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5. LA VITA DELL'UOMO NUOVO

Un prato non curato diventa una savana; la cura lo rende attraente ma va praticata. Allo stesso modo la

condizione umana è irta di difficoltà, cui si pone rimedio rimandando i problemi senza eliminarli alla radice

come gli steli del prato.

Invece Gesù combatte il male nella coscienza umana fino ad eliminarne le radici. Con Gesù appare un uomo

nuovo e unico; Gesù è Dio che si fa uomo nuovo per rendere nuovi gli uomini che liberamente si affidano a

Lui per salvarsi e arrivare alla conoscenza della verità, come dice Paolo.

Un dato di fatto

Isaia usa parole esaltanti in un momento storico terribile per Israele, con l'invasione babilonese nel 589, la

distruzione di Gerusalemme e la schiavitù; Isaia aveva previsto tutto nei suoi discorsi, ripetuti e ridicolizzati

dai suoi avversari.

Israele stava perdendo di vista l'Alleanza con Dio, ponendola ambiguamente in secondo piano come una cosa

importante solo a parole e non praticandola, il che ha portato alla caduta ed alla schiavitù.

Il perchè del ritorno del ritorno del sacro

Il cristianesimo è la grazia divina che riporta alla sua natura l'uomo schiavo e perduto. Nonostante la

perdurante teoria di Weber sulla secolarizzazione, sia assiste oggi ad un ritorno alla religione (basti pensare

all'incremento dei pellegrinaggi).

Il ritorno al sacro ha origine dal crollo di altre ideologie politico-economiche che hanno reso l'uomo sempre

più solo. Esso sembra riproporre, più che il ritorno della religione, il ritorno di Dio e dell'azione di Gesù di

liberazione dal male.

Quando Dio interviene, la sua azione crea salvezza e novità sia nell'uomo singolo che nella società e persino

nella sua natura.

La stessa creazione è presentata come prototipo dell'agire divino, che spazza via il caos indistinto, entrando

in contatto con esso e facendo apparire la vita come armonia e gioia.

Quando poi la donna incontra il serpente, in lei si apre l'idea di vivere come Dio e non con Dio, idea

trasferita poi all'uomo. Nella Genesi il contatto crea trasformazione; Dio trasforma il caos e il contatto con il

serpente genera un'ulteriore trasformazione e un ulteriore ordine di vita.

L'uomo quindi non ha due scelte, ma solo una: Dio o il serpente. Dalla Genesi si vede come l'uomo può

separarsi da Dio ma non dal serpente, e come il male abbia forme esteriori e interiori, come la disobbedienza

nel prendere la mela.

La Bibbia non dice se anche nella Genesi Dio e il serpente fossero invisibili, ne perchè lo siano adesso. La

teologia deve accettare che esistano dei misteri da affrontare con la sola fede in Dio, e comprendere

l'incredulo.

L'uomo, con atto di fede, ha la certezza che Dio si è impegnato a salvarlo dal contatto con il serpente e dalla

schiavitù del peccato.

La liberazione dalla schiavitù

Anticamente la schiavitù era parte integrante della vita quotidiana tanto da non dare scandalo; oggi è vista

come lo stato di vita di alcune persone maledette dalla sciagura. La schiavitù è Il Problema e quindi la

liberazione dalla schiavitù diventa la ricerca fondamentale dell'uomo.

Gesù è Dio che libera l'umanità dalla schiavitù del peccato.

Anticamente nella Roma del I e II sec. d.C. gli schiavi erano moltissimi, tanto che lo stesso Paolo vi fa cenno

senza peso particolare, avevano diritti anche se modesti e responsabilità, agendo come artigiani o

professionisti che accumulavano anche somme ingenti.

Per cui allora i vantaggi erano maggiori rispetto ai tempi moderni "liberi".

La risposta: negli scritti di Paolo la schiavitù è vista come metafora teologica sviluppata da tre concetti tesi

ad esprimere l'azione liberatrice di Gesù dal potere del male: redenzione, giustificazione e riconciliazione.

Con la redenzione Gesù libera dal peccato, con la giustificazione dona libertà completa come lo schiavo

affrancato; con la riconciliazione rende l'uomo membro della famiglia di Dio così come lo schiavo affrancato

rientra nella società civile.

Paolo si definisce schiavo di Gesù perchè solo questo stato rende liberi. Paolo parla della reciproca

sottomissione tra coniugi per esprimere la trasformazione dei rapporti prodotta dal sacrificio e resurrezione

di Gesù.

Gli altri comandano per avere di più, Gesù si impone donando tutto se stesso senza chiedere, chiedendo di

essere imitato a prezzo di una radicale trasformazione personale. Il termine schiavo o servo non è più

spregiativo ma esalta la sottomissione a Dio.

Gli uomini liberati dal peccato sono uomini nuovi che vivono concretamente in modo nuovo, perchè la fede

non praticata si dissolve nel nulla.

La verità è giustizia

L'evangelista Matteo presenta Gesù come il nuovo Mosè, che coniuga parola e azione, anzi come il vero

Mosè. Nel discorso delle beatitudini si ripete un identico contenuto: quando Dio arriva, arriva la beatitudine

e la vita cambia nel vero e nella gioia.

In altri passi Gesù parla di atteggiamenti pratici da osservare.

Il tempo è cambiato

Cosa deve scomparire dalla Terra perchè scompaia la schiavitù? Dio pone l'accento non sulla schiavitù ma

nella liberazione di chi vive una vita da schiavo sotto qualsiasi forma, sotto il potere del serpente. Per questo

parla del male dall'esterno e della malvagità che viene dall'interno.

