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FELIX CANDELA
Candela appartiene a quel gruppo di architetti, tra i quali Eero Saariner, Niemeyer e Utzon, che a partire dagli anni ’50
cominciarono ad usare membrane di calcestruzzo per coprire ampi spazi con strutture dalle forme geometriche
monumentali, nel tentativo di superare il linguaggio essenziale del movimento moderno e l’uniformità di linguaggio. I nuovi
architetti lavorano così su forme plastiche con strutture espressive che colpiscono la fantasia del fruitore. I critici hanno
quindi teso a raccogliere queste architetture come all’interno di una corrente con caratteri comuni; in realtà opere che
possono sembrare simili derivano da approcci progettuali molto diversi. Anche le opere di Candela sono frutto di un
pensiero ben diverso che anzi tende ad opporsi alle teorie di questo gruppo di architetti, infatti anche le sue opere
presuppongono fantasie progettuali ambiziose ed estremamente creative, la loro realizzazione si basa su un processo
che partendo dalla geometria e dalla matematica approda alla trasposizione delle strutture nello spazio. Candela critica le
membrane in calcestruzzo realizzate da certi architetti, in quanto vedeva in esse il risultato di un atto volontario del loro
creatore e non il risultato del calcolo e della matematica. Candela, formatosi come architetto, si interessa fin da subito ai
problemi di calcolo delle strutture, e per questo opera più come ingegnere , venendo definito come’’ artista strutturale’’. Il
suo pensiero è accomunato a quello di Pier Luigi Nervi, infatti entrambi criticavano ampiamente le opere di personaggi
come Saariner e Utzon, le quali non erano nate da scelte strutturali ma puramente formali. Va ricordato che sia Nervi che
Candela, oltre ad essere progettisti-strutturisti erano anche dei costruttori, per entrambi la rapidità di costruzione e i bassi
costi di produzione erano elementi essenziali del progetto. Candela nacque nel 1910 a Madrid e studiò alla Scuola
Superiore di Architettura, dove si laureò nel 1935; fin da subito si interessa alle problematiche strutturali dedicandosi allo
studio degli aspetti tecnici e dei materiali. Nel 1936 vince una borsa di studio presso uno studio di ingegneria in Germania.
Dopo aver preso parte alla guerra civile spagnola in qualità di ingegnere ufficiale delle forze repubblicane. Dopo la prigione
in un campo di concentramento profughi, nel 1939 giunge in Messico come rifugiato politico e nel ’41 ottiene la
cittadinanza. Nel paese centro americano, in questo periodo di grande sviluppo, decise di fondare una società per
costruzioni specializzata in coperture, la Cubertas Ala, insieme ai fratelli architetti Reyna. Si interessavano principalmente
di coperture in cemento armato sottile, strutture resistenti; questi gusci sottili non erano una novità ma erano già state
studiate in Germania, Svizzera ai primi del ‘900. Pur non essendo stato l’inventore di queste strutture, Candela formulò
l’equazione per il calcolo delle tensioni nelle membrane, ossia il sistema di calcolo per determinare
la migliore soluzione possibile, evitando qualsiasi spreco di materiale. Il repertorio di figure
geometriche adoperato da Candela, comprendeva sezioni coniche trasposte nella terza dimensione
attraverso una rotazione. Tra queste figure le più utilizzate dall’architetto fu quella cosiddetta a sella,
cioè un iperboloide iperbolico, ottenuto dallo scorrimento di una parabola con concavità verso il basso
lungo un iperbole con concavità verso l’alto. Una superficie molto nota ai matematici ma meno ai
profani è il "Paraboloide iperbolico" detto anche per la sua forma "superficie a sella". Caratteristica fondamentale di
questa superficie è quella di avere una doppia curvatura cosa che la rende molto rigida. Per questo motivo viene
utilizzata per realizzare le coperture di grandi spazi come chiese, palazzetti dello sport, sale di riunione. L’architetto
spagnolo Felix Candela amava molto questa forma e stabilì un primato riuscendo a realizzare la copertura in cemento
armato dei Cosmic Rays Laboratory di Citta del Messico con una struttura spessa solo 13 centimetri. Una nota marca di
patatine (Pringles) sfrutta questa forma per ottenere patatine che si rompono con più difficoltà e si impilano facilmente.
1- Padiglione dei raggi cosmici (Città del Messico 1951-52) il primo
esempio di copertura a sella realizzata fu questo padiglione della città
universitaria di Città del Messico. L’incarico consisteva nella realizzazione di
una sottile copertura di protezione per l’apparecchiatura per la insinuazione
dei neutroni, abbastanza sottile da non ostacolare il percorso delle radiazioni.
Candela sostituì la volta cilindrica del progetto originale con due volte a selle
su tre archi parabolici, riducendo lo spessore fino a 2 cm. Le strutture ottenne
un grande successo e da qui in poi Candela sperimentò tutte le possibili
variazioni di queste geometrie, combinando e ritagliandola.
Tra queste:
2- Magazzini con strutture di Copertura ad Ombrello
Prodotto dalla Cubiertas Ala, questo tipo di copertura è costituita da ombrelli rovesci quadrangolari, ottenuti dal ritaglio
della superficie di 4 paraboloidi iperbolici, 4 parti unite da un pilastro centrale cavo per lo scorrimento dell’acqua piovana.
