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FREQUENZA: GRADO DI DINAMICITA' INDIRIZZO: DISTINZIONE TRA MOBILITA' VERTICALE E ORIZZONTALE
Per mobilità verticale la persona passa da una posizione ad un'altra e gode di una diversa valutazione sociale.
Per mobilità orizzontale la persona passa da una posizione all'altra senza valutazione sociale.
Esiste poi la mobilità sociale ascendente e discendente.
SRADICAMENTO SOCIALE tesi sostenuta da DURKHEIM: i bruschi aumenti di mobilità producono situazioni di anomia, anche SOROKIN rilevava che la mobilità sociale ha effetti positivi e negativi, quindi possiamo dire che lo SRADICAMENTO SOCIALE è come un'esperienza dolorosa e difficile.
L'individuo è nella società e fa società nel momento in cui costituisce relazioni sociali, l'individuo fa continuamente società. Nelle relazioni le persone si controllano e si limitano in funzione dell'altro, cerca il rapporto con l'altro.
Il NOI agisce interiormente alla persona parallelamente all'azione dell'IO, l'immagine del NOI può cambiare a seconda dell'esperienza quotidiana e del vissuto del singolo.
Il comportamento dell'IO nei confronti dell'ALTRO dipende dalla costruzione interiore che lo stesso IO si è fatto dell'ALTRO che ha incontrato, a questo punto comincia a formarsi la distanza tra due o più soggetti protagonisti del processo di comunicazione. La distanza influenza la pre-condizione nel rapporto di comunicazione.
A determinare la pre-condizione contribuiscono: emozioni, istinti, pregiudizi e sentimenti, quindi la società è costruita in PRIMIS nel mondo interiore, con l'interiorizzazione dell'altro.
Una volta che si è costituito il legame EGO - ALTER sul piano emozionale nasce il processo del comunicare.
Per avere una comunicazione è necessario un
atteggiamento che consente loscambio, la stessa società intesa come immagine diventa contenuto dellacomunicazione
La realtà complessa che circonda la persona è al di fuori delle esperienzeimmediate, ma può essere controllata e rappresentata attraverso le immagini,infatti la società come immagine è un modo di vedere anche se parziale.
L’immagine produce una sintesi della realtà ma con la sua immediatezza la suamolteplicità di stimoli, la sua necessità di essere interpretata produce ancheincertezza nel momento in cui offre una rappresentazione della realtà.
La cultura del presente esalta la funzione dell’immagine, perché concentrarsi su ciòche si vede crea uno stato di confusione tra le realtà e l’immagine.
Nella società virtuale non c’è confine tra immagine e realtà, gli stessi effetti sicercano attraverso un processo di dematerializzazione.
immagine virtuale è più facile da gestire rispetto a quella reale. La sua natura piatta e unidimensionale la rende più semplice da comprendere e manipolare. Tuttavia, la cultura contemporanea tende a sovrapporre la realtà e l'immagine, creando confusione. Anche la società virtuale si basa sulla dissoluzione dei confini tra immagine e realtà, cercando di ottenere gli stessi effetti attraverso la dematerializzazione. La materia viene creata attraverso strumenti tecnologici. L'immagine nel contesto virtuale presenta meno problemi rispetto a quella reale, poiché è più comoda e facilmente controllabile. Tuttavia, la realtà dell'immagine è piatta e unidimensionale, mentre nella realtà esistono complessità di relazioni, tensioni e sensazioni che richiedono decisioni e azioni.che ogni azione che compiamo comunica qualcosa agli altri e influisce sul nostro comportamento. La comunicazione è quindi un elemento fondamentale nella società contemporanea, in cui siamo costantemente bombardati da immagini e messaggi che ci influenzano e plasmano la nostra percezione della realtà. La complessità della realtà contemporanea è evidente anche nella burocrazia e nelle norme che regolano la nostra vita quotidiana. Queste forme sempre più elaborate di simmetria burocratica sono necessarie per tenere sotto controllo una realtà sempre più complessa e in continua evoluzione. L'immagine diventa uno strumento di semplificazione e astrazione, in quanto ci permette di rappresentare la realtà in modo più accessibile e comprensibile. Tuttavia, questa semplificazione può anche anestetizzare la complessità del reale, creando una premessa per un'esperienza collettiva che in realtà non corrisponde alla realtà effettiva. Inoltre, l'immagine diventa sinonimo di movimento e processo, e l'immaginario che prima era costruito individualmente diventa un fenomeno vissuto collettivamente. Questo porta alla creazione di una società artificiale, in cui l'immagine e la comunicazione giocano un ruolo centrale nella costruzione della realtà. In conclusione, la realtà contemporanea è caratterizzata da una complessità sempre maggiore, che si manifesta attraverso forme elaborate di simmetria burocratica e norme. L'immagine diventa uno strumento di semplificazione e astrazione, ma può anche anestetizzare la complessità del reale. Inoltre, l'immagine e la comunicazione giocano un ruolo fondamentale nella costruzione della realtà e nella creazione di una società artificiale.che la comunicazione è lo strumento per eccellenza dell'agire sociale. La comunicazione è fondamentale accomuna tutti gli esseri viventi, può avvenire fra unità differenti e livelli di complessità, con il crescere delle complessità sociali si è formato un graduale processo di differenziazione di aspetti socio - culturali, politica, economia, scienza, letteratura e l'arte sviluppando proprie leggi norme e costumi che rappresentano il modo di agire e sentire.
