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574-584 INTERREGNO E ANARCHIA DEI DUCHI

Probabilmente i duchi non ritengono utile e più complicato avere un re, quindi non ne eleggono uno. Si espandono in Piemonte, Toscana e formano i maggiori ducati di Spoleto e Benevento (Langobardia minor). Non è un movimento compatto, ma una scorrerie composta da bande e conquiste a macchia di leopardo. Non sono da considerarsi ducati in termini territoriali, perché questi duchi comandano determinati gruppi di persone. Concezione del potere personale. Frammentazione politica e conseguenti attacchi Bizantini e Franchi, con incursioni. I duchi vedono la necessità di rieleggere un re.

TERRITORI BIZANTINI

Istria e Laguna Veneta con Venezia, Romagna (Esarcato), Marche settentrionali (Pentapoli: Rimini, Pesaro, Fano, Ancona, Senigallia). Perugia e striscia Umbra, Roma e Lazio, Napoli, Amalfi e Paestum, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e Corsica.

AUTARI (584-590) FIGLIO DI CLEFI

I duchi gli cedono metà delle loro terre: si forma

la base del "fisco regio", evidenziando il passaggio da bottini e tributi a interesse per i possedimenti, quindi da nomadismo a sedentarietà. Processo di rafforzamento del potere regio e simbologia tardoantica con il titolo donato dai duchi ad Autari di "flavius", richiamandosi a Teodorico. Organizzò una vera e propria capitale stabile: Pavia che diventa sede regia e degli organismi statali. È un elemento per niente scontato ed importante, a differenza dei Franchi. Autari sposa Teodolinda, principessa bavara. Autari muore e la successione viene affidata a Teodolinda che sposando Agilulfo, duca di Torino, ne fece nuovo re. AGILULFO (591-616) Stipula una pace con i Franchi in espansione. Conquista Padova, Monselice, Cremona e Mantova. Minaccia Roma nel 593 ricevendone un enorme riscatto per il non attacco. Ha come obiettivo creare un regno che comprendesse l'Italia intera. Battesimò come cattolico suo figlio Adaloaldo, nonostante fosse.

Ariano. Teodolinda crea una comunicazione costante con la Chiesa di Roma. Processo di legittimazione del regno longobardo anche attraverso la fondazione di monasteri, come quello di Bobbio nel 612 da parte di Colombano. Alla sua morte Teodolinda rimane reggente fino al 627. Chiesa di Monza fondata da Teodolinda.

COESISTENZA DI FEDI RELIGIOSE

Nessuna opposizione fra i romani cattolici e i longobardi ariani, sicuramente la fede ariana fu un perno su cui i longobardi crearono la propria identità. Copresenza di vescovi ariani e vescovi cattolici. Non si può parlare di conversioni da un momento all'altro, bensì di una lunga convivenza tra le due fedi con alcune pratiche pagane. Solo agli inizi del VIII i Longobardi si convertono pienamente al cattolicesimo. I vescovi non entrano in simbiosi con il regno, contrariamente come i regni franco e visigoto. Il papato si oppose ai Longobardi, per via di questa lenta conversione. Pretesto religioso per scopi politici.

territoriali. Nonostante la compiuta conversione i Longobardi continuavano a professare riti pagani.

PROBLEMI DEI RAPPORTI TRA LONGOBARDI E ROMANI

Al momento dell'invasione i rapporti sono duri, dettati anche dal periodo durissimo postguerra Greco-gotica. I ceti eminenti Romani, già decimati dalla guerra, subiscono forte riduzione di ricchezze e di potere, forse anche eliminazioni fisiche, venendo esclusi dal regno. Contadini, abbastanza indifferenti al cambio dei governanti per via dell'uguale metodo di riscossione delle tasse. Scontro con l'alto clero che spesso si schierava a difesa della popolazione. Improbabile una schiavitù generale della popolazione, perché i Longobardi ne erano disinteressati. Unico interesse era il regolare versamento dei tributi.

ULTIMA TAPPA DELL'ETNOGENESI LONGOBARDA

Nel giro di alcuni decenni la convivenza negli stessi luoghi comportò matrimoni misti e l'assimilazione degli stili di vita sfumando la distinzione.

etnica. Società culturalmente mista. Nel VIII tutti i liberi si riconoscevano nella tradizione longobarda con: langobardus, arimannus o exercitalis. Non notando nemmeno più negli scavi archeologici una differenza e distinzione tra riti funebri ed etnie. Infatti larga parte dei Romani si interessò ad entrare nell'esercito per scalare la carriera militare e diventare importanti. ROTARI 636-652 Tra i più noti tra i regnanti. Nuove conquiste come Genova e Liguria e slancio importante verso la creazione di un dominio unitario in Italia. Da un ruolo più forte della capitale Pavia. Istituzione di una rete di distretti pubblici come educati e iudiciarie con a capo iudices. Rafforzamento del potere regio e controllare l'aristocrazia ovvero i potentes: da qui la tendenza di trasformare i duchi in funzionari pubblici piuttosto di aristocratici potenti. Tendenza a sostituire questi duchi, che tramandavano in modo ereditario la carica, con dei gastaldi, per nondinastizzare la carica di duca. Ulteriore istituzione di funzionari minori.

EDITTO DI ROTARIE la prima raccolta scritta di consuetudini longobarde, quindi trasmesse oralmente.

Prologo delle leggi: consultazione di uomini anziani che conservavano la memoria delle leggi dei padri. Prese in esame e vagliate con il consiglio dei giudici e di tutto l'esercito, perché era parte fondante dei cosiddetti "uomini liberi".

