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STRUTTURA SOCIALE, SOVRASTRUTTURA E IDEOLOGIA
I modi di produrre, i rapporti di produzione, la stratificazione, le classi costituiscono la struttura. La struttura determina anche ciò che non è immediatamente riconducibile al materiale economico dei rapporti di produzione, es. arte, diritto, religione, tutto ciò che è secondo Marx sovrastruttura (la coscienza collettiva definita da Durkheim). La sovrastruttura è la coscienza collettiva che determina la coscienza. Però è una falsa coscienza perché cela l'inganno. Agli occhi del proletariato tutto questo si chiama ideologia, un certo modo di vedere il mondo, un certo modo di imporre la visione anche a chi la vede in modo diverso. Un'ideologia ingannata per descrivere il mondo giusto, inevitabile, ordinato nei migliori modi possibili. L'ideologia borghese è una forma di pensiero che giustifica i rapporti esistenti occultandone le contraddizioni e gli interessi.
La falsa coscienza è l'accettazione della condizione dell'ideologia borghese da parte del proletariato, anche contro i propri interessi. CAPITOLO 3.2 – TEORIE CONFLITTUALISTE: LA TEORICA CRITICA DELLA SCUOLA DI FRANCOFORTE La scuola di Francoforte si sviluppa a partire dall'analisi marxiana (capitalismo, oggettivazione ed espropriazione del lavoro, relazioni sociali alienate/stravolte, falsa coscienza). I critici di Marx criticano il punto debole, cioè la determinazione meccanisticista della struttura sulla sovrastruttura. L'ideologia è il meccanismo attraverso il quale la sovrastruttura mistifica/nasconde il processo di sfruttamento proprio della struttura. La falsa coscienza è il contrario della coscienza di classe. L'ideologia borghese produce la falsa coscienza anche contro i propri interessi. Questi esiti vengono raccolti con una particolare capacità di analisi anche storica, da alcuni intellettuali tedeschi: Horkheimer, Adorno.Francoforte diventa un importante centro di studi sociologici e filosofici. Tra i principali esponenti della Scuola di Francoforte vi sono Theodor Adorno, Max Horkheimer, Herbert Marcuse e Jürgen Habermas. Questi intellettuali hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della teoria critica e della sociologia critica. L'Istituto di Ricerca Sociale della Scuola di Francoforte è stato fondato nel 1923 e ancora oggi è attivo. È un istituto in cui le vicende biografiche e storiche si intrecciano con la riflessione teorica e sociologica. A causa delle loro radici marxiste, durante gli anni '30 del regime nazista, questi intellettuali si sono visti costretti all'esilio e l'istituto è stato chiuso. Molti di loro si sono rifugiati negli Stati Uniti e hanno continuato a svolgere ricerche accademiche in America. Benjamin, uno dei membri della Scuola di Francoforte, è morto suicida nel tentativo di sfuggire alla polizia e di attraversare il confine tra Francia e Spagna. Era di origine ebraica e rischiava di essere riportato indietro. Dopo la guerra, gli esuli sono tornati in Germania e nel 1950 hanno riaperto l'istituto e la Scuola di Francoforte, che sono diventati un importante centro di studi sociologici e filosofici.Francoforte è un centro di pensiero critico sulla società capitalista e ha avuto una grande influenza in Europa e negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale. Non si tratta di una ricerca empirica, ma di una riflessione di ordine teorico.
COSA VUOL DIRE SVILUPPARE UNA TEORIA CRITICA DELLA SOCIETÀ?
La scuola di Francoforte e alcuni autori della scuola criticano anche la società sovietica, individuando gli stessi difetti e le stesse ragioni di critica che avevano trovato nella società capitalista. Si parla di teoria critica della società perché tutte le società umane sono soggette alle stesse ragioni critiche. Critica significa essere capaci di evidenziare tutte quelle contraddizioni che condizionano la felicità dell'individuo.
