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Dal contenuto al processo
Quando si studia il processo di usi e gratificazioni si considera sia il contenuto sia il medium in sé.
La gratificazione può emergere:
- Dai contenuti dei media: intrattenimento, informazione
- Dai media in sé: compagnia, passare il tempo
- Dal contesto di fruizione: a casa o fuori casa, da soli o in compagnia.
Critiche e limiti dell'approccio
Focalizzazione eccessiva sulla psicologia dell'individuo: considerare l'individuo come un fascio di bisogni senza considerare i contesti che stanno intorno all'individuo.
Alternative funzionali: si dice che i media sono alcune delle fonti utilizzate per soddisfare quei bisogni, ma nell'effettivo raramente vengono messi come sfondo della ricerca dell'audience, cioè questa idea che la persona scelga consapevolmente di esporsi ad un determinato processo per soddisfare quel bisogno, viene vista come un eccesso di autocoscienza rispetto a
quello che noi vogliamo. Non sempre sono coscienti questi bisogni. - Le interviste sui bisogni non fanno emergere i bisogni latenti e inconsci degli intervistati. - Ci concentriamo molto sul breve termine e non sul lungo termine e i rapporti politici di potere che regolano i media. Approccio che per sua natura non considera, per esempio come evolvono i bisogni. Nuove gratificazioni per nuove tecnologie? L'idea degli usi di gratificazione diventa quasi naturale, nel momento in cui abbiamo la presenza di tanti contenuti e di tanti media. Non abbiamo più la separazione netta tra utente e messaggio mediale, ma abbiamo un'interazione fra chi produce e chi ne fruisce. Si tiene conto del consumo mediale di attributi di internet assenti nei media tradizionali: interattività, demassificazione, asincronia, multimedialità e ipertestualità. La teoria critica Si parla di un particolare momento di sviluppo degli studi sulla comunicazione sui media e sulla società chesociale e culturale influenzi i media e viceversa. Si concentra invece sull'analisi dei meccanismi di potere e controllo presenti nei media e sulla loro capacità di influenzare l'opinione pubblica. La ricerca amministrativa, invece, si focalizza principalmente sull'efficacia e l'efficienza dei media, cercando di comprendere chi sono le persone esposte ai media e quali sono le loro preferenze. Questo tipo di ricerca è spesso svolto all'interno delle università di comunicazione e si pone al servizio delle organizzazioni mediali e dei loro dirigenti. La teoria critica, invece, si sviluppa attorno alla scuola di Francoforte con pensatori come Horheimer e Adorno. Questo approccio ha uno sguardo esterno alle organizzazioni mediali e si propone di definire le politiche che le regolano. Si concentra sull'analisi dei meccanismi di potere e controllo presenti nei media e cerca di comprendere come questi influenzino la società e la cultura. In sintesi, la teoria critica si distingue dalla ricerca amministrativa per il suo approccio critico e per la sua attenzione ai meccanismi di potere e controllo presenti nei media, mentre la ricerca amministrativa si concentra principalmente sull'efficacia e l'efficienza dei media e sulle preferenze del pubblico.culturale e organizzativa strutturano il contesto della ricerca stessa. Come questi contesti (politico, economico, ecc.) influiscono su tutti gli aspetti di produzione e ricezione. Mette in discussione l'eccesso di empirismo, inteso come la tendenza a concepire la ricerca come una misurazione dei fenomeni. Si chiede come sono organizzati e controllati i media? In che modo si manifesta la tendenza alla centralizzazione, alla standardizzazione e alla pressione promozionale? In che forma stanno minacciando i valori umani? Auspica che la sociologia sia una sociologia con dei valori. Un'analisi di tipo teorico, quindi utilizza la filosofia e la psicanalisi per analizzare la società. Per l'approccio critico, l'influenza delle strutture sociali e ideologiche è così profondo che si rivela inutile chiedere alla persona se quel film l'ha colpito molto. Due approcci che possono essere resi anche complementari. Questi approcci hanno in comune una visione individuale.nel senso che si osserva il contenuto mediale, il pubblico. Concetto di totalità Laddove la ricerca amministrativa è frammentata, subentra la ricerca critica. L'approccio critico mira a collocare questi fenomeni all'interno dei processi sociali in cui questi processi avvengono. L'istituto per la ricerca sociale o scuola di Francoforte Protagonisti della prima fase della teoria critica, prima parte novecento negli anni. Il primo protagonista è la scuola di Francoforte, che è un istituto di ricerca sociologica e filosofica fondato da Max Horkheimer alla fine degli anni 20. Sfondo teorico basato sul Marxismo. Teoria di Marx rivista. L'importanza della psicanalisi e dell'esistenzialismo (per esempio la fenomenologia di Husserl e Sarthe), conquisti dell'antropologia e dei nuovi studi sulla politica. Matrice soprattutto di stampo tedesco. Protagonisti: - Theodor Adorno: principale esponente di questo approccio critico. scriverà ilsaggio “la dialettica- Maz Horkeimer: fondatore, insieme ad Adornodell’illuminismo”.- Walter Benjamin: studio degli apparati e dei fenomeni estetici in chiave politicaHerbert Marcuse: scrittore di, Eros e società, dell’uomo ad una sola dimensione.- sull’analizzare la componente culturale psicanalitica di- Erich Fromm: sarà più concentratoquesti bisogni alimentati.Con il novecento tutto il settore della cultura non fa più parte dell’intellettuale, ma abbiamo l’unionedi intellettuali, cultura popolare e apparati industriali nell’industria culturale.Cercheranno di osservare la perversione del progetto dell’illuminismo come questo diventa anche unproblema.I valori dell’illuminismo sono serviti per liberarsi dai vincoli, ora lo stesso valore della razionalià,diventa una razionalità industriale, intesa come studio delle modalità per produrre prodotti in serie eche hanno un impatto
La teoria critica è un approccio intellettuale che si occupa di analizzare le contraddizioni interne di una società e non considera scontato che la società debba rimanere così com'è. Gli intellettuali che aderiscono a questa teoria si impegnano a risvegliare le coscienze, attraverso la critica dell'ideologia, per far emergere le ingiustizie sociali che spesso passano inosservate o vengono accettate come inevitabili.
