Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La devianza e criminalità - Lezione 10
La vita sociale è governata da norme, cioè regole di comportamento che vigono all'interno di un gruppo sociale. Solitamente si è indotti a seguire tali norme perché siamo stati socializzati al loro rispetto e sono rafforzate da sanzioni.
Le sanzioni si distinguono in:
- Positive: ricompensano chi rispetta la norma.
- Negative: puniscono chi non rispetta la norma.
- Formali: se applicate da specifiche autorità a ciò preposte.
- Informali: reazioni più spontanee e meno organizzate.
LA DEVIANZA
La devianza è la non conformità ad una norma o un complesso di norme accettate da un grande numero di individui di una collettività.
Il deviante è chi non rispetta una norma.
La maggior parte di noi, in certe occasioni, trasgredisce norme di comportamento socialmente accettate e, perciò, nessuna società può essere facilmente suddivisa tra colo
che rispettano le norme e chi non le rispetta. Quando la devianza non riguarda un solo individuo si parla di subcultura deviante. Devianza e criminalità spesso coincidono, ma non sono la stessa cosa: la devianza è qualcosa di più ampio poiché la criminalità si riferisce a chi non rispetta la legge e, dunque, compie un reato. APPROCCIO ALLO STUDIO DELLA DEVIANZA E CRIMINALITÀ Esistono diversi tipi d'approccio allo studio della devianza e criminalità: - Biologico: alcune caratteristiche innate degli individui sono cause del comportamento deviante e criminale. I principali esponenti furono Lombroso e Sheldon. Per Lombroso i criminali sono individui biologicamente degradati e possono essere identificate da certe caratteristiche anatomiche; per Sheldon i tipi muscolosi e attivi (mesomorfi) sono più aggressivi e hanno maggiori probabilità di diventare criminali rispetto agli ectomorfi e gli endomorfi. - Psicologico: ricerca laspiegazione della devianza concentrandosi sui tratti della personalità dell'individuo. Lo psicopatico è una persona chiusa e incapace di emozione che agisce d'impulso, raramente avverte sensi di colpa e sono più propensi a commettere reati violenti. Le teorie psicologiche spiegano, però, solo alcuni aspetti della criminalità poiché esistono diversi tipi di reato e tutte le persone che li commettono non hanno le stesse caratteristiche psicologiche. Le teorie funzionaliste considerano la devianza e la criminalità come il risultato di tensioni strutturali e carenza di regolazione all'interno della società; i principali esponenti furono Durkheim, Merton con la Teoria della tensione e Cohen. La Teoria della devianza di Durkheim introduce il concetto di "anomia": caduta di valori e norme tradizionali non sostituite da altri punti di riferimento. La devianza è un fatto sociale inevitabile (non tutte le).società raggiungono un consenso totale sui valori e norme che la governano e il mondo moderno lascia più spazio alle scelte individuali) e necessario (funzione adattiva e definizione dei confini).
La Teoria della tensione di Merton individua nella struttura della società stessa la fonte del comportamento criminale; riprende il concetto di anomia riferendolo alla tensione cui è sottoposto il comportamento individuale quando norme e realtà sociale entrano in conflitto. Nelle società industrializzate esiste un conflitto fra: mete culturali (valori accettati del successo materiale) e mezzi istituzionalizzati (autodisciplina e duro lavoro). Merton individua cinque possibili reazioni alla tensione: conformismo, innovazione, ritualismo, rinuncia, ribellione.
Sociologico: si distinguono quattro teorie in questo tipo di approccio. Nelle teorie funzionaliste la devianza viene definita in riferimento alle subculture di gruppi che adottano un atteggiamento criminale,
incoraggiandolo o premiandolo. Cohen afferma che le risposte devianti alla tensione tra valori e mezzi sono mediate dai gruppi sociali: i ragazzi del ceto operaio più povero tendono a organizzarsi in subculture delinquenziali; Cloward e Ohlin affermano che i ragazzi più a rischio provengono dalla classe operaia che sono stati incoraggiati a desiderare un futuro borghese per poi scoprirsi impossibilitati a realizzare le proprie aspirazioni. Le teorie interazioniste concepiscono la devianza come un fenomeno socialmente costruito. I principali esponenti sono Sutherland con la teoria dell'associazione differenziale e Becker con la teoria dell'etichettamento. La Teoria dell'associazione differenziale di Sutherland afferma che in una società con diverse subculture, solo alcuni ambienti incoraggiano la criminalità, dunque, gli individui diventano criminali associandosi ad altri che sono portatori di norme criminali: il comportamento criminale viene appreso.soprattutto all'interno del gruppo dei pari. La Teoria dell'etichettamento di Becker afferma che la devianza è un processo di interazione tra devianti e non devianti; le etichette che definiscono le varie categorie di devianza esprimono la struttura di potere della società. Il comportamento deviante non è il fattore determinante della trasformazione di un individuo in "deviante", piuttosto vi sono processi esterni al comportamento che esercitano un'influenza sul comportamento; l'etichettamento non condiziona solo il modo in cui si è visti dagli altri ma anche la concezione di sé. Lemert afferma che la devianza è un fatto comune e solitamente senza conseguenze per gli individui e la si può distinguere in devianza primaria, atto iniziale di trasgressione e marginale sul piano dell'identità individuale, e devianza secondaria, quando l'individuo accetta l'etichetta che gli è stata.Le teorie del conflitto considerano la devianza una scelta deliberata e, spesso, di natura politica: gli individui scelgono attivamente di adottare un comportamento deviante per reazione alle disuguaglianze del capitalismo. Il filone della New Criminology ha evidenziato come il comportamento criminoso si verifichi a tutti i livelli della società e debba essere compreso nel contesto delle disuguaglianze e dei conflitti d'interesse tra gruppi sociali.
