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La psicologia delle differenze individuali

È il secondo filone di ricerca inaugurato dall'evoluzionismo darwiniano, nel quale si impegnò il cugino di Darwin Francis Galton (1822-1911). L'interesse evidenziato da Darwin per la variabilità degli individui all'interno di una stessa specie, spinge gli psicologi ad individuare i fattori psicologici soggetti in grado di produrre differenze tra individui.

Galton inizia la sua attività scientifica come geografo esploratore, fa numerose spedizioni in Medio oriente e nell'Africa sud-occidentale, incontra numerosi popoli sconosciuti agli occidentali e nota le differenze che separano i gruppi culturali e all'interno dei gruppi un individuo dagli altri. Le sue osservazioni costituirono la base delle sue ricerche in campo psicologico.

Si propone di individuare le differenze che ci sono tra un individuo e l'altro, sottoponendole a una rigorosa misurazione. La dimensione che si propone di...

indagare è la capacità/genialità (dimensione dell'intelligenza). Al tempo di Galton la psicologia delle facoltà sosteneva l'esistenza negli individui di capacità o talenti specializzati (e.g. chi eccelle nella musica, nella matematica). Galton era convinto che esistesse una capacità intellettuale generale e che fosse primaria → il fatto che un individuo eccellesse in un determinato campo dipendeva dal contesto, dalle circostanze accidentali che lo avevano portato a cimentarsi in un campo. Il suo obiettivo era di misurare la capacità generale e di dimostrare come essa, in linea con le tesi di Darwin, fosse il prodotto di una trasmissione ereditaria. Galton riassume i risultati delle sue ricerche nell'opera "Il genio ereditario" del 1869. Lo strumento che utilizza è il metodo statistico, che gli viene suggerito dagli scritti di un matematico belga che utilizzando la campana di Gauss aveva evidenziato come

alcune misure antropometriche (e.g. statura, peso), se compiute su un campione sufficientemente ampio di popolazione si distribuivano secondo una curva di quel tipo.

A partire da questo modello matematico Galton introduce l'ipotesi che non solo gli attributi fisici, ma anche gli attributi mentali si distribuiscono secondo una curva di questo tipo → suddivide la sua curva in 6 gradi uguali, e cerca di stimare il numero di individui compresi in ciascuno dei gradi. La sua attenzione si concentra sui gradi più alti e dopo aver passato in rassegna un alto numero di soggetti considerati come personaggi eminenti nei diversi settori, e studiandone l'ambiente e il retroterra famigliare, nota che circa il 30% di costoro aveva avuto dei genitori illustri e il 40% aveva a sua volta dei figli eminenti (popolazione inglese).

Da queste osservazioni pensò di poter concludere che le capacità geniali di un individuo si trasmettono di padre in figlio secondo il principio

dell'ereditarietà. Limiti di questa teoria: • Per il suo studio non utilizza un campione casuale → studia solo personaggi di spicco. • → Non tiene conto dei fattori politico sociali come l'assenza di istruzione universale solo le persone ricche potevano permettersi la migliore istruzione, così da assumere posizioni di rilievo. • Si fa influenzare dalla sua appartenenza a una classe sociale alta → non considera soggetti provenienti dalle classi operaie e i grandi imprenditori che si erano arricchiti durante il colonialismo e la rivoluzione industriale. • Non esplicita i meccanismi di trasmissione genetica del genio. Galton contribuì ampiamente allo sviluppo della psicometria → progettò alcuni strumenti di rilevazione per raccogliere dati sulle differenze individuali negli attributi umani fondamentali. Molte di queste misure erano fisiche (corpo, statura, peso, forza muscolare), ma valutava anche variabili psicologiche.(funzioni sensoriali) sulla base dell'assunto che esistesse una connessione tra discriminazione sensoriale e intelligenza, maggiore era l'intelligenza, più elevato era il livello di discriminazione sensoriale (in realtà oggi sappiamo che non è così). Galton fonda il primo laboratorio antropometrico, che istituisce nel 1884 in occasione dell'esposizione internazionale della salute di Londra. L'obiettivo implicito del suo programma di rilevazione su vasta scala era quello di scoprire il livello delle risorse mentali degli abitanti della Gran Bretagna. Galton inoltre introdusse rigorose misure statistiche; grazie a lui disponiamo della correlazione, di cui definì le caratteristiche fondamentali e istituì un metodo con cui misurarla. La correlazione è la tendenza sistematica di 2 variabili a co-variare; elaborò una serie di metodi per misurare la correlazione di 2 variabili psicologiche. Nell'ultima fase dellasua attività Galton passa dallo studio dell'eredità individuale e familiare all'eredità a livello di razza. L'obiettivo era di migliorare la razza umana attraverso una adeguata selezione delle nascite. Nel 1883 propose la fondazione della scienza dell'ereditarietà o eugenetica ("buona nascita"), che promosse non solo sul piano della ricerca, ma anche su quello istituzionale attraverso la fondazione di una rivista (Biometrica) e di un laboratorio di eugenetica fondato nel 1904 all'University College di Londra. Inoltre suggerì l'istituzione di un organizzazione speciale per promuovere l'idea di un miglioramento della razza umana. Questa idea di eugenetica esercitò una profonda influenza negli anni '20 e '30 del '900, in UK, negli USA e in Germania. In Inghilterra nel 1912 venne istituita una cattedra di eugenetica, che restò attiva fino agli anni '30. Negli USA la

segregazione esterilizzazione forzata dei ritardati mentali e leggi sull'immigrazione molto restrittive vennero giustificate con argomenti di eugenetica. In Germania nel 1927 venne istituito un istituto di antropologia, eredità umana e eugenetica, nel quale sono state sviluppate le teorie della razza a cui ha attinto il razzismo nella sua idea della superiorità della razza umana. Galton inoltre si impegnò nell'organizzazione della ricerca psicologica in Inghilterra e promosse un utilizzo sistematico di test riguardati l'intelligenza (psicologia applicata), riuscendo ad ottenere l'istitualizzazione dello psicologo educativo all'interno del sistema scolastico inglese.

CATTELL (1860-1944) E I TEST MENTALI:
Il filone dedicato allo studio dell'intelligenza e di strumenti in grado di misurarla (test mentali) è importante e si caratterizza per una duplice valenza:
1. Teorica: tesa a stabilire cosa rappresentasse l'intelligenza

all'interno della struttura della mente.
  1. Teorica: finalizzata a comprendere la natura dell'intelligenza e i suoi processi all'interno della mente.
  2. Applicativa: finalizzata a mettere a fuoco i compiti più idonei per valutare e misurare l'intelligenza e quali fossero le applicazioni pratiche degli strumenti volti a misurarla.
I primi test per misurare l'intelligenza vennero messi a punto da Cattell, uno psicologo americano che dopo un periodo di formazione negli USA, si recò a Lipsia presso Wundt per ottenere un dottorato in psicologia. Convinse Wundt a fargli scegliere una ricerca sul tempo di reazione, in particolare per misurare processi psichici come la percezione, la scelta e la associazione. Voleva inoltre ottenere la posizione di assistente presso il laboratorio di Lipsia. Lo studio dei tempi di reazione era già consolidato dentro il laboratorio di Wundt (dentro una prospettiva di psicologia generale), ma Cattell piega lo studio in una prospettiva differenziale → mira a evidenziare nelle sue ricerche le riducibili differenze individuali che

Caratterizzato determinate prestazioni in compiti di reazione. Va poi in Inghilterra dove insegna all'università di Cambridge e conosce Galton. Rientrato negli USA si dedica in modo sistematico alla messa a punto di test mentali (alla Colombia University). Prima di arrivare all'università, nel 1890, pubblica un articolo "Mental tests and Measurement" che da avvio al movimento testista e introduce per la prima volta l'espressione test mentali.

Ogni anno alla Columbia venivano somministrati alle matricole dei test per misurare le loro differenze individuali. I test riguardavano:

  • Funzioni sensoriali
  • Rapidità di movimenti
  • Percezione di intervalli temporali
  • Estensione della memoria

Una volta ottenuti campioni sufficientemente ampi, si procedeva all'analisi delle correlazioni. Verso il 1900 Cattell poté arrivare in possesso di dati sufficienti per correlare risultati di questi test con il rendimento accademico.

dei singoli soggetti. Le correlazioni risultarono basse, solo 1 dei test (estensione della memoria) riguardava una funzione mentale superiore, gli altri riguardano funzioni sensoriali o corporee non adatte a misurare le differenze individuali nel campo dell'intelligenza. Altri ricercatori americani fecero ricerche analoghe e si arrivò alla convinzione che questo tipo di test (sensomotori) non erano adeguati a rilevare le capacità mentali. Il test mentale venne messo da parte, l'interesse per questi temi andò sullo sfondo e tornò in primo piano nel 1905 quando in America divennero note le ricerche di Alfred Binet. ALFRED BINET (1857-1911): Ciò che caratterizza la tradizione francese è la stretta dipendenza delle indagini e ricerche psicologiche da modelli di natura psichiatrica. La psicologia francese era una psicologia psicopatologica, sulla base dell'assunto che la malattia mentale e il disordine psichico che la caratterizza.

Costituissero una sorta di esperimento naturale che se adeguatamente analizzato potesse fornire indicazioni precise anche sulle funzioni psichiche normali.

Per questa ragione gli psicologi francesi avevano una doppia formazione:

  1. Formazione di stampo filosofico
  2. Formazione medico-psichiatrica

Binet è una figura anomala da questo punto di vista perché non era né filosofo, né medico, né psichiatra, la propria formazione psicologia se l'era costruita da autodidatta, leggendo le opere della tradizione empirista inglese.

La sua passione per la psicologia lo porta a collaborare con l'equipe di ricerca di Charcot, alla Salpêtrière, dove avrà luogo la sua formazione clinica. All'inizio di questa collaborazione si dedica allo studio dei processi mentali superiori negli adulti e in seguito nei bambini.

Nell'ambito delle sue ricerche sullo sviluppo delle funzioni cognitive nel bambino comincia a mettere a punto degli strumenti per valutare le

tare obbligatoria per tutti i bambini, ma si era notato che alcuni bambini avevano difficoltà nell'apprendimento a causa di problemi cognitivi. Pertanto, il ministero dell'istruzione decise di istituire una commissione apposita per occuparsi di questi bambini "anormali". Alcuni anni prima, nel 1904, Alfred Binet, uno psicologo francese, aveva sviluppato un test per valutare le capacità cognitive dei bambini. Questo test, chiamato "Test di intelligenza", era stato creato per identificare i bambini con difficoltà di apprendimento e fornire loro un'istruzione adeguata. Quando il ministero dell'istruzione istituì la commissione nel 1904, Binet venne chiamato a farne parte. Il suo contributo fu fondamentale per lo sviluppo di programmi educativi specifici per i bambini con difficoltà cognitive. Grazie al lavoro di Binet e della commissione, vennero introdotte nuove metodologie didattiche e programmi educativi mirati a supportare i bambini con difficoltà cognitive. Questo rappresentò un importante passo avanti nell'inclusione e nell'educazione di tutti i bambini, indipendentemente dalle loro capacità cognitive.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
75 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Yrin08 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Antonelli Mauro.