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Le Corbusier successivamente pensa a Ville Radiuse della quale fa grandi plastici, e che è basata

su un’ urbanistica a tre dimensioni, nella quale i percorsi viari carrabili sono completamente

svincolati dall’ edilizia in cui la strada stretta tra gli isolati è superata e la libera fruizione del

territorio è la premessa della libera disposizione nel verde dell’ edificio. Gli schizzi per i piani delle

città brasiliane, che Le Corbusier ha visitato nel 1929, e il piano “obus” per Algeri (1939) sono il

punto di arrivo di questa ricerca che sancisce l’ integrazione, la “solidarietà” tra architettura,

urbanistica e paesaggio. L’ edificio-cttà diventa un oggetto a reazione poetica di dimensioni

geografiche.

- Frank Lloyd Wright e l’ “usonian architecture”.

Già negli anni Dieci, Wright aveva anticipato molte delle conquiste delle future avanguardie

europee. Non certo futurista, l’ architettura di Wright può tuttavia definirsi come profezia del futuro.

Essa si fonda su un virtuosissimo strutturale concretissimo, che è anche una chiave fondamentale

dell’ architettura organica. Proprio per queste anticipazioni ormai assimilate, l’ architetto americano

compie un percorso assai diverso riguardo un metodo del tutto opposto rispetto a quello perseguito

in Europa. Wright si inoltra verso un progressivo arricchimento della propria poetica perché attento

a catturare tutto quanto può meglio dare forma a ciò che ora soprattutto gli interessa: il carattere

americano, che lui definisce “usoniano”. Da una parte c’è una rilettura della tradizione artistica, la

cultura precolombiana, dall’ altra l’ interessamento alla tradizione nomade degli indiani. Ma c’è

anche l’ approfondimento delle culture orientali, soprattutto giapponesi con le quali Wright si è

trovato in sintonia filosofica per quanto riguarda il concetto di spazio. L’ esotismo, dovuto anche ai

viaggi in Giappone, si riscontra soprattutto nei Midway Gardens di Chicago (1914) e nell’ Imperial

Hotel di Tokyo (1912-23). L’ Imperial Hotel ha una pianta funzionalissima: due ali laterali a tre piani

con stanze e un ampia spina centrale con la hall, ristorante, cucine e altro; il complesso ha, nel suo

insieme, una cadenza che trae ispirazione dagli impianti dei templi scintoisti. Le fondazioni

galleggianti su pali sostenenti una piattaforma suddivisa in parti indipendenti conferiscono qualità

elastiche e di adattamento alle scosse sismiche. Successivamente troviamo la Ennis House(1923)

la Millard House in California costruite in cemento prefabbricato e rinforzato, che Wright disegna

come sculture di una piramide maya che collocate nello spazio tra le colline danno l’ immagine di

essere scolpite nella pietra. Lo stesso deserto con i suoi ampi spazi dall’ infinita linea orizzontale

ispira a Wright un originalissima architettura povera, nasce il singolare insediamento di Taliesin

West in Arizona (1928), dove l’ architetto trasferisce il proprio studio e la propria scuola. Ulteriore

sviluppo delle sue riflessioni sono i due capolavori degli ani Trenta, la Casa sulla cascata,costruita

a Bear Run per i Kaufmann (1936)e il Johnson Wax Bulding a Racine (1935-50). La casa

Kaufmann è il perfetto incontro tra due principi: formazione spaziale e conformazione di masse.

Casa Kaufmann appoggiata sul torrente con le sue terrazze in cemento armato, proiettata tra gli

alberi del bosco e nel mezzo della roccia viva che affiora nel pavimento del soggiorno là dove

sorge il camino “integrale”, cuore della vita domestica.

Ma wright procede subito oltre, realizzando, con la sede degli uffici Kohnson, un complesso

disegnato in rosse murature dalle linee che si richiudono rispetto alla città, curvandosi verso l’

interno e illuminandolo con tubi di vetro sovrapposti collocati dove in genere si trova posto per il

cornicione.

- I grattacieli della seconda e terza generazione.

Se nella Chicago della fine dell’ Ottocento l’ edificio alto in telaio metallico serviva ad ospitare

soprattutto magazzini, a New York, all’ inizio del secolo, si concentrano le organizzazioni direttive

delle grandi holdings finanziarie. Il grattacielo, cui la tecnica e i regolamenti edilizi non impongono

più alcun limite, raggiunge in pochi anni uno sviluppo in altezza prima inimmaginabile. Il “Flatiron

Bulding” costruito da Burnham a NY nel 1902 può considerarsi la svolta nel campo dei grattacieli di

nuova generazione assieme al Singer Building, edificato da Flagg a NY nel 1908. L’ idea è ripresa

da Kahn che innalza a Detroit, nel 1921, il General Motors Building. Ed è proprio a Chicago che,

nel 1922, per iniziativa del direttore del “Chicago Tribune” si apre un dibattito internazionale sulla

forma-grattacielo, celebrato col Concorso per la sede del quotidiano, che dovrà essere “il più bel

grattacielo del mondo”. Vince il progetto di Rayomnd Hood e John Howells: una compatta torre

gotica di 35 piani su base ottagonale. Altre opere: Il Chrysler Bulding, costruito da William van Alen

nel 1930, è una fantastica personalizzazione di un guerriero dall’ elmo luminoso. L’ Empire State

Building, terminato da Shreve, Lamb e Harmon nel 1931, gli sottrae subito il primato dell’ altezza,

diventando coi suoi 80 piani il simbolo stesso di NY. Ma il Rockefeller Center si propone addirittura

come svolta urbanistica, passando dall’ oggetto al sistema e funzionalità, accogliendo insieme

residenza, ufficio, centro cultrale e di spettacoli, parcheggio e stazione metropolitana, diventando

una sorta di “città dentro la città”. Per la prima volta il grattacielo non è isolato, ma tenta una

reintegrazione con la struttura urbana, formando una piazza intorno alla quale si innalzano ben sei

altissime lame: al centro l’ edificio scalettato della RCA raggiunge i 70 piani.

