vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
IDOLI:
Il materiale più utilizzato era il marmo, come Idoli “a violino”, dal Cicladico Antico,
ovvero figure antropomorfe dal profilo che richiama la figura del violino.
Approccio estetico: sono oggetti a tutto tondo, tridimensionali, ma concepiti per solo 2
dimensioni: fronte e retro, a volte addirittura intercambiabili, pensati quindi per una
funzione bidimensionale, la superficie è di solito liscia e di rado vengono definite solo
le braccia e tratti sessuali femminili, sono quindi figure femminili nude, collegabili alla
rappresentazione della dea madre, quindi alla natura.
Approccio antropologico: l’uso degli Idoli era di valenza funeraria, furono scoperti in
alcune tombe, la posizione delle braccia è innaturale, con una postura scomoda, è
quindi la rappresentazione di un corpo defunto, un defunto donna che si ricollega al
perpetuarsi della natura; questa però non è una visione esclusiva, furono difatti anche
trovati vicino a delle zone abitate, quindi venivano visti anche come amuleti da tenere
in casa, una sorta di protezione.
Fase storica successiva
Cicladico Antico II : Idolo di tipologia Canonica, il 1° tentativo di
(2800-2300 a.C.)
riproduzione della figura umana in posizione rigidamente frontale.
Preponderante fu la schematizzazione geometrica che risponde a precisi
criteri proporzionali. Sono oggetti tridimensionali, ma pensati come profili
da proiettare nello spazio, hanno la testa a forma di scudo e reclinata, le
braccia orizzontali sotto i seni leggermente abbozzati e le caviglie stese,
come persone “sulle punte”, sembra proprio la rappresentazione di un
morto, è difatti una posizione innaturale per un vivo; la resa dei dettagli
(occhi, capelli, vari ornamenti) erano affidati alla pittura.
Il Materiale spesso utilizzato per gli idoli era il Marmo, l’emblema è il Suonatore
di lira, non è caratterizzato sessualmente: è uno dei pochi idoli che compie
attività specifiche, l’autore è alla ricerca della tridimensionalità per andare
OLTRE alla presentazione solo frontale.
Il soggetto fu scolpito in un unico blocco di marmo; la sedia, l’idolo e la lira si
fondono l’uno nell’altro, solo le estremità si svincolo dalla compattezza.
Ciò accade perché avviene l’Unione di piani Ortogonali, una disposizione
2
rigorosamente geometrica che calibra la composizione.
Fase storica successiva
Cicladico Medio vi fu una proliferazione di dettagli anatomici, una
(2000-1570 a.C.)
rappresentazione adatta alla narrazione, ma meno riuscita dal punto di vista
stilistico, il committente e il fruitore attribuivano meno valore alla dimensione
estetica rispetto a quella simbolica e narrativa. La figura a dx è un guerriero con
un pugnale ed un cinturone, invece a sx è presente una figura femminile.
VASI in MARMO:
Erano dei recipienti alternativi alla terracotta, veniva considerato un prodotto di lusso,
a causa della maggior lavorazione.
I tratti stilistici accomunano i vasi agli idoli, era applicata la medesima cura: superfici
levigate, schematizzazione geometrica, morbidi passaggi di piano e la sagomatura di
profilo.
Il più caratteristico è il vaso “Kandela”, tipologia di vaso con un piede concavo a
tronco di cono, che si innesca in un ventre la cui base è una sfera “gonfia”, in essa si
innestano 4 anse ortogonali l’una all’altra e un collo a forma cilindrica o a tronco di
cono, nelle anse sono presenti fori passanti, quindi si supporre che i vasi venissero
appesi oltre che appoggiati a terra.
Nella fase successiva, il Cicladico Antico II la decorazione prolifera, intersezione
nella spalla del vaso di figurine in marmo conficcate nelle incisioni, che ornavano
plasticamente la parte superiore del vaso, i soggetti erano spesso oggetti geo-
morfi stilizzati nello stesso gusto.
POPOLAMENTO:
Nella fase più antica il popolamento delle isole era definito da una grande pluralità di
piccoli villaggi; nel Cicladico Medio avvenne una ristrutturazione degli insediamenti,
vennero distrutti quelli più piccoli al fronte di quelli più grandi, ne rimase uno per isola.
L’isola di Thera (Santorini al giorno d’oggi) è prosperosa e situata al centro del Mar
Egeo, fu lo snodo dei traffici fra le isole e il continente greco, ma anche verso Creta e
l’Asia Minore. Thera è un’isola di origine vulcanica che nella seconda metà del XVII sec
a.C. fu distrutta e affondò per metà nel mare, da qui l’origine del mito di Atlantide.
Il sito di Akrotiri fu annientato e quindi conservato dal vulcano, come Pompei, il
vulcano ci ha permesso di consultare ancora oggi l’abitato, fu un eruzione così potente
che si è rintracciata la cenere di questo vulcano anche in Groenlandia.
3
Grazie al sito di Akrotiri osserviamo che gli edifici venivano
costruiti con materiali poveri, ovvero legno e fango essiccato, ma
con tecniche sicure è evidente lo sviluppo in altezza degli edifici.
La Ricostruzione Grafica di come avrebbero potuto essere gli edifici è
simile ad ogni edificio presente tutt’oggi nel Medio Oriente e in
Africa del Nord. L’aspetto più stupefacente non è l’architettura, ma la
Decorazione, profusa in quasi tutti gli edifici, una decorazione
affrescata presente in ogni spazio della vita quotidiana; ciò dimostra
che era presente una ricchezza equamente distribuita.
