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PERIODO IMPERIALE (DONNE, DESPOTI, SENATO, PRINCEPS)
Fra le donne più importanti si ricordano: Livia, madre di Tiberio,
·207
Agrippina maior e minor, Giulia Drusilla, Messalina, Poppea. Con il fatto che
tutto ciò che accadeva nella domus augusta, cioè nella casa imperiale, era fatto
politico, e dato che spesso i principes diventavano imperatori presto, le donne
divennero protagoniste dell'impero. Ci fu un utilizzo strumentale della
seduzione di queste donne per scopi politici, che organizzarono intrecci e
congiure a corte.
I cattivi principi (Caligola, Nerone, Domiziano) sono caratterizzati
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dall'essere degli spietati despoti. Senza reprimere rivolte sanguinariamente, si
guadagnarono l'odio di tutti i ceti, soprattutto del senato. Essi ebbero una
concesione eroica e sublime del potere, una passione per gli eventi spettacolari
e interpretavano il loro governo sulla base di convinzioni, tanto da incorrere in
eccessi.
SENATO NEL PERIODO IMPERIALE
Dopo essere stato riportato a 600 membri dopo tre revisioni di augusto, gli vennero
riconosciute varie funzioni:
funzioni consultive per la fiscalità e per la custodia del tesoro
·209 corte di giustizia
·210 custode della repubblica e della moralità
·211 amministrazione delle province pubbliche
·212 fu rinnovatoo da Claudio, che inserì membri provenienti dalle famiglie
·213
provinciali più ricche, in parte già equites
i membri erano nominati dal princeps
·214 il princeps in confronto al senato non era un suggeritore, ma aveva
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funzioni più importanti anche se non era in grado di controllare tutto
all'interno del senato c'era un gruppo, il consilium principis, che
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affiancava il princeps nelle decisioni
spesso era diviso per le decisioni che venivano prese all'interno
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Il senato, ormai debole, non aspirava a compiti importanti, ma a far parte di un
organismo che non calpestasse gli ideali senatori e in cui si lasciava agire liberamente.
Escluso il periodo tra Claudio e Caligola, con gli altri principes il senato ebbe cattivi
rapporti, infatti aspirava a grandi cariche quando Tiberio era ancora giovane ed
inesperto, ma poi venne deluso; sotto Nerone e Domiziano ci furono degli scontri,
perchè esponenti senatori come Trasea Peto vennero uccisi, perchè filorepubblicani e
quindi scomodi. I principes non potevano condannare a morte i senatori poichè erano
al loro stesso pari, ma ci furono delle congiure.
DINASTIA DEGLI ANTONINI
Con la fine della dinastia flavia, non si scelse il princeps in base alla successione
ereditaria, ma lo si scelse fra i senatori, cioè il migliore dei senatori si scelse. Questo
processo di successione venne reso più facile, perchè tutti i membri di questa dinastia
non ebbero eredi maschi, e dunque per la successione venne innescato un
meccanismo di adozione in cui il princeps in carica sceglieva "il migliore" e lo
adottava.
In senso stretto la dinastia degli antonini inizia da A. Pio, ma in senso lato da Nerva.
NERVA (96-98)
Venne nominato dai senatori che avevano cospirato contro Domiziano, per uscire
dalla precedente situazione di intabilità. Adottò con una cerimonia solenne sul
Campidoglio Traiano che era governatore consolare di una delle province in
germania, che divenne princeps quando Nerva muore nel 98.
TRAIANO (99-138)
Fu il primo imperatore non italico, ma proveniente da una provincia, esattamente da
Italica in Betica, cioè in Spagna. Proveniva da quella parte della Spagna che era stata
più romanizzata ed era are dinamica per i commerci e per la cultura, perchè qui
nacquero autori come Seneca, Lucano, Marziale e Quintiliano. Traiano ebbe il primo
consolato sotto il regno non ancora deispotico di Domiziano, e si da subito divenne un
esempio per i senatori: era modello di virtù morali, di onestà, semplicità, coraggio,
esperienza di guerra e capacità politiche. Gli venne dato l'appellativo infatti di
optimus princeps e fu elogiato da Plinio il Giovane nel Panegirico (Traiano era in
grado di riportare una nuova età dell'oro in cui il senato poteva avere libertas, in
contrasto con il regime illiberale di Domiziano) e da Dione di Prusa.
Politica interna:
Controllo dei bilanci della città provinciali in Italia effettuati da
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appositi delegati, curatores rei publicae.
Promuove iniziative per la ripresa demografica che serviva a vantaggio
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della produzione agricola e per la mano d'opera; perchè l'agricoltura
peninsulare dava segni di crisi.
Prestito ipotecario per proprietari terrieri peninsulari che serviva alla
·220
costruzione di scuole.
Politica estera:
Le campagne militari di Traiano portarono l'impero alla massima espansione, ma per
poco campagna in Dacia: è raccontata dalla colonna traiana, in cui sono
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presenti tutte le campagne daciche, attraversamenti del Danubio, discorsi agli
eserciti e scene di sacrifici. Non condusse personalmente gli scontri, ma è
ritenuto il protagonista. Sconfisse il re Decebalo, con cui Domiziano aveva
avuto dei problemi, e con il ricavato della campagna di guerra, ci fece altre
spedizioni. Un generale importante fu Licinio Sura, da Barcellona e amico
fidato di Traiano.
annette l'arabia felix che è l'odierna Giordania.