Scopo principale dell'editto di Rotari era di impedire ed inibire la vendetta privata tra famiglie (faida) e sostituirla con un risarcimento (guidrigildo) che varia dalla posizione sociale e dal delitto commesso. Importante questo passaggio proprio per evitare disordini interni.

La lingua è un latino sgrammaticato, perché pensato in longobardo e tradotto in latino dai redattori romani che parlano un latino corrotto. Termini longobardi molto presenti.

Le leggi sono applicate a livello territoriale, quindi tutti i liberi, sia longobardi,

STRUTTURA SOCIALE NELL'EDITTO

Aristocrazia militare,

Gasindi: persone al servizio dei duchi e altri potenti,

massa dei liberi, piccoli proprietari tenuti a prestare servizio militare,

aldi sotto padronato di un uomo libero,

servi.

GRIMOALDO 662-571

amplia l'espansione in Veneto e arriva fino alla Puglia.

PERTARITO 671-688

680 pace con i Bizantini e fissa i confini tra le dominazioni e consente di regolarizzare i rapporti e pone fine a queste piccole guerre smilitarizzando la penisola.

CUNIPERTO 688-700

coniazione di monete auree

LIUTPRANDO 712-744

Idea dello Stato scollegato dalla figura regia.

Organizzazione del territorio in distretti con a capo una figura con poteri giudiziari.

Riorganizza il fisco regio, con nuclei che devono sostenere la vita del regno.

Complesso di leggi che vengono attualizzate e integrate continuamente.

che vanno ad aggiungersi all'editto di Rotari. Liutprando si incentra su: - Diritto familiare e civile: divieto di matrimoni incestuosi, introduzione del consenso della donna, introduzione del testamento. - Procedure giudiziarie: svolgimento delle procedure e ruolo dei funzionari. - Organizzazione civile del territorio: attenzione contro prevaricazioni e inadempienze dei funzionari pubblici e contro la sottrazione dei beni pubblici da parte di essi. - Organizzazione della leva militare: non è un esercito stipendiato, decentramento della forza militare. CRISI DEL DOMINIO BIZANTINO E RUOLO DEL PAPA Nel 715 diventa papa Gregorio II durante il regno di Leone III Isaurico nel momento di grande crisi bizantina per gli assedi subiti dagli Arabi. Leone fa una politica incentrata sulla fiscalità aggressiva nelle province, anche per riorganizzare lo stato. In Italia il papa rifiuta il pagamento e invita alla disobbedienza i sudditi italiani dell'impero bizantino. In oriente Leone proibisce la

venerazione delle icone, ovvero iconoclastia. Gregorio II condanna l'imperatore e lo bolla come eretico. Gregorio III diventa papa nel 731: Leone III confisca tutti i possedimenti papali dell'Italia del sud e della Sicilia, tagliando grossa parte del reddito papale.

AZIONI MILITARI DI LIUTPRANDO

Attacco all'Esarcato e nel 732 occupa Ravenna e Classe, momentaneamente, e si espande verso il ducato di Roma.

728 Donazione di Sutri: liberazione di Sutri da parte di Liutprando e la restituisce alla chiesa di Roma (Gregorio II) e non al funzionario bizantino. Primo nucleo del dominio temporale dei papi, in realtà è uno dei tanti episodi che mostrano il progressivo distaccamento di Roma da Bisanzio.

L'ITALIA DAI LONGOBARDI AI FRANCHI

ASTOLFO 749-756

Sale al trono dopo il fratello Ratchis (744-749)

Personalità molto aggressiva e grande capo militare.

751 conquista di Ravenna, Esarcato, Pentapoli definitivamente.

Riporta sotto la sua autorità i ducati

meridionali e si profila la possibilità dell’unificazione sotto il dominio longobardo. Forte pressione sul Lazio e Roma.

LEGGI DI ASTOLFO

Leggi militari che confermano e precisano quanto fatto dai predecessori. Partecipazione dell’esercito regio aperta a tutti, con la discriminante della capacità economica di armarsi. Articolazione sociale con i negotiatores accostati patrimonialmente ai possessores.

ALLEANZA TRA IL PAPATO E I FRANCHI

Pipino III nel 747 manda un’interrogazione su chi dovesse regnare, se i merovingi che avevano solo il nome, oppure i pipinidi che avevano effettivamente il potere regio e di governo. Nel 751 il papa Stefano II cerca un nuovo alleato e protettore e si rivolge ai franchi, andando a Quercy e ottiene una promessa di protezione da parte di Pipino il breve, quest’ultimo riceve l’unzione da re insieme alla sua prole. Il patto sarebbe entrato in vigore solo sotto minaccia. Promissio Carisiaca. 754 e 756 discesa di Pipino in Italia e

restituzione di Ravenna, Esarcato e Pentapoli all'Impero Carolingio e non ai bizantini. Desiderio (756-774) - Duca di Brescia e funzionario di Astolfo, gradito ai Franchi. Da due sue figlie in spose a Carlo, che poi le ripudierà, e a Tassilone duca di Baviera. Sostituisce Spoleto e Benevento con uomini a lui fedeli, continuando una politica aggressiva verso il papato. INTERVENTO DI CARLO MAGNO Alla morte di Pipino gli succedono Carlo e Carlomanno, in lotta tra di loro, nel quale si indebolisce il regno dei Franchi e ne approfitta re Desiderio, continuando la sua politica aggressiva. Il nuovo papa Adriano I (772-795) tenta un'azione diplomatica con Desiderio, fallendo. 773-774: Adriano I si rivolge a Carlo che diventa nel 771 unico re Franco, successivamente alla morte del fratello. Carlo, dopo aver inizialmente rifiutato e te
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ryuk3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Cortese Maria Elena.