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IL CONTESTO STORICO DI YALTA
La guerra in Europa è quasi finita
- i tedeschi, nonostante l’offensiva sulle Ardenne, sono stati nuovamente sconfitti
- in Polonia Stalin ha creato un governo al cui interno sono rappresentati solo esponenti
comuniste polacchi
- i sovietici hanno occupato i territori dell’Europa dell’est (la strategia di Stalin confermava la
sua doppia preoccupazione: assicurare al paese condizioni di pace così vantaggiose da
renderlo invulnerabile rispetto a qualsiasi ritorno aggressivo tedesco e rispetto alla
rinascita di schieramenti anticomunisti e parallelamente consentirgli di ricostruire
l’economia sovietica) e, forti dell’esempio italiano, fanno quello che vogliono. Le opzioni
sono varie
si lascia fare a Stalin
o si fa guerra contro di lui prima della fine della guerra con la Germania
o si cerca un compromesso che rafforzi la grande alleanza e rassicuri l’URSS.
o
L’unica opzione realistica era spingere Stalin all’atteggiamento meno anti-democratico possibile.
Bisognava creare un compromesso che portasse Stalin a firmare un accordo volontario per
limitare l’azione sovietica ad est. Era un obiettivo politico difficile, ma si tratta dell’obiettivo che
viene perseguito a Yalta.
LE DECISIONI PRESE A YALTA
Siamo alla vigilia dell’offensiva alla Germania e a Yalta si parla di Germania. Qui viene decisa la
divisione della Germania in 4 zone d’occupazione, segnando il confine tra la zona liberata dagli
angloamericani e quella liberata dall’armata rossa. La delimitazione dei confini delle zone sarebbe
spettata alla European Advisory Commission.
Inizialmente le zone dovevano essere 3, ossia i 3 grandi alleati. Poiché però a inizio conferenza
Roosevelt aveva vinto le elezioni, dichiarando che una volta terminato il conflitto avrebbe riportato
subito i ragazzi americani a casa, Churchill teme di dover gestire la Germania da unicamente con
l’URSS. Per questo chiede che dell’occupazione della Germania venissero incaricati anche i
francesi. Tuttavia, De Gaulle non viene invitato a Yalta ed è in parte sua la colpa del mito di Yalta*,
oltre che dei repubblicani statunitensi che vorranno gettare discredito sul democratico Roosevelt.
* solo l’11 luglio De Gaulle riuscì ad ottenere il riconoscimento de facto della funzione
rappresentanti del comitato di liberazione nazionale francese. Poche settimane dopo Washington
e Londra riconobbero i poteri del governo provvisorio.
Non si può prendere in esame quello che è stato deciso a Yalta se si omette quello che
succedeva sul campo, ossia l’evoluzione delle operazioni militari in Europa.
- Si stava creando una situazione in Europa orientale che darebbe ragione agli appeaser
come Chamberlain: la guerra contro la Germania provoca un rafforzamento dell’URSS,
che aveva occupato il vuoto di potere lasciato dalla sconfitta della Germania in est Europa.
Per fare una valutazione attenta dell’Europa nel momento in cui si incontrano i 3 grandi a Yalta,
bisogna considerare l’andamento dei rapporti interni alla grande alleanza, venati da una grande
dose di diffidenza reciproca, nutrita soprattutto dai sovietici e di cui gli anglo-americani erano
consapevoli. Questo si ritrova anche nella sede scelta per la conferenza: nel 1945 si sceglie Yalta
per consentire a Stalin di rimanere nel territorio russo. 70
Prima di Yalta i grandi si incontrano bilateralmente, questo è dimostrazione che dopo Teheran la
situazione è cambiata (perché gli incontri bilaterali dovrebbero dimostrarlo?). Nonostante sia
cambiata la dinamica interna alla grande alleanza, le decisioni prese a Yalta ci dicono che
permane la volontà di rafforzare l’intesa di guerra.
Vengono prese una serie di decisioni, con effetti sul breve e medio periodo
- GERMANIA > si era prossimi alla sconfitta della Germania e bisognava decidere come
occuparla. Una decisione di respiro maggiore riguarda però il confine della Germania:
dovrà cedere dei territori alla Polonia.
- CONFINI DELLA POLONIA > a Yalta si decide che il confine occidentale polacco verrà
spostato. A Teheran si era deciso che la Polonia avrebbe perso territori a vantaggio
dell’URSS, ora la ottiene territori a ovest. Ha quindi uno spostamento verso ovest, come
proposto da Churchill (fiammiferi). La questione del confine polacco è decisa in modo
vago, perché Stalin chiede che il confine sia nel punto dove si incontrano i fiumi Oder e
Neisse, ma esistono due fiumi con quest’ultimo nome.
- GOVERNO DELLA POLONIA > la questione più rilevante sul piano politico, centrale nel
bilancio finale di Yalta per contrapporre la realtà al mito. Dopo che l’URSS aveva preso la
Polonia, vi aveva instaurato un governo fantoccio, il COMITATO DI LUBLINO. Il fatto che i
sovietici avessero potuto instaurare un governo a loro piacimento era stato un risultato
della guerra: l’arrivo dell’armata rossa aveva determinato la situazione in questi territori. A
Yalta Churchill e Roosevelt riescono ad indurre Stalin ad un accordo, sulla base del quale
si impegnava ad un rimpasto del governo polacco, in cui si inserivano rappresentanti del
governo polacco all’epoca in esilio a Londra. Churchill e Roosevelt cercano quindi un
compromesso che induca Stalin ad autolimitarsi, a rispettare valori democratici > ESATTO
OPPOSTO DEL MITO DI YALTA: il mito sostiene che venga data totale libertà a Stalin in
est Europa, in realtà si cerca di limitarlo. L’accordo con la Polonia è alla base, a livello di
principio, del documento principale redatto a Yalta, ciò che più di tutto smentisce il mito,
ossia la DICHIARAZIONE SULL’EUROPA LIBERATA.
