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DEPRETIS
1876 RIVOLUZIONE PARLAMENTARE che segna il tramonto della Destra Storica ed il passaggio alla
Sinistra Storica che porta al Governo una nuova classe dirigente che non aveva esperienze di governo
che ci allontanerà dall’esperienza risorgimentale anche perché in questa fase cominciano a venir
meno, per ragioni naturali, le figure caratterizzanti di quel periodo (Mazzini, Garibaldi, Pio IX), quindi ci
si apre verso una nuova fase espressione del desiderio di democratizzazione; Vedremo come questa
nuova classe politica riuscirà a rispondere meglio alle istanze della borghesia in crescita: 21
Il Governo Depretis, cercando di attuare il programma politico della Sinistra Storica, punterà
all’allargamento del suffragio elettorale, alla riforma della scuola elementare, al decentramento
amministrativo (obiettivo che verrà meno nel corso del tempo) e, dal punto di vista economico, una
politica di sgravi fiscali attraverso la riduzione delle imposte indirette.
1877 RIFORMA SCOLASTICA. Viene varata la LEGGE COPPINO che ribadisce l’obbligatorietà
dell’istruzione scolastica, ma la scuola diventa statale, gratuita, laica e, inoltre, questa legge prevede
sanzioni per i genitori inadempienti. Si tratta di una legge molto importante per le ricadute che avrà
alla luce dell’altissimo tasso di alfabetismo che caratterizzava la popolazione dell’Italia unita anche
perché la Legge elettorale prevedeva come requisito per l’accesso al voto il possesso della licenza della
3^ elementare; quindi + istruzione = + persone al voto.
1882 NUOVA LEGGE ELETTORALE che prevedeva l’abbassamento dell’età da 25 a 21 anni ed inoltre
l’accesso al voto era consentito a chi sapesse leggere e scrivere (in alternativa si dovevano pagare
almeno 20 lire di imposte annue).
In seguito a questa nuova legge elettorale, sebbene la partecipazione al voto rimanga ancora limitata
(a causa dell’alto tasso di analfabetismo, specialmente tra la classe rurale), aumenta rispetto al
passato. Se facciamo un confronto tra l’861 e l’882 vedremo che, nel ’61, in Italia su una popolazione di
22 milioni di abitanti, il numero dei votanti era di circa 400.000, pari al 2%; nell’82, con una
popolazione di circa 30 milioni di abitanti (+26%), votano circa 2 milioni di persone (+80%) pari al 7%
della popolazione; il numero percentuale dei votanti è ancora molto limitato, tuttavia è importante
perché se analizziamo la composizione di questo elettorato, vediamo che, nell’82, per la prima volta,
avevano votato alcuni esponenti della piccola borghesia urbana e una ristretta frangia di artigiani ed
operai.
Gli effetti della nuova legge elettorale (che, di fatto escludeva le forze contadine cattoliche) aveva fatto
si che si fosse rafforzata l’estrema Sinistra ed aveva convogliato verso il Centro le Forze Moderate.
Alla luce di questi risultati elettorali, era nato un accordo tra la Sinistra di Depretis e la Destra di
Mighetti, che era passato sotto il nome di “TRASFORMISMO”; con cui si forma un Grande Centro che
inglobava le formazioni moderate ed isolava le estreme. Questo sarà il “male” che ci trasciniamo
anche ai nostri giorni per cui le maggioranze non venivano decise prima del voto ma venivano costruite
in base ai risultati elettorali, con una serie di “compromessi” tra le forze politiche.
TRASFORMISMO Vs. CONNUBIO
SOMIGLIANZE:
. tendenza a fare blocco al Centro;
. tendenza a creare una maggioranza ampia e sicura contro i pericoli delle ali estreme.
DIFFERENZE:
. il blocco al centro del “Connubio” che condivideva lo stesso programma; nel “Trasformismo”,
invece, la Maggioranza non condivideva lo stesso Programma;
. dal “Connubio” era nata la Destra Storica, mentre il “Trasformismo” non aveva dato vita ad
un nuovo soggetto politico. 22
EFFETTI DEL TRASFORMISMO
. immobilismo nell’azione di governo del paese a causa dell’allungamento dei tempi della politica;
. scadimento del tono della vita politica;
. formazione del Gruppo Radicale che si opponeva alla maggioranza trasformista e continuava
sostenere i principi che erano alla base del programma della Sinistra Storica (suffragio universale,
politica estera in chiave anti austriaca e, soprattutto, un impegno verso le classi più bisognose, più
disagiate).
Tutto questo avviene mentre si assiste all’organizzazione delle masse popolari che determineranno la
nascita del Movimento Operaio, da un lato, e dal Movimento Cattolico, dall’altro, in quanto anche da
noi, sebbene in ritardo, si verifica il decollo industriale.
Nel 1871, gli addetti all’industria sono solo il 20% della popolazione attiva e questo 20 % include anche
gli artigiani ed i lavoratori a domicilio.
Questa fase è caratterizzata dalla diffusione delle idee che arriveranno dall’Europa – in particolare
dalla Germania – sull’associazionismo e sulla cooperazione.
In Italia, l’associazionismo si diffonde prevalentemente tra i lavoratori delle ferrovie, tipografi ed
impiegati nel settore tessile… da qui, successivamente, si diffonderà ad altre categorie.
Inizialmente saranno fondate le SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO (SOMS), prevalentemente nell’Italia
settentrionale, arriveranno nell’Italia meridionale tra la fine dell’800 ed i primi anni del ‘900.
