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E LA CONDIZIONE FEMMINILE
L’Inghilterra è lo Stato che per primo si è fatto portatore dei principi democratici, grazie
anche alla spinta dei movimenti protestanti quali i “Puritani (Puritans)” ed i “Quaccheri
(Quackers)”.
Nasce la stampa popolare – strumento importantissimo per avvicinare le masse alla politica
e far sì che il popolo si appassionasse alle lotte politiche. Pr la prima volta la stampa diviene
“IV Potere”. Il popolo prende conoscenza dei propri diritti ed anche dei diritti delle donne.
La stampa comincia ad essere un fenomeno importante già dal 1850, anche se, fino al 1889,
la stampa era riservata alle élites del Paese.
A partire da fine secolo, tuttavia, vengono costruite molte scuole pubbliche e nasce la
scuola dell’obbligo (fino a 13 anni). In questo modo, molti ragazzini della Lower Class,
altrimenti destinati alle fabbriche, vengono istruiti ed alfabetizzati.
Viene anche compresa l’importanza di far studiare la donna, oltreché l’uomo.
Anche nelle fabbriche viene presa in considerazione la condizione femminile, riconoscendo
alle donne le necessità derivanti dalla loro condizione di mogli e madri.
Dopo pochi anni, la scuola dell’obbligo viene portata a 16 anni.
Lo Stato Sociale Inglese funziona meglio di quanto non facciano gli altri Stati europei.
Con l’abolizione della “tassa sulla conoscenza” nel 1830, il costo di un quotidiano scende ad
1 penny (PENNY PRESS); quindi, con l’abbassamento del costo dei quotidiani e con
l’innalzamento del livello culturale della popolazione, la stampa diviene popolare. 9
Fenomeno unico che non aveva uguali negli altri Stati europei dove, nella seconda metà del
XIX secolo, il livello di analfabetizzazione era molto elevato.
Nasce la CLASE MEDIA dell’UOMO IMPEGNATO; ciò coincide con il periodo Vittoriano che si
distingue per una particolare floridezza economica (grazie alle colonie… nda).
Vi si riscontra un forte innalzamento dei livelli sociali delle Classi inferiori…. Quello che il
comunismo dell’Unione Sovietica non è mai stato capace di fare.
DAILY MAIL = LORD NORTHCLIFFE
Lord Northcliffe nasce da una famiglia povera e va a lavorare in un giornale quale
apprendista giornalista (sebbene di formazione culturale autodidatta); i suoi articoli attirano
l’attenzione del mondo politico – quello Conservatore, in particolare.
Nel 1883 fonda il Daily Mail, un giornale ed una redazione all’avanguardia (sia tecnologica-
mente e sia qualitativamente).
Nel giro di pochi anni, grazi anche ad appoggi politici, riesce ad acquisire la maggioranza
della stampa inglese (>53%) e diventa, così, il primo magnate della stampa e nel 1911 verrà
nominato Lord dalla Regina.
Finché Northcliffe è stato alla guida del suo impero editoriale, il Daily Mail ha sempre
sostenuto le cause sociali e popolari. Ad esempio, egli denuncia alla pubblica opinione le
atrocità del colonialismo britannico e quando, durante la 1^ G.M., denuncia il fatto che i
soldati inglesi venivano mandati a morire in Europa con mezzi inadeguati.
Al seguito di tali denunce, nel 1916, il Primo Ministro inglese (Ashquit) da le dimissioni dalla
carica. Per la prima volta il IV Potere batte il Governo.
Esempio unico nella storia in cui, la volontà popolare, veicolata dalla stampa, cusa le
dimissioni di un Premier.
Northcliffe non era né un conservatore né un rivoluzionario; egli diceva di essere un uomo
che faceva il volere del popolo, della povera gente.
Northcliffe muore nel 1922 e tutto il suo impero passa nelle mani di suo fratello Harold
ARMSWORTH, poi divenuto Lord Rotermeere.
Lo Stato prende, tuttavia, coscienza del potere della stampa ed inizia la mercificazione della
notizia che viene “tagliata” per essere una merce di scambio con il Governo e vendere più
copie. Uso DISTOPICO della Stampa, una stampa non più popolare ma al servizio del suo
editore capitalista che usa il potere della stampa per il proprio arricchimento.
Questo è agevolato dal Governo che legifera in favore dei grandi imprenditori per avere in
cambio una propaganda favorevole.
Non più un editore appassionato e disinteressato ma un editore MANIPOLATORE
dell’OPINIONE PUBBLICA a favore del Governo di turno.
Un altro giornale che apparteneva alla famiglia Armsworth era il DAILY MIRROR, nato nel
1903, data che segna anche la nascita del movimento femminista inglese (le SUFFRAGETTE).
Un giornale che viene definito dal resto della stampa “un giornale fatto da gentildonne per
gentildonne” in quanto aveva una forte presenza femminile in redazione.
Le donne, già dalla metà del XVII secolo, capiscono che devono lottare per i loro diritti e
costituiscono una sezione femminile nel LEVELLERS Party, sebbene, al tempo, molte di esse
venissero accusate di stregoneria ed avviate al rogo. 10
Mary Wollstonecraft (1759-1797) crede nell’emancipazione delle donne attraverso
l’istruzione; istruzione che veniva osteggiata in quanto la donna istruita veniva perccepita
come un pericolo (soprattutto dalla Chiesa).
Con lei inizia il vero movimento femminista.
Mary Wollstonecraft in campo religioso è una tollerante in quanto, secondo lei, i principi
morali ed i principi sociali sono un tutt’uno.
La sua opera venne ripresa da J.S. MILL.
