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PERCORSO ARTISTICO di VINCENT VAN GOGH:

In effetti Van Gogh inizia come disegnatore: copiando opere in particolare da• Millet (artista che stima molto) in questo caso “l’Angelus” 1880, rivisitato da VanGogh.

Poi poco alla volta inizia ad inserire delle note di colore come nel dipinto “Uno• scavatore” 1881, anche se non particolarmente brillante in quanto si trova ancora inOlanda e non ha ancora conosciuto l’Arte degli Impressionisti e non ha visto la luce delmeridione.

D’altra parte non manca anche la suggestione romantica come “Viale di pioppi al• tramonto” 1884, con il controluce al tramonto che racconta di un tardo romanticismoche ancora fa sentire la sua influenza anche sui pittori piuttosto giovani.

PUNTO più MATURO:

Il punto più maturo della sua stagione Olandese è l’opera• dei “I mangiatori di patate” 1885, è un’opera molto cupa,giocata sui toni del bruno.

Nella scena sono presenti dei contadini, giunti alla fine di una giornata nei campi mentre consumano il loro povero pasto, ritratti con un'accentuazione quasi caricaturale (la caricatura è un ritratto che accentua certi dettagli/particolari in chiave ironica). Non sono propriamente caricature, ma va a ricercare i dettagli del contadino abbruttito dalle dure condizioni di lavoro a cui è costretto. Rende alcuni tratti duri per far trascrivere la pesantezza esistenziale di cui i contadini sono portatori. C'è un profondo discorso etico, Van Gogh è estremamente solidale nei confronti degli ultimi, non ironizza sulla loro situazione e non la trascrive come qualcosa di idillico. C'è una situazione pesante nell'atmosfera, ci sono sguardi che quasi si perdono nel vuoto, c'è chi cerca uno sguardo e non lo trova nell'altro, non c'è una situazione felice di dialogo umano e di solidarietà, come selavoratori sfruttati e impoveriti, che non possono creare una famiglia. Ci sono modelli che sono il contrario di Van Gogh, ad esempio: 1. Nel dipinto di Jan Steen "Fannulloni" del 1660, c'è una bruttezza portata fino al sarcasmo, uno strumento per ironizzare in maniera feroce sugli ultimi della società. 2. Nel dipinto di Jozef Israëls "Il giorno delle frittelle" del 1885, ci mostra dei contadini poveri attorno a un focolare, l'atmosfera sembra abbastanza felice e di intimità familiare. "Per tutto l'inverno ho avuto i fili di questo tessuto in mano e ho cercato il disegno definitivo; e benché ne sia venuto fuori un tessuto dall'aspetto piuttosto rozzo, tuttavia i fili sono stati scelti accuratamente e secondo certe regole. [...] Ho voluto rendere l'idea di un modo di vivere che è del tutto diverso dal nostro di gente civile. [...] Chi preferisce i lavoratori sfruttati e impoveriti, che non possono creare una famiglia."

"Contadini col vestito della domenica faccia pure come vuole. Personalmente sono convinto che i risultati migliori si ottengano dipingendoli in tutta la loro rozzezza, piuttosto che dando loro un aspetto convenzionalmente aggraziato".

- Vincent Van Gogh, lettera al fratello Theo, aprile 1885

Dunque l'atteggiamento di Van Gogh è chiaramente realista, il punto di vista dal quale muove è quello di un pittore realista che vuole aver a che fare con un reale, in particolare nel suo caso di un reale declinato in chiave sociale.

Vincent Van Gogh a PARIGI:

Dopo di che nel 1886 Van Gogh si trasferisce a Parigi dal fratello Theo, dove lavora e convivono (ovviamente il fratello non lo sapeva e non era molto d'accordo all'inizio, ma poi si adatta e convivono insieme a Parigi).

