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LIVIO VACCHINI
1- Palestra a Losone (Caton Ticino 1990/97)
Il soffitto è chiaramente ispirato a quello della Galleria Nazionale. architetto ha invece pensato di elaborare una costruzione a carattere
pubblico, un elemento ordinatore del contesto urbano e punto di riferimento
nel territorio.
A prima vista l’edificio non rivela la sua funzione; appare come un blocco
imponente e inaccessibile su una piattaforma posta sopra un esteso spazio
verde. Dal piano terreno non è visibile alcuna entrata.
Gli ingressi si trovano alle estremità delle rampe che scendono al
sotterraneo. Dai magazzini e dagli spogliatoi si sale nell’ampia sala
rettangolare libera da tutti i locali di servizio, aperta sui quattro lati e non
orientata.
La luce naturale penetra all’interno da aperture a tutta altezza che sono le massime consentite dalla statica. Fra l’interno e l’esterno
una parete vetrata.
L’edificio presenta un solo ordine e un solo tipo di apertura lungo il perimetro che è rastremato partendo dal basso verso l’alto.
La Ferriera (2001/03) il nuovo stabile amministrativo-commerciale LA FERRIERA si presenta
all’occhio come un edificio cosmopolita dall’architettura metropolitana. Essenzialmente, il progetto
si compone di quattro elementi: due prisma identici, una galleria che li separa a tutta altezza e una
trama che unisce le tre parti. La straordinaria struttura a griglia in acciaio. L’ingabbiatura esterna
fa apparire l’edificio più alto di quanto non sia in realtà: all’interno, infatti, LA FERRIERA cela solo
sei piani. Collegati da una galleria di negozi, due corpi identici posti a specchio ospitano cinque
piani. Gli elementi strutturali sono composti da una trave perimetrale in acciaio, l’involucro portante
che racchiude i due corpi dell’edificio. Per identificare un piano (un totale di 5 piani e una parte del
piano terra) servono due moduli in altezza. arghezza, da 30 moduli, mentre i lati corti ne hanno 22.
Herzog e de Meuron
L'Università di Brandeburgo di Technology è stata fondata nel 1991 ed è
l'università tecnica superiore in Brandeburgo, in Germania. Situato a Cottbus.
Centro informazioni dell’università tecnica (Cottbus 1998/2004) qui è evidente
il riferimento al grattacielo di Mies delle linee curve. Si nota per la posizione in
pianta degli elementi di servizio ,come la scala cilindrica, e per la particolare
sagoma.
EERO SARINER (1910-61) è stato un architetto e designer finlandese
naturalizzato statunitense.
La sua produzione non può essere letta solo sotto l’influsso dell’opera di Mies . Egli fu un architetto di grande successo
alla sua epoca, tanto da apparire anche al TIME; attirando l’attenzione con la sua opera attraverso un’attenta gestione
dell’immagine pubblica, grazie anche ai consigli della sua seconda moglie (affermata critica dell’arte), ai rapporti con i
vertici dell’industria americana, alle alleanze con figure chiave del mondo dei media e contatti con i più quotati fotografi di
architettura. Nonostante il suo successo la sua opera ha suscitato scalpore da parte della critica perché non aveva uno
stile ben preciso ma uno differente per ogni commissione. Recentemente la sua figura è stata rivalutata (nel 2010 c’è stata
una mostra in Finlandia per il centenario della sua nascita ); questo nuovo interesse per le sue forme sinuose e complesse
è forse giustificato da un accostamento della sua opera alle creazioni di architetti contemporanei come Gehry, come una
sorta di precursore delle forme di oggi. Figlio del celebre architetto finlandese Eliel Sariner (1873/1950), Eero nasce nel
1910 a Kirkkommi, in Finlandia. Suo padre godette in patria di precoci riconoscimenti; formatosi nel reazionario clima
accdemico di fine 800, diede la sua vita per tracciare un nuovo orizzonte per l’architettura contemporanea che si
contrapponesse al revival storico. Il suo progetto per la Stazione ferroviaria di Helsinki e il progetto vincitore del
2’premio al concorso della sede del Chicago Tribune del 1922 ( per il quale ricevette critiche positive anche da Sullivan),
favoriscono l’emergere della sua figura e il trasferimento negli stati uniti, nel 1929. Nel 1925 Gonge Booth commissiona
a Eliel la progettazione della Crambook Accademy of art, centro educativo vicino a Detroit, dove più tardi si trasferì l’intera
famiglia. Qui Eliel alternava la professione presso il suo studio con l’insegnamento in qualità di direttore dell’accademia.
Considerati i legami familiari, l’interesse di Eero per l’architettura appare quasi inevitabile. Studiò scultura presso
l’accademia de la Grande Chammiere a Parigi, e nel ’34 si laurea in Belle Arti a Yale. Nel 1935 vinse una borsa di studio
e potè visitare l’Italia, Egitto, Palestina, Grecia, germania e Svezia, arrivando infine in Finlandia, sua terra di origine.
Dalla fine degli anni ’30 lavora allo studio del padre. Nel frattempo aveva instaurato un legame amichevole con Charles
Eames e Ray Kaiser (futura signora Eames).
1- Insieme progettarono le Casa Studio n. 9 (Pacific Palisades, 1950)
Nel 1945 il caporedattore della rivista Arts e Architecture, John Entenza, pubblicò un manifesto con cui invitava artisti e
architetti a realizzare un programma di abitazioni tipo economiche, basate sull’uso di elementi costruttivi prodotti in serie.
