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Varietà 4 italiano regionale e popolare
Perché indica che è una varietà più italiana parlata da queste persone, marcata dal punto di vista diatopico; è più marcata perché risente della lingua madre. Popolare, perché si tratta di una varietà parlata da persone dialettofone e anziane che l'hanno nel proprio repertorio linguistico individuale. È presente nelle persone anziane che l'avevano come lingua madre (dialetto). Queste persone hanno appreso l'italiano come seconda lingua, ma non hanno avuto il processo di completamento e l'unica varietà di italiano che hanno appreso è questa. Si trova nell'estremo basso a destra.
Varietà 5 italiano informale
È una varietà trascurata e prevalentemente orale. Parlata da persone poco colte. Varietà estremamente bassa da tutti e tre i punti di vista.
Registro estremamente informale. Lingua parlata da persone nell'ambito familiare; senza pianificare la scelta delle parole.
Il gergo è una lingua "parassitaria" innesta su strutture sintattiche di un'altra lingua. Ha un lessico speciale. È tipica di alcune categorie di laboratori (falegnami, calzolai, ecc). Anche gerghi che caratterizzano a gruppi di persone emarginate come spacciatori o mafiosi. Aumenta il senso di appartenenza ad un gruppo. Lessico utilizzato per escludere chi non fa parte del gruppo (funzione criptica). Consolidarietà e solidità del gruppo.
Variazione 7 italiano formale aulico si trova nel quadrante in alto a sinistra. Verso il polo alto nell'asse diastratico. Varietà prevalentemente scritta. È parlato da persone molto colte. Varietà molto formale. Italiano usato in opere liriche e sonetti.
- Varietà 8 italiano tecnico scientifico principalmente scritto. Stessa posizione della varietà 7. È un tipo di lingua estremamente specialistica e formale. È scritta in manuali universitari o parlata ai congressi.
- Varietà 9 italiano burocratico comunica con i cittadini. Il registro burocratico ostacola il passaggio della comunicazione colloquiale. Si trova nella parte alta diafasica. È meno formale rispetto alle varietà 7 e 8. È diamesica, in quanto, solitamente è una varietà scritta, ma anche parlata. Anche nella varietà diastatica si trova nella parte superiore dell'asse, ma un po' più in basso rispetto alle varietà 7 e 8, perché non necessita un grado di cultura alto. Una caratteristica che distingue l'italiano dalle altre varietà è che l'italiano ha uno standard. Dal 1500.
L'italiano è stato scelto come lingua istituzionale. Cosa non avvenuta per i dialetti romanzi.
Standardizzazione dell'italiano
Standardizzazione di lingua
Contatto tra l'italiano e i dialetti italo-romanzi. È una caratteristica del nostro paese. Le differenze principali tra l'italiano e i dialetti, dovuta dal fatto che l'italiano ha subito un processo di standardizzazione, mentre i dialetti si sono sviluppati da varietà di latino presenti sul territorio nazionale e non hanno subito questo processo.
1. Ausbau La caratteristica fondamentale delle lingue non standardizzate è il fatto che i sistemi linguistici sono elaborati con questo grado di elaborazione.
Concetto di elaborazione introdotto negli anni da un linguista austriaco Heinz Kloss che Ausbau, tradotto con l'elaborazione. Nelle sue opere parla della nozione di elaborazione dipende dalla sovrapposizione di due parametri:
- Argomenti che possono
periodo.I dialetti italo-romanzi collocati tra il livello 1 e 2, sono lingue con le quali si può parlare di storia, traduzione locale, modi di vita locale a livello di scuola elementare o al massimo al livello di scuola superiore per i dialetti più elaborati. Arrivano al livello 4 di elaborazione.
La maggior parte delle lingue europee si collocano tra il livello 8 e 9, perché l'uso sempre più frequente di inglese al fine di trattare argomenti scientifici o nelle lezioni universitarie ha il francese o l'italiano determinato una regressione di molte lingue, come (regressione leggera a livello 8).sono diversi da Kloss, perché la tabella è degli anni 2000. In questo caso l'idea I gradi 1-2-3 è che si può andare da un grado eccipiente o anche preliminare tipico delle lingue con cui si scrivono canzoni popolari, lettere, ecc. Il grado di elaborazione dei dialetti italo romanzi (Bergamasco).
Grado 1 lirica, poesia umoristica,
Ecco alcune parti dialogate nei romanzi:
- Grado 2: la lavorazione dipende dagli argomenti che si possono trattare con una certa lingua e da tutti i testi che si possono produrre.