- Verso l’ “International Style”.

Nel decennio tra il 1925 e il 1935 si organizza in Europa un ampio dibattito su un altro tipo di

modernità. Esso servirà a consolidare una tendenza che prende il nome di “movimento moderno”.

Il paradigma spesso ripetuto è quello che la nuova architettura, piuttosto che fondarsi sull’ estetica,

debba poggiare proprio sulla scienza, sulla funzione, sulla questione delle abitazioni e sull’

urbanistica. Si punta verso un linguaggio comune che faccia dei valori collettivi, dell’ impersonale

oggettività, i suoi punti di forza. Dalle avanguardie, quindi, tutti i gruppi che partecipano a questa

iniziativa assumono il segno dell’ astrazione geometrica come punto di convergenza di esperienza

anche assai diverse. Nel 1925 Le Corbusier aveva costruito all’ esposizione di Parigi il Padiglione

dell’ Esprit Nouveau e Gropius aveva edificato nel 1926 la nuova sede del Bauhaus a Dessau.

Questi due edifici possono considerarsi il punto di partenza dimostrativo di quanto il “movimento

moderno” può fare. Ma il 1927 registra anche il grande successo del quartiere sperimentale

realizzato a Stoccarda dal Werkbund per la direzione di Mies van de Rohel Allineando i prototipi

abitativi progettati da Behrens, Le Corbusier, Gropius e Mies. Nel 1928, al castello di La Sarraz, si

tiene il primo Congresso Internazionale di Architettura Moderna, CIAM, che porta ad una

“dichiarazione” firmata da architetti di tutta Europa, e nel quale vengono ribaditi i punti

programmatici della tendenza. L’ architettura è intesa come un impegno imprescindibile rispetto

alla società; gli architetti assumono il compito di trovare una soluzione alle grandi questioni della

vita contemporanea. L’ architettura moderna individua il proprio interlocutore nel pubblico per il

quale realizzare abitazioni, scuole e servizi. I CIAM vengono indetti più volte, su temi specifici,

anche se di volta in volta cambiano i protagonisti. Nel 1933 i membri del CIAM trovano in Le

Corbusier il protagonista indiscusso del movimento, e insieme formulano i punti della “Carta di

Atene”, pubblicata però solo nel 1942. Vi sono definite le quattro funzioni degli insediamenti umani:

abitare, lavorare, ricrearsi, circolare; in poche parole è la nuova carta urbanistica. Ma mentre in

Europa si sta vivendo un periodo di crisi economica, Hitchcock e Johnson rilanciano nel 1932 il

“movimento moderno” al Museum of Modern Art di New Yorkuna mostra che prende il nome di

“International Style”. Ne scaturiscono i tre elementi chiave dell’ International Style: il Volume, che

supera la massa, la regolarità che sostituisce la simmetria col bilanciamento armonico, e la

eliminazione della decorazione applicata, che è la semplice constatazione che la purezza tecnica è

già di per se quanto basta a qualificare la bellezza dell’ edificio. Negli Stati Uniti l’ International style

prende piede, Richard Neutra ha costruito la Health House (1927) coniugando razionalismo e

architettura organica. Anche Howe e Lescaze innalzano a Filadelfia il Philadelphia Saving Fund

Society Building, il cui cantiere ancora non finito, ma ugualmente esposto alla Mostra, esibisce

analoghi accorgimenti.

- L’ architettura razionale italiana.

Anche nel difficile clima politico e culturale degli anni Venti e Trenta in Italia si fa strada, per

iniziativa dei giovani del “Gruppo 7”, l’ interesse al “movimento moderno”. Ne fanno parte Giuseppe

Terragni, Gino Pollini, Luigi Figini ecc. Essi pubblicano su “La Rassegna Italiana”, tra il 1926 e il

1927, quattro articoli che delineano il programma del gruppo, la cui originalità consiste in una

calibratura tra le nuove tendenze e aspirazioni alla classicità e ai valori della cultura mediterranea.

Non è d’ altra parte trascurabile il fatto un ruolo di rinnovamento consistente svolto nel Novecento

milanese che, soprattutto per opera di Giovanni Muzio, aveva tentato una purificazione del

linguaggio nel segno del classicismo palladiano progettando Ca’ Brutta in via della Moscova a

Milano (1923). Il compito degli architetti è quello di ripercorrere ciò che è successo nei periodi

storici che hanno saputo creare un linguaggio, uno stile. L’ architettura razionale italiana intende

lavorare intorno ai tipi della città moderna, prima di tutto sulla casa. Il Lingotto di Torino, di

Giacomo Trucco, è stato uno dei principali stabilimenti di produzione della FIAT ed è oggi uno dei

più grandi centri multifunzionali d'Europa. La facciata esterna, presentava elementi decorativi che

preannunciavano i temi del Razionalismo italiano. Nel 1931 Si organizza il MIAR (Movimento

Italiano per l’ Architettura Razionale) e si confronta al Palazzo delle Esposizioni in una Mostra che

intende offrire al

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A.A. 2014-2015
15 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher zamba44 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura antica e moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Repishti Francesco.