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Il linguaggio pubblicitario è stato assorbito e riprodotto in altri ambiti della
società per impostazione e organizzazione (politica, telegiornale…).
La pubblicità subliminale: Il concetto fu ideato da James Vicary, titolare
di un’agenzia pubblicitaria in seguito a un suo esperimento condotto nel
1957 in un cinema di provincia. Riferì di aver proiettato immagini
sovrapposte ai fotogrammi dei film per meno di un millesimo di secondo
(sotto la soglia di percezione conscia sub-limen), queste immagini
presentavano le scritte “mangia pop corn” “bevi coca cola” e Vicary disse
che le vendite aumentarono rispettivamente del 58% e del 18%. Nessuno
riuscì mai a ripetere il suo esperimento e in un’intervista del 1962 ammise
di aver gonfiato questi risultati.
Il suo esperimento ha dato nuova linfa all’archetipa paura dei mass media
che dal modello dell’ago ipodermico fino ai giorni nostri periodicamente
ricompare nell’opinione pubblica, c’è una costante “caccia al messaggio
subliminale” ancora oggi vengono denunciati messaggi di natura violenta,
satanica o con riferimenti sessuali nei film, cartoni o anche nelle canzoni
se ascoltate al contrario. In ogni caso la mera esistenza di messaggio
subliminali non può in alcun modo essere considerata una prova della loro
efficacia.
Il pubblico
Storia del pubblico: Le prime espressioni di pubblico nascono in
occasione di riunioni fisiche situate in un certo luogo (es. colosseo) si
tratta di una collettività localizzata nello spazio e nel tempo, accomunata
da uno stesso background e che condivide la visione di uno stesso
spettacolo (anche le prime espressioni di fandom). In questo caso forse
sarebbe meglio parlare di folla espressiva ma in ogni caso anticipa le
caratteristiche del pubblico di massa più frammentato e individualizzato.
Il primo pubblico di massa si registra fra il 400 e il 500 con l’introduzione
del libro stampato, si è potuto disaggregare e consumare uno stesso testo
privatamente ma solo con l’invenzione del cinema si parla ufficialmente di
pubblico di massa con ricezione su larga scala.
In questi anni (1933) Herbert Blumer parla di massa per descrivere i
fruitori: se il pubblico è considerato attivo, la massa è vista come una
vasta aggregazione di individui isolati, anonimi, incapaci di agire
autonomamente, si distingue anche dal concetto di folla, la massa viene
vista come vittima dei mezzi di comunicazione, il mito inizia a crollare
con le ricerche degli anni 50 e dei cultural studies. Il pubblico sceglie, ha
legami, è attivo, ogni fruitore è capace di decodificare qualsiasi testo
(accettando, negoziando o rifiutando).
Folla: aggregazione fisica che si forma quando una moltitudine di
- individui è riunita in modo temporaneo in uno stesso luogo,
difficilmente capace di costituirsi una seconda volta con la stessa
forma, è un’entità instabile.
Gruppo sociale: opposto al concetto di folla, sono individui che
- interagiscono e condividono valori e credenze comuni, si può
evolvere in comunità.
Pubblico: è l’insieme di coloro che possono essere raggiunti dai
- messaggi di un medium, è una realtà potenziale e aleatoria.
Audience: si riferisce a un pubblico reale, quantificato e
- numericamente rilevato.
Target: è un gruppo specifico, un gruppo “bersaglio” , un
- sottoinsieme specifico che presenta caratteristiche particolari.
Pubblico come mercato: Da quel momento prendono avvio ricerche che
mirano a investigare le diverse scelte compiute da varie categorie, il
pubblico è visto come un consumatore di un certo prodotto mediatico.
L’importanza di conoscere l’audience è dettata dal fatto che i membri del
pubblico sono due volte consumatori potenziali (consumano programmi
televisivi e acquistano i prodotti pubblicizzati). Gli individui vengono
ridotti ad indici di ascolto, diventa essenziale raccogliere e mantenere
l’audience. Il costo di uno spot dipende dalla fascia oraria, dal canale,
dall’evento a cui è legato e dalle stime riguardanti l’audience prevista.
Esistono delle strategie per controllare il flusso dell’ascolto televisivo:
Il traino: è il trasferimento del pubblico da un programma a quello
- immediatamente successivo, trova la sua spiegazione nell’inerzia
dello spettatore.
L’ascolto ripetuto: (es. serie televisive) quando le stesse persone
- seguono ripetutamente una serie televisiva, è una forma di fedeltà ad
un evento editoriale, nasconde una strategia a lungo termine o tramite
una programmazione a striscia (stesso programma sempre lo stesso
giorno alla stessa ora). Esistono anche altre strategie per aumentare la
fedeltà a breve termine:
Lead in: caricare un programma della responsabilità di trattenere
1- una parte della sua audience.
Hammocking: inserire due programmi poco seguiti fra due di
2- successo.
Tentpoling: inserire un programma molto seguito in mezzo a due
3- dall’audience debole
Programmazione a blocchi: rendere contigui programmi dal
4- contenuto simile.
