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ESEMPIO DIDATTICO ARTE PREISTORICA
LETTURA DELLA FORMA E ATTRIBUZIONE DEL SIGNIFICATO (Libro fantasia)
Opera è stata realizzata attraverso il principio/paradigma costitutivo della materia e della forma.
Si prendono dei ritagli di carta, si strappano senza seguire un particolare disegno, creando delle forme inizialmente irregolari. Su queste forme irregolari, da una sagoma priva di significato, si può chiedere agli alunni che cosa vedono in questo pezzo di carta. Ogni alunno può dare una sua risposta. Avendo attribuito un significato, si cerca di completare ciò che si è visto, disegnando o decorando il pezzo di carta. È lo stesso procedimento utilizzato dall'uomo primitivo nella realizzazione delle opere primitive. Si sfrutta la superficie inizialmente priva di significato, si scorge un significato e si completa attraverso una decorazione o l'aggiunta di dettagli. Da una forma priva di significato, se ne trova uno e si palesa attraverso.
L'aggiunta di segni e decorazioni. L'esempio didattico riguardante la preistoria è quello riguardante l'accidentalità naturale e accidentalità configurazionale. È necessario far lavorare gli alunni attraverso la pratica ed essi impareranno implicitamente la teoria. Munari dice che, a seconda del formato con cui gli alunni lavorano, gli stessi saranno costretti a disegnare delle immagini che solitamente non avrebbero rappresentato. Di solito, infatti, si disegna sui fogli preimpostati, tipo i cartelloni o gli A4, con la misura del rettangolo. CONFIGURAZIONE NATURALE: in base alla forma dei fogli strappati, si rappresenterà il soggetto. ACCIDENTALITÀ NATURALE La materia inizialmente non era leggibile, ma poi si dà una forma al significato. Partendo da un pezzo di carta, cioè dalla materia priva di significato, attraverso un input, si può dare una forma al pezzo di carta e da essa si giunge alsignificato.ACCIDENTALITA' CONFIGURAZIONALE: la rappresentazione deve adattarsi ad oggettiche hanno una forma prestabilita. Munari consiglia di strappare appositamente dei pezzi dicarta lunghi e stretti. Intenzionalmente, i bambini che avranno a che fare con questaconfigurazione, raffigureranno all'interno di questo spazio determinate figure che all'interno di unfoglio rettangolare non rappresenterebbero. In questo modo, la configurazione è forzata.Gli alunni lavorano sul concetto di quantità: i bambini possono rappresentare un soggetto per unnumero tale tanti quanti ce ne stanno. I bambini sperimentano il concetto di quantità in manierapratica. Il procedimento cognitivo è esplicito o implicito per chi la fa, e soprattutto ha un obiettivospecifico, cioè la composizione (elaborazione dei concetti progettuali). In questo modo, si riesce afruttare il potenziale cognitivo degli alunni, a partire dalla preistoria; secondo il concetto dellacomposizione,
L'insegnante decide di affrontare il concetto di accidentalità configurazionale. Un altro esempio didattico inerente al periodo artistico preistorico è atto alla realizzazione di un GRAFFITO RUPESTRE con un foglio normale (disegno F4) e un foglio per fare le fotocopie. Il foglio più leggero, quello per fare le fotocopie, viene riempito con un gessetto ad olio. Si mette sul tavolo il foglio bianco e si appoggia il foglio riempito ad olio sul foglio bianco. Si prende l'immagine di un graffito rupestre e con una penna o con un oggetto appuntito si disegna il graffito rupestre. Il foglio bianco sarà "decorato" con la parte incisa. Questo esempio sfrutta l'argomento del soggetto: si copia lo stesso soggetto dei graffiti rupestri. Ovviamente la tecnica non corrisponde a quella originale, ma questa ed il metodo seguono solo la finalità di far corrispondere gli oggetti stessi dell'azione didattica.
GOMBRICH - Arte
egiziaC'è una tradizione diretta che ricollega l'arte dei nostri giorni all'arte fiorita nella valle del Nilo circa cinquemila anni fa. I maestri greci andarono a scuola degli egizi e noi siamo allievi dei greci. L'Egitto è il paese delle piramidi, le montagne di pietra che flagellate dalle intemperie si ergono come pietre militari sull'orizzonte della storia e ci raccontano un paese organizzato, di re ricchi e potenti talmente tanto da costringere operai e schiavi a lavorare duramente per estrarre, trasportare e spostare pietre. Agli occhi dei re e dei sudditi avevano una funzione pratica: il re era considerato un divino e, una volta abbandonata la terra, sarebbe risalito tra le divinità da cui proveniva; le piramidi innalzate verso il cielo gli avrebbero agevolato l'ascesa, avrebbero inoltre conservato il corpo mediante la credenza della conservazione con il metodo di imbalsamazione e di copertura con bende per permettere
La continuità della vita dell'anima nell'aldilà. La piramide veniva innalzata per la mummia del re e il suo cadavere in una bara di pietra posto al centro. Tutt'intorno alle pareti formule magiche e propiziatorie per agevolare il viaggio ultraterreno, quindi non concepite per essere ammirate. Per gli egizi non era sufficiente la conservazione del corpo, ma ordinavano anche agli scultori di casellare il ritratto del re in un duro granito incorruttibile e lo ponevano nella tomba dove non poteva essere visto affinché operasse il suo incanto di conservazione delle sembianze esteriori per accertare l'esistenza ultraterrena. Alcuni di questi ritratti sono tra le più belle opere dell'arte egizia per la solennità e la semplicità, difatti lo scultore coglieva solo l'essenziale fondendola geometrica euritmia e l'acuta osservazione della natura, caratteristica dell'arte egizia. Un tempo quando un uomo moriva c'era
L'usanza di farlo accompagnare nell'aldilà dalla sua famiglia e dai suoi schiavi, uccisi per assicurare una scorta nell'aldilà; consuetudine sostituita dall'arte: pitture ed effigi vari con lo scopo di fornire aiuto nell'aldilà che ci forniscono indizi riguardo l'esistenza che si conduceva in Egitto. La cosa più importante per i pittori era la precisione e il compito dell'artista era la conservazione di ogni cosa in modo chiaro ed duraturo, utilizzando i rigidi canoni che imponevano chiarezza assoluta.