La morale nuova si condensa nei due precetti di amare Dio ed amare il prossimo come se stessi, che

eliminano le limitazioni terrene e le barriere.

Oggi una forma evidente di schiavitù sta nel tirare dritto e lasciare proliferare l'ingiustizia, ma il cristiano sa

che i tempi sono cambiati e la liberazione messa in moto da Gesù è iniziata, perchè chi vive lontano dal

peccato vive lontano dalla miseria umana.

La questione del rapporto col mondo

La Chiesa sente dai propri inizi di stabilire un rapporto con il mondo. Dio benedice Abramo e la sua

discendenza e lo invita a partire per un'altra terra; tale passo della Bibbia è stato accolto diversamente da

cristiani ed ebrei.

Gli ebrei lo hanno riferito ad un particolare ambito territoriale, caricato da Dio di promesse "dove scorre latte

e miele", come a simboleggiare Israele e Palestina; nel Nuovo Testamento non c'è più tale riferimento.

Matteo presenta Gesù come il nuovo Mosè anche perchè Gesù organizza il nuovo e vero esodo dell'umanità

dalla terra al cielo di Dio. Nell'ultima cena Gesù lega la realtà del banchetto alla realtà del suo sacrificio per

la liberazione dell'umanità dal peccato, quindi la cena da escatologica (legata cioè alla fine del tempo

terreno) diventa messianica.

Il banchetto è il corpo di Gesù sacrificato e risorto a vita nuova; entrarci è andare per il mondo e operare con

Gesù l'azione di trasformazione della terra a dispetto del potere del serpente.

Gesù non riduce la fede a morale, ma insegna che senza la pratica della giustizia il culto è solo una facciata.

Funzione fondamentale della teologia cristiana è assicurare che la storia umana scorra sotto il segno della

liberazione delle coscienze e dei diseredati, secondo un percorso lineare e mai circolare.

6. LA CHIESA E L'ALTERNATIVA VOLUTA DA DIO

Stiamo smarrendo il buon senso

Gesù non parte dal coraggio umano ma dal sacrificio orientato alla liberazione dell'umanità dal male, con

attenzione alla credibilità del suo agire e della sua persona.

I Vangeli sinottici (Marco-Matteo-Luca) si preoccupano di dare al lettore la sintesi degli eventi della vita di

Gesù senza rigore cronologico, preoccupandosi di dare concretezza alla vita terrena di Gesù.

Gesù quindi è deciso e credibile nel seguire il compito del Padre, è l'uomo "vero"; tale capacità è ovviamente

sovraumana.

Il mondo terreno vive discostato dal semplice pragmatismo di Dio: ingaggiarsi nel portare aiuto a chi vive in

uno stato di vita negativo. Tale senso di misericordia fa nascere il modello fondamentale del buon senso,

abbandonato dall'uomo per astrusi ragionamenti che confondono e per sterili mediazioni di opposti interessi.

Cos'è il buon senso?

Il senso buono delle cose, il senso che Dio ha delle cose; trovare il buon senso è trovare Dio in un rapporto di

fede profonda.

I sentieri del buon senso

Hanno al loro inizio la scoperta dell'uomo "vero", Gesù, che ricerca l'uomo "disumano", che ha perso il senso

buono di se stesso, facendolo tornare a vita nuova.

La rinascita dell'uomo coincide con la ricerca della verità, che Paolo vede condensarsi in quattro fattori

costitutivi:

- progetto ( di vita)

- desiderio (di giungere alla meta)

- certezza (dell'operato di vita)

- gioia (per la vita secondo insegnamenti di Dio).

Si tratta di una conquista progressiva da praticare senza pentimenti.

L'approdo del buon senso

Qual è il valore del buon senso? Sant'Agostino guarda alla madre Monica come colei che lo ha generato alla

vita e al cristianesimo, parlandogli e poi pregando e piangendo con lui.

La sua rinascita è l'esito del buon senso della madre. Il buon senso delle cose favorisce scelte buone nella

vita, sempre praticando semplicità e umiltà, come Gesù che fonda la Chiesa dicendo "Tu sei Pietro...".

Fidarsi di Dio trasforma il senso buono della vita e lo inquadra nella gioia di conoscere il volere di Dio; nel

contatto con l'amore di Dio, la coscienza si rinnova e giunge ad un vero amore verso il prossimo.

Il moralismo non ha valore; il buon senso cristiano nasce dal senso vivo della vicinanza di Dio e dal sapere

che è vero.

7. COSA CI RISERVA IL FUTURO?

Cosa riserva il futuro al credente che vive sul Vangelo? Gesù ne parla ma non descrive.

La fine ha un prima e un dopo

La vita ha una fine. Gesù dice che la fine è quella che sta durando da sempre e quella che Dio ha stabilito

debba finire.

Il serpente pretende che la fine coincida con la morte, mentre Dio incarna l'idea che la finisce significhi la

vita senza la morte.

Economia della salvezza (piano di intervento chiamato così dai Padri della Chiesa):

- Non sarà subito la fine. Gesù, parlando prima di essere messo a morte, affronta positivamente l'angoscia;

non subisce la morte ma le va incontro come per la battaglia decisiva tra vita e morte.

- Ascoltare e aprire gli occhi. Gesù invoca un radicale cambiamento sulla terra perchè la sua azione salvifica

sia efficace.

- Convertirsi. Se l'azione spetta a Dio, all'uomo spetta vigila

Dettagli
A.A. 2015-2016
9 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BackstabTheory di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Manara Amilcare.