QUALI SONO LE RADICI DEL PENSIERO?
- Marx: teoria dell'alienazione, analisi del capitalismo come fonte di rapporti alienati.
Freud e la sua psicanalisi, e il lavoro delle emozioni, del desiderio, del super-Io, i nervosi.
Weber: analizza nelle società contemporanee la crescente importanza della dimensione razionale (che definisce come razionalità strumentale).
Simmel: analizza nelle società contemporanee la crescente importanza della dimensione razionale (che definisce come intellettualizzazione).
Questa alienazione, gli autori della scuola di Francoforte, la collegano con reificazione: vale a dire che i rapporti umani vengono ridotti a cose o a merci, comprabili o scambiali, oppure oggettivati al punto che il soggetto non è proprietario.
Questa è la ragione fondamentale della critica della società contemporanea. La teorica critica non si limita a dire che la reificazione dei rapporti umani costituisce una situazione di disagio o di infelicità, ma parte di questa condizione di infelicità è legata al fatto che l'ordine sociale reificato si
impone recludendo qualunque altra possibilità, si dà come un unico dei modi possibile di vivere. È un rapporto costituito da relazioni di dominio per cui c’è qualcuno che domina, ma questo dominio non prevede alternative. Non è nemmeno dominio di una classe sull’altra. Ma l’ordine sociale di per sé è un’espressione di dominio dei processi di reificazione rispetto ai soggetti.- Questi intellettuali sono colti elaboratori di pensiero.
- Contemporaneamente, si sviluppa una società di massa in cui l’individuo è quasi progettualmente ridotto a una unità irrilevante dentro un meccanismo che può essere visto in termini funzionari ma che in buona sostanza è una macchina che si mangia gli individui per riprodurre la società.
la felicità è ostacolata dall’ordine sociale reificato. Dall’altra parte, anche l’ipotesi che Marx aveva fatto,che un superamento dialettico dello status quo avrebbe potuto recuperare questa dimensione di felicità, questo non avviene. Dov’è la rivoluzione? Perché la rivoluzione non è ancora scoppiata? Buona parte dell’Europa è dominata dai regimi totalitari che negano lo sforzo rivoluzionario. La risposta della teorica critica è sempre la questione di falsa coscienza, l’ideologia del capitale è stata così forte ad integrare al suo interno anche la classe operaia, e le energie avrebbe potuto dare vita a un fenomeno rivoluzionario. La rivoluzione non è scoppiata perché la coscienza di classe non si acquisisce mai a causa della falsa coscienza. Anche negli Stati Uniti, si promette l’ideale di felicità, ma non si compie. Da una parte perché le forze
repressione dei desideri personali. Questo ha portato alla formazione di una personalità autoritaria, che si conforma alle regole imposte dalla società e reprime i propri sentimenti di risentimento. 2. L'ideologia dominante L'ideologia dominante è un insieme di valori, credenze e norme che vengono diffusi e accettati dalla maggioranza della società. Questa ideologia viene veicolata attraverso istituzioni come la scuola, i media e la religione. Le persone vengono influenzate da queste istituzioni e finiscono per interiorizzare l'ideologia dominante, accettandola come verità assoluta. Questo porta alla formazione di una falsa coscienza, in cui le persone credono di agire in base ai propri interessi, ma in realtà stanno agendo in base agli interessi della classe dominante. 3. La manipolazione dei media I media svolgono un ruolo fondamentale nella formazione della falsa coscienza. Attraverso la diffusione di informazioni selettive, la manipolazione delle notizie e la creazione di narrazioni che favoriscono determinati interessi, i media influenzano l'opinione pubblica e plasmano la coscienza delle persone. Le persone vengono indotte a credere in determinate idee, valori e comportamenti, che sono in realtà conformi agli interessi dei poteri dominanti. 