La fedeltà: si riferisce ad un canale ed evidenza fino a che punto le
- stesse persone rimangono ancorate alla stessa emittente televisiva. La
fedeltà si lega maggiormente al background del pubblico (es. italia
uno per i giovani)
Gli studi audiometrici sul pubblico: Il pubblico è oggetto di ricerche
audiometriche che sono finalizzate a registrare con sistematicità la
fruizione dei diversi mezzi, determinare l’entità e la frequenza del
consumo ed evidenziare la composizione sociodemografica della platea
che fruisce del medium. Nascono per soddisfare i bisogni commerciali
affinché i creatori possano orientare il soddisfacimento dei loro utenti.
Auditel: si occupa degli ascolti televisivi, gli obiettivi di questa
- ricerca sono la pianificazione degli investimenti pubblicitari e la
valutazione della loro efficacia, la rilevazione dei cambi di diete
(programmi seguiti), l’analisi della composizione della platea
televisiva, la valutazione delle performance dei programmi. Non
misura la qualità, né il gradimento né le motivazioni che spingono le
persone a guardare un programma, fotografa solo i fruitori. Le
misure principali fornite sono l’ascolto medio (contatti/durata), lo
share (ascolto medio di un evento/ascolto medio del totale dei
telespettatori sintonizzati in quel momento), la penetrazione
(ascoltatori di una data categoria/universo statistico di riferimento).
Audipress: è una ricerca campionaria sulla fruizione della stampa di
- quotidiani e periodici che stima il numero e le caratteristiche
sociodemografiche dei lettori.
Audiradio: indagine campionaria sull’ascolto delle emittenti
- radiofoniche, stima il numero e la composizione dell’ascolto e il
profilo degli ascoltatori, le fasce orarie in cui ascoltano, le emittenti
più ascoltate, dove e con che apparecchio.
Audiweb: vuole fornire informazioni obiettive sulla fruizione dei
- mezzi operanti su internet e sui sistemi online, si divide in tre
ricerche, quella di base, il catalogo e il sistema censuario.
Audicinema: serve a raccogliere informazioni e pareri di chi va al
- cinema.
La nuova industria culturale
Scarsità, disponibilità e abbondanza: Nell’era della scarsità (1950-70) i
palinsesti erano costruiti con l’obiettivo di attrarre un pubblico generalista
attraverso programmi nazional-popolari e con strategie di
controprogrammazione le emittenti tentavano di rubare spettatori alla
concorrenza inserendo nei propri palinsesti programmi di successo in
contemporanea con quelli di altri canali. Nell’era della disponibilità (1970-
90) con l’aumento della concorrenza alcuni canali hanno scelto di
differenziarsi costruendo palinsesti finalizzati a soddisfare gusti e bisogni
di un target ristretto. Nel primo decennio del XXI secolo il sistema dei
mass media raggiunge l’età dell’abbondanza dovuta da un lato da internet
che si è diventato una piattaforma multimediale e dall’altro le reti hanno
avviato la propria conversione da analogico a digitale.
Accentramento della produzione mediale: H avuto un ruolo
fondamentale nella trasformazione del sistema televisivo l’accentramento
proprietario tra case di produzione che hanno dato vita a conglomerati
mediali (The Walt Disney Company, News Corporation, Viacom, Time
Warner) che hanno acquisito il controllo sull’intero processo di produzione
e distribuzione televisiva.
Canale di trasmissione:
Scarsità Etere
- Disponibilità Cavo satellite analogico
- Abbondanza Digitale (dtt) , convergenza economica poiché il
- digitale terrestre permette un aumento del numero di canali e della
qualità delle trasmissioni via etere ma dal punto di vista dell’offerta
non ha comportato innovazioni infatti consente di accedere ai canali
generalisti e istantanei.
Modalità di distribuzione:
Scarsità broadcast
- Disponibilità narrowcast, queste emittenti sono rivolte a specifici
- interessi, mirano a soddisfare un target ristretto e questo porta allo
sviluppo di un multicanale, l’offerta si arricchisce di di nuovi canali
tematici dedicati a specifici generi televisivi a pagamento e con la
possibilità di essere scelti a bouquet (es. sky).
Abbondanza Crossmediale, alla tv digitale si affianca l’Enchanted
- Tv che consente di realizzare esperienze televisive indipendenti dal
palinsesto (multiming) delocalizzate rispetto al tradizionale salotto
(multiplacing) e non solo audiovisive (multitasking). Tecnologie di
visione in differita sono ad esempio il Personal Video Recorder (Pvr)
e il Video on Demand (Vod) che consentono di personalizzare la
fruizione e di ottimizzare i tempi di consumo. Le emittenti televisive
hanno creato portali video accessibili via web (webtv) in cui ci sono
in diretta i canali live ma anche cataloghi vod che consentono di
acquistare episodi. I provider (telecom..) sono entrati nel mercato
televisivo proponendo offerte triple play (servizi internet, telefonia e
tv a banda larga o iptv). I servizi iptv sono multitiming perché
integrano vod e pvr e multitasking e sono piattaforme di
distribuzione dei contenuti audiovisivi a cui si può accedere
istallando un set-top-box interattivo che consente molte opzioni. Le
compagnie telefoniche inoltre stanno proponendo offerte di mobile tv
(multiplacing).
Modello di business:
Scarsità Palinsesti del tipo Canone/pubblicità
- Disponibilità Palinsesti tematici es. pay tv, pay per view.
- Abbondanza Narrazione