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LE DIFFRENZE CULTURALI
Tema controverso nell’ambito dell’interpretazione e del dibattito nell’opinione
pubblica, perché il pluralismo culturale implica anche il pluralismo dei valori. Quando
ci confrontiamo con differenze culturali, cambiano anche i valori e quindi c’è rischio di
conflitto. Le caratteristiche generali sono
oggi nel mondo contemporaneo (ultimi decenni) si è consolidato un progressivo
consenso sull’idea che si possa mettere in dubbio l’esistenza di un punto di vista
universale sulle cose. Questa idea parte già con l’illuminismo, ma questa idea è
dive3ntata più diffusa solo in tempi più recenti. Questa questione è complessa per vari
motivi
-esistono valori (punti di riferimento fonda tali) che si possono considerare più
universali di altri, perché li troviamo in più culture (non solo in occidente ma anche in
altre culture religiose). Quello che sappiamo di sicuro è che ci sono capisaldi
considerati tendenzialmente universali come il rispetto dei diritti umani, il
riconoscimento dell’altro e dell’autonomia individuale. Sono concetti ampi, universali e
quindi non negoziabili, non vi si può scendere a patiti. Dato che viviamo in un contesto
di pluralismo ci chiediamo come sia possibile garantire uguaglianza ma anche il tema
della differenza. Queste domande sono dettate dagli spostamenti di persone dati dalla
globalizzazione e gli studiosi dell’inizio delle scienze sociali avevano solo intravisto
queste questioni, che creano una serie d’interrogativi. Per esempio, se sia possibile
garantire continuamente principio di uguaglianza e differenza (problema sia filosofico
sia legato alla vita quotidiana). Altro tema su cui si erano scontrati i pensatori durante
la colonizzazione è come si decide quali sono i limiti di quello che può essere concesso
alla differenza e quello che non può essere concesso. Per esempio, il dibattito si aprì
sul tema del cannibalismo o della sati in vigorie in India (quella di Leopardi). Gli inglesi
intervennero per abolire queste due tradizioni ma si ponevano vari interrogativi legati
ai valori
● -come valuto la volontà e l’autonomia individuale di chi è coinvolto in queste
tradizioni?
Il problema presente ancora oggi, per es nei paesi che tendono a garantire i diritti
delle minoranze al loro interno ci sono dei problemi su fino a che punto garantire la
volontà individuale del singolo e fino a che punto voglio tutelare la cultura e le sue
usanze.
Per rispondere a questi interrogativi si tenta di trovare un accordo, ad es una prima
strategia è quella dell’accordo normativo. C’è quindi il passaggio dalla sfera dei valori
di accordi di tipo legislativo. I paesi che per primi hanno avuto gradi flussi migratori
Sara Zanotta
hanno regolamentato la presenza di comunità al loro interno attraverso la legge.
Tuttavia, questa soluzione non definitiva, anche perché l’accordo legislativo non mette
mai tutti d’accordo (si tratta di accordi di tipo politico, modificabili nel corso del
tempo), ciò può suscitare dispute importanti | ad es da più di 20 anni c’è la questione
del velo in Francia, paese molto laicizzato, che a partire dalla crescente visibilità di
persone musulmane nello spazio pubblico aveva iniziato a legiferare che non si
potessero portare il velo nei luoghi pubblici. Questo è un buon esempio della difficoltà
di trovare un accordo normativo su questi argomenti. L’altro tentativo è quello di
trovare un accordo più contingente, legato alla vita quotidiana. Questa strategia è
stata usata dall’Italia. Volta per volta si cercano soluzioni ai problemi, sia grazie
all’azione dello stato sia grazie all'azione delle persone. Questo si basa però sul
volontarismo individuale (non sempre presente) ed inoltre non si riesce a evitare lo
scontro se qualcuno ha posizioni più oltranziste. Questi sono i problemi legati a questo
tipo di strategia. Le democrazie si pongono continuamente questi problemi, per avere
un’inclusione democratica delle differenze, ma il punto debole è quello della buona
volontà a fare queste azioni, mettendo in evidenza i rapporti di forza in ciascuna di
queste situazioni Per es non è possibile che tutti dialoghino e cambino allo stesso
modo, ci saranno sempre soggetti più deboli e forti, ma non si può chiedere al debole
di adattarsi al fronte o di cambiare perché minacciato.
Da un punto di visata teorico il problema dei valori si lega al discorso della post-
modernità, oltre che alla vita in contesti democratici. Oggi viviamo in un contesto in
cui il tema della differenza (importante fin dalle origini della modernità) e non
omogeneità diventa sempre più visibile e problematico perché siamo nell’epoca della
post-modernità (trasformazione del mondo già a partire dalla ww2 ma soprattutto
dopo la guerra fredda). Questa idea corrisponde alla definizione di Lyotard (inventore
del concetto di post-modernità) come epoca in cui sono finite le grandi narrazioni
(ideologie e punti di riferimento a cui le persone si possono affidare), quindi
prosperano le differenze perché siamo in un contesto di crescente pluralismo di culture
e idee che faticano a trovare una sintesi. Questo porta a conseguenze culturali.