Lord Northcliffe, è un sostenitore delle cause sociali e, pertanto, sostiene il movimento
femminista con il Daily Mirror, sebbene ciò gli porti delle critiche da chi sosteneva che le sue
scelte di sostenere il suffragio universale era fatta solo per favorire una parte politica che dal
voto delle donne avrebbe avuto vantaggi elettorali.
Fondatrici delle Suffragette sono state Emmeline e Silvia PANKHURST, rispettivamente
moglie e figlia di Richard Pankhurst parlamentare e sostenitore dell’emancipazione
femminile anche attraverso la possibilità di estendere i patrimoni di famiglia, fino ad allora,
preclusi alle donne.
Le “Suffragette”, termine dispregiativo coniato dal Daily Mail, non nascono solo per il diritto
di voto, bensì per una più generale emancipazione della condizione femminile; il Movimento,
in realtà, si chiama “UNIONE POLITICA SOCIALE DELLE DONNE”, movimento che nasce,
inizialmente, come istanza di pace contro la guerra.
Nel 1913, Silvia Pankhurst si distacca dal movimento e dalla sua famiglia – in disaccordo con i
metodi talvolta violenti di protesta che il movimento utilizzava e comincia a fondare un
nuovo giornale in favore della classe operaia (Federation of Social Workers) che propugna
l’emancipazione sociale.
Per 4 anni (dal 1920 al 1924) dirige il neo Partito Comunista britannico (di stile Marxista e
non Leninista).
Essa propugna un comunismo utopico che crede nell’elevazione sociale della classe operaia
e non crede nei principi rivoluzionari propugnati da Lenin.
Secondo lei, l’emancipazione della classe operaia deve avvenire attraverso la conoscenza, il
dibattito pubblico e la rappresentanza parlamentare.
Nel 1924 decide di lasciare il giornale ed il PC in quanto, Lenin riesce ad impedire la
pubblicazione di alcuni articoli a lui sgraditi.
Si trasferisce in Etiopia, in Eritrea ed in Somalia dove continua il suo discorso sociale di pace.
In Etiopia fonda due giornali. Muore in Etiopia nel 1960 e la sua opera è continuata con il
figlio Richard Pankhurst. 11
Parte Terza
IL PENSIERO POLITICO GRECO - 600-500 AC
Atene e Sparta rappresentavano delle forme di DEMOCRAZIA DIRETTA che, purtroppo, fin ai giorni
nostri, hanno dovuto subire delle modifiche peggiorative.
Si trattava di una DEMOCRAZIA, cioè una forma partecipata del popolo non delegata né
rappresentativa.
Le differenziazioni sociali erano quasi scomparse.
Da questa forma di democrazia partecipata, erano escluse le DONNE gli SCHIAVI ed i METECI.
- 500-400 AC: CLISTÉNE: attua il concetto di CITTADINANZA: tutti coloro che sono cittadini hanno
diritti e doveri. Cittadini erano coloro che portavano redditi e potevano lavorare (sempre con
l’esclusione delle donne, degli schiavi e dei meteci).
Il termine DEMOCRAZIA, viene coniato dai greci nel V° secolo a.c.
Per i greci, lo spazio pubblico e lo spazio religioso, sono tutt’uno, in quanto, nessuna vita privata o
nessuna religione devono sovrastare le altrui libertà (Concetto di GIUSTIZIA – pag 24). Coloro
che commettevano ingiustizie od un crimine, offendevano tutta la loro discendenza (ghenos).
I greci concepiscono lo spazio pubblico come un CERCHIO; quindi, ogni fase della vita, parte da un
punto e riparte dallo stesso punto. Il periodo che “ritorna”.
La storia era concepita come una ripetizione ciclica degli stessi eventi. Un concetto che ritroviamo
fino a tutto il periodo classico.
Dobbiamo aspettare il periodo moderno (1800) – soprattutto la rivoluzione inglese – per vedere
mutato questo concetto del tempo.
Mutamento legato anche alle scoperte scientifiche che fanno percepire la scienza esatta, come il
motore dei destini. 12
Quindi, tornando al concetto greco, l’uomo saggio che ha studiato gli avvenimenti del passato, è in
grado di prevedere quello che accadrà nel futuro.
Per i greci, la giustizia veniva concepita nell’animo del singolo, prima di essere esportata nel
pubblico.
I greci si interrogano anche su quale sia la migliore forma di governo, optando per la Democrazia
come scelta migliore.
LA GIUSTIZIA
Il concetto di giustizia conosce nell’antica Grecia svariate connotazioni.
Dapprima si parla di Themis, la figlia del dio Zeus, incarnate un ordine ed una regola, divina,
cosmica. Questa connotazione divina e trascendente della giustizia è quella che darà natali alla
giustizia eroica, connotata dal concetto di sangue e di ghenos, oggetto della Paideia, e se si
commette crimine, è tutto il sangue, tutta la stirpe a doverne portare il peso.
Quando la società greca arcaica arriva ad uno stadio sufficientemente evoluto da svincolarsi dal
concetto di stirpe, per gestire i rapporti inter-familiari che scaturiscono dalla comunità cittadina si
fa ricorso alla Dike.
Questa è caratterizzata al principio come una proprietà dell’animo, intrinseca, come oggettiva.
La giustizia, intesa come virtù presente nell’animo degl’uomini per la convivenza, sarà il concetto
cardine per Platone quanto per Aristotele.
Mano a mano che il concetto di giustizia verrà monopolizzato dall’organizzazione cittadina, mano
a mano che verrà affinato, contro le pretese di una sua gestione aristocratica, essa individualizzerà
anche il concetto di colpa, cioè, il colpevole non macchierà più il ghenos con un suo gesto
criminoso, non saranno più necessari riti di espiazione sacri di purificazione