La teoria critica ha le sue basi nelle idee di Marx e nell'analisi dell'ideologia. Secondo la scuola di Francoforte, l'ideologia è un sistema di idee, valori e visioni del mondo che crea una falsa coscienza sulle reali condizioni di vita e l'ideologia
Si impone sulla popolazione tramite sovrastrutture (educazione, politica, famiglia, industria culturale, ecc). L'aspetto che viene studiato è "da dove viene l'ideologia?" e ci si chiede se sono queste istituzioni che producono quest'ideologia.
Risposta di Marx: no, l'ideologia proviene dal sistema di produzione. Si tratta di una struttura che sta sopra qualcosa e questo qualcosa che sta alla base sono le relazioni di potere (rapporto sociale che esiste fra classi lavoratrici e classi dominanti).
L'industria culturale per Horkheimer e Adorno aiuta le persone a rimanere in una falsa coscienza, che non è più come la teoria di Marx, in cui i lavoratori devono prendere gli strumenti per fare la rivoluzione, ma anche una falsa coscienza rispetto all'individuo.
Nell'industria culturale, invece che cambiare le condizioni materiali della vita, le persone si accontentano di fruire dei prodotti dell'industria culturale;
cioè di limitarsi all'appagamento che proviene da questi prodotti, piuttosto che cambiare le loro condizioni di vita. Quindi è nell'industria culturale che trovano lo sfogo alle loro frustrazioni. Viene trasformata la creatività in merce. La creatività intesa come spirito umano, cioè la capacità dell'umano di esprimere sé stesso. Opporre il ruolo dell'intellettuale che sia a questa teoria, gli esponenti della scuola critica cercano di svegliare le persone da questo torpore prodotto dall'industria culturale. L'industria culturale e l'Amusement. In particolare Adorno se la prende con l'intrattenimento (amusement). Va a studiare, come lo svago prodotto dall'industria culturale non sia altro che uno strumento della falsa coscienza, perché distrae le persone non facendole pensare alle proprie condizioni materiali. E c'è anche una sorta di un abbassamento delle capacità cognitive.un consumo distratto che intorpidisce le capacità riflessive delle persone. Secondo Adorno, il pubblico si adatta sempre di più a questo consumo facile e distratto e perde la capacità di riflettere e di affrontare problemi complessi. Si sviluppa anche una sorta di pseudo appagamento: al posto che cambiare la tua vita per appagare i tuoi bisogni materiali ti sembra di appagarli in maniera remota tramite la partecipazione immaginaria a quello che vedi.
L'industria culturale: stereotipi e generi. La società è costruita in maniera iniqua e c'è questo scarto. L'industria culturale produce questa falsa coscienza sulla base dello stereotipo e dello strumento dei generi. Il problema è che, per Adorno, tutti questi prodotti, oltre ad essere prodotti uguali per tutti e che limitano le differenze individuali, anticipano la risposta del pubblico; sono facilmente prevedibili e producono delle aspettative che vengono sempre soddisfatte. Producono un
Il circolo di appagamento semplice. Le strutture tipiche sono gli stereotipi, ad esempio anche a livello musicale, in cui Adorno si scaglia contro la musica pop perché la struttura di strofa-ritornello-strofa è una struttura in cui so già cosa mi aspetto. I generi invece sono dei modi in cui strutturare le storie che si basano su degli stereotipi d'ambientazione e in termini di personaggi che so che troverò lì e il mio appagamento è dato dal fatto che so che lì troverò quello che volevo.
Punti di forza e debolezza dell'approccio:
Punti di forza:
- Forte sviluppo che proviene dal fatto che la teoria critica stimola ad osservare i processi di produzione, basandosi su una teoria materialista. Per cambiare la cultura non devi semplicemente cambiare il contenuto dei media, ma bisogna cambiare l'economia stessa dei media.
- Ampio contesto sociale su quale è la cultura.