Lo stile ricorda lo stile di un disegnatore di carte geografiche e la tecnica è quella adottata nella maggior parte dei disegni infantili, in cui tutto viene presentato dal punto di vista più caratteristico ed applicato anche alla figura umana. Sono queste le ragioni per cui in queste figure gli egizi appaiono piatti e contorti, non bisogna però credere che secondo gli egizi gli uomini fossero così. Essi seguivano una regola.
secondo la quale poteva essere incluso tuttoquanto ritenevano importante per l'essere umano. Alla regola forse vi era anche una preoccupazione di carattere magico (Come avrebbe potuto ricevere offerte un uomo con un solo braccio, ad esempio). L'arte egizia si basava quindi su ciò che l'artista sapeva appartenesse a una persona o a un luogo, ricavandole figure dai modelli che gli erano stati insegnati o che conosceva ed esprimendo nel quadro la sua bravura formale tenendo presente anche il significato del soggetto (l'uomo rappresentato più grosso rispetto alla moglie e ai servi).
Nel Regno Medio, i geroglifici sulle pareti della tomba di Chnemhotep ci indicano chi era, quali titoli e onori avesse raccolto nella sua vita e possiamo facilmente vedere conoscendo il metodo dell'artista i dettagli dello stesso.
Il grande vantaggio del metodo egizio è il senso d'ordine che regge ogni particolare delle pitture egizie, difatti ogni minima
Variazione sembra sovvertire tutto l'insieme. L'artista egizio cominciava il suo lavoro disegnando sul muro una rete di linee dritte lungo le quali distribuiva le figure. Tutto questo geometrico senso d'ordine non gli impediva però l'osservazione esatta dei particolari della natura.
Uno dei massimi pregi dell'arte egizia è che ogni statua, ogni pittura o forma architettonica sembra inserirsi nello spazio come al richiamo di una legge; tale legge, alla quale sembrano obbedire tutte le creazioni di un popolo, la chiamiamo stile.
Le regole che governano tutta l'arte egizia conferiscono a ogni opera individuale equilibrio e armonia. Lo stile egizio era un complesso di rigide leggi che ogni artista doveva apprendere fin dalla nascita. (Le statue sedute dovevano poggiare le mani sulle ginocchia, gli uomini dovevano avere la pelle più scura delle donne, l'aspetto di ogni dio egizio prestabilito: Horus, dio del sole, come un falco o con la testa di
falco; Anubi, dio dei mari, come unosciacalo o con la resta di sciacallo). Ogni artista doveva imparare l'arte dellascrittura ideografica e saper incidere nella pietra immagini e simboli geroglificicon chiarezza e precisione. Una volta imparate queste regole, aveva finito ilsuo noviziato. Veniva considerato un ottimo artista colui che con maggiorapprossimazione si avvicinava ai monumenti del passato.
L'arte egizia, con il tempo, mutò pochissimo: il modo in cui l'uomo e la naturavenivano rappresentati rimase lo stesso.
Soltanto un uomo riuscì ad eludere i rigidi schemi dello stile egizio: il reAmenofi IV, re della diciottesima dinastia, o Nuovo Regno, il quale eliminòmolte consuetudini tradizionali e non volle rendere omaggio alle numerosedivinità de suo popolo. Per lui, soltanto il dio Aton era sommo e lo fecerappresentare a forma di sole che fa spiovere i suoi raggi, ognuno terminantecon una mano. Dal nome del dio, volle chiamarisi Ekhnaton
e trasferì la sua corte per sottrarla all'influenza dei sacerdoti degli altri dei. I dipinti che egli ordinò colpirono per la loro novità, difatti si fece raffigurare con sua moglie, nell'atto di accarezzare i figli ed anche brutto, probabilmente per mostrare la sua umana fragilità o perché convinto della sua importanza come profeta, quindi era per lui essenziale la somiglianza. Il suo successore fu Tutankhamon. Alcune delle opere sono improntate al moderno stile della religione di Aton, particolarmente importante la spalliera del trono reale che mostra il re e la regina in atteggiamento famigliare affettuoso. Molto probabilmente questa riforma dell'arte derivava da alcune opere straniere, ma questa apertura dell'arte egizia non durò a lungo, difatti già con Tutankhamon le vecchie credenze furono restaurate, furono introdotti nuovi temi e introdotte nuove iniziative, ma nulla di rivoluzionario accadde nel campo.artistico. L'arte mesopotamica non è ben conosciuta poiché non c'erano cave di pietra.