·222 nel 113 conduce un'offensiva contro i parti e prese varie città, come
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Ctesifonte, la capitale dei parti, e Babilonia.
progetta le province di Assiria e Mesopotamia, ma non furono create.
·224
Traiano muore nel viaggio di ritorno dall'oriente nel 117.
ADRIANO (117-138)
Secondo la moglie di traiano, Plotinia, venne adottato da questo in punto di morte.
Adriano venne proclamato princeps ad Antiochia in Siria, di cui era governatore.
Politica estera:
per incrementare le nuove province di Mesopotamia, doveva fare una
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certa pressione fiscale, cosa che Adriano non effettuò perchè voleva attuare
una politica del risparmio.
Arabia e Dacia, invece, rimanevano sotto il controllo di Roma, e vi
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erano posti eserciti per rafforzare la difesa.
costruisce il vallo di Adriano: è una fortificazione costruita in
·227
Inghilterra settentrionale al confine con la Scozia, fra il 120 e il 130, lunga 120
km, in pietra ed il legno, completata da fortini.
Politica interna:
svolge l'opera di statista
·228 dette un impulso nel settore agrario e ai rapporti fra manodopera e
·229
proprietari
valorizza la scienza giuridica
·230 ristrutturazione dell'esercito con dei comparti di nuova istituzione dati
·231
agli equestri
I viaggi di Adriano:
Per lui governare significava essere più vicino possibile ai cittadini (anche i
provinciali), ecco perchè faceva molti viaggi, accompagnato dal suo apparato di corte,
per capire i problemi dell'impero (dare più precise disposizioni militari, assetti delle
città ecc...).
Dopo una breve permanenza a Roma dopo la sua elezione, viaggia in Gallia,
Germania, Britannia, Penisola Iberica, Siria, Asia Minore, Atene, Delfi, Africa,
Grecia, Anatolia, Egitto.7
Fra le mete più importanti ci sono l'Egitto, dove il suo favorito, Antinoo, morì sul
Nilo, e secondo alcuni sepolto a Tivoli o forse nella città a lui intitolata Antinuopoli.
Atene fu la sua città preferita. Adriano sviluppò un certo filoellenismo negli anni della
formazione, e dunque, quando arrivò in Atene, fece costruire edifici religiosi (come in
altre città della Grecia), venne acclamato come liberatore, celebrato e si dice che
Atene abbia iniziato i grandi giorni dell'atene romana.
Nel 132 ci fu una grande rivolta a Gerusalemme che dura fino al 135. Scoppiò perchè
durante il regno di Traiano, si decise di trasformare Gerusalemme in una città
romano-ellenistica, con al posto del tempio di Gerusalemme, il santuario di Giove
Capitolino; in più si vietò la circoincisione.
Nel 136 fu colpito da una malattia e iniziò a pensare al suo successore, Elio Cesare,
ma che gli premorì, ed allora scelse Antonino Pio che gli successe nel nel 138, l'anno
della morte.
ANTONINO PIO (138-161)
Dopo Adriano, parte la fase più pacifica dell'impero che termina con la fine della
dinasta degli antonini. Ci sono moltissime fonti che possiamo usare per ricostruire
questo periodo, come l'encomio "a Roma" di Elio Aristide, in cui si mette in risalto
l'integrazione dei ceti dirigenti greco-orientali a Roma.
Antonino Pio una figura equilibrata, abile a mediare e rispettosa verso il senato; era
attaccato sia ai culti tradizionali, sia a quelli dionisiaci, ma soprattutto non era
cosmopolita come Adriano. Forse per un suo aspetto caratteriale, rimase sempre a
roma e non fece viaggi, tanto che sotto il suo regno ci fu una polemica: la vittoria
della campagna in Britannia, condotta da Lollio Urbico, venne attribuita ad Antonino
Pio che non si era mosso da Roma.
In politica estera:
Si preoccupa del rafforzamento di zone al limes come la Britannia, l'area renana e
quella danubiana. Antonio Pio aumentò le difese al limes, inserendo una
concentrazione di truppe legionarie ed ausiliarie per eventuali attacchi.
Cocetto di limes: è sia la divisione fisica della barriera che proteggeva i romani dai
barbari, cioè le popolazioni non assoggettate dai romani, ma era anche il confine
morale che divideva la cultura romana da quella dei barbari, all'esterno.
In politica interna:
attuò una politica di risparmio, infatti non fece pressione fiscale, frena
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l'eccessivo evergetismo, le inutili ambascerie e i salari dei municipali.
mantenne in carica i suoi magistrati oltre il tempo stabilito.
·233 ricostruisce aree colpite da calamità.
·234 porta avanti gli alimenta traianei.
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Muore nella proprietà suburbana di Lorium nel 161.
MARCO AURELIO (161-180)
Venne adottato nel 138 da Pio ed è un princeps-filosofo stoico, che scrisse un'opera
molto importante in greco trado, in cui si chiede come avrebbe dovuto adempire al
compito importante che gli aveva dato la sorte.
Il principato di Marco Aurelio fu segnato dalle guerre con i barbari al limes:
Il fratello Lucio Vero (che lui adotta) lo affianca al governo, creando un
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doppio principato, pratica tipica del tardo impero. Vero combatte contro i parti
fra 161 e 166 con tre legioni per riprendersi il controllo dell'Armenia, ma la
guerra ebbe cause devastanti, perchè l'esercito riportò la peste.
Dal 166 al 167 ci sono