- RIPARAZIONI > Stalin avanza la richiesta che l’URSS venga risarcita per le grandi perdite
date dalla guerra. A Yalta non si raggiunge un accordo sulla cifra: Stalin avanza
inizialmente una cifra esorbitante, alla conclusione della Conferenza la richiesta sovietica
si aggirava intorno ai 20 miliardi di dollari, di cui la metà doveva spettare all’URSS. Di
fronte a tale richiesta, Churchill era scettico, mentre Roosevelt era più disponibile, in
ragione del fatto che fino al 1944 l’URSS aveva retto il peso dell’aggressione tedesca.
- GUERRA CON IL GIAPPONE > Stalin aveva in precedenza (quando?) promesso che
sarebbe entrato in guerra contro il Giappone, ora specifica che dichiarerà guerra al
Giappone tre mesi dopo la fine della guerra in Europa. Stalin manterrà questo accordo. In
cambio dell’impegno ad attaccare il Giappone, ottenne da Roosevelt la dichiarazione che
gli USA interverranno per favorire un accordo tra URSS e Cina nazionalista (verrà firmato
a metà agosto, la Cina compenserà l’URSS dello sforzo contro il Giappone cedendole dei
territori e riconosce dei diritti di sfruttamento economico ai giapponesi nei porti della
Manciuria)
- ONU > a Teheran si era parlato dei 4 poliziotti, a Dumbarton Oaks si era cominciato a
discutere nei dettagli, ma erano emersi dei problemi insolubili, nati dalle richieste
dell’URSS di ottenere il diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza e la richiesta che tutte le
repubbliche socialiste sovietiche fossero ammesse nell’Assemblea generale. Tale proposte
avrebbero snaturato il progetto di Roosevelt, ma vengono risolte a livello politico a Yalta,
dove Roosevelt cede a Stalin.
1) Riconoscimento del diritto di veto per tutti i membri del CDS 71
2) Compromesso per l’Assemblea generale: l’URSS sarebbe stata rappresentata
insieme a Ucraina e Bielorussia.
L’accordo sull’ONU è fondamentale dal punto di vista di Roosevelt per garantire la
cooperazione con l’URSS nel dopoguerra. Pensava che assecondando ora Stalin, questo
avrebbe continuato a collaborare, scongiurando nuovi conflitti. Il compromesso sull’ONU è
emblematico per non rovinare il Grand Design. Va letto nel complesso delle decisioni di
Yalta, in particolare dell’accordo con la Polonia: Churchill e Roosevelt ottengono
concessioni dall’URSS perché a loro volta hanno fatto concessioni. L’URSS ottiene risultati
con l’ONU ma firma la Dichiarazione sull’Europa liberata.
- LA DICHIARAZIONE SULL’EUROPA LIBERATA
LA DICHIARAZIONE SULL’EUROPA LIBERATA
The following declaration has been approved:
The Premier of the Union of Soviet Socialist Republics, the Prime Minister of the United Kingdom and the
President of the United States of America have consulted with each other in the common interests of the
people of their countries and those of liberated Europe. They jointly declare their mutual agreement to
concert during the temporary period of instability in liberated Europe the policies of their three Governments
in assisting the peoples liberated from the domination of Nazi Germany and the peoples of the former Axis
satellite states of Europe to solve by democratic means their pressing political and economic problems.
The establishment of order in Europe and the rebuilding of national economic life must be achieved by
processes which will enable the liberated peoples to destroy the last vestiges of nazism and fascism and to
create democratic institutions of their own choice. This is a principle of the Atlantic Charter - the right of all
people to choose the form of government under which they will live - the restoration of sovereign rights and
self-government to those peoples who have been forcibly deprived to them by the aggressor nations.
To foster the conditions in which the liberated people may exercise these rights, the three governments will
jointly assist the people in any European liberated state or former Axis state in Europe where, in their
judgment conditions require,
(a) to establish conditions of internal peace;
(b) to carry out emergency relief measures for the relief of distressed peoples;
(c) to form interim governmental authorities broadly representative of all democratic elements in the
population and pledged to the earliest possible establishment through free elections of Governments
responsive to the will of the people; and
(d) to facilitate where necessary the holding of such elections.
The three Governments will consult the other United Nations and provisional authorities or other
Governments in Europe when matters of direct interest to them are under consideration.
When, in the opinion of the three Governments, conditions in any European liberated state or former Axis
satellite in Europe make such action necessary, they will immediately consult together on the measure
necessary to discharge the joint responsibilities set forth in this declaration.
By this declaration we reaffirm our faith in the principles of the Atlantic Charter, our pledge in the Declaration
by the United Nations and our determination to build in cooperation with other peace-loving nations world
order, under law, dedicated to peace, security, freedom and