Questa copertura ebbe un grande successo per gli edifici industriali per la sua efficacia, economicità e rapidità di
costruzione (si poteva infatti riutilizzare una stessa cassaforma). In un periodo di grande sviluppo industriale Candela ebbe
modo di sperimentare le sue coperture in molti impianti come il Caseificio a Tlanneantha.
3- Ingresso dei Laboratori Ciba Lederle (Città del Messico 1956) per lo
stabilimento farmaceutico progettato da Aleandro Prieto, Candela realizzò la
portineria e l’ingresso all’azienda. Il gabbiotto del portiere è composto da
pareti in vetro ed è coperto da due ombrelli parzialmente sovrapposti. La
parte più bassa delle aperture costituisce il corridoio che conduce all’interno
, mentre la monumentale parte superiore sotto alla quale passano le auto
aggetta notevolmente.
4- Locale Notturno la Jacaranda (Acapulco 1957) ormai demolito, il
nightclub ‘’La Jacaranda’’ sorgeva in un elegante quartiere della
città. Esso rappresentava non solo un ulteriore esempio della
vivacità progettuale di Candela, ma anche l’inizio di un processo
volto a vivacizzare lo spazio urbano con strutture distanti dal
linguaggio geometrico razionalista. Il committente richiedeva la
costruzione di un ristorante con sala da ballo all’interno di un
giardino caratterizzato da alberi di Jacaranda ( da qui il nome
del nightclub). L’edificio con pianta semicircolare è aperto verso
il giardino attraverso due ampi archi; la cupola è nera e di notte
quasi invisibile. Questa copertura fu tra le più rare realizzate da
Candela, a causa del costo elevato per le casseforme non
riutilizzabili. 5- Cappella a Lonas de Quernavaca (1958-59) pur
essendo un edificio dedicato al culto cattolico, la cappella
non ha alcun elemento tradizionale. Il guscio, formato da
un unico paraboloide, copre una piattaforma triangolare
con le panche per i fedeli. La parabola più grande
raggiunge un’altezza di 22 metri, mentre quella inferiore,
posta dietro all’altare, è di 8 metri, chiuso da una finestra
che illumina direttamente l’altare e si apre sul paesaggio.
La forma della cappella costituiva quasi una sfida alle leggi
della stabilità, e persino le tracce delle casseforme sulla
superficie infondevano dinamismo alla struttura.
6- Cappella di San Vincente (Coyoacòu 1956-59) il
sito a disposizione per questo progetto non era molto esteso
e doveva essere facilmente accessibile da una casa di riposo.
La base è costituita da tre triangoli
isosceli, le cui basi formano un
triangolo equilatero che ospita il
presbiterio. La copertura a guscio è
formata da 3 volte a sella squadrate,
che descrivono uno spazio interno di
2
circa 450 m . Le volte hanno uno
spessore di 4 cm e poggiano su due
punti all’imposta dell’arco direttamente al suolo. Barre di acciaio e graticcio, poste tra i
gusci, assorbono le forze orizzontali di trazione, tamponate da tre fili di vetrate triangolari.
7- Ristorante Les Manantiles (Xochimilco
1958) è l’opera forse più famosa di Candela e quella che certamente ebbe
più successo anche negli USA. L’architetto venne incaricato di costruire un
locale con una capienza di 1000 persone in sostituzione di un più piccolo
ristorante in legno andato distrutto durante un incendio. Candela decise di
realizzare un edificio a pianta circolare, coperta da una volta a crociera
formata da 4 paraboloidi iperboliche intersecate. All’interno le 8 nervature
che delimitano le superfici si dirigono verso al centro e ne risulta una
struttura a forma di fiore di loto con coperture ampie.
Stabilimento Bacardi (Cuantitlan 1960) alla fine degli anni ’50, la ditta
8-
Bacardi incaricò Candela di costruire uno stabilimento per l’imbottigliamento con depositi. Il progetto di Candela
prevedeva 6 volte a crociera a pianta quadrata e bordi liberi all’interno di un impianto rettangolare. Ogni crociera
era costituita dall’incrocio di due volte a sella; in realtà realizzò tre volte a
crocieratra le crociere inserisce delle finestre a nastro per illuminare le attività
industriali, insieme alle ampie vetrate degli archi parabolici lungo il perimetro.
Tiranti in acciaio collegano le fondamenta per portare le forze orizzontali. I
rinforzi a crociera sono completamente nascosti alla vista dentro e sono
sostanzialmente invisibili dall'esterno. Sono travi a V, che Candela utilizza in
tutte le sue volte a crociera. Inoltre, i rinforzi del bordo sono arretrate dal
bordo, consentendo la magrezza del guscio di essere pienamente espresse.
Gli archi sono situati direttamente sopra le pareti di vetro.
9- Chiesa di Nostra Signora dei Miracoli (Città del Messico 1953-55) per questa
chiesa vennero usati 21 tipi di volte derivate da quelle a sella. L’interno risulta
slanciato come una chiesa gotica e la navata centrale
è delimitata da pilastri su cui scaricano gli ombrelli.
L’impianto è costituito da un piccolo nartece
leggermente rientrante. Felix Candela utilizza
l’ombrello rovesciato come basamento
fornendo una soluzione molto economica al
problema frequente di fondazioni in terreni di bassa portanza. Il risultato è
uno spazio interno assolutamente senza precedenti, qualcosa che non era mai stato visto prima. Si
tratta di una zona ad alto contenuto espressionista, a causa di torsione forme e un sacco di contrasti
generati da quelli che sembrano superfici piane.
Scult