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LA RICONVERSIONE BELLICA DEGLI ANNI 20
Durante la prima guerra mondiale gli stati e i governi supportati dagli stati militari avevano
sostenuto sviluppo industrie belliche (meccaniche, chimiche e leggere di supporto come carbone e
elettrica) imprese finanziate da stato, MOBILITAZIONE con COMMESSE STATALI.
La FIAT aiuta la produzione bellica.
Finita la guerra queste imprese si trovano con grandi profitti avendo fatto soldi. Una parte del
mondo industriale europeo con la guerra ci ha guadagnato, questi profitti vengono collocati da
imprese e imprenditori nei conti correnti delle banche, si ha un trasferimento dei profitti di guerra
nei bilanci delle banche. Banche miste con molti soldi da investire. Una parte del sistema politico
dei grandi paesi europei chiederanno che si aumentino le tasse sui profitti ma soprattutto le
industrie che sono cresciute durante la guerra hanno un problema di conversione. La
riconversione fallisce 1° GRANDE PROBLEMA ECONOMIA OCCIDENTALE DOPO GUERRA
Ciò avviene perché i progetti non tengono conto e non colgono quello che gli storici chiamano “ LA
FRAGILITÀ” dei mercati dopo la prima guerra mondiale, dopo una ripresa molto rapida 19/20
dovuta dopo ripresa scorte, tutte le economie occidentali eccetto una non hanno una crescita del
PIL molto elevata. La riconversione fallisce perché i piani industriali di riconversione si fondavano
sul mantenimento del finanziamento pubblico. Tutti gli stati nazionali hanno un grande debito
pubblico tra coloro che hanno vinto la guerra e dopo il trattato Versailles.
Tagliare spese e finanziamenti.
1) La riconversione industriale non può tenere conto finanziamento pubblico perché gli stati
sono indebitati.
2) Venire meno impero tedesco (repubblica Weimar) e URSS non è più area d’investimento.
Così come i paesi in via di sviluppo, Sudamerica e Africa del Nord. I paesi 3°mondo non
hanno più mercati di sbocco, se un paese/economia rallenta.
3) Si innesca il circolo vizioso della DEPRESSIONE si licenzia, fallisce riconversione, effetto a
cascata depressivo. 26
LA RICONVERSIONE INDUSTRIALE
Ha a che fare con una questione DEBITO PUBBLICO e INFLAZIONE. La crisi introduce la presenza in
contemporanea dei 2 fattori.
Gli stati hanno un debito pubblico, da una parte disponibilità di risorse, dall’altra uscite, le entrate
sono 3:
- POLITICA FISCALE (Tasse e imposte)
- TITOLI DI STATO (da collocare tra diversi operatori come le Banche, singoli
individui/imprese, e operatori finanziari)
- CIRCOLAZIONE MONETARIA (prelievo in modo forzoso a tutti gli operatori del settore per
stampare moneta.)
I 3 elementi hanno aspetti positivi e negativi: tutti gli stati che hanno partecipato alla 1^gm hanno
scelto di incrementare le loro entrate attraverso i prestiti obbligazionari e l’aumento circolazione
monetaria, ma non aumentando la pressione fiscale (eccetto G.B.) La politica fiscale garantisce
nell’immediato una raccolta delle entrate, l’effetto negativo è che riduce la propensione al
consumo. (effetto recessivo).
L’effetto positivo è che gli stati raccolgono denaro dalle banche, obbligazioni e il pagamento si
esegue in tempo differito, scaricandolo alle future generazioni. Gli stati devono restituire le
obbligazioni con il costo del debito.
CIRCOLAZIONE MONETARIA = il suo aumento in un sistema di cambi fissi genera inflazione.
Inflazione da costi e da moneta = caduta potere d’acquisto rapporto tra reddito e potere
d’acquisto, si alzano i prezzi e riduce il potere d’acquisto.
- Da Moneta= si manifesta negli anni 20 cambia la velocità di circolazione di moneta, gli stati
hanno la possibilità di stampare moneta ad un tasso superiore a quello di crescita del
prodotto interno lordo, se la moneta non è l’indicazione del valore reale, assoluto di un
bene, ma valore di scambio, la quantità di moneta dovrebbe crescere in quantità tanto
quanto il PIL(beni che un paese produce in un anno). Se cresce meno abbiamo un
fenomeno di Deflazione.
- Da costi = si genera negli anni 70 del 900 Le imprese se vedono crescere il costo di
produzione trasferiscono/ traslano l’aumento dei costi produttivi sul prezzo del prodotto
finito per conservare e mantenere il margine di profitto
Entrambe determinano calo potere d’acquisto, rapporto tra prezzi e potere d’acquisto.
Inflazione da moneta ha a che fare con la svalutazione di moneta con un sistema di cambi fissi.
P.I.L. = quantità di beni e servizi prodotti da uno stato in un anno.
Si ha una grande quantità di moneta in circolazione a cui non corrisponde una stessa crescita di
offerta di beni e di servizi, nel modello dell’economia liberale basterebbe far crescere l’offerta di
beni e di servizi ma L’inflazione ha anche l’effetto indesiderato che determina la SVALUTAZIONE
DELLA MONETA. Perché si ha una valutazione della moneta unificata, si ha un rapporto di CAMBIO
tra la sterlina e l’oro, GOLD STANDARD EXCHANGE, rapporto tra un pence e una quantità di oro. 27
Questo rapporto di cambio determina il rapporto di cambio delle altre monete rispetto alla
sterlina. 2 basi, rapporto fisso tra sterlina e oro considerato rapporto di riserva. Rapporto di
cambio tra sterlina e altre monete. Il GOLD STANDARD non è il rapporto di cambio, ma è un
modello che prevede una parità fissa che si fonda sulla possibilità della convertibilità della sterlina
in oro. Dovrebbe essere un sistema di Cambi FISSI.