L’accoglienza delle differenze porta ad indeterminatezza delle posizioni, i punti di
riferimento sono fluidi, temporanei, è difficile pensare che ci siano verità definite ma
solo riferimenti molto ampi, che nella vita concreta non sono mai precisi. Questo pone
problemi, per es come già aveva capito Weber riguardanti l’etica. Weber affidava tutto
all’etica della responsabilità e non quella delle convinzioni e oggi siamo ancora a
questo stadio della riflessione, ma bisogna sperare che le persone siano responsabili. Il
problema è quindi legato alla responsabilità, per es di chi ha una posizione di forza,
ma non è detto che questo accada. Altra caratteristica della post-modernità è il fatto
che ci troviamo a scegliere tra logica dell'opposizione (di chi ha posizioni oltranziste) o
la scelta di un pensiero cumulativo (questo e anche quello), quindi una logica inclusiva
che tenta di trovare un punto di equilibrio, di sintesi. Questa è la nostra condizione, la
condizione del nostro tempo.
Non c’è un punto di vista solo |culturelessness
COS’E’ LA DIFFERENZA CULTURALE
È un tema controverso perché ha a che fare con valori e identità. Le culture hanno un
apparato di valori, traducibili in norme, punti di riferimento nella cultura materiale e
quindi nel loro complesso questo fa riferimento a delle identità del gruppo o della
comunità. Per questo quando ci sono contrasti questi sono complicati da risolvere,
perché chiamano in causa anche quello che noi pensiamo di essere. Questo livello di
identificazione con un apparato culturale che è fatto di tante cose può avere gradi
Sara Zanotta
diversi. Ci può essere un forte grado di identificazione, legato alla necessità personale
di una sicurezza e questo porta a forma di essenzializzazione della cultura, la cultura e
l’identità vengono reificate e sentite come necessarie per orientarsi nella vita. Più c’è
anomia più si rafforzano le tendenze all’essenzializzazione. Se c’è una forte
opposizione e il compromesso diventa difficile e si mettono in gioco meccanismi di tipo
deterministico (scientifico) e ideologico. Questo tipo di rischio c’è non solo dove ci
sono state forme di razzismo ma è un rischio che la storia ha messo in luce anche
dove si sono fatti tentativi di costruire società multiculturali. Il multiculturalismo ha
molte facce possibili e in alcuni paesi democratici una iperlegalizzaizone delle
differenze ha prodotto effetti di reazione per cui sono nati multiculturalismi fatti da
gruppi chiusi. Ognuno garantisce i suoi interessi e non comunica più con altre
comunità. Il rischio di essenzializzazione dell’identità è sempre presente.
Se invece cerco di considerare le differenze culturali come qualcosa di aperto e fluido
(opposto all’essenzializzazione). Percepisco il noi e l’altro come un sistema aperto, ci
possono essere punti di contatto, valori comuni. Posso scoprire che ci sono cose
nell’altro gruppo che mi piaccio e posso adottarle, posso quindi mettere in
connessione queste due realtà. Ogni differenza culturale è aperta e dialogica. Questi
tentativi però hanno problemi: per es sono fragili, effimeri e inoltre sesso quello che
accade in queste forme di multiculturalismo è che ci può essere una forma di consumo
della cultura dell’altro. Si prendono quindi dalla cultura dell’altro le cose che piacciono
ma si ignora tutto il resto. Questo quindi non mette al riparto dal conflitto. Se si pensa
che il multiculturalismo sia solo cibo o musica etnica, si è in questo livello di consumo
di ciò che piace ma senza creare basi solide per affrontare eventualmente il conflitto
che si può produrre tra universi culturali. Le ricerche inglese nell’ambio della cultural
studies sono molto approfonditi sull’argomento, perché è un paese con
un’immigrazione dalle ex colonie e quindi questi temi sono discussi da lungo tempo.
Queste ricerche indicano che bisogna fare attenzione al fatto che non si produca un
multiculturalismo dei privilegiati, di chi può scegliere cose prendere della cultura altrui.
Questo è accaduto molto spesso, talvolta facendo credere che si tratta di una sicura
forma di multiculturalismo, ma con il tempo ha mostrato le sue debolezze. La ricerca
mostra di tenere conto anche delle posizioni sociali degli individui., le questioni di
gerarchia sociale sono tanto importanti quanto quelle delle differenze (conta anche
l’uguaglianza). Queste tematiche sono state affrontate in modo diverso da paesi
diversi. Tutti i paesi con flussi migratori hanno dovuto prendere le decisioni di adottare
politiche culturali multiculturali o assimilazioniste. Tra i paesi più assimilazionisti ci
sono usa e Francia, ma gli usa sono passati anche alla fase del multiculturalismo
legislativo. Gli usa sono un paese di immigrati, tanto che i primi sociologi studiavano
proprio queste culture e volevano trovare un modo per favorire forme di assimilazione.
Si voleva favorire l’assimilazione economica di immigrati (principalmente europei).
Una volta integrati da un punto di vista economico, seguirà l’assimilazione culturale.
La Francia che partiva da un punto di vista storico diverso, molto secolarizzato, ma che
era un paese col