Queste SOMS si ispirano agli ideali della fratellanza e di aiuto reciproco – sulle vecchie idee mazziniane;
le SOMS si evolveranno nelle LEGHE OPERAIE, anche queste, prima al nord, che cominceranno a dare
maggior impulso alle rivendicazioni per ottenere condizioni lavorative migliori e salari più alti. Nel
1882 nasce il PARTITO OPERAIO ITALIANO che del partito ha solo il nome, nella realtà si tratta di una
federazione di associazioni di lavoratori che cominciano a stringere una maggiore cooperazione tra di
loro ed iniziano a colloquiare con il proletariato rurale che, in questo periodo, nella bassa padana, già
cominciavano a manifestare ed a reclamare condizioni di lavoro migliori.
Analogo associazionismo si sviluppa nel mondo cattolico con il MOVIMENTO CATTOLICO; i cattolici
erano un movimento eversivo, in quanto fedeli al Papa e operanti in uno Stato (Il Regno d’Italia) di cui
non riconoscevano la legittimità. Ed era, comunque, una forza pericolosa perché era una realtà
profondamente radicata nel tessuto sociale in forza dell’azione svolta dalle Parrocchie e dalle Diocesi.
La prima penetrazione del mondo cattolico sarà successiva al “NOX EXPEDIT” quando nel 1874 ci sarà
la creazione dell’OPERA NAZIONALE DEI CONGRESSI (ONC), un’associazione gestita totalmente dal
Clero, quindi, non un partito, che ha il compito di convocare i congressi delle associazioni cattoliche e
fungere da collegamento tra le associazioni.
L’ONC si caratterizza per l’ostilità che dimostra nei confronti liberalismo laico, alla democrazia ed al
socialismo e per la sua intrinseca intransigenza.
POLITICA ECONOMICA sotto il Governo Depretis
- politica meno rigida ed a sostegno degli investimenti;
- ridotto e poi abolito la Tassa sul Macinato (1884);
- crescita della spesa pubblica a causa delle spedizioni militari (imprese coloniali).
Queste scelte in materia economica avevano avuto conseguenze positive – come l’avvio del processo
di industrializzazione – e negative – come l’aumento del deficit statale e la difficoltà a superare
l’arretratezza delle campagne. 23
AGRICOLTURA
Gli sviluppi che si erano avuti nel settore agricolo dal 1860 al 1880 – come l’incremento della rete dei
trasporti e la riduzione dei dazi doganali – erano stati degli sviluppi più quantitativi che qualitativi che
non avevano inciso nei rapporti di produzione e non avevano determinato grandi innovazioni
tecnologiche e, soprattutto, avevano riguardato delle aree già abbastanza sviluppate.
Nel 1877 viene varata una Inchiesta Parlamentare sulle condizioni della classe agricola, che verrà
ricordata dal nome del suo relatore Stefano JACINI (INCHIESTA AGRARIA JACINI), e si concluderà nel
1884, anno in cui si analizzano le condizioni della Classe Agricola.
Quello che emerge dall’inchiesta è che per lo sviluppo dell’agricoltura italiana c’era bisogno di opere di
bonifica e di irrigazione; cera bisogno di un avvicendamento più razionale delle colture, ma,
soprattutto era necessaria una trasformazione in senso industriale delle campagne e vi era bisogno di
un maggiore investimento di capitali.
Questa era la situazione delle nostre campagne quando si verifica la Crisi Agraria del 1881, che
comportò il crollo dei prezzi dei cereali, un crollo nella produzione dei cereali ed un aumento
dell’emigrazione.
INDUSTRIA
La crisi agricola aveva favorito il decollo industriale, in quanto venivano distolti dei capitali dal settore
agricolo che andavano a confluire in quello industriale.
Viene, quindi, meno la credenza che lo sviluppo del Paese potesse avvenire su basi agricole.
1878 – Introduzione dei Dazi Doganali per proteggere, soprattutto, il settore tessile;
1884 – Nascono le Acciaierie di Terni che vedrà l’impegno finanziario delle Banche ma anche dello
Stato con l’obiettivo di raggiungere l’indipendenza economica nel settore degli armamenti;
1887 – In pieno spirito Protezionista, vengono applicati nuovi dazi doganali nei settori siderurgico,
laniero, cotoniero e quello cerealicolo e alla produzione dello zucchero. Il 1887 sarà una data
periodizzante in quanto segnerà la FINE della TRADIZIONE LIBEROSCAMBISTA.
Conseguenze dell’introduzione dei dazi doganali saranno il rialzo dei prezzi dei cereali che colpirà i
consumatori, sebbene favorisse le aziende ed anche penalizzate erano state tutte quelle culture che
vivevano di esportazione, in particolare le aziende vinicole ed olearie del Mezzogiorno che patirono la
Guerra dei Dazi Doganali tra Italia e Francia.
Al sud, a livello locale, cambia la classe dirigente con il declino ei latifondisti e l’affacciarsi di nuovi
imprenditori agricoli che sanno adattarsi alla nuova situazione introducendo nelle campagne nuovi
processi di vinificazione che, in questo periodo, aumenta in maniera esponenziale. Tutto ciò favorito
dalla crisi francese le cui vigne erano state colpite dalla “filossera” e che, quindi, avevano bisogno di
vino forte per integrare la loro scarsa produzione.
Quindi al sud abbiamo i grandi proprietari terrieri che aspettano l’intervento dello Stato e piccoli
imprenditori che sanno cogliere l’occasione della “trasformazione”. Inoltre, produrre ed esportare il
vino, comporta anche progressi e trasformazioni nelle fasi di imbottigliamento e del trasporto del vino.
Ecco come il 1887 diventa periodizzante per la trasformazione