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FASE DELLA MOBILITAZIONE DELLA STAMPA
Esigenza di costruire un apparato repressivo e mobilitati o nei confronti della stampa, robusto.
L’unico organo che controllava la stampa era l’ufficio della presidenza del consiglio. Il disegno di legge
del 1933 è quello di trasformare l'ufficio della presidenza del consiglio. Il gennaio del 1933 il nazismo
sale al governo della Germania, ed e’ il primo a formare un ministero della propaganda: modello
avanguardistico dal punto di vista istituzionale. Il modello nazista in italia sorprende particolarmente,
nonostante fosse a 10 anni al potere non era ancora riuscito a raggiungere quei livelli sopraffini. Nel
1931 il Giappone inizia a movimentare il panorama delle Naizoni internazionali, e sulla scia di questo
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esempio Mussolini passa all’azione sul campo della politica estera. Dal 1932-33 in poi Mussolini
imposta una politica estera di movimento, imperialista, colonialista, aggressiva. Diviene sempre più
importante la radiofonia nata nel 1924 ma che fino agli anni 30 non si e mai diffusa. Negli anni 30
divenne un mezzo di informazione sempre più diffuso. Il progetto era di giungere alle masse che non
leggevano i giornali ma che potevano ascoltare la radio. Nonostante in Germania questo progetto ebbe
completamente successo, in italia non fu completamente realizzato poiché moltissime persone
capivano solo i dialetti ( e dunque non raggiunse mai le masse contadine). E’ evidente che la stampa
venne affiancata da altri mezzi di informazione di propaganda:
1. I cinegiornali raggiungevano i Paesi capillarmente attraverso le cinemobili dell’istituto Luce,
con maggior successo rispetto alla radio.
2. La radio (1930).
Fu di Costanzo Ciano l’iniziativa di realizzare questo ministero, capo ufficio stampa della presidenza
del consiglio nel 1933 sostituendo Gaetano Polveretti (che intensificò la pressione sulla stampa
attraverso le veline, preparando eventi quotidiani che i giornali avrebbero dovuto diffondere e cose
che avrebbero dovuto eliminare).
Ciano sposò la figlia del duce e guardava al modello tedesco, iniziando il processo che porterà alla
formazione del ministero. Sotto la sua direzione l’ufficio stampa diviene un sottosegretariato chiamato
“Sottosegretariato alla Stampa e alla Propaganda” che nasce nel settembre del 1934.
Consultando mussolini, egli si rese conto della necessità di possedere un ufficio più robusto.
Nel 1935 diviene “Ministero della Stampa e della Propaganda” e Ciano era il primo ministro di
esso. Nel 1937 diverrà poi “Ministero della Cultura Popolare”. Dal 1935 inizia ad acquisire le
competenze riguardanti anche la radio e il cinema.
Il Minculpop aveva il compito di mantenere sotto controllo delle tirature, possibile grazie ai nuovi
macchinari. Grazie a questi monitoraggi abbiamo i dati delle tirature del tempo. Dato sorprendente fu
che durante il regime il numero delle tirature dei giornali aumentò notevolmente. Qualche dato:
1. “Corriere della Sera” vendeva nel 1926 400.000 copie. Nel 1930 il numero di copie sali’ a
→
580.000 e infine nel 1939 il numero raggiunse la tiratura di 600.000
2. “La Gazzetta del Popolo” nel 1926 vendeva 100.000. Nel 1932 le copie vendute salirono a
→
242.000. E nel 1938 si raggiunse la tiratura complessiva di 380.000 copie.
3. “La Stampa” si attestava sulle 170.000 nel 1926. Raggiunse nel 1932 la tiratura di
→
175-180.000 copie. E infine si stabilizzo’ nel 1939 con la vendita di 293.000 copie.
Le cause dell’aumento delle tirature dei quotidiani erano:
● Lo sfoltimento della stampa degli anni precedenti: che aveva diminuito il numero di giornali
● Qualsiasi famiglia borghese possedeva una radio.
● I giornali negli anni 30 erano giornali molto belli non per i contenuti politici ma per l’offerta
relativa ad altri settori. Per ragioni editoriali e tecniche in generale. Il più importante fu lo
sport.
● Ragioni di natura giornalistica: i giornalisti sapevano di non poter contare sulla politica
interna e estera per rendere i giornali interessanti e puntarono su tutto il resto nei contenuti e
nelle “trovate” editoriali. Ogni giornale si creò una propria identità, fatto salvo per le notizie
sportive che erano comuni.
● Si moltiplicarono molto negli anni 30 le edizioni pomeridiane e serali dello stesso giornale,
attraverso edizioni speciali, di circa due pagine, 1 o 2 volte al giorno con fotografie e notizie.
● Il succedersi di eventi di particolare rilievo fu un punto di svolta per la stampa.
I giornali negli anni del regime fascista erano molto grigi dal punto di vista editoriale e di
rielaborazione, tuttavia vissero un grande processo di modernizzazione proprio per sforzarsi di
vendere.
“L’Ambrosiano” di Milano fu un vero e proprio esempio di modello da seguire per quanto riguarda
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la modernizzazione che avvenne in questi anni. Era un giornale serale fondato nel 1922 da Umberto
Notari che si era fatto riconoscere per aver pubblicato un libro sulle prostitute che era stato censurato
agli inizi del 1900. Era un uomo spregiudicato e abile dal punto di vista editoriale. Creò una casa
editrice chiamata “Ufficio editoriale Italiano”, all’avanguardia dal punto di vista delle copertine, del
paratesto e via discorrendo. Negli anni della guerra si era legato agli ambienti futuristi, era sensibile
all’avanguardia dal punto di vista artistico. Si era avvicinato al fascismo in quanto futurista
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successivamente alla marcia su Roma alla fine del 1922. Era un intellettuale di punta e proprio su
questi presupposti decise di fondare un quotidiano che voleva originale e innovativo. La testata si
distingue subito per l’utilizzo del rosso all’interno del titolo, con un formato molto più piccolo rispetto
agli altri quotidiani,
Giornale graficamente molto brillante e nuovo anticipatore di tendenze future, che lo copiarono.