Furono realizzati 30 progetti ( non tutti edificati), dei prototipi
di architettura per spazi abitativi moderni. Saariner e Eames
si occuparono della casa dello stesso Entenza. L’idea era
quella di adoperare materiali industriali come l’acciaio per le
esili parti strutturali e il vetro per i tamponamenti. La pianta è
quasi quadrata e modulare in piano, organizzata in funzione
della zona pubblica, il grande salone con il camino che divide
l’ambiente e degli spazi riservati al proprietario, tra cui lo
studio totalmente cieco ( riservato come una cave) L’acciaio
è nascosto con un rivestimento di pannelli in legno.
2- Jefferson National Expansion Memoria (St. Louis
1947-65)
Nel 1947, quando ancora lavora nello studio del padre, Eero
vince il concorso per la realizzazione di un monumento che commemorava l’espansione degli Stati Uniti verso ovest,
grazie all’acquisizione dei territori francesi nel bacino occidentale del Missisipi. Al concorso partecipa anche il padre. Si
tratta di un gigantesco arco, che doveva sorgere in un parco con 3 problematiche: la forma, la costruzione e il sistema che
doveva permettere ai visitatori di raggiungere la cima.
La forma dell’arco è una curva che si assottiglia verso l’alto (alta 192 m), costruita attraverso una composita struttura di
acciaio e cls, con sezioni trasversali modellate a forma di triangolo equilatero. La realizzazione del monumento è durata
quasi vent’anni e fu un esempio di perizia ingegneristica, anche grazie alla
collaborazione con l’ingegnere Fred Severmid.
3- General Motors Techinical Center (Women, 1945-56)
E’ ispirato alle soluzioni adottate da Mies nel campus dell’IIT, progetto inviato
con il padre e proseguito da solo dopo la sua scomparsa. Negli anni’50 si era
diffusa l’abitudine di collocare questi grandi campus industriali in zone
periferiche inondate dalla natura. Gli edifici sono disposti intorno ad un lago
artificiale e sono trattati allo stesso modo degli edifici miesiani dell’IIT:
strutture metalliche con tamponamenti o in mattoni o in vetro con pensiline e
passerelle coperte che fungono da elementi di raccordo. I colori di Saariner
sono ben diversi, adopera infatti per l’esterno un clincker rosso.
Fanno eccezione alla regolarità e alla linearità del complesso , la torre dell’acqua e l’auditorium; entrambi corpi curvilinei
rivestiti con materiale metallico riflettente.Anche gli interni sono molto miesiani con strutture metalliche a vista, grande
risalto ha la scala della hall, elicoide sospesa su tiranti metallici. Dopo questa
commissione Saariner ebbe grande successo ( copertina del Times).
4- Miller House (Columbus 1953-57) costruita per l’industriale Irwin
Miller, l’abitazione si basa su una geometria semplice e si ispira
anche all’uso di materiali dell’opera di Mies. Obiettivo principale di
Saariner nel progetto degli spazi domestici ( tema tipico del dibattito
modernista di metà secolo) rimase sempre lo stesso:
semplicità ed uso di elementi costruttivi prodotti in serie.
Il disegno della pianta si basa su un modulo di 76,2 x
76,2 cm, creando una maglia astratta all’interno della
quale 16 pilastri cruciformi in acciaio segnano lunghe
file di lucernari. Quattro zone abitative sono disposte
agli angoli della pianta. Determinando il percorso della
casa attorno al nucleo centrale pubblico. Ognuna delle
quattro zone private è nettamente separata dalla sala centrale da pareti,
ma si apre con ampie vetrate verso l’esterno, permettendo al paesaggio
di entrare e far parte dell’interno. Nello spazio centrale è collocata un’area
ribassata, un salotto in cui stando seduti si può godere pienamente della
vista sul giardino. Esternamente la copertura aggetta oltre la linea delle
pareti in vetro creando un riparo che circonda l’intero perimetro della casa.
Quasi in contrapposizione all’essenzialità della struttura si collocano gli
interni a Alexandre Girad, mentre il paesaggista Dan Killey tracciò nel
giardino una scacchiera che prosegue le linee geometriche dell’interno.
5- IBM Manufacturing and Training Facil : (Rocester, Minesota 1958) J. Watson, non era inizialmente interessato al
designer degli oggetti che produceva. Il figlio subentrando nell’azienda, decise di cambiare l’aspetto (un po’ come
Olivetti in Italia si era affidato ad artisti e filosofi). Commissionava un nuovo show room a New York ad un gruppo
di architetti e designer con a capo Nayse, così come fa ridisegnare l’aspetto dei nuovi prodotti tecnologici. Nayse,
che nel 1964 realizzò un edificio dell’IBM a Los Angeles
basandosi nel disegno generato dalle serie numeriche
dei calcolatori, ebbe anche il compito di selezionare il
gruppo di architetti capaci di riprogettare l’aspetto della
fabbrica. Il centro IBM progettato da Saariner, che
accoglie le diverse funzioni di fabbrica, uffici e centro di
training, è un edificio pensato per poter crescere nel
tempo, una sorta di scacchiera con una serie di corti
interne, importanti per la socializzazione. Tutto,
nonostante le diverse funzioni è trattato allo stesso
modo con un curtain wall leggerissimo (9 mm) con un doppio strato di alluminio smaltato di blu e isolante per le
parti vetrate (adopera il neoprene da poco sviluppato nell’industria automobilistica). Saariner realizza un modello
s