4. La cultura del consumismo La cultura del consumismo promuove l'idea che la felicità e il successo siano raggiungibili attraverso l'acquisto di beni materiali. Le persone vengono spinte a desiderare sempre di più e a identificarsi con il proprio status sociale in base a ciò che possiedono. Questo porta alla formazione di una falsa coscienza, in cui le persone credono che il loro valore sia determinato dalla quantità di beni materiali che possiedono, anziché dai loro valori e dalle loro relazioni interpersonali. In conclusione, la falsa coscienza si forma attraverso la socializzazione familiare, l'influenza dell'ideologia dominante, la manipolazione dei media e la cultura del consumismo. Questi meccanismi contribuiscono a far sì che le persone agiscano in base agli interessi della classe dominante, senza rendersene conto.dimensione del desiderio, sotto il dominio morale del dovere, e quindi di aver progressivamente represso l'espressione dei propri desideri in nome di un dover essere di tipo sociale, che sia l'accettazione delle norme sociali, che sia l'obbedienza familiare, che sia la moralistica soppressione del desiderio della sessualità dentro i confini ridotti delle relazioni sociali talvolta bigotte, spesso ipocrite, produce una frustrazione e repressione del desiderio, che caratterizza l'esito di questo processo di socializzazione. Questo non spiega il risentimento. Siamo stati educati così, e quando si tratta di scegliere come comportarsi, questo sistema condiziona il nostro modo di agire. Ai nostri occhi, è evidente che gli altri non si comportano come noi. Il risentimento può essere pensato come un sentimento dato da un misto di rabbia e desiderio di rivalsa, protratto nel tempo, che si prova come conseguenza di un torto o frustrazione subita, sia.La falsa coscienza si forma attraverso il processo di socializzazione, in particolare quello nelle società di massa, nelle società in cui la famiglia come istituzione risponde a queste caratteristiche conformiste e autoritarie. La personalità invoca l'avvento di un'autorità, si aspetta un uomo forte, che desidera l'avvento di un regime forte in grado di mantenere l'ordine, far rispettare le leggi, punire chi le viola, essa reale o immaginaria. Quando per esempio riteniamo di aver subito un torto, anche se magari non è stato così. Non a caso gli autori della Scuola di Francoforte recuperino questa categoria per indicare l'atteggiamento umano, la postura umana di fondo, di coloro che sono stati in famiglia educati, socializzati reprimendo i propri desideri, con una continua rimozione delle pulsioni. Un individuo socializzato così represso o risentito finisce per sviluppare una personalità autoritaria.
ristabilire quell'ordine, quella giustizia che al soggetto represso sembra essere compressa (il soggetto si sente vittima). La società di oggi è risentita nei confronti dell'autorità: esempio sono i greenpass.
Da quest'analisi ritroviamo eventi storici sorprendenti: non solo la rivoluzione è scoppiata, ma intere popolazioni si sono consegnate a dei regimi totalitari. La buona parte dei regimi di governo sono a carattere autoritario (negli anni Venti e Trenta del Novecento): in Italia e in Germania è avvenuto attraverso le elezioni, in questo modo le popolazioni hanno invocato un regime totalitario. Come è stato possibile che delle democrazie più o meno liberali si consegnano nelle mani del regime autoritario? Come mai sempre in Europa queste personalità autoritarie trovano anche un capro espiatorio (cercano e spesso trovano qualcuno a cui dare la colpa di quella repressione e di quel risentimento). In questi
o la teoria freudiana e la applica alla società americana contemporanea. Egli sostiene che la società capitalista ha trasformato l'eros in un meccanismo di controllo e repressione. Invece di promuovere la libertà sessuale e l'espressione individuale, la società capitalista sfrutta l'eros per scopi commerciali e per mantenere il controllo sociale. Marcuse critica la cultura di massa e l'industria dell'intrattenimento per la loro manipolazione dell'eros a fini di profitto. Egli sostiene che la liberazione sessuale e l'abolizione delle restrizioni sessuali sono fondamentali per la creazione di una società più libera e autentica.