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I NORMANNI NELL'ITALIA MERIDIONALE

In Italia c'è un frazionamento politico molto frastagliato. Duca di origine longobarda, Principato di Benevento, principato di Capua (c.d. Longobardìa Minor). L'impero bizantino governava Puglia e Calabria. Lucania dà vita al Principato di Salerno. La Sicilia era governata da un Emiro, era territorio degli arabi. Intorno all'anno 1000 l'Italia meridionale è teatro di una lotta per l'egemonia regionale. Pandolfo Capodiferro a Capua, Salerno ha posizione di egemonia perché il principe longobardo si fregiava di contingenti di cavalieri venuti dalla Normandia, venuti in pellegrinaggio a Gerusalemme e che avevano conosciuto il mezzogiorno d'Italia come "ponte". Ciò che comportò l'insediamento dei francesi furono le prospettive di un paese molto ricco ma molto frazionato. Ciò comporta che i normanni giunti come piccoli contingenti cominciarono a...

Prestare servizio e si insinuarono come protagonisti. Il primo feudo attribuito a un cavaliere normanno fu quello di Aversa. Amato da Montecassino riporta la cronaca dell'insediamento normanno. Benevento diventa del Papa. I normanni comprendono di essere padroni incontrastati ma hanno bisogno di una legittimazione al loro potere. Ciò avviene con la battaglia di Civitate e il Giuramento di Melfi. Si realizza una singolare convergenza d'interessi tra normanni e chiesa che cerca un nuovo alleato ma anche a diventare una vera e propria potenza. Per la donazione di Costantino, dichiarandosi vassallo Roberto Guiscardo dava origine al vassallaggio del regno meridionale nei confronti della chiesa. Da qui una serie di scrittori regalisti (che sostenevano il re; a fronte degli scrittori curialisti che sostenevano il Pontefice) attribuiranno al giuramento di Melfi un rapporto di natura vassallatica di natura personale e transitorio tra Papa Nicolò II e Roberto il Guiscardo.

Federico II criticherà questo legame di Vassallaggio. Dopo il 1054 i normanni restava ancora il compito di conquistare la Sicilia, ci riuscirà Ruggero I. i normanni comprendono che se vogliono creare un regno politicamente stabile, perché arabi e bizantini hanno un'idea del potere politico diverso e più forte e stabile. Hanno una idea dell'organizzazione delle pubbliche amministrazioni diverso da quelle delle monarchie, la presenza araba è fondamentale come strategia di governo normanna. Per esempio, Palermo è ricca delle testimonianze delle fonti francesi, arabe e bizantine. Si ha un'idea del potere politico profondamente diversa. Caratteristica centrale nell'immagine dell'Incoronazione di Ruggero II, presente alla Chiesa della Martorana a Palermo. È un mosaico d'oro. È una rappresentazione del potere più vicina a quella bizantina che a quella dell'Italia settentrionale. Ruggero IIÈ vestito in foggia tipicamente greco/bizantina (perle, stola), ed è incoronato dal Cristo Pantocratore (immagine presente sulla navata centrale, in mosaico d'oro a Monreale). Scompare anche la sapienza divina del ''genuino medioevo'', molto più legato alla romanità e al re come capo dell'ordinamento. Saranno i normanni a inserire il sistema feudale nel mezzogiorno d'Italia in un tempo relativamente tardo rispetto al resto d'Europa e in un momento in cui nell'Italia settentrionale stavano nascendo i primi esperimenti comunali. Tuttavia, certamente non è solo l'incidenza del mezzogiorno che determinerà l'arretratezza rispetto al nord; ma non significa neppure che gli esiti erano preordinati già dall'anno 1000, è una sorta di fallacia interpretativa. È vero che i rapporti feudali si incanalano più tardi, ma sono stati portati anche in Inghilterra il

Il rapporto feudale dei re normanni rappresentò un ottimo viatico per tenere a freno le spinte centripete delle monarchie dell'epoca. Dobbiamo esaminare in che modo la monarchia normanna struttura la fisionomia delle fonti e il condizionamento relativo. Sono centrali sotto questo aspetto le Assise di Silvanarca, c.d. Assise di Ariano. Ci occuperemo dell'Assisa numero 3. Parte della storiografia parla del re come facitore del diritto e non mero titolare della iurisdictio. Il re era visto essenzialmente come giustiziere; secondo parte della storiografia le assise di Ariano rappresentavano l'eccezione della monarchia normanna: il re normanno è più sentito legislatore che giudice. Come spesso accade si tratta di una valutazione attenta: se da un lato è innegabile che l'ideario bizantino e arabo lo distinguevano dal sovrano del genuino medioevo, è anche vero che non bisogna fare salti temporali troppo estesi e non bisogna proiettare su.

Un'esperienza del 1140 come caratterizzazione dell'età moderna. Secondo una dottrina specifica nella maiestas del sovrano normanno sono presenti due elementi inscindibili: è titolare di domini feudali e signoria su altri ordinamenti. Questi due aspetti sono inscindibili e l'esigenza di un coordinamento effettivo e il fatto che questo filtri nelle assise di ariano è l'aspetto specifico. Le assise di ariano sono una sorta di corpo che hanno una serie di fondamentali funzioni:

Nella realtà del tempo erano lasciati alla consuetudine, in questo vi è la difficoltà della monarchia normanno sveva. Sono principi dettati tipicamente ma sempre in una cornice medievale. Il potere di normazione autonoma a opera del monarca risulta dal proemio: dice Ruggero che il proprio compito, come monarca, non ritiene che è l'unico titolare dell'ordinamento ma ha una potestà che la chiesa si era arrogata nei secoli.

