno. Lo psicologo si

pone in una condizione di silenzio interno al fine di cogliere il reale significato delle

parole del paziente

2) LA SELEZIONE rappresenta la seconda operazione investigativa che consiste nel

selezionare i dati significativi e le frasi non neutre riferite dal soggetto durante il

colloquio. Estrarre.selezionare frasi,palore,tracce su un evento ecc.. che ci rapporti a

qualcosi e che ci segnali la possibilità di trovare qualcosa.che non è neutro per il

soggetto e privo di significato, ma che sia legata ad una motivazione che scopriremo

pian piano avere interesse per il paziente.

3)ANALISI DEI SIGNIFICATI:L’analisi dei significati è la terza operazione investigativa

che consiste nel conoscere e verificare qual è il significato attribuito dal soggetto alle

sue parole.Le parole possono essere usate con intenzione di significazione molto

diversa da persona a persona. La parola è la via per conoscere la direzione della sua

volontà. La finalità che aveva il soggetto,quello che lui vedeva e voleva trasmettere.

Non si tratta dunque di una semplice comprensione delle parole. Attravero il dialogo

socratico si può approfondire l’analisi dei significati. Esempio: -COSA VUOLE

INTENDERE? QUALE SIGNIFICATO HA PER LEI?

Logicamente bisogna prestare particolare attenzione a ciò che il paziente dice più

frequentemente o che esprime con maggiori implicazioni emotive.

4)LA RIFLESSIONE: la riflessione rappresenta la quarta fase in cui comincia la

contemplazione dei dati che il paziente ha fornito in modo da poter individuare quelle

aree in cui si hanno poche conoscenze ,dove manca ancora qualcosa. La riflessione

culmina con la scelta di un indicatore che assume rilevanza superiore rispetto ad altri

indicatori.

5)L’INDIRIZZAMENTO, il terapeuta mette in atto una serie di azioni utili per

approfondire le zone che mancano, individuate tramite la riflessione es: rapporti

sociali,percezione di sé.

Queste cinque operazioni investigative sono da tenere costantemente attive durante

tutto il percorso terapeutico.

LA RACCOLTA DEI DATI BIO-PSICO-SOCIALI NEL COLLOQUIO PSICOLOGICO:

AREE DI INDAGINE E LIVELLI DI APPROFONDIMENTO

Non esiste un unico modello di raccolta dei dati bio-psicosociali. Non con tutti i

pazienti è possibile seguire nella raccoltà dei dati bio-psico-sociali,l’iter che il clinico

preferirebbe.

Esistono 5 modalità differenti di raccolta dei dati bio-psico-sociali

1-APPROCCIO ANAMNESTICO NON FOCALIZZATO: raccolta di informazioni NON

STRUTTURATA. Non è completa e non utile al lavoro psicoterapeutico.

2-ANAMNESI DETTAGLIATA: Approfondita visione diacronica della vita del paziente-

approccio medico e domande puntuali (completo e affidabile, posizione di passività del

paziente.

3-ANAMNESI SELETTIVAMENTE ORIENTATA: Focalizzata principalmente sui dati

connessi al problema riportato.Paziento attivo, focus sul problema,tempo ridotto.

Buona alleanza diagnostica e quindi psicoterapeutica.

4-ANAMNESI MIRATA: Focus su soecifica area di vita(pz con dipendenze,DCA,DSA)

5-ANAMNESI RACCOLTA AI FINI DELLA RICERCA: indagine accurata su specifici dati

tramite questionari standardizzati.

Il colloquio anamnestico segue uno schema che prevede di considerare con un

DIVERSO LIVELLO DI SPECIFICITA’ tutte le aree di vita del paziente.Se gestito in modo

adeguato,il momento dell’anamnesi può produrre un consolidamento dell’alleanza con

il paziente,perché la raccolta delle info può trasmettere a quest’ultimo il sentimento di

un sincero interesse per la sua sofferenza e per le sue difficoltà da parte del

clinico.Quando il contatto con esperienze dolorose del passato causa

un’intensa reazione emotiva che strategia adottare?

Nel caso in cui il paziente abbia particolari difficoltà nel raccontare la propria storia o

quando i fatti che riesce a esporre altro non sono che descrizione asettiche di eventi di

vita, può essere necessario,ricorrere a strumenti di indagine che vanno oltre il

colloquio clinico.

Nella raccolta dei dati anamnestici le domande sono scelte in base ai criteri della

maggiore accessibilità all’argomento da parte del paziente e della probabilità di

attivare i ricordi. La psicopatologia del pz può interferire con il buon andamento del

colloquio anamnestico.

-difficoltà nella regolazione delle emozioni

-solo eventi negativi o solo eventi positivi

- schemi cognitivi su di sé (es-ansia soiale)

-narrative,povere generiche con pochi dettagli (depressione)

-narrative povere, disorganizzate,frammentata(es. ptsd, disturbi di personalità)

-traumi precoci

-RISCHI E LIMITI DA CONSIDERARE

Spetta al clinico mettere il paziente in una condizione emotiva adeguata alla raccolta

dei dati ,monitorando costantemente l’andamento della relazione e ricordando la

natura del lavoro anamnestico, senza mai forzare il paziente.

E’ comunque possibile che nonostante gli accorgimenti del clinico in determinate

situazioni i dati emersi rimangono parziali,lacunosi o inattendibili.

Il clinico deve avere piena consapevolezza e accettare di misurarsi con tutte le

difficoltà connesse all’ inevitabile precario equilibrio fra realtà e finzione.

