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COMPLETEZZA
Tutte le operazioni e gli eventi che avrebbero dovuto essere registrati sono stati
effettivamente registrati ?
Verificare la completezza non significa verificare solo ciò che c’è, ma anche le cose che
non ci sono (elemento più importante).
Se ricevo a Gennaio i servizi di pulizia effettuati a dicembre; posso si registrare la fattura a
Gennaio anche se di competenza di Dicembre, ma bisogna indicare una voce “fatture da
ricevere”. Se così non fosse si è lasciato un costo che è di competenza (carenza).
ACCURATEZZA
Gli importi e gli altri dati relativi alle operazioni ed agli eventi sociali sono stati registrati
accuratamente ? Nel ricalcolo si verifica che il
bonus sia calcolato giustamente, partendo dalle vendite effettuate.
COMPETENZA
Le operazioni e gli eventi sono stati registrati nel corretto periodo contabile ?
Innanzitutto si va a vedere se l’analisi cronologica dei diversi valori sia giusta (devo dare 4
affitti, ma ne manca uno).
Bisogna poi fare attenzione alla creazione dei ratei/risconti o alle voci fatture emesse/da
ricevere.
VALUTAZIONE
Le poste di bilancio sono state correttamente valutate ?
Il valore di realizzo dei crediti è valore nominale – fondo svalutazione. La svalutazione è
data dalla tipologia dei crediti e non deve essere confusa con la normativa fiscale (0,5%
del credito). Se so già civilisticamente che il credito non verrà mai incassato bisogna
prendere in considerazione che fiscalmente si avranno in futuro delle diminuzioni del
carico d’imposta.
I problemi di solvibilità del credito sono legati dai periodi che non si riceve il pagamento (a
seconda del tempo che passa ci devono essere delle procedure interne dell’azienda – es.
scrivere all’avvocato).
DIRITTI ED OBBLIGHI
Le attività iscritte in bilancio sono effettivamente di proprietà dell'impresa ? E le passività
rappresentano effettivamente un'obbligazione dell'impresa ?
Il concetto di “possesso” si applica sui principi internazionali; in quelli nazionali si applica il
principio del “proprietà”. Il caso tipico in cui si nota questa differenza è il contratto di
leasing.
CLASSIFICAZIONE
Le operazioni e gli eventi sono stati registrati nei conti appropriati ?
La revisione delle aree operative
La revisione dei crediti e dei ricavi
La revisione del bilancio, dopo aver definito le aree critiche ed a rischio, si sviluppa nella revisione
delle singole aree.
Cominciamo quindi dall'analisi della revisione di crediti e ricavi, spostandoci dai controlli di
conformità (sulle procedure, visti nella precedente parte del corso), ai controlli di validità.
Il punto di partenza è certamente il bilancio, che deve dunque essere stato approvato e consegnato
con un certo anticipo alla società di revisione, in modo che possano svolgere la revisione.
Dal bilancio della Campari è subito evidente come l'area più significativa dell'attivo siano le
partecipazioni in società controllate, poi avviamento e marchi, disponibilità liquide, e solo
successivamente i crediti. Ciò è logico con riferimento al tipo di business (il Crodino si paga
subito).
La classificazione dei crediti è conforme ai principi contabili internazionali ed il dettaglio degli
stessi rende evidente come i crediti significativi siano quelli verso parti correlate e verso clienti
terzi.
Per affrontare la revisione di quest'area è necessario definire innanzitutto quali siano i principi
contabili di riferimento, le asserzioni, e le procedure indicate per quest'area (N.B.: come già visto
non ci sono procedure di revisione obbligatorie, ma sarà il revisore a scegliere quali siano le
migliori procedure, a seconda delle caratteristiche del cliente).
Con riferimenti ai principi contabili, nazionali od internazionali, bisogna individuare come gestire:
Rilevazione: quando si rileva un ricavo o un credito;
• valutazione: come si valuta:
• classificazione: come si classifica in bilancio
• corretta informativa: quali informazioni vanno date in nota integrativa
•
degli elementi che si stanno revisionando.
Con riferimento ai principi contabili nazionali, per quanto riguarda la rilevazione bisogna fare
riferimento al principio OIC 15, modificato nel 2014, ed entra in vigore quindi con i bilanci al
31/12/2014, con possibilità delle aziende di differire l'approvazione del bilancio dai 4 mesi standard
a 6 mesi; per la valutazione bisogna fare riferimento allo stesso OIC 15, ma anche al CC; per la
classificazione si parte dal CC, all'Art. 2424, per far poi riferimento all'OIC 15; e lo stesso è valido
anche per la corretta informativa della nota integrativa, cui fa riferimento nel CC l'Art. 2427.
