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La crescita degli Stati Uniti come potenza mondiale

Uniti ascendono a grande potenza mondiale e sostanzialmente leader delloschieramento capitalistico occidentale, in realtà succede anche prima già negli anni70’ dell’800 durante la seconda fase della rivoluzione industriale che vede tante altrerealtà come anche il Giappone. La rincorsa degli Stati Uniti è particolarmente disuccesso e riesce ad accrescere il proprio patrimonio in modo enorme poiché possiedetutto: energia, spazio, popolazione che comincia a crescere grazie ai milioni di emigratiche rimarranno negli Stati Uniti. I 13 e 12 milioni sono in realtà gli italiani che sono unacomponente dei tanti gruppi etnici emigrati. L’emigrazione è una grande ricchezzaperché significa avere manodopera a basso prezzo per la nuova industria, gli StatiUniti infatti hanno bisogno di rafforzare la spinta industriale che diventa sempre piùimponente. All’inizio del secolo gli Stati Uniti sono sempre più

vicini agli inglesi, finché negli anni '20 la sovrasta facendo terminare la dominazione economica industriale britannica. Si affaccia una nuova potenza economica industriale molto simile a quella britannica, con molte più disponibilità energetiche e di risorse primarie con enormi spazi che vengono definiti volgarmente "Far West". A partire già dalla seconda metà degli anni '60 avviene una conquista interna da parte degli stessi americani che conquistano le terre lontane in virtù del fatto che il governo proponesse la colonizzazione dell'Occidente che ha bisogno degli americani civili. Anche la conquista del Far West indicò l'eliminazione delle civiltà locali, ovvero gli indiani d'America che vengono cacciati dai bianchi meglio armati e appoggiati da un esercito regolare. Gli Stati Uniti crescono e si rafforzano, fanno le prove della grande impresa che diventerà un modello per lemultinazionali a livello globale. È un momento topico perché gli inglesi capiscono che stanno perdendo lo scettro, il 1900 diviene il secolo americano. La dimensione militare del Paese crescerà così che quando gli Stati Uniti entreranno nella seconda guerra mondiale riverseranno una potenza formidabile. Saranno gli americani, saranno gli Stati Uniti che cambieranno esito e destino della guerra stessa. Negli Stati Uniti si sviluppano una serie di sistemi industriali che si sviluppano negli anni '20 che prende il nome dall'imprenditore Henry Ford il quale crea uno dei sistemi industriali principali della storia dell'industria ovvero il fordismo, un sistema che indica la matura espressione dell'industrializzazione. Il fordismo si sviluppa nella grande impresa, con un reclutamento fittissimo di operai. La manodopera è fornita delle emigrazioni, dai migranti che arrivavano dall'Italia, dalla popolazione nera che riesce a emigrare dalla

fine degli Stati Uniti dove si sviluppano le grandi imprese. La catena di montaggio garantisce la produzione standardizzata in serie che è l'anima del fordismo, si produce sempre lo stesso bene fino a saturare il mercato. Il famoso modello T Ford che è la più venduta diventa il simbolo dell'industrializzazione americana stessa, tutte di colore nero in modo significativo. Il fordismo era rigido, standardizzato, si produceva sempre un solo tipo così che le auto fossero tutte uguali, anche nel colore. Pensiamo al film di Charlie Chaplin sul rapporto uomo e macchina in cui alla fine addirittura l'uomo finisce con incastrarsi tra gli ingranaggi. Il lavoro è sempre ripetitivo, richiede stesse azioni e stesse logiche per realizzare la produzione in serie che aveva accompagnato la produzione in serie stessa con costi di produzione molto bassi. La macchina era sempre stato un lusso per pochi ma la politica di Ford che sta dentro tale logica era

esattamente opposta, ad un certo punto infatti dichiarerà che gli operai debbano essere i primi clienti che loro producono aumentando lo stipendio ovviamente per i propri interessi perché così poteva ampliare il mercato ed offrirgli i beni industriali. Il fordismo fu la grande spinta industrializzatrice dell'America, non solo negli anni 20' dei "roaring Twenties" ovvero degli anni ruggenti in cui gli Stati Uniti decollano e sovrastano l'Europa.

La rivoluzione bolscevica

In altre aree i cambiamenti sono comunque significativi. La rivoluzione bolscevica che avviene nel 1917 non è soltanto un cambiamento dal punto di vista politico, ma anche economico. La rivoluzione comunista portata a termine in Russia non fa riferimento solo al travolgimento del vecchio sistema politico autoritario, è anche un progetto economico. È un'idea economica totalmente differente dal capitalismo, fu la prima volta che tale sistema venne messo in