- Grado 3: saggi scientifici; racconti in prosa.
- Grado 4: lingue per tutti i domini scientifici. Non solo per traduzioni locali.
- Grado 5: tipico delle principali lingue europee. Ricerca originale di grande respiro in vari campi del sapere. Uso ufficiale negli stati. Uso attivo in ambito economico, legislativo, ecc. Grado massimo di elaborazione di una lingua.
Le principali differenze tra l'italiano e i dialetti:
- La standardizzazione di una lingua dipende dal fatto che i dialetti non hanno subito un processo di standardizzazione rispetto all'italiano.
- Ad un certo punto si è deciso che l'italiano è la lingua ufficiale da utilizzare, mentre i volgari non sono utilizzati a questo scopo.
(Coulmas, ch. 8: A standard does not come about naturally.)
Standardizzazione e scrittura vanno di pari passo. Uno standard non è qualcosa di naturale che una lingua possiede automaticamente. Nessuna lingua è naturalmente una lingua standard. Il fatto di rappresentare uno standard è il risultato di un'azione di politica linguistica ben precisa, con cui si decide di dare ad una lingua uno status superiore rispetto agli altri. Lo status dipende anche dal grado di elaborazione della lingua.
Si parte dalla situazione in epoca antica. La mappa illustra la situazione dell'impero romano durante il periodo di massima espansione (4-5 sec. D.C.). In quest'epoca l'impero romano occupava un territorio molto vasto che si estendeva su tutto il bacino del Mediterraneo e andava dal vallo ovest, in Inghilterra, a tutto il resto d'Europa, fino ad est nella penisola della Dacia.
Il latino dipendeva dalla situazione latina che si parlava al palazzo, che era diverso da quello parlato in famiglia. Erano presenti varietà di latino con caratteristiche diverse di tipo
dialettico (a seconda del luogo in cui la lingua era parlata). L'esistenza di varietà di latino diverse, note anche alle persone colte dell'epoca. Varietà parlate che si allontanavano da quelle scritte. Per Sant'Agostino, almeno nell'Omelia, si doveva parlare una lingua che tutti i fedeli potessero capire. Tra il 4 e il 5 secolo D.C. c'è un allontanamento tra il latino classico scritto e il latino parlato nelle varie zone dell'impero. Citazione di Alberto Barbato, uno degli studiosi che ha analizzato questo periodo di transizione tra latino e lingue romanze. Si riferisce al fatto che, nel momento in cui viene meno l'unità politica dell'Impero che si separa e diventa Impero Romano d'occidente, si creano piccoli regni più limitati geograficamente. Si creano tante varietà di latino locale a un livello di prestigio locale che può essere, ad esempio, uno scritto o un monastero. Lingue semprepiù diverse del latino classico. Di questo processo, si rende bene conto ilche nell’8 secolo D.C.monaco Arcuino di York, era consigliere di Carlo Magno. Eraoriginario della North Umbria (Regione Isole Britanniche) e la sua lingua era antianglosassone. Lo spaventava il fatto che nell’impero si era esteso sviluppando dei modi dipronunciare il latino, così diversi fra loro da essere non più intercomprensibili. Le personecolte, di fronte ad un testo scritto in latino, nell’8 secolo, capivano il significato ma nonsapevano più la pronuncia nel leggerlo.A causa di ciò Arcuino propose a Carlo Magno che il latino venisse pronunciato ad literas,cioè lettera per lettera. Questo intervento era votato al fallimento perché la capacità discrivere e leggere il latino era propria di un minimo della popolazione. Per esempio, se unapersona a Lione, non sa come si pronuncia il verbo cantare o è convinto che si pronunci inun modo.
Difficilmente, si metterà in discussione se non gli verrà insegnato il modo giusto di pronunciarlo. Contribuirà solo tra le persone colte, che il latino scritto e letterario è qualcosa di diverso rispetto al latino parlato in Europa. A partire dall'8-9 secolo D.C. possiamo dire che in Europa si delinea una situazione in cui il latino, quasi esclusivamente come lingua scritta che quasi nessuno era capace di parlare. A livello della lingua parlata, invece sono presenti molti volgari che derivano dal latino parlato dalle zone dell'impero, ma non sono più intercomprensibili con esso; le lingue ormai erano del tutto diverse al latino letterario scritto. Situazione di diglossia classica, descritta da Ferguson. Situazione in cui c'è una varietà scritta, alta, di tradizione letteraria, anche lingua liturgica, ma non è