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PIPINO III IL BREVE E IL COLPO DI STATO (714-768)
751 depone Childerico III e si fa consacrare con un rito del tutto nuovo secondo la tradizione biblica con unzione dal monaco Wynfrid/Bonifacio. Vicende tramandate da narrazioni prossime ai Pipinidi, quindi fonti a senso unico.
Punto complesso della vicenda è il ruolo papato e il cosiddetto quesito a papa Zaccaria e la richiesta di legittimazione. Ruolo papato probabilmente minimo.
Vero e proprio colpo di stato e ritenuto, probabilmente, illegittimo da molti: da qui la propaganda sempre più forte dei "re fannulloni" per legittimare il ruolo dei Pipinidi.
ALLEANZA TRA I FRANCHI E IL PAPATO
754: papa Stefano II, pressato da Astolfo, si reca a Quiercy da Pipino e viene stipulata la Promissio Carisiaca. Consacrazione di Pipino III a Saint Denis da parte del papa.
Pipino diventa patricius dei Romani: protettore della Chiesa di Roma.
754-756: Pipino compie le due spedizioni contro Astolfo.
768: Pipino III muore e suddivide il
regno tra i figli Carlomanno e Carlo.
771: muore Carlomanno e Carlo assume la guida dell'intero regno, non riconoscendo i diritti dei nipoti e della vedova del fratello, che scappano e si rifugiano in Italia.
CARLO MAGNO: UNA POLITICA "IMPERIALISTA"
GUERRA CONTRO I LONGOBARDI E LA COSTITUZIONE DEL REGNUM ITALIA
Dopo la morte di Pipino il Breve la politica dei re franchi verso l'Italia cambia e l'asse con la Chiesa di Roma si allenta.
Sia Carlo e Carlomanno vedevano i Longobardi come possibili alleati, soprattutto grazie alla madre Bertrada.
Politica matrimoniale: Sia Carlo che Carlomanno (o forse uno dei due) sia Tassilone duca di Baviera sposano delle figlie di Desiderio.
771-773 si susseguono avvenimenti (imprecisi nell'ordine temporale): forse Desiderio incoraggiava la vedova di Carlomanno a rivendicare per il figlio l'eredità del marito, forse per causare guerre interne per paralizzare i Franchi.
Carlo, forse, ripudia la moglie
longobardaDesiderio riprende la politica espansionistica e il papa Adriano I chiama in causa Carlo.
773:Carlo cerca fino all'ultimo di trovare una soluzione diplomatica, ma fallisce eintraprende la spedizione.
774: discesa di Carlo con due eserciti e sconfitta di Desiderio sotto assedio a Pavia confuga di Adelchi a Bisanzio e Desiderio viene chiuso in convento.Esercito Franco come macchina militare migliore del tempo, complice anche laframmentazione dell'aristocrazia longobarda.
776: rivolta del duca Rotgaudo del Friuli, alleato con il duca di Benevento e appoggio daTassilone di Baviera. Carlo informato da papa Adriano, rientra in Italia e lo sconfigge aLivenza. Da qui forte immissione di duchi franchi e sostituzione radicale.
780: sottomissione di Ildebrando di Spoleto.
781: Pipino, figlio di Carlo, è consacrato re dei Longobardi.
787: resistenza antifranca nel ducato di Benevento guidato da Arechi II e si allea conbizantini e saraceni. Carlo non si impegna in un vero e
Proprio conflitto ma fa una spedizione militare imponendo ad Arechi una sottomissione che lo riduce a dimensione locale.
GUERRE DI ESPANSIONE: LA SASSONIA
Le guerre contro i sassoni sono durissime, ripetute e sanguinose. I Sassoni sono fortemente pagani, molto forti militarmente e molto indipendenti sotto la guida di Witikindo).
772: distruzione del santuario sassone dell'Irminsul.
Prima fase della guerra fino al 775, poi accordo con i capi Sassoni che però viene rotto: Carlo è protagonista di un'estrema ferocia verso 4500 ostaggi sassoni dati a garanzia dell'accordo, decapitandoli tutti in una sola giornata.
Guerra continua fino al 785 e da allora Carlo cerca di fiaccare la resistenza della popolazione sassone attraverso una legislazione durissima "Capitulare de partibus Saxoniae", legge di occupazione con pene severissime per il paganesimo.
Nel 804 cioè dopo 30 anni finisce la guerra e si stipula una pace e la completa sottomissione.
Nel 797
Capitulare Saxonicum, ammorbidimento.799 fondazione di Paderborn, istituzione di una rete di episcopati per garantire unacristianizzazione irreversibile.
BAVIERA
Ducato indipendente di Tassilone, vassallo di Pipino il Breve e poi di Carlo, si espandeverso la Carinzia e la valle dell'Adige, processato e sottomesso a Carlo e poi imprigionatoin Convento nel 788.
REGNO DEGLI AVARI
791: usando il Friuli e la Baviera come base inizia la spedizione con tre diversi eserciti oltreil Danubio, seguono massacri e devastazioni enormi.
795: si dissolve il regno e arretrano verso Est, fondendosi con gli slavi. Le terre vengonoripopolate con l'immigrazione di contadini del Friuli e della Baviera.
Viene istituita la Ostmark (odierna Austria), con lo scopo di creare una frontieramilitarizzata.
SPAGNA
778: debolezza momentanea dei musulmani nel califfato di Cordova. Spedizione di CarloMagno che approfitta di questo momento, però si conclude con una sconfitta e un grandemassacro a Roncisvalle
(Chanson de Roland, prefetto della marca di Bretagna e comandante della retroguardia di Carlo Magno). Attacco alla retroguardia da parte delle popolazioni Basche, che tenevano alla loro indipendenza.
810: accordo con l'emiro di Cordova e suo riconoscimento della zona a Nord dell'Ebro di pertinenza franca. Marca Hispanica (Catalogna).
RITORNO DELL'IMPERO AD OCCIDENTE
Carlo Magno unisce sotto il suo controllo tutta l'espansione territoriale.
Negli ambienti di corte carolingi e in quelli papali, inizia una riflessione sulla natura del potere di Carlo Magno.
794: Carlo riunisce in Germania un concilio di vescovi con discussioni teologiche, allo stesso modo degli imperatori bizantini.
Es: costruzione della Cappella Palatina ad Aquisgrana con modello la chiesa di San Vitale a Ravenna cioè chiesa imperiale.
Moltiplicazione di questi episodi negli anni '90 del 700.
Carlo si avvicina al modello degli imperatori romani.
Racconta Eginardo che nella costruzione della
Cappella Palatina vennero impiegati marmi e colonne da Roma e Ravenna. Anche Andrea Agnello conferma il fatto, citandol'approvazione di Adriano II alla spoliazione dei monumenti romani e ravennati.
SVOLGIMENTO DEI FATTI
795: Ad Adriano I succede Leone III, personaggio molto più debole ed ambiguo, osteggiato dall'aristocrazia romana: attribuisce a Carlo gli onori sottratti al basileus e comincia a datare i documenti papali con gli anni del suo regno.
797: l'imperatrice Irene spodesta il figlio, accecandolo e assume il titolo di basileus.
799: Leone III, minacciato dall'aristocrazia romana, si rifugia a Paderborn, probabilmente mettendosi d'accordo sull'incoronazione imperiale di Carlo.
800: Carlo va a Roma, presiede il Concilio dove viene assolto Leone III. A Natale incoronerà Carlo come imperatore.
NATALE 800: PUNTO DI VISTA PAPALE da "liber pontificalis"
Papa che prende iniziativa ed unge con l'olio santo Carlo.
DELLA CORTE CAROLINGIACarlo è arrabbiato e contrariato dallo svolgimento della cerimonia, che vede il papa porsi in presunta superiorità rispetto Carlo. Infatti la discesa di Carlo è dettata dalle continue lettere di Leone III che chiedeva aiuto, quindi prese questa decisione per rimettere a posto la situazione della chiesa romana.
PUNTO DI VISTA BIZANTINO
Si sminuisce il ruolo di Carlo e si da solo importanza alle gesta papali, quasi ridicolizzandolo agli occhi della corte bizantina. Non riconoscono il titolo di Carlo. Irene progetta un matrimonio, fallendo.
805-810: Carlo Magno punta verso Venezia con le sue truppe e c'è uno scontro.
812: pace con l'imperatore Michele I che dopo la rinuncia da parte di Carlo alle nuove conquiste in area Veneziana, lo riconosce con il titolo di "imperator".
Si ritiene che: L'iniziativa papale fu un gesto di smarcamento dalla corte bizantina secondo un piano di egemonia italiana.
ASPETTI ECCLESIASTICI E
CULTURALI NELL'IMPEROCHIESA IN ETA' CAROLINGIA
Il re si serviva di vescovi ed abati come personale politico perché: avevano una preparazione culturale migliore da quelli laici, anche per via della centralizzazione della chiesa in ambito culturale; erano diramati capillarmente sul territorio; per loro era normare lavorare secondo linee gerarchiche.
FUNZIONI:
- Missi Dominici
- Servizio Militare: fin da Carlo Martello con la Precaria verbo regis, i possessi fondiari venivano insediati dai vassalli del re. Col tempo i vescovi e gli abati divennero capi di gruppi armati e quindi erano responsabili delle chiamate alle armi da parte del re e li conducevano personalmente, senza combattere inizialmente.
- Funzioni generiche: completamente disponibili, sia nelle persone sia nei possedimenti, a qualunque ordine regio; ulteriore disponibilità a fare eseguire gli ordini del re e anche nel controllo e sorveglianza dei conti.
RIFORME DI CARLO MAGNO
CARLO 779 ribadisce l'obbligo della decima,
Unico tributo generalizzato su base fondiaria destinato alla chiesa dell'alto medioevo (distribuita per il mantenimento del clero). Generalizzal'adozione delle plebes come ripartizioni interne alle diocesi, dove avevano il diritto diamministrare e somministrare i sacramenti, differentemente dai monasteri. Norme su disciplina e morale del clero. Carlo aveva come obiettivo la preparazione assolutadegli ecclesiastici per poter espletare al meglio la loro funzione di guida spirituale. Molto sentita dal re. Convocazione frequente di concili presieduti da lui stesso.
Admonitio generalis: preparazione ed organizzazione culturale del clero affidata allescuole vescovili.
CULTURA IN ETA' CAROLINGIA
INTELLETTUALI PALATINI
Ampia cerchia di dotti, cosmopolita e in prevalenza provenienti dall'esterno del regno franco.
Alcuino da York, anche consigliere in importanti questioni politiche;
Pietro da Pisa grammatico;
Paolo Diacono storico longobardo (storia del vescovado di Metz).
RIFORMA LITURGICA
Carlo Magno da enorme importanza alla salvezza dell'anima e al messaggio cristiano percepito dal suo popolo, proprio per non comprometterne la salvezza eterna. Da disposizioni verso una liturgia e una Bibbia più pulita e limpida possibile per facilitarne la comprensione al popolo.
Uniformare la liturgia: uniformazione in tutto l'impero imponendo l'uso romano, potenziandone il significato politico e il distacco dall'influenza bizantina (come quella di Cirillo e Metodio) es: l'opposizione della Moravia all'evangelizzazione di Cirillo, proprio perché sotto l'influenza