Curiosità: Van Gogh era affascinato da Millet, così decide di partire e di andarlo a trovare. Dopo qualche settimana di viaggio e decine di chilometri, quando arriva davanti alla casa di

Millet si accorge che per lui è troppo borghese rispetto a quello che si era immaginato e quindi decide di andarsene. A Parigi la Tavolozza di Van Gogh immediatamente si schiarisce, entra in contatto con la pittura degli Impressionisti che è quanto di più innovativo ci fosse all'epoca sul piano delle tematiche e della pittura. "Mulino a vento a Montmartre" 1886: il quartiere degli artisti, un soggetto molto impressionista. La luce del cielo, la pittura a macchie che ricorda già lo Stile Impressionista. "Restaurant de la Sirène ad Asnières" 1887: da Seurat deriva l'applicazione in questo caso intuitiva, ma riconoscibile, della legge dei contrasti simultanei è decisamente impressionista e anche il tema poiché è il luogo di svago sulla Senna. Lunga serie di AUTORITRATTI A Parigi Van Gogh comincia anche a realizzare la lunga serie dei suoi autoritratti. Ne realizza così tanti.

Perché insiste molto sul carattere emotivo che va a determinare una deformazione della realtà in termini disegnativi, soprattutto cromatici rispetto al dato ottico. Nella sua arte c'è molto del suo individuale sentire e la sua figura in qualche modo entra a far parte di un discorso, di una poetica, cioè se in qualche modo la realtà che dipinge è una realtà che è filtrata da un'emozionalità profonda e un'individualità precisa allora anche la sua figura in un certo senso è determinante ai fini della sua poetica. Ritrarrà sé stesso soprattutto nei momenti di svolta (quando si trasferirà a Parigi e ad Arles e quando dopo la crisi si taglierà l'orecchio), questo perché in lui cambia qualcosa, essendo la sua pittura molto legata all'emozionalità del singolo), inevitabilmente cambia anche il suo lavoro. "Autoritratto con cappello di feltro" 1887:

siamo a Parigi, si autoritrae con il cappello, la giacca, la cravatta, è vestito come un perfetto borghese parigino dell'epoca. È interessante tecnicamente l'uso della sua pennellata divisa a metà strada tra l'impressionismo e il Postimpressionismo di Signac. Inserisce una tecnica che porterà avanti nel tempo (esempio si vedrà anche nella Notte Stellata), ovvero le pennellate che partono dal centro del viso e a raggiera si espandono seguendo il verso della figura dipinta (esempio si vede nella barba, nel cappello, ma soprattutto si vede attorno alla figura dipinta sembra essere una aurea che rimanda ad un'idea di missione che Van Gogh si è dato). Suggestioni delle STAMPE GIAPPONESI: Mentre scopre gli impressionisti e il Postimpressionismo, soprattutto Seurat, allo stesso tempo Van Gogh scopre le Stampe Giapponesi, per lui non erano una novità in quanto aveva lavorato da Goupil dove ne aveva viste tante, però

Inizia ad appassionarsi nel periodo in cui aveva vissuto in Belgio e poi a Parigi diventa un collezionista importante, a un punto tale che i fratelli Van Gogh hanno una collezione così importante da organizzare una mostra. Van Gogh riesce ad ottenere da Samuel Bing (titolare del negozio che ha dato il nome allo stile Dell'Art Nouveau e grande mercante) il privilegio di poter vedere le stampe nel retro bottega prima che venissero esposte al pubblico, così che Van Gogh potesse scegliere quelle che preferiva (era un ottimo cliente e anche molto insistente). L'attenzione di Van Gogh per le stampe giapponesi lo porta a copiarle perché ritiene che sia importante per assimilare attraverso un esercizio pratico i principi che stanno alla base dei principi giapponesi cioè: le inquadrature insolite, i colori che in certi punti sono acidi e irreali.

