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IL SEICENTO

Per gli storici della lingua il Vocabolario degli Accademici della Crusca del 1612 è così importante perché per la prima volta si diffonde un modello di lingua nazionale per quanto riguarda lo scritto - è la prima volta che possiamo parlare di lingua nazionale, anche se solo sul piano scritto; per il piano orale bisognerà aspettare gli anni '70/'80 del Novecento per poter parlare di un italiano parlato da tutti. Il Seicento si apre quindi con il Vocabolario degli Accademici della Crusca, che ha ovviamente un grande successo ma subisce anche molte critiche - escono diverse opere che criticano l'impostazione del Vocabolario, tra le quali quella che più ci interessa dal punto di vista grammaticale è quella di Bartoli, Del torto e 'l diritto del non si può, del 1655, di cui già dal titolo si capisce la critica: decidere il giusto o sbagliato in base al modello fiorentino, criticando quindi.

L'impostazione del Vocabolario. Il Seicento si apre con grammatiche di impostazione tradizionale, grammatiche come quella di Ceci o di Pergamini sono grammatiche che si rifanno a un modello tradizionale di Salviati ma anche di Bembo (il fiorentino del '300) e quindi non hanno caratteristiche particolari.

9 lunedì, 18 maggio 2020 • BUOMMATTEI: ricordiamo la grammatica di Buommattei come la grammatica più importante del secolo, Della lingua toscana, pubblicata a Firenze nel 1643. Le vicende editoriali di quest'opera sono interessanti: la gestazione è abbastanza lunga, Buommattei comincia a scriverla infatti già negli anni '20. Patota recentemente l'ha recentemente definita una grammatica ragionevole, nel senso che come dice Buommattei già nell'introduzione il riferimento è quello alla tradizione grammaticale e c'è un legame con essa (Bembo, Salviati, Castelvetro, e aderenza anche alla tradizione).

grammaticale latina) ma queste categorie vengono prese con una riflessione: c'è una riflessione da parte di Buommattei per quanto riguarda ad esempio le parti del discorso e le categorie. È la grammatica che in assoluto ha il più alto numero di parti del discorso: di solito oscillano tra 8-9-10 mentre Buommattei arriva a 12. È interessante inoltre per alcune riflessioni che Buommattei fa: è molto legato alla tradizione e al modello scritto del fiorentino del '300 ma c'è un'attenzione anche alla lingua dell'uso e del parlato. Ci sono quindi riflessioni su alcuni punti critici come ad esempio la prima persona dell'imperfetto: a partire dalla grammatica Bembo la regola vuole che la prima persona dell'imperfetto indicativo termini in -a (io amava) = alla terza persona -> Buommattei si rende conto che si tratta di una forma arcaica, non più nell'uso, e quindi cerca di sottolineare la distanza che in

Questo caso c'è tra lingua scritta e lingua parlata, ma per non distaccarsi troppo dalla tradizione grammaticale dice che sì la forma in -o è quella in uso, ma che non vuole introdurre novità di suo capriccio., e quindi preferisce comunque utilizzare la terminazione più antica. Questo modo di agire è tipico non solo di Buommattei ma anche di altri grammatici del '500/'600: lo stesso Giambullari quando parla dell'imperfetto indicativo si rende conto dell'esistenza della forma in -o e dice che si tratta della forma in uso ma prescrive poi la forma in -a. A prescindere dalle correnti (bembismo, fiorentinismo...) in realtà c'è nelle grammatiche una forte adesione alla tradizione.

IL SETTECENTO

Con il '700 si apre un nuovo filone, quello della didattica. Iniziano quindi ad essere pubblicate alcune grammatiche che hanno proprio una finalità didattica. Questo vale ad esempio per le Regole di Gigli,

le Lezioni di Gigli, le Lezioni di Manni, le Regole di Corticelli, I Rudimenti di Soresi sono le più grandi grammatiche del '700 sono di tipo didattico, ma si rivolgono a persone che hanno già delle forti basi e nozioni di lingua italiana: non dobbiamo pensare alle grammatiche didattiche del '700 come a grammatiche scolastiche o elementari, che avremo soltanto nell'Ottocento dopo l'Unità di Italia. Gigli ad esempio scrive queste Regole e Lezioni all'interno della Cattedra di toscana favella di Siena -> siamo nell'ambito dell'università, sono quindi opere che vengono destinate sì a studenti stranieri, ma a studenti stranieri di tipo universitario (in maggior parte di origine tedesca). Anche le lezioni di Manni e le regole di Corticelli sono comunque destinate a utenti con già un certo livello. Del rapporto tra norma grammaticale e didattica nel corso del '700 si è occupato molto Claudio Marazzini.che è quindi uno degli studiosi di riferimento perl’argomento. Le grammatiche cominciano ad avere una finalità didattica proprio nel‘700 perché cominciano le prime riforme scolastiche, soprattutto nel nord Italia.

che è quindi uno degli studiosi di riferimento perl’argomento. Le grammatiche cominciano ad avere una finalità didattica proprio nel‘700 perché cominciano le prime riforme scolastiche, soprattutto nel nord Italia.