Dell'altomedioevo e che esercitano anche gli altri re normanni perché anche nel giuramento di Enrico II in Inghilterra c'è una formula simile: c'è un intento di armonizzazione di diversi livelli di giurisdizione, sia la chiesa (con la lex canonicae compta) sia i monarchi più forti hanno il compito di assicurare giurisdizione e eliminare le cattive abitudini che non garantiscono armonia.

DE LEGUM INTERPRETATIONI (ASSISA N.3) Recitava: ''Le leggi PROMULGATE dalla nostra maestà, comandiamo essere osservate''. A seguito fa riferimento al ruolo della consuetudine stabilendo che possono essere applicate solo se non sono ''manifestissime''...

Federico Barbarossa e Federico VI di Sassonia. Figlia di Ruggero II è Costanza d'Altavilla. Nasce FEDERICO RUGGERO e passerà alla storia come FEDERICO II e su di lui c'è il massimo potere che può.

Esercitare un soggetto all'epoca, stritolando il potere della chiesa.

FEDERICO II

Non è un soggetto facilmente classificabile, anche dal punto di vista personale oltre che storico politico. È un personaggio che per molti aspetti non può essere classificato come un uomo del proprio tempo (ossia del medioevo). Per capire meglio questo personaggio fede II partiamo dal giorno dopo la sua morte: 14 dicembre 1250. Matteo Paris scrive nella cronaca del giorno della morte di Federico II: ''oggi è morto,...'' sembra quasi aver paura perché nel mondo medievale era visto come un soggetto profondamente non sincronizzato sull'esperienza, era un nemico della fede. E in effetti praedecessor anticristi sarà uno degli epiteti con cui la chiesa si riferisce a Federico II. Un altro momento saliente è quello in cui Federico II, nel 1215, è impegnato nella battaglia di Bouven, in Belgio. Per la prima volta

sottomettersi all'autorità di Ottone di Bruswik. Inoltre, la vittoria di Federico Ruggero su Ottone avrà un impatto significativo sulla successione imperiale tedesca, poiché attribuirà alla casa di Svevia il ruolo di pretendente al trono. La battaglia di Buven avrà anche conseguenze sulle popolazioni vicine, come i francesi che riusciranno a mantenere una struttura centralizzata sotto il re Luigi e gli inglesi che costringeranno Giovanni Senzaterra a sottomettersi a Ottone. Si racconta che durante il suo viaggio in Germania e poi in Belgio, il giovane puer Apulia, uno dei contendenti per la successione, abbia dovuto nascondersi in un carro di letame per valicare il fiume Po. Alla fine, Federico II sconfiggerà completamente Ottone, consolidando la sua posizione come imperatore.concedere la Magna Charta Libertatum. Federico II nasce a Palermo e si fonda in un'atmosfera cosmopolita, è coltissimo, parla correntemente 5 lingue (compreso l'arabo), si interessa di filosofia, astronomia, matematica etc. è un personaggio a cui la chiesa, durante la sua minore età, guarda con fiducia, è infatti affidato alla tutela di Papa Innocenzo III. Innocenzo III sa che la Chiesa potrà evitare non solo di avere ai confini un imperatore profondamente nemico e anticuriale, ma evitare di avere in una stessa corona il medesimo signore e trovarsi stretto da nord a sud nella morsa di un unico nemico (regno di Sicilia e regno germanico). Per questo Innocenzo fa promettere a Federico che egli stesso non unirà mai le due corone, ciò accade, ma dopo una settimana dal giuramento Innocenzo III muore e gli succede Onorio III. Il nuovo papa vuole convincere tutti i principi cristiani di riunirsi in una crociata contro gli arabi. Federico II,A questo punto dice che la formula usata nel giuramento di Innocenzo III, è rivolta solo a lui e non lo vincola con altri papi. Così, aiutato dal carattere bonario di Onorio III, nel 1220 si fa incoronare imperatore. Si determina così la situazione che la chiesa temeva: Federico è imperatore di Germania ma anche re di Sicilia. È un politico accorto. Più che pensare immediatamente alla riorganizzazione dei domini in Germania, punta la sua attenzione alla riorganizzazione del Regnum Siciliae. Durante la sua mancanza, numerosi feudatari si erano impadroniti di vaste zone del territorio costruendo numerosi castelli e presidi difensivi, rappresentando una minaccia per la monarchia sveva. In più c'era il problema degli arabi in Sicilia: i saraceni erano tornati a essere padroni di vaste aree. Con le Assise di Capua, Federico II proverà a riorganizzare il regno di Sicilia, centralizza le funzioni di difesa, mette l'uno contro gli altri i feudatari.minori contro quelli maggiori e poi sbarazzandosene. Una delle principali preoccupazioni è restaurare l'autorità del re in Sicilia, e attua la politica posta in essere già dal nonno: la chiesa imponeva a Federico II
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Publisher
A.A. 2021-2022
78 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lili.imbimbo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Molise o del prof Serpico Francesco.