- La convertibilità presuppone che la banca d’Inghilterra sia in grado di convertire in ogni
momento l’oro in sterline.
- Gli altri stati siano in grado di acquistare in ogni momento oro
Se si stampa più moneta il cambio viene alterato.
Gli altri stati aderenti al sistema Gold standard non possono stampare moneta perché generano
svalutazione del cambio della loro moneta rispetto alla sterlina.
La politica di finanziamento della guerra determina INFLAZIONE e SVALUTAZIONE MONETA
mettendo in crisi sistema valutazioni internazionali.
Il finanziamento della guerra determina un trasferimento di spesa nel tempo e determina un
regime inflattivo. Quindi instabilità sistema monetario e finanziario.
Tutto ciò non era previsto da teoria economica ne da operatori.
Ci si ritrova con inflazione e svalutazione quindi instabilità mercati finanziari.
Gli operatori economici e l’economia classica non sapevano come trattare questi 3 elementi.
L’economia classica non prevedeva aumento del debito pubblico. CONTEMPORANEITÀ DEI
FATTORI.
Il modello del GOLD STANDARD prevede parità di bilancio perché ciò garantisce corrispondenza.
LA quantità di moneta in circolazione deve essere pari alla quantità di oro disponibile.
Nel 1922 Keyness economista di Cambridge, nel proprio testo fa capire che non funziona il
modello esistente.
1) Gli economisti storici hanno analizzato: il sistema di finanziamento pubblico per la guerra
(la mobilitazione industriale) determina una crescita del debito pubblico e dell’inflazione da
moneta che negli anni post-bellici (da1919) non vengono coperti da crescita del PIL.
Inflazione debito pubblico/crescita PIL
2) La riconversione post-bellica determina la crisi dell’Economia di mercato liberale a seguito
del “trattato di Versasailles”, RIPARAZIONI DI GUERRA e DEBITI DI GUERRA.
3) La teoria economica liberale, non è in grado di fornire strumenti adeguati: perché i prezzi
non garantiscono più l’equilibrio tra domanda ed offerta. L’inflazione da moneta fa saltare
la legge di SAY. La ragione è lo sviluppo di moneta accompagnata da presenza di CARTELLI.
Da concorrenza perfetta ad OLIGOPOLIO 28
Il Gold Standard fallisce per 3 elementi:
- Permanere di una scelta protezionistica indotta dalla guerra che non viene smantellata,
quindi si ha un rallentamento del commercio internazionale, esso non coinvolge solo i
paesi dell’Europa occidentale ma anche quello dei mercati in via di sviluppo non ci sono via
di sbocco.
- I piani industriali falliscono per l’instabilità del Gold standard, per processo inflazione e
svalutazione. I prezzi dei beni asportati calano, cala l’esportazione non l’inflazione.
- Si ha una svalutazione competitiva che determina svalutazione del Gold Standard.
Si potrebbe tornare all’economia precedente. Gli stati fino al 1931 rimarranno aggrappati
al Gold Standard. Gli stati si sono indebitati con gli stati Uniti. Combinato disposto di
indebitamento. Restituire soldi degli stati europei si torna al compromesso del Gold
Exchange standard, il sistema accetta come moneta di riferimento la sterlina ma anche il
DOLLARO.
Sterlina oro > Gold standard Exchange sterlina dollaro > Gold Dollar standard (Fino1871).
Il trattato di Versailles è firmato da 4 potenze + una che è l’Italia.
Prima del conflitto bellico la Germania aveva firmato un accordo con i paesi bellici, in cui si
accettava che il perdente avrebbe pagato il costo di riparazione. La repubblica di Weimar aveva
stabilito che i debiti francesi e tedeschi con gli Stati Uniti dovevano essere pagati dai Tedeschi. Il
processo diplomatico non verrà mai alla fine, i tedeschi non pagheranno mai.
Si costituisce una commissione a Versailles la quale stabilisce l’ammontare del debito.
La commissione stabilisce i meccanismi:
- Trasferimento di una parte geografica della Germania alla Francia (regione Rurhr) occupava
la zona delle miniere e delle industrie siderurgiche e minerarie.
-
- La Germania doveva pagare l’ammontare delle risorse direttamente agli stati vincitori.
Le imposte locali venivano trasferite direttamente ai paesi vincitori, era una limitazione
pesante e drammatica della sovranità nazionale tedesca.
- Smantellamento della marina mercantile tedesca. La Repubblica di Weimar inizialmente
accetta e poi rifiuta, per garantire il gettito delle imposte locali. La Repubblica è costretta a
stampare moneta. Le riparazioni creano un nuovo fenomeno di inflazione, tra 26 e 27 è
necessario dichiarare fallimento DEFAULT, viene dichiarata inconvertibile la moneta
tedesca rispetto alle altre monete e alla sterlina. Non si può più usare il sistema monetario
tedesco. Non si è più in grado di convertire moneta. A ciò si aggiunge la chiusura delle
banche.
A fronte del fallimento Tedeschi i Francesi hanno idea di fare una conferenza a Londra in cui si
stabilisce che se i tedeschi non adempiranno al pagamento i francesi occuperanno la Rurhr
militarmente, ciò avviene. I francesi costringono gli americani ad intervenire. Si ha una cura, viene
applicato il piano DOWES, esso viene concordato tra Italia Francia e Gran Bretagna con la
repubblica di Weimar, si ha la rateizzazione del debito, ma con il principio che le rate aumentano,
se aumenta il prodotto interno l