Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
NATO.
1952: nascita della Comunità Europea di Difesa → che prevedeva anche un esercito comune e si
erano anche stabilite il numero di divisioni.
Il progetto è di stampo francese → l’Italia deve essere spinta a partecipare a questo progetto → ma
una volta accolte le adesioni, la Francia si tira indietro → questo a causa della morte di Stalin che
renderebbe inutile la concretizzazione di questo progetto.
Inoltre, la guerra di Indocina per la Francia sta andando malissimo.
Tuttavia, la Francia continua a non essere convinta della partecipazione della Germania dell’Ovest
→ sostenuti dagli USA → riarmo della Germania dell’Ovest per finalità europee.
Anche l’Italia esce dal progetto.
Per la Germania sfuma l’unica opportunità di avere un esercito.
1954: l’Unione Europea Occidentale → inizialmente ricalcava la NATO, quindi non avrà mai una sua
concretizzazione e nel 2011 viene definitivamente smantellata.
1992: fino agli anni ’90, gli Stati non avevano avuto bisogno di impegnarsi in prima persona.
Crollo dell’URSS. Trattato di Maastricht.
1997: trattato di Amsterdam → nasce la PESC per la politica estera e di sicurezza comune → ma a
livello di poteri non vi è una concretezza.
2007: trattato di Lisbona → art. 42 mai invocato tranne dalla Francia nel 2015 a seguito degli
attentati terroristici.
2017: nascita della PESCO → una cooperazione permanente e strutturata → un’iniziativa di
cooperazione rafforzata che non richiede la partecipazione di tutti gli Stati dell’Unione Europea →
ma gli impegni che furono presi sono vincolanti:
- Aumento delle spese militari (2% del PIL e in termini reali).
- Compatibilità degli equipaggiamenti europei.
- Missioni di addestramento comune.
- Creazione di un fondo per l’acquisto di apparecchiature tecnologiche. 24
Seminario Prof. Scazzoso
Guerra fredda → caratterizzata da alcuni eventi.
Dopo la seconda guerra mondiale:
Dal punto di vista politico → dottrina Truman → dottrina del contenimento → aiutare tutti quegli
Stati che volevano difendersi dall’URSS.
Seguiva la Conferenza di Potsdam che divide Berlino, sconfitta in guerra, in 4 parti di occupazione.
L’aiuto previsto dal piano Truman era di tipo economico.
Dal punto di vista militare → Dichiarazione Vandenberg (1945-’46) → ogni ulteriore progresso
dell’URSS sarà considerato come un attacco diretto agli interessi americani.
Nascita della NATO (1949) → trattato di organizzazione militare antisovietica → obiettivo chiaro e
specifico.
Tra USA e URSS abbiamo una continua sfida a livello militare, scientifico, culturale e spaziale.
L’equilibrio a livello militare è noto come “equilibrio del terrore”.
Da Gorbačëv (seconda metà degli anni ’80) → l’ideologia comunista si sfalda ed il crollo è talmente
improvviso da impressionare gli analisti americani.
La NATO resiste ma viene riformata, perché viene meno l’obiettivo per il quale era nata.
Termina il periodo del bipolarismo USA/URSS e inizia l’unipolarità degli Stati Uniti.
Nel momento in cui gli Stati Uniti diventano l’unica potenza mondiale, abbiamo l’attacco alle Torri Gemelle.
Fino a quel momento, gli USA non avevano mai avuto la guerra in casa → i suoi cittadini sembravano esenti
dai rischi ad esempio, di un bombardamento.
L’11 settembre 2001, mette a nudo la vulnerabilità degli USA → l’unipolarità americana è praticamente
finita.
Guerra asimmetrica → intesa come sfruttamento consapevole di questa differenza → la forza più debole è
comunque in grado di creare danni importanti alla forza maggiore → es. guerra del terrore, sfruttando il
terrore in maniera scientifica e psicologica.
Con asimmetria si vuole sottolineare la differenza di messi, valori, metodi e strutture organizzative tra le
parti in gioco in un conflitto che viene utilizzata per amplificare un proprio elemento di forza o un elemento
di debolezza del nemico, allo scopo di ottenere un risultato sovradimensionato rispetto al valore delle
risorse impiegate.
Questa guerra di quarta generazione è in grado di infiltrarsi al punto tale da annullare la volontà dell’altro
→ è il sovradimensionamento ad essere la chiave.
Abbiamo una perdita del monopolio dello Stato sulla guerra → lo Stato non ha più il monopolio della forza
militare, perché vi sono unità molto più piccole che sono in grado di creare gli stessi danni di uno Stato.
Lo Stato non ha più il monopolio della forza legittima che oggi, è condiviso con il terrorismo → quindi
abbiamo una militarizzazione dello Stato.
Gruppi paramilitari, organizzazioni terroristiche, organizzazioni militari e soprattutto, tronconi di dimensioni
militari di Stati falliti (Es. quando l’URSS è crollato, l’Armata Rossa non ha smesso di esistere dall’oggi al
domani. Semplicemente le strutture militari non sono più sotto il controllo dello Stato sovrano ma
continuano ad esistere) → diventano tutti interlocutori dello Stato.
Quella che era definita la difesa delegata alla NATO, oggi non esiste più → ecco perché emerge il tema di
una difesa comune europea.