Utilizzò notevolmente le fotografie cercando di impostare la prima pagine diversamente dagli altri
quotidiani: imposto orizzontalmente la pagina (diversamente dalle colonne verticali degli altri
giornali). Il giornale fu il primo a valorizzare la ricezione radiofonica. Nel 1924 creò una propria
stazione radio ricevente delle notizie che sfruttò la tempestività della radio per lanciare la notizia. I
contenuti politici erano messi in secondo piano, puntando su:
● Informazione economica (ingentemente trascurata dagli altri giornali),
● La divulgazione tecnico scientifica,
● La cronaca cittadina milanese,
● La Terza pagina che era speciale poiché impostata in modo monotematico ogni giorno era
dedicata ad un settore differente.
● La Quarta pagina del quotidiano venne curata. Dedicata a notizie brevi, avvenimenti di
varietà e articoli di costume. Era una pagina evasiva di per sé. Conteneva le fotografie.
Si presentò subito come un giornale d’avanguardia ma era un giornale d’élite, nell’immediato non
ebbe molto successo, tanto che Notari si indebitò per mantenerlo. Nel 1925 vendette la testata a
Riccardo Gualino scegliendo come direttore Enrico Cajuni. Non cambiò la struttura ma fece lievitare
le vendite. Il giornale visse nel 1930 venne rilevata da una società “La Same” e passo ad un’altra
direzione. Si attesto sempre sulla vendita di 100.000 copie. Non perse mai la vocazione
all’innovazione che lo aveva sempre caratterizzato. Nel 1939 Giulio benedetto modernizzó in il
giornale in modo interessante inserendo il formato tabloid raddoppiando l’impaginazione. Era più
leggero e più piccolo, con più fogli. Giulio Benedetti rende la Terza Pagina una bellissima pagina
chiamando collaboratori molto importanti come Guido Piovene, Careme Emilio Garda, Vittorini,
Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo, Riccardo bacchelli, Ada Negri. E due giornalisti importantissimi
iniziarono a scrivere sulle pagine dell’Ambrosiano: Camillo Cederna e Gaetano Fetra.
L’Ambrosiano che era stato un caso di innovazione unico negli anni 20 divenne negli anni 30 una
consuetudine all’interno degli altri giornali, grazie anche alle nuove innovazioni:
1. Le rotative consentono di stampare meglio (resa tecnica più elevata) e vengono stampati
maggior numero di giornali in minor tempo.
2. Tecnica del rotocalco con grandi vantaggi sulla resa tecnica delle fotografie e delle immagini.
3. Dal 1930 è possibile ricevere telegraficamente le immagini.
4. Comunicazioni automobilistiche che consentì ai quotidiani di organizzare la loro distribuzione
in modo rapido e capillare, impossibile con i precedenti mezzi.
5. Ampliamento della rete telefonica usata come mezzo di trasmissione delle comunicazioni.
6. Dal punto di vista tecnico si afferma una concorrenza spietata, competizione maggiore che
contrappone i grandi giornali milanesi come il Corriere della Sera, il Secolo e L’Ambrosiano; e
i grandi giornali torinesi La Stampa e La Gazzetta di Torino. Lo spirito di concorrenza si
concentrava sulla gara dei mezzi e delle iniziative tecniche nella lotta di accaparrarsi i migliori
collaboratori e le migliori firme.
negli anni 20 il caso dell’Ambrosiano era un caso isolato. All’inizio degli anni 30 i giornali vivevano
ancora una vita ostentata, c’era stato uno sfoltimento dei giornali e le tirature non crescevano. Erano
dei giornali abbastanza grigi, dall’aspetto polveroso e decadente. I maggiori quotidiani uscivano ad 8
pagine e per due volte alla settimana a 10 pagine; anche se la maggior parte dei giornali uscivano a 6
pagine. Molti giornali non pubblicavano fotografie ne illustrazioni. Fino all’inizio degli anni 30 i
giornali continuavano a servirsi dell’agenzia Stefani, trasmesso per telegrafo, che forniva notizie
povere. Solo 5 quotidiani all’inizio degli anni 30 coprono con i loro corrispondenti tutte le piazze
estere più importanti, solo il Corriere della Sera ha dei corrispondenti in esclusiva. Altri giornali
come: La Stampa, La Gazzetta di Torino, Il Giornale D’Italia e il Popolo d’Italia cedono i loro
corrispondenti ad altre testate per dividere le spese. All’inizio degli anni 30 i giornali non erano molto
diversi dall’inizio del 1900.
Il processo di modernizzazione degli anni 30 si realizza sostanzialmente su tre piani:
11 1. Il piano tecnico:
Molti quotidiano del tempo costruiscono nuovi stabilimenti e ammodernano i propri
○ impianti.
Alcuni di loro ad esempio adottano delle rotative con resa tecnica più elevata che
○ riguardava non solo il testo ma anche le immagini e consentiva l’uso delle fotografie in
modo più efficace.
2. Il piano editoriale:
innanzitutto c’è un forte rilancio delle edizioni speciali e straordinarie dei giornali.
○ Molti giornali escono soprattutto nel mattino e con edizioni straordinar