discussione poiché il potere doveva essere in mano degli operai e non più degli Henry Ford che si stavano moltiplicando. Il potere doveva essere del soggetto più sfruttato della storia, ovvero il popolo. C'è all'interno di tale progetto un'idea di economia alternativa, che coerentemente porta ad una considerazione che fino ad allora non era mai stata fatta se non da alcuni padri del socialismo che nel corso del 19esimo secolo si erano sviluppati. L'economia sovietica a partire dagli anni 20' che rimarrà tale fino al crollo del muro di Berlino prevede un ribaltamento totale: i mezzi di produzione devono rimanere nelle mani dello Stato. Gli incentivi imprenditoriali, la mano privata, vengono intaccati perché il mercato non deve esistere più ma soltanto una proprietà di mezzi di produzione con conseguente distribuzione delle risorse da parte dello Stato. Questo preclude una logica egualitaria che era giàstata accennata dai francesi, ma questa era una uguaglianza delle condizioni economiche forzate da parte dello Stato. Infatti, nel corso di 70 anni, questo sistema non lascerà alcun tipo di spazio all'arricchimento in nome di un egualitarismo forzoso che porterà alla cancellazione dei problemi di disoccupazioni, di accesso dei beni primari e che qualunque cura di carattere sociale rimanga sulle spalle dello Stato. Qui libertà e democrazia non esistono più, l'economia e la politica si incrociano in una cosa sola ma la prima preoccupazione qua diviene che il popolo possa sfamarsi e riprodursi rendendo tutti uguali. Rispetto al capitalismo era un ribaltamento completo visto che il capitalismo era il motore e la garanzia della crescita economica, ma anche della democrazia poiché qualunque tipo di azione deve essere controllata e indirizzata ai fini della crescita collettiva. La rivoluzione bolscevica si svolge nel 1917 e fino al 1945 l'Unione

Sovietica rimarrà l'unico Paese che adotterà un sistema economico di tale tipo, lungo gli anni '20 e '30 resterà isolato e in rotta contro i grandi Paesi capitalisti ma anche contro la Germania di Hitler insieme agli altri Paesi dittatoriali. Fino al 1945 il comunismo sarà in un Paese solo, per poi cominciare ad espandersi nel mondo fino al 1989 quando cade il muro di Berlino che fa terminare l'esperienza comunista trasformando la Russia dagli anni '90 in poi. La centralità europea quindi va degradandosi tra queste ideologie politiche.

La crisi del colonialismo

Il colonialismo ha una comune contrazione alla rilevanza europea. Il mondo coloniale infatti si va a creare negli ultimi decenni dell'800 e le potenze si rendono protagoniste proprio per queste grandi conquiste. L'Italia stessa tra la fine dell'800 e il '900 vive alcune avventure coloniali ma molto più deboli rispetto a quelle inglesi e

francesi, comunque cerca una collocazione nella nuova spinta imperialistica. La guerra scopretante debolezze dei Paesi occidentali nei riguardi degli imperi come la debolezza economica, politica e sociale che travolge vincitori e vinti e che presta il fianco a tuttiper le rivendicazioni indipendentistiche. Molte colonie erano state soppresse e soffocate nel momento della rivolta, soprattutto nei Paesi più grandi esistevano movimenti di liberazione contro la madre patria. Gli imperi quindi vanno in crisi perché ci si accorge che tale sistema non può continuare, le colonie non mandano più risorse per le guerre. Gli anni '20 sono percorsi da numerosi movimenti indipendentistici: nel Nord-Africa, nell'Africa Subsahariana e in India soprattutto ricordando Gandhi che in questi anni comincia la sua grande marcia verso l'indipendenza. Il mondo del colonialismo comincia ad indebolirsi e per tanti versi comincia a preparare la propria fine fin dagli anni '20.

Indiani, marocchini e senegalesi non ci stanno più a morire per un padrone sfruttatore da cui vorrebbero staccarsi. La sofferenza dei tanti soldati che rimangono sul campo di battaglia trascinati dalle colonie per una guerra che non era la loro si trasmette al ritorno in patria e comincia ad alimentare quei movimenti autonomistici che puntano verso l'indipendenza. Sarà una lunga marcia, ci vorrà addirittura la seconda metà del secolo ma comunque tra anni 20 e 30 cresce questa responsabilità per un soggetto che può prendere le proprie decisioni economiche. Il mondo inizia a traballare e a riempirsi di crepe, verrà demolito soltanto dopo il 1945 con il processo definito come decolonizzazione ma comunque dopo la Grande Guerra inizia l'incubazione. In una condizione di autonomia e indipendenza dal continente latino-americano provengono ugualmente delle richieste di un ruolo maggiore nell'economia globale sfruttando un indebolimento.

del colonialismo. Dall'Americalatina provengono Paesi fortemente in crescita che sovrastano l'Europa sempre più indifficoltà e che soffre. Aree diverse del mondo con strade molto diverse ma che vanno verso una direzione, approfittando dell'impoverimento e della forte instabilità sociale dell'Europa. Il mondo che esce dalla guerra inizia a differenziarsi fortemente da quello precedente ma che comunque riuscirà a trovare un equilibrio non prima di scontare ciò che accade nella Prima guerra mondiale.

La crisi di Wall Street

I vincitori economici della guerra furono gli Stati Uniti, anche se al tavolo di Versailles erano seduti molteplici Stati. Gli americani dopo il 1919 tendono ad isolarsi sempre di più dall'Europa a causa dell'idea che fosse un continente confuso e problematico, ormai erano gli Stati Uniti il Paese del futuro. L'isolazionismo in questo periodo infatti prende corpo in tutto il continente americano.

perché comprendono di avere il Paese più forte e più ricco. Il fatto di non avere colonie per molti anni ridusse il prestigio americano, ma qua

Dettagli
A.A. 2020-2021
56 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alice.biasi2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Giuntini Andrea.