Dopo l’11 settembre, Bush per dichiarare guerra ha bisogno di crearsi un nemico altrimenti non si saprebbe
chi combattere → il terrorismo non fornisce un chiaro obiettivo da combattere → quindi si cerca chi ha
favorito o appoggiato anche indirettamente l’organizzazione di carattere terroristico.
Oggi, lo Stato ha perso la sua centralità a livello politico-amministrativo ma anche militare. 25
Il terrorismo ha rotto il concetto di guerra regolare.
La guerra irregolare → non è più gestita dal monopolio dello Stato.
La guerriglia ha come obiettivo soggetti militari e soprattutto, una dimensione di campagna → l’obiettivo è
sconfiggere l’avversario.
Invece, il terrorismo è molto più complesso → ha come obiettivo civili per generare terrore ed insicurezza
attraverso la diffusione dei media di immagini ricorrenti.
1976: task force americana → definizione di terrorismo: il terrore è un fenomeno naturale. Il terrorismo è il
suo sfruttamento consapevole. È coercitivo, ideato per manipolare la volontà delle vittime con l’audience
più vasta.
Il terrorista calca la mano sulla paura della gente → sfruttando questa debolezza naturale che quanto è più
efferata tanto di più genera paura → si tratta di una violenza gratuita → sfrutta i media, l’audience → ciò
aumenta un senso di insicurezza che fa vivere male e si autoalimenta.
L’Europa deve difendersi da sola → non può più delegare all’America → anche la prevenzione è
praticamente impossibile, perché la caratteristica del terrorismo è quella di non avere volto → non
sappiamo chi combattiamo.
Il sociologo Harold afferma: un’azione violenta viene denominata terrorismo quando i suoi effetti
psicologici sono maggiori rispetto ai suoi effetti fisici → oggi, nella cosiddetta società dell’informazione,
questi effetti vengono amplificati.
La cyber war oltre ad essere guerra tecnologica è anche guerra dell’informazione.
Infatti, Umberto Eco nel 1991 già affermava che la paleo guerra (guerra tra Stati) era finita e sostituita dalla
neo guerra (una guerra dove si sfrutta il terrore e l’informazione).
Rivoluzione russa (1917) → annuncio del soviet in cui si chiede di mantenere l’ordine nelle retrovie
attraverso il terrore → quindi lo sfruttamento della paura è sempre esistito.
La guerra prima o poi finisce → mentre il terrorismo non ha mai fine.
Ciò ribalta totalmente le regole della guerra e della pace.
Guerra e pace si sono sempre alternate in maniera ciclica → invece adesso siamo in un costante stato di
tensione.
Le organizzazioni terroristiche sono particolarmente violente negli stati falliti.
Il terrorismo ha sempre una base di fanatismo → ma se a questo si aggiunge anche un carattere religioso →
si può legittimare il terrorismo.
Legittimare il terrorismo (attraverso una base ideologica) significa giustificare l’atto e renderlo giusto.
Nell’Alto Medioevo già si distingueva tra guerra offensiva e difensiva → considerando quella offensiva
giusta.
La guerra è legittima quando lo scopo è quello di restaurare l’equilibrio internazionale che si è interrotto.
Oggi, la legittimità della guerra è stabilita con l’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite e l’art. 5 della NATO.
In Italia, abbiamo l’art. 11 della Costituzione (uno dei principi fondamentali).
Come reagisce il mondo a queste nuove minacce?
Intendendo con mondo:
Mondo Atlantico.
Mondo della NATO.
Mondo della Unione Europea.
Sotto il profilo tattico, il modus operandi attraverso cui il terrorismo agisce è l’irregolarità → secondo Smith,
la guerra è regolare tradizionale quando è espressione di due Stati che si contendono una relazione di
confine.
Hanno grande importanza gli aspetti formali delle relazioni di contrasto tra i paesi: 26
1. Le norme etiche (diplomazia, convenzioni internazionali, rispetto dei prigionieri).
Smith definisce la divisa un simbolo di un’autorità cresciuta di ostentazione delle armi →
rappresenta lo Stato e le istituzioni attraverso quella divisa → quindi uccidere non è una volontà del
soldato.
La guerra irregolare acquista potere nel violare la regolarità → viene rovesciata la logica dialogica
della guerra regolare.
Chi non è legittimato dalle istituzioni è un assassino, un criminale.
2. Le norme di diritto.
Carattere tellurico → il combattente irregolare deve servirsi della conoscenza del territorio → deve
mimetizzarsi con il territorio → legami con la popolazione, con le abitudini e le tradizioni del territorio →
ciò può mettere in scacco un esercito regolare (es. guerra del Vietnam).
Le guerre tradizionali hanno una durata → mentre la guerra al terrorismo è una guerra atemporale → è
continua, non ha una durata specifica.
Il terrorismo si reinventa, riproponendosi attraverso nuove forme (es. cyber war).
Il problema diventa il contrasto → come contrastare queste varie forme di guerre irregolari → gli USA,
infatti, studiano un modo per contrastare e prevenire queste forme di guerra.
La prevenzione si può fare solo conoscendo in anticipo le mosse dell’avversario (es. teoria dei giochi) →
l’abilità