Il colloquio anamnestico è un incontro tra due esperti, il clinico è l’esperto

dell’interazione possibili fra i dati riportati dal soggetto. Il paziente è l’esperto delle

conseguenze che differenti accadimenti hanno avuto sulla propria evoluzione

psicologica.

Il colloquio anamnestico non deve limitarsi a una mera raccolta di info, ma indagare

sempre senza giudizio, i vissuti del paziente connessi ai vari episodi o specifiche

situazioni(al momento dell’accaduto o al momento della narrazione).Non tutti i dati

hanno la stessa importanza nella vita del paziente, né lo stesso rilievo nella genesi

della condizione attuale di disagio.E’ preferibile condurre un indagine ampia e

completa, che copra tutte le aree della vita e della storia del paziente.

-LA STORIA DI VITA: Ciò che ci interessa raccogliere in questa fase dell'assessment

sono i ricordi che il paziente ha della sua storia, così come egli se li é costruiti, senza

porci il problema di quale sia la "realtà oggettiva" dei fatti narrati. •Per ciascun

avvenimento siamo interessati a sapere:

a) i dati specifici, i fatti così come sono stati memorizzati dal paziente (ad esempio:

«mi ricordo che bisticciavo sempre con mia sorella. i nostri litigi avvenivano

soprattutto quando si giocava insieme e spesso finivano a botte»);

b) la loro interpretazione, il significato che il paziente ha loro attribuito (che nel caso

dell'esempio di cui sopra possono emergere da domande del tipo «perché pensa che

avvenissero questi litigi? Chi li provocava?»).

Quanti primi colloqui servono a completare un assessment che includa l’anamnesi

personale e familiare, la storia del problema e il funzionamento attuale La Durata

media: 3-5 sedute. Tre-cinque incontri vengono interamente dedicati alla raccolta dei

dati necessari per la prima fase dell'assessment con la successiva formulazione e

restituzione del piano terapeutico

Innanzitutto si inseriscono i principali dati biografico-anamnestici e l’invio e il motivo

della richiesta. L’invio può essere:

-AUTOINVIO: il pz si reca autonomamente

-INVIO DA PARTE DI FAMILIARI

-INVIO DA PARTE DI COLLEGA O ALTRI PROFESSIONISTI.

ECCO UN ESEMPIO:

-NEL PRIMO COLLOQUIO: gli obbiettivi del terapeuta sono essenzialmente due

Esame e identificazione del problema del paziente/cliente al fine di collocarlo

 all’interno di un più ampio scenario costituito dalle problematiche e dalle

caratteristiche complessive del paziente, sia a livello individuale sia a livello

familiare e socio-relazionale.

Costruirsi una prima Idea del problema che il paziente ci sta presentando (che

 possa guidarci nel successivo percorso di ricerca di informazioni).

Definire gli elementi espliciti essenziali del contratto terapeutico

-CONTRATTO TERAPUETICO come già detto prima prevede che si vada a specificare

e ad accordarsi con il paziente riguardo:

• Accordi relativi ad alcuni elementi normativi della relazione

• Frequenza e durata delle sedute

• Svolgimento e obiettivo delle prime sedute

• Modalità di pagamento

• Eventuale registrazione delle sedute

• Elementi psicoeducazionali

• Collaborazione del paziente

• Modello teorico di riferimento (es approccio cognitivo-comportamentale

-STORIA DEL PROBLEMA CHE HA PORTATO IL PAZIENTE A RICERCARE AIUTO

DA UN PROFESSIONISTA

Si utilizzano frasi del tipo:

• Cosa l’ha portata qui oggi?

• Lei si è rivolto a me per qualche problema che l’affligge. Mi dica, cosa la preoccupa?

Quali sono gli aspetti e le situazioni che costituiscono attualmente un problema per

lei? Che cosa la preoccupa?" invece che: "Qual è il suo problema? (direzione

terapeutica del colloquio) Cosa la preoccupa di più? Di tutte le cose di cui ha

parlato qual è quella che le crea più disagio? Queste domande permettono al

terapeuta di effettuare un accertamento del problema.

Prima di esplorare il perché dì un certo problema, il terapeuta accerta quando

si manifesta questo pericolo nella mente del paziente:

Quindi si valuta prima il quando e poi il perché.

"In quali momenti della giornata accadono gli episodi problematici? In concomitanza

con quali stimoli o situazioni? E inoltre, con quale frequenza?".

Es: Mi può raccontare un'occasione determinata in cui si è presentato il suo problema?

Un'occasione di cui ricorda concretamente le circostanze, il momento e il luogo in cui è

avvenuta, e che sia per lei particolarmente rappresentativa. Oppure, più

semplicemente, mi può raccontare l'ultima volta che si è presentato il suo problema?

Occorre continuare a chiedere chiarimenti. Chiedere: "Quando?" "In che giorno? A che

ora? Dove e con chi?".

Si valuta anche la FREQUENZA DURATA ED INTENSITA’.

Si inzia successivamente ad indagare il perché di tale problematica analizzando la

genesi del problema riportato, questo è possibile utilizzando domande del tipo:

-Quando ha avuto inizio, che cosa accadeva in quel periodo?

-Da allora si sono verificati cambiamenti?

-Ci sono stati episodi simili in altre fasi della sua vita

Si valutano le reazioni a tale problematiche da parte del paziente :

•Quali ten

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
58 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marica2508 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica del colloquio psicologico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Giusti Laura.