I quadri che lui ricopia sono i seguenti:

Utagawa Hiroshige, Acquazzone sul ponte Shin-Onashi ad Atake, 1856

Vincent Van Gogh, Acquazzone da Hiroshige, 1887 (pittoricamente la ricopia)

Utagawa Hiroshige, Frutteto al sole, 1830 ca.

• Vincent Van Gogh, Frutteto al sole, (Utagawa Hiroshige) 1887

Keisai Eisen, Cortigiana, 1830 ca.

• Vincent Van Gogh, Cortigiana, (da Keisai Eisen), 1887

Copia anche mettendoci del suo, cerca di impratichirsi e famigliarizzare con le modalità compositive dei giapponesi.

“Ritratto di Père Tanguy” 1887-1888: Père era un negoziante che faceva

• credito ad artisti giovani e squattrinati (esempio Van Gogh e Cézanne) nei quali intravedeva qualcosa di interessante, consentiva a loro di acquistare gratuitamente o a prezzi contenuti materiali per la pittura, a patto che gli lasciassero alcune opere da esporre nel retro bottega, nella speranza che qualcuno gli acquistasse (ovviamente non erano ancora famosi, era un atto di generosità senza sapere poi che avrebbe contribuito a un nuovo stile di fare arte in quanto lui gli ha

Dato la possibilità per sperimentare ed andare avanti). Vincent Van Gogh ad ARLES:

Ad un certo punto si trasferisce ad Arlès, prima da solo e poi lo raggiungerà Gauguin su richiesta del fratello Theo. "Autoritratto dedicato a Paul Gauguin" 1888: Con questo trasferimento l'autoritratto cambia molto. La sua idea di trasferendosi ad Arlès era di creare una comunità di artisti solidale che condividevano lo stile di vita e il modo di fare arte (ovviamente è un progetto utopico), ma è qualcosa in cui crede molto. Cambia anche l'abbigliamento, ha un medaglione orientale, ha rasato i capelli come un monaco orientale, come se ci fosse un altro modo di vivere rispetto a quello elegante e raffinato decisamente borghese del periodo parigino. "Il lavoro va lentissimo, trovo delle cose che ho cercato per anni; e sentendo ciò mi viene sempre in mente quella frase di Delacroix che tu conosci, che aveva trovato la pittura"

quando non avevapiù né denti né fiato. Ed io, con la mia malattia mentale, penso a tanti altri artisti che soffrono moralmente e mi dico che ciò non costituisce un impedimento per dipingere come se niente fosse. E io so che la guarigione viene se si è coraggiosi dal di dentro, con la rassegnazione alla sofferenza e alla morte, con l'abbandono della propria volontà e dell'amor proprio. Ma ciò non ha importanza per me, mi piace dipingere, mi piace vedere gente e cose, mi piace tutto ciò che costituisce la nostra vita diciamo anche superficiale. Sì, la vita vera sarebbe un'altra cosa, ma io non credo di appartenere a quella categoria di anime che sono pronte a vivere e anche a soffrire in qualsiasi momento." Vincent Van Gogh, lettera al fratello Theo, 1888. Van Gogh è cosciente di avere una patologia psichica, sa di non essere destinato a vivere davvero a lungo; noi oggi non sappiamo che tipo di patologia è.i disturbi mentali. La sua vita è stata segnata da periodi di profonda tristezza e solitudine, che si riflettevano anche nelle sue opere d'arte. Van Gogh ha lottato con la depressione e l'ansia per gran parte della sua vita, e questo ha influenzato notevolmente il suo stile pittorico. Le sue opere sono spesso caratterizzate da colori vivaci e pennellate intense, che riflettono la sua intensa emotività. Nonostante le sue difficoltà, Van Gogh è riuscito a creare alcune delle opere d'arte più iconiche e amate di tutti i tempi. La sua arte continua a ispirare e affascinare le persone ancora oggi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
27 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher meli.tulipano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di belle arti Santagiulia o del prof Sacchini Paolo.