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Appunti di storia del giornalismo - il mercato editoriale durante la svolta degli anni 1992-1994 Pag. 1
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LA SVOLTA DEGLI ANNI

1992-1994

Nel 1991 inizia un’inchiesta che svelerà ben preso una trama ed una corruzione ad alti livelli politici e

finanziari che verrà definitiva Tangentopoli che coinvolgerà molte figure di alto livello. Questa

inchiesta arriva a due anni dopo dal crollo del Muro di Berlino data in cui si configura la fine del

Secolo breve. Per la convergenza di questi due fattori che sono combinati, nonostante non c’entrino

nulla l’uno con l’altro. Muore il partito socialista, la democrazia cristiana, il partito comunista e il

partito repubblicano. La trasformazione del sistema dei partiti ha effetti diremponeti sulla stampa e su

tutto il mondo dell’informazione. Questo processo vede come massimo protagonista Silvio Berlusconi

che nel 1994 corrisponde la sua descesa in campo che era stato fino a quel momento un imprenditore

televisivo ed editoriale. Quando entra in campo politico possiede tre trasmittenti televisive e il nuove

Giornale (nato nel 1974, con poche azioni da parte di Berlusconi che poi acquisterà totalmente). La

legge Mannini impediva a chiunque possedesse tre emittenti di possedere un quotidiano. Nel 1994

Silvio Berlusconi cede il giornale al fratello Paolo Berlusconi. È infatti famoso sia nazionalmente che

internazionalmente il caso di un imprenditore leader nel mondo dell’informazione che diviene leader

politico di un partito. Queste leggi anti trust non si erano occupate del conflitto di interessi. L’ascesa in

campo di Silvio Berlusconi determina un forte contrasto tra lui e Montarelli (già evidente), ancora il

direttore del Giornale che non approva l’ascesa in capo da parte di Berlusconi.

Nelle elezioni del 1994 Forza italia, il partito di Berlusconi ottiene la maggioranza relativa 21%,

sostenuto al Nord dalla Lega e del partito di Fini al Sud, e nasce il primo governo di Berlusconi.

Il direttore del Giornale Montarelli viene sostituito da Vittorio Fetri era l’ex direttore del settimanale

L’Eurpeo, e dal novembre del 1991 era direttore di un quotidiano di centro destra nato nel 1991 che si

chiamava l’Indipendente. Fetri a del giornale un organo di partito non ufficialmente e infatti si

presenterà sempre come un organo di opinione. Montarelli rappresentava un giornalismo classico,

infatti, il Giornale viene trasformato da Feltri in un giornale molto popolare, con una intitolazione

provocatoria, orgogliosamente/ostentatamente populista in cui si inizia a stabilire l’abitudine di

attaccare il sistema di partiti visti come nemici che i cittadini avevano di fronte a se. Montarelli

fonderàun altro quotidiano “La Voce” con il sostegno di Victor Uckmar, commercialista uomo di

centro-destra,e. House un anno dopo nell’aprile del 1995 per il calo delle vendite e nella fuga degli

azionisti che avevano creduto nella sua direzione. La Voce politicamente non aveva infatti nessuna

rappresentanza politica. L’avvento al potere di Berlusconi nel 1994 accentuò i caratteri di partigianeria

che vissero un processo di polarizzazione. I giornali dell’opposizione non fu però l’Unita` ma la

Repubblica, che diviene un giornale-partito che rappresenta tutto il centro-sinistra e tutta l’opinione

pubblica contro Berlusconi. La Repubblica giovò anche d questo mantenendo tirature altissime

nonostante la crisi in atto.

La fine del partito socialista determinò la fine della gloriosa testata dell’Avanti. Mori anche La Voce

Repubblicana (nata anch’essa verso la fine del 1800).

Non muore il Popolo che diventa l’organo dei democristiani di sinistra chiamati I popolari ma la sua

tiratura diviene di fatto insignificante.

L’Unita segue le sorti complesse del ex-partito comunista, nel 1991 cambia il suo sottotitolo da

“Giornale del parito comunista italiano” in “Giornale fondato da Antonio Gramsci”. La fortuna di

questo giornale fu quella di essere diretta da Valter Beltroni dal 1992 al 1996. Beltroni fa del giornale

un organo di opinione pubblica e non più un organo di partito. Beltroni si muove nel campo del

marketing vendendo videocassette di film bellissimi e rari e affiancandosi alle escamotage dei girando

giornali del tempo. Nonostante ciò fu una ripresa temporanea poiché Beltroni lasciò nel 1996 la

direzione per una sua carriera politica e in questo anno iniziò un processo di privatizzazione del

giornale. Ci fu un calo delle vendite, si affacciò lo specchio dei licenziamenti fino a quando nel luglio

del 2000 il giornale dovette sospendere le pubblicazioni. Le pubblicazioni ripresero nel marzo del

2001 sotto la direzione di Alessandro Dalai, proprietario di una case editrice Baldini e Gastoldi. Nel

2008 la testata venne acquistata dall’imprenditore sardo Renato Soru fondatore di Tiscali, anche

uomo di partito. La direzione venne affidato a Concita Di Gregorio, che lo diresse fino al 2011 senza

sollevare troppo le sorti. Ridusse il formato, la fogliazione. Nel 2010 il quodiano tirava 120.000 copie

dichiarate ma sembra che la fenditura effettiva fosse di 45.000 copie. Anche questo tentativo non

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Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
2 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadaa98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del giornalismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Piazzoni Irene.