10 lunedì, 18 maggio 2020• SOAVE: Elementi della lingua italiana ad uso delle scuole, rientra nel filonedidattico di cui abbiamo parlato. Opera al nord nell’ambito lombardo veneto. LaGrammatica ragionata della lingua italiana è invece la grammatiche che vienesenza dubbio considerata come la più importante del ‘700. Soave possiamoconsiderarlo come il personaggio della storia della grammatica più importante peril ‘700, pur essendo uno di quei grammatici che Trabalza prende di mira:probabilmente non si rende conto della modernità della riflessione di Soaveperché Soave a differenza di tutti gli altri grammatici propone una riflessioneteorica, è un teorico. Il motivo del

Il titolo è che siamo nel '700, secolo dell'Illuminismo, quindi la ragione è l'elemento chiave per capire la riflessione teorico linguistica del '700: la lingua viene considerata espressione del pensiero e della ragione. Questo è un approccio innovativo, non tanto nella grammatica grafia perché in Europa era già cominciato alla fine del '600 con la grammatica di Port Royal, ma in Italia non era ancora arrivato questo eco, ed arriva oltre tutto con il rinforzo dell'Illuminismo della razionalità e della ragione. Soave rappresenta un punto di svolta: l'ingresso in Italia di un movimento molto importante per la grammatica grafia mondiale cioè quello dell'esperienza della scuola di Port Royal alla fine del '600, che da noi arriva con un po' di ritardo e con il rinforzo delle idee illuministiche: per la prima volta si passa da un modello classificatorio che è quello che ha caratterizzato la

di poter definire regole grammaticali valide per tutte le lingue. La grammatica di Port-Royal, pubblicata nel 1660, è considerata un punto di svolta nella storia della grammatica. Questo testo, scritto dai teologi e filosofi del monastero di Port-Royal, si basava su un'analisi razionale e logica della lingua. Essi cercavano di individuare le regole universali che governano il funzionamento grammaticale di tutte le lingue. Questa prospettiva di pensiero ha influenzato notevolmente lo sviluppo successivo della grammatica. Nel corso del XVIII secolo, ad esempio, è stata pubblicata la grammatica di Soave, che rifletteva l'influenza dell'Illuminismo. Questa grammatica, considerata la più importante del periodo, si basava su un'analisi razionale e universale della lingua. L'idea di una grammatica ragionata si riferisce al fatto che la lingua viene vista come espressione del pensiero. In altre parole, la grammatica cerca di riflettere la struttura logica e razionale del pensiero umano. Allo stesso modo, l'idea di una grammatica universale si riferisce alla convinzione che sia possibile definire regole grammaticali valide per tutte le lingue. Questo approccio alla grammatica ha aperto la strada allo sviluppo di teorie linguistiche come lo strutturalismo e il generativismo. Queste teorie cercano di individuare i meccanismi di funzionamento grammaticale universali, che sono comuni a tutte le lingue.che alla base di tutte le lingue ci siano delle regole universali che poi ciascuna lingua, a seconda della propria struttura, modula a modo suo. Siamo in Francia, ma questo filone teorico di riflessione grammaticale arriva in Italia soltanto dalla seconda metà del '700. La grammatica di Soave ha un forte impianto filosofico che sostiene l'impianto grammaticale: l'idea alla base è che la lingua sia la manifestazione del pensiero -> le parole sono i segni con i quali un parlante indica un'idea. È una riflessione anche teorica sulla lingua, non c'è soltanto un elenco di regole. Soave quindi in questa grammatica lega sia la componente didattica, che comunque gli è propria, alla riflessione teorica sulla lingua. È autore infatti anche di un'altra opera: Elementi della lingua italiana ad uso delle scuole, e questa è davvero una grammatica didattica. La caratteristica più importante per quanto riguarda

La produzione grammaticale di Soave è l'attenzione che Soave ha per la sintassi: l'aspetto che più viene tralasciato dai grammatici dal '500 in poi è proprio quello sintattico, si riflette molto sulla parte di fonetica, di grafia, e in particolare sulle parti del discorso <- l'ambito privilegiato è quindi quello morfologico, ma la sintassi invece non viene quasi mai presa in considerazione (nel '500 l'unico a porre attenzione alla sintassi è Giambullari, ma poi dovremo aspettare il '700 con Soave per avere una vera e propria riflessione sintattica importante). La 11 lunedì, 18 maggio 2020 grammatica di Soave proprio per la sua importanza ha nel corso dell'800 molte ristampe, che però spesso contengono interventi dei curatori, e bisogna quindi con edizioni ottocentesche fare attenzione alle varie aggiunte e commenti che potrebbero non rispecchiare il pensiero di Soave.

L'OTTOCENTO

Come succede

nel '500, anche nella prima metà dell'800 le grammatiche riflettono la questione della lingua. Abbiamo alcune grammatiche ad esempio di stampo purista come quella di Puoti, "Regole elementari della lingua italiana" -> si basa quindi su un modello trecentesco, infatti per i puristi dell'Ottocento il modello è proprio il modello di Salviati (= il fiorentino del '300 di tutti gli autori anche minori) perché c'è il pensiero che il '300 sia il secolo d'oro per la lingua. Abbiamo anche grammatiche di stampo più classicista come quella di Ambrosoli, la "Grammatica della lingua italiana" del 1829. Ci sono poi altre grammatiche sempre negli anni '30 come quella di Caleffi che è più una grammatica didattica. Una caratteristica importante di queste grammatiche della prima metà dell'Ottocento e in particolare di quelle d'impostazione classicista è l'apertura anche alla linguall'italiano. Tuttavia, l'uso dei tag html può aiutare a formattare il testo in modo più chiaro e leggibile. Ad esempio, è possibile utilizzare il tag per evidenziare le parole in corsivo, come "uso" e "lingua classica". Inoltre, è possibile utilizzare il tag per evidenziare le parole in grassetto, come "grammatiche" e "modello". Infine, è possibile utilizzare il tag per indicare il pedice, come "è" e "tradizionale".
Dettagli
A.A. 2020-2021
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alice_caralli07 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Grammatica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Biffi Marco.