Il Nuovo realismo di sinistra afferma che le subculture nei centri urbani nascono dalla mancanza di inserimento sociale. La criminologia deve impegnarsi sui problemi concreti del controllo della criminalità e della politica sociale; inoltre, deve avere un atteggiamento più sensibile nei confronti della comunità, dare voce in merito alle priorità del controllo nell'area in cui vivono, sviluppare politiche di intervento minimali attraverso funzionari di polizia locali, prestare attenzione
allevittime dei reati.
Le Teorie del controllo postulano che il reato si verifichi in conseguenza dello squilibrio tra impulso all'attività criminosa e controllo sociale. Hirschi sostiene che gli esseri umani sono egoisti e prendono decisioni a proposito degli atti criminosi, valutandone potenziali rischi e benefici; vengono individuati quattro tipi di vincoli che legano l'individuo alla società, promuovendo un rapporto rispettoso verso la legge: attaccamento (tipo affettivo), impegno (tipo materiale), coinvolgimento (tipo temporale), le credenze (tipo morale).
Per contrastare lo sviluppo delle attività criminali si sono adottati due tipi di politiche: protezione del bersaglio che rende difficile compiere il reato e tolleranza zero per mantenere l'ordine sociale.
TIPI DI REATI
Molti reati non vengono registrati per mancanza di segnalazione del reato alle autorità, assenza di registrazione del reato o scetticismo della polizia sulla validità
delle informazioni. Una risposta a questo problema sono le indagini sulla vittimizzazione rivolte a un campione d'intervistati.
I tassi di criminalità femminili in genere sono inferiori a quelli maschili, esistono reati prettamente femminili (es. prostituzione), esistono categorie di reati in cui le donne sono vittime e gli uomini aggressori (es. violenza domestica, abusi sessuali).
Con l'espressione reati dei colletti bianchi si definiscono i reati compiuti da persone rispettabili e di elevata condizione sociale nel contesto della propria occupazione.
I reati aziendali sono quelli commessi dalle imprese e sono molto diffusi, sono di tipo amministrativo, ambientale, finanziario, occupazionale, produttivo e commerciali.
La criminalità organizzata è un fenomeno con caratteristiche analoghe a quelle delle normali attività d'affari ma che sono illegali.
I reati informatici sono atti criminosi perpetrati con l'aiuto della tecnologia informatica.
IL
CARCEREE’ un sistema di punizione per chi commette reati. Il principio ispiratore è il recupero dell’individuo chemira all’integrazione. Prigione e condanne severe sono considerate un deterrente per il crimine.Tuttavia i tassi di recidività sono alti: chi ha commesso reati tende a ricommetterli.Le carceri favoriscono la spaccatura fra società poiché l’ambiente carcerario richiede atteggiamento eabitudini diversi dal mondo esterno, rendendo difficile la reintegrazione.Per alcuni è necessario passare da una giustizia punitiva ad una riparativa, capace di accrescere neicondannati la consapevolezza degli effetti dei loro crimini attraverso sentenze da scontare in comunità.–STRATIFICAZIONE, CLASSI E DISUGUAGLIANZA LEZ. 11
La stratificazione sociale è un sistema di disuguaglianza strutturate tra gruppi sociali.E’ così possibile concepire la società come costituita da strati, ordinati gerarchicamente,
delle classi possono essere più fluidi e basati principalmente sulle risorse economiche.tra classi non sono ben definiti; la collocazione di classe è in parte acquisita ed è frequente la mobilità