COMUNICARE significa trasmettere un'idea, una nozione, una trasformazione, una richiesta, ma non conta solo l'informazione che viene trasmessa, bisogna capire come questa viene trasferita fra un emittente e un ricevente.
I sette elementi della comunicazione sono:
- EMITTENTE: chi emette il messaggio
- RICEVENTE: chi riceve il messaggio, lo decodifica, lo interpreta e lo comprende
- MESSAGGIO: quello che viene comunicato
- REFERENTE: quello che riferisce il messaggio
- CODICE: sono regole con
grado di far comprendere tutto ciò che una persona vuole dire. Il corpo che dà e riceve immagini diventa immagine di se stesso serve a stimolare determinate reazioni, il soggetto afferma di continuo la sua individualità e al tempo stesso si sente legato agli altri attraverso il modo di vestire, una moda, il bisogno di distinzione e il bisogno di tipicità costituiscono la forza delle mode.
Il corpo dunque deve essere considerato come il primo elemento della realtà e si associa subito alla percezione della limitazione dell'IO, l'occupazione dello spazio fisico diventa un tentativo di ampliare la presenza del corpo, la prima sensazione della frammentazione del reale è la distanza, che fornisce all'individuo la percezione dello spazio, successivamente si sviluppa la sensazione del tempo, che viene percepito come durata.
Quindi la prima percezione dell'individuo è quella dello spazio e la tendenza dell'IO a occupare gli spazi.
A limitare o cancellare le distanze, in seguito si comincia a costruire la percezione del tempo inteso come fatto culturale. La terza sensazione che sviluppa il corpo è quella dell'ALTRO. L'ALTRO è simile a IO, stesse sensazioni, stesse capacità di pensare, stessa cultura condivisa. Ma l'ALTRO è anche ciò che limita l'IO, in quanto cerca di occupare spazi e tempi, quindi minaccia il suo dominio. L'ALTRO è il referente della comunicazione, al quale si trasmette e dal quale si riceve qualcosa in forma razionalizzata di espressione e nell'ambito dei significati propri di una cultura. La comunicazione quindi non è solo un insieme di flussi di messaggi che vanno e vengono, ma diventa importante l'interpretazione, cioè come ALTER interpreta il messaggio di EGO e come questo interpreta la sua reazione. La comunicazione è una delle principali forme di INTERAZIONE SOCIALE, caratterizzata da un processo.
Il processo di comunicazione è caratterizzato da razionalizzazione e da una serie di tendenze diverse che vengono attivate nel momento che precede l'interazione vera e propria. Due soggetti vengono a contatto nello spazio e dopo una fase di identificazione si scambiano informazioni, significazioni e beni. In questo scambio, ognuno dei partecipanti vorrebbe ottenere il controllo della situazione. L'altro è il referente della comunicazione, al quale si trasmette e dal quale si riceve qualcosa in forma razionalizzata. L'altro può essere una persona o un gruppo.
La società viene costruita in primis nel mondo interiore, con l'interiorizzazione dell'altro. L'ego percepisce l'alter, lo interiorizza e si esprime nei suoi confronti. In questa fase entrano in gioco una serie di elementi psicologici, sociologici e personali. L'interazione del comunicare si svolge attraverso flussi e reflussi, l'insieme di questi flussi e reflussi di natura emotiva modificano e rafforzano il legame emotivo.
La comunicazione può avere diverse forme per realizzare la relazione EGO - ALTER:
- SOCIEVOLEZZA (EGO SI ESPRIME CON MAGGIORE SPONTANEITÀ)
- SOCIALITÀ (UN TIPO DI RELAZIONE IN CUI PREVALE LA FINALITÀ STRUMENTALE)
- SOCIABILITÀ (Una parte dell'INDIVIDUALITÀ non entra nel processo comunicativo, accanto a livelli comunicabili, come il personaggio, ci sono livelli non socializzabili che tuttavia determinano il modo di comportarsi di un individuo. Le scelte strategiche del soggetto che comunica si muovono attorno ad una sfera che SIMMEL definisce SFERA DELL'INTIMITÀ, che per sua natura è propria dell'individuo e rimane inaccessibile all'altro.)
L'individuo tende a difendere la propria intimità con una serie di strategie, funzionali a preservare se stesso per timore che l'altro possa arrivare a comprendere ciò che lui prova e sente intimamente, le strategie sono: