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Estratto del documento

SLIDE:

Le energie produttive devono soddisfare esigenze apparato bellico

Si rompe la fitta trama di relazioni del mercato mondiale

Si impone un controllo pubblico su attività produttive

SLIDE:Il costo della guerra in Italia

Spese per la guerra in % del PIL

1914 5.9

1915 18.3

1916 27.3

1917 33.1

1918 33.1

1919 24.8

SLIDE:Il finanziamento della guerra in Italia

Il parziale ricorso alla leva fiscale

Entrate tributarie: % di copertura della spesa

1914 92

1915 48

1916 31

1917 29

1918 32

1919 38

Aumentata di cinque volte la circolazione cartacea tra 1914 e 1919 (cresce sino al 1920)

elevata inflazione

forte deprezzamento del cambio dall’agosto del 1914 sospesa convertibilità

della lira

SLIDE:L’elevata inflazione

Costo della vita, numero indice

1914 100

1916 134

1918 264

1920 352

1921 417

SLIDE:Il deprezzamento del cambio

Corso medio annuale dei cambi (lire)

dollaro sterlina

1914 5,28 25,86

1918 7,85 37,60

1922 21,19 93,74

SLIDE:Il finanziamento della guerra in Italia

Fonte principale per il finanziamento della guerra: ricorso al debito interno e internazionale

Debito passa da 81% del PIL nel 1914 al 125% nel 1920

Ampio ricorso debito interno con incremento quota debito fluttuante

Si deve ricorrere anche a indebitamento estero

Si ottengono finanziamenti prima dalla Gran Bretagna e poi dagli Stati Uniti

Si pongono premesse per un pesante dopoguerra

SLIDE:L’andamento dell’economia: il settore secondario

1914-1915: tramonta ipotesi di fare da fornitori a belligeranti

1915: scelta del mondo dell’impresa per l’intervento e a fianco dell’Intesa

SLIDE:Il settore secondario

La guerra porta alla necessità di incrementare velocemente produzione materiale bellico

Il decreto del giugno 1915 per la “mobilitazione industriale”

La creazione dei comitati

L’opera di Alfredo Dallolio: lo Stato centro della vita produttiva.

Forte crescita del settore industriale

Crescono:imprese chimiche, meccaniche, siderurgiche, elettriche e

minerarie

Cresce grande impresa, aumentano profitti e liquidità.

Non manca innovazione in campo tecnico introduzione elettrosiderurgia

Crescono nuovi settori: aeronautica l’Ilva, l’Ansaldo, la Fiat

Molte imprese allargano nucleo originario nascono grandi gruppi industriali

Decisive opportunità offerte dallo Stato

SLIDE: Il settore industriale

Si rafforza la base industriale del Paese nelle regioni in cui già si era formata (triangolo industriale)

Gli enormi flussi di spesa pubblica incrementano il divario tra le diverse regioni del paese

Si blocca ogni politica di riequilibrio territoriale

SLIDE: L’andamento dell’economia: il settore primario

I problemi dell’approvvigionamento alimentare

Sostegno alla produzione, razionamenti e interventi nei rapporti di lavoro

La carenza di forza lavoro e la caduta di produttività

SLIDE:Il settore primario

Il calo produttivo, l’aumento dei prezzi e la diversa distribuzione dei profitti

Il calmiere e il mercato nero

L’assenza di miglioramenti tecnici

Le forti tensioni sociali nelle campagne

Aumenta il divario tra le varie regioni del paese, questa è un occasione in cui tutta l'Italia paga le tasse , tutta

l'italia si carica di debiti , alcune regioni ne traggono più vantaggio di oltre. Ogni politica di equilibrio

territoriale salta, perchè la preoccupazione è far produrre ciò che serve per la guerra. Ci sono grossi

cambiamenti nel settore primario : mancano i concimi, manca il lavoro, il cibo diventa meno disponibile,

bisogna organizzare i mercati dei prodotti alimentari .

Lo stato interviene , non sempre a svantaggio dei contadini, perchè per esempio vengono bloccati gli affitti .

C'è meno forza lavoro e quindi meno produttività ,anche perche l'industria chimica si dedica ad altro e non ai

concimi. I prezzi aumentano e i produttori e i contadini fanno affari, anche perchè man mano che si entra in

guerra lo stato cerca di organizzare il mercato, fa arrivare i prodotti all'esercito, alle città ,fissando un

cambiere di prezzi, per cui ogni soggetto legato ad una famiglia ha diritto ad alcuni beni essenziali (farina

zucchero). Peró, quando succedono queste cose, una parte dei prodotti vengono nascosti e vendono venduti

sui mercati paralleli a prezzo più alto , per cui nel mondo delle compagne si accumulano anche risorse.

Inoltre nelle campagne c'è un forte accumulo di tensione sociale, di conflitto anche per il peso della guerra

perchè le famiglie pagano pesantemente , dei feriti molti sono contadini. Inoltre dopo Caporetto si diffonde

questo premio: terra assicurata ai contadini dopo aver combattuto , non sono i socialisti o i cattolici a

predicare questa cosa ma sono gli ufficiali , in modo da dare una motivazione alla guerra e liberate la patria ,

che deve essere sostanziata in qualcosa di concreto quindi ''combatti e diventerai proprietario di una terra".

Questa promessa poi non verrá mantenuta. Tutto ruota intorno allo stato, alle esigenze della guerra , c'è un

enorme mobilizzazione di uomini. In campo industriale la legislazione sociale viene sospesa , vi sono limiti

all'impiego di donne e bambini, la guerra è anche un momento di emancipazione, la conflittualità si riduce

anche se i sindacati ci sono , nelle ditte viene fatta una trattazione , si sottoscrive un accordo, il sindacato si

organizza.

SLIDE:Il lavoro

è è

Lo Stato il motore dell’economia italiana, tutto piegato alle esigenze delle guerra, fatti che mutano anche

realtà sociale del paese

Mobilitazione (oltre 5 milioni di uomini) ha ricadute soprattutto n campo agricolo

SLIDE:Il lavoro negli anni del conflitto

In campo industriale:

non si applica legislazione sociale

ritmi e orari di lavoro pesanti

buone le remunerazioni nelle fabbriche

ausiliarie, sottoposte a disciplina militare cresce lavoro femminile

Cade conflittualità, non manca dialettica sindacale

Dal puntoni vista del sistema bancario: ancora prima della guerra scoppi pensando che ci sará bisogno di un

finanziamento, per la guerra viene creato come motore della banca d'Italia , il consorzio sovvenzioni su

valori industriali , dove le ditte potevano chiedere denaro a prestito mettendo a penio i pacchetti azionari.

Durante la guerra le agenzie non hanno problemi di liquidità , ma hanno problemi a come usare un 'ampia

liquidità in una situazione di inflazione. C'e un forte incremento dei depositi, c'e più denaro in circolazione

anche se questo denaro si sta svalutando. La banca italiana di sconto, il banco di Roma , il credito italiano, la

banca commerciale fanno una politica di raccolta molto aggressiva : offrono interessi allettanti e raccolgono

denaro quindi sul versante dell'attivo il loro peso cresce , diventano sempre più grandi. Le banche miste

continuano a comprare pacchetti di imprese, ma in assenza di una qualche forma di regolazione sull'attivitá

creditizia , succede che sono le aziende che comprano pacchetti dalle banche. Le aziende che hanno molta

liquidità ( ansaldo di genova) mettono i soldi per ampliare le loro aziende, un pó per comprare aziende più

piccole, oppure per diventare dei gruppi ( ansaldo gruppo verticale, da gruppo meccanico a gruppo

siderurgico, minerario elettrico, dei settori di trasporti. Mette denaro comprando pacchetti delle banche al

punto che il gruppo ansaldo arriva di fatto a controllare la banca italiana di sconto, il rapporto si capovolge

rispetto al periodo precedente in cui erano le banche che avevano i pacchetti delle imprese. Le grandi

imprese sono guidate da persone ragionevoli che sanno che questo è un momento eccezionale da sfruttare ma

che finirà, quindi bisogna struttura queste imprese che sono cresciute, è come se le imprese si preparassero

un polmone finanziario --> l'impresa compra una banca cosi quando arriveranno tempi più difficili si puó

chiedere denaro dalla propria banca. L'altra idea era che se si compra una banca mista , non compro solo la

banca ma anche i pacchetti che la banca possiede, divento azionista della banca e anche azionista delle

imprese che la banca ha in portafoglio. ( crescere anche industrialmente non solo finanziariamente ). La

guerra finisce e si prepara un dopoguerra complicato sia per lo stato, per le imprese e per la societá.

Problemi: lo stato, finita la guerra ,deve onorare i debiti , sia sul mercato interno che su quello internazionale,

ben presto crollano le speranze di ottenere uno sconto da inglesi e americani. L 'inflazione continua,gli

operatori finanziari inglesi e americani durante la guerra avevano aiutato l'italia, comprando lire per

sostenere la quotazine della moneta, finita la guerra tutto questo viene meno, il mercato viene lasciato libero

di speculare come vuole , --> la lira crolla dopo il 19 -->da un lato questo crea vantaggi per le esportazioni

ma dall'altro rende costosissime le importazioni e rende costosi indebitarsi. Lo stato ha un problema : da un

lato dovrebbe sistemare il bilancio più in fretta possibile per non fare più debiti e sanare la situazione, ma

dall'altro deve continuare a spendere , una parte delle truppe sono mobilitate , non si possono far sparire

immediatamente gli interventi pubblici se no il sistema crolla, vi è un intervento molto costoso che è iniziato

con la guerra e continua fino agli anni 20. Per non far esplodere la situazione i prezzi dei generi essenziali ,

soprattutto quello del pane era calmierato, il governo pagava grano a prezzi più elevati rivendendo a chi

trasformava a prezzo più basso in modo da tenere basso il prezzo del pane.

SLIDE:L’andamento dell’economia: il sistema bancario

Le novità del periodo bellico:

I. Viene costituito il Consorzio per sovvenzioni su valori industriali (CSVI)

nel dicembre del 1914, che opera soprattutto nel primo dopoguerra

II. Si registra un forte incremento dei depositi e crescono le quattro grandi banche miste

III. Le banche miste acquisiscono rilevanti pacchetti azionari nel settore industriale

l’assenza

IV. Il gruppo Ansaldo-BIS, di controlli in campo creditizio

SLIDE:I problemi del dopoguerra: la finanza pubblica (1919-1922)

L’aumento del debito interno e internazionale

L’inflazione e l’ulteriore caduta dei cambi

L’andamento negativo dei bilanci e l’urgenza di nuovi interventi pubblici

La difficile sistemazione dei debiti con gli alleati

L’aumento del debito interno

SLIDE:Il rapporto debito/pil

La situazione al 1920

Francia 170%

Gran Bretagna 138%

Italia 160%

Lo stato interveniva sulla filiera del pane e della pasta per cercare di tenere basso il costo finale di questo<

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
74 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher scanzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Besana Claudio.