Nel vano 5 della casa ovest del sito di Akrotiri, sull’isola di Thera,
risalente al XVII a.C., vi è una decorazione molto interessante.
Fu scoperto un lungo fregio lungo 5 metri per ogni lato della
stanza, un fregio narrativo riguardo una spedizione: è presente
un fiume con una ricca vegetazione ed è presente anche la fauna, è un fiume che sfocia
sul mare e nella foce nasce una città, dalla quale inizia il viaggio di una flotta verso
un’altra città.
La rappresentazione dell’immagine ci fa capire il forte timore presente in quel popolo: il
Rischio di naufragio; essendo una civiltà mercantile, che dai commerci trae linfa vitale,
è dunque “obbligata” a dover accettare questo rischio, il quale comporta la possibile
perdita del carico e la morte dei marinai.
È una rappresentazione dettagliata, vi è una minuzia nei costumi e negli ornamenti, con
un gusto spiccato per la percezione descrittiva. Vi sono tanti particolari da analizzare in
profondità, inoltre il corpo umano è reso da un contorno tramite una linea nera,
riempito con colore diverso per indicare la pelle nuda o il vestiario.
CERAMICA: Abbiamo una grande varietà oggetti, solo
(Cicladico Antico II)
alcuni di livello stilistico elevato; sono oggetti con la funzione di
fossile guida per cronologia perché la ceramica è “indistruttibile”
(ha delle tempistiche di decomposizione molto elevate, difatti un coccio
, ed è
in ceramica in un terreno acido si corrode in 20 000 anni)
abbondante in qualunque scavo.
Le forme eleganti e slanciate dei vasi sono realizzate al tornio e
decorate/sovra-dipinte con una pittura che si adegua alla conformazione del vaso
stesso esaltando i suoi valori plastici.
4
I vasi a “Padella” ( sono formati da un disco poco profondo con
Cicladico Antico II),
un ansa doppia a coda di rondine, che ne esalta la rotondità.
La decorazione non è geometrica ma figurata, da osservare capovolgendo il vaso,
difatti non se ne riconosce l’uso. È una decorazione graffiata in precedenza alla
cottura. I soggetti sono la natura e l’uomo, ad esempio la nave con i remi che si fa
avanti fra le onde, rappresentate tramite spirali.
Nel Cicladico Medio, è presente meno armonia nelle proporzioni del vaso,
ma cambiano i temi e le modalità, prevalgono difatti le forme globulari con
una piccola apertura, sono ovviamente vasi per liquidi, la decorazione è
simile all’affresco con dettagli di piccoli elementi vegetali.
È una rappresentazione in realtà schematica, ma con temi legati alla realtà,
non alla trascendenza. Civiltà MINOICA
Il nome deriva dal re Minosse, la leggenda lega l’espansione della potenza cretese
oltre i confini dell’isola, ovvero la talassocrazia, il dominio economico sul mare.
I Cretesi per un certo periodo dominano il mar Mediterraneo, tra 200-1570 a.C., la loro
sfera di controllo fu anche sulle isole Cicladi.
La posizione dell’isola di Creta favorisce scambi commerciali, è una tappa importante,
inoltre ha una superficie ampia e ricca di risorse, comprese quelle agricole (è ricca di
monti, colline, pianura e mare) ne esce quindi un’economia mista, grazie alle materie
prime e ai prodotti della terra lavorati o semilavorati.
Durante il Minoico Medio avviene una
(1750-1550 a.C.)
differenziazione, fra gli abitati, in modo graduale, ma molto
più marcata rispetto alle isole Cicladi.
Si strutturano quindi dei regni territoriali, con a capitale dei
palazzi: Cnosso, Festo, Malia e Zarkos.
Cronologia:
La cronologia è agevolata dal ritrovamento dei prodotti tipicamente cretesi che
venivano esportati in tutto il Mediterraneo, perché erano alla moda, vengono
difatti ritrovati in Estremo Oriente ed Egitto, nelle tombe egizie, ricche di oggetti
costosi, i quali sono sempre caratterizzati dal sigillo dell’imperatore regnante, una
sorta di “marchio d’epoca” in base alla sequenza dei faraoni è possibile una miglior
5
cronologia del Minoico Medio.
Fra il 2.000 e il 1.570 avviene la costruzione dei primi palazzi, vennero distrutti per
motivi sconosciuti e subito dopo ricostruiti. Mentre tra 1.570-1.150 a.C. costruzione dei
secondi palazzi.
La Cronologia è legata alla Ceramica, quindi anche suddivisa in:
Minoico Antico (3200-2000 a.C.) (superfluo per i nostri studi);
• Minoico Medio (2000-1570 a.C.);
• Minoico Recente (1570-1150 a.C.).
•
Minoico Medio:
Durante il Minoico Medio, si creano centri e regni territoriali, una Poliarchia che
controlla le risorse e ha un saldo controllo del potere, il palazzo è una struttura di
Centro di controllo politico, amministrativo e religioso ma sopratutto economico:
ogni zona nel palazzo è dedicata a una di queste funzioni, per quella economica la zona
adibita è quella dei magazzini.
L’architettura è varia e movimentata, dai 2 ai 4 piani,
il profilo del palazzo è frastagliato, quest’ultimo senza
fortificazioni a causa della Talassocrazia: condizione
di stabile sicurezza interna sull’isola, che permette
l’apertura verso l’esterno del palazzo, integrando
architettura e natura.
Il fulcro dell’edificio è la corte