Con riferimento ai principi contabili internazionali, invece, per quanto riguarda la rilevazioni si fa
riferimento al Framework, e per quanto riguarda i ricavi IAS 1 e 18, validi anche per classificazione
e corretta informativa (note al bilancio, non più nota integrativa, perchè non esiste secondo i
principi contabili internazionali); mentre per la valutazione c'è da fare riferimento allo IAS 18.
Nella pratica è anche opportuno leggere le carte di lavoro della revisione dell'esercizio precedente.
Fatte queste premesse, occorre definire quando si verifica una vendita, quando sorge un credito,
quando i crediti siano significativi, quando gli stessi debbano essere valutati, svalutati e/o
attualizzati, o convertiti in euro se in valuta estera, ecc.
Dall'OIC 15 e IAS 18 risulta che si verifica una vendita quando c'è scambio di beni o
• prestazione di servizi.
La vendita nello scambio dei beni normalmente si ha a processo produttivo completato ed a
scambio avvenuto; per la prestazione di servizi si ha invece vendita quando un servizio è
stato completato, e ciò varia da servizio a servizio (es. un servizio di revisione è completato
con la consegna della relazione finale, non con il pagamento)
Un credito sorge invece di norma con l'emissione della fattura, che può essere pagata subito
• o meno, dunque la fattura può essere scaduta o non scaduta.
I crediti sono significativi quando ricoprono una parte notevole del valore dell'attivo, dunque
• ad esempio nel bilancio della Campari non sono significativi
Le asserzioni di revisione da prendere in considerazione sono:
Completezza – di crediti e ricavi (dal 1/01 al 31/12)
• Accuratezza – in termini di calcoli, sconti, IVA, ecc.
• Esistenza – perchè se non esistono abbiamo inserito in bilancio dei dati fasulli, dunque si
• rientra nell'ambito del falso in bilancio e delle frodi
Valutazione – come vanno valutati crediti e ricavi
• Diritti ed obblighi – ho diritto ad incassare quei crediti?
• Competenza – è stato osservato il principio di competenza?
• Classificazione ed informativa
•
Il revisore valuterà di volta in volta quali sono le asserzioni più importanti nelle diverse fattispecie.
In Campari, in cui i crediti non sono particolarmente significativi, le principali sono esistenza,
valutazione, classificazione ed informativa.
Fatto ciò bisogna legare le asserzioni a rischi e procedure (principio 315, 330, ecc.).
L'asserzione di esistenza dice che i crediti devono esistere; il rischio è la non esistenza; la procedura
di revisione che si può fare per garantire che i crediti esistano è una richiesta di conferma esterna ai
cliente, che può prendere il nome di circolarizzazione; la risposta alla richiesta di conferma
rappresenta un elemento probativo adeguato e sufficiente ad accertare l'esistenza del credito; in caso
di mancata risposta (ad entrambe le lettere), il revisore dovrà mettere in atto procedure alternative
quali la verifica degli incassi successivi.
La conferma del credito non significa che il credito sarà incassato, dunque va bene per verificare la
sua esistenza, ma non la sua incassabilità, dunque la sua valutazione (es. se è da svalutare, o meno).
L'asserzione di valutazione (posto che il principio di valutazione dei crediti è il presunto valore di
realizzo, e che per i ricavi bisogna considerare gli stessi al netto di resi, sconti ed abbuoni, tutti da
valutare, tenendo conto che potrebbero anche esserci note d'accredito ancora da emettere) indica
che il rischio che i crediti possano non essere valutati correttamente, ossia al presunto valore di
realizzo, e ciò può accadere ad esempio quando una società accantona a fondo svalutazione crediti
esattamente quanto concede la normativa fiscale (0,2% per esercizio fino al raggiungimento del 5%
del monte crediti), senza fare una vera e propria analisi dei crediti stessi dal punto di vista civilistico
(ci sono mille motivi per cui questo accade, ad esempio su 100'000€ di credito verso la Libia non se
ne mettono 80'000 in svalutazione crediti per non andare in perdita; ma il revisore non deve tener
conto di queste cose, valutando invece solo se il bilancio sia la rappresentazione fedele della
situazione patrimoniale, economica, e finanziaria); le procedure da fare per sapere se i crediti sono
valutati al presunto valore di realizzo possono essere diverse: si può chiedere ai legali se ci sono
crediti in procedura recupero crediti, e nel caso quanto loro pensano (in base al punto in cui sono
della procedura di recupero) che si possa recuperare, o quanto sia recuperabile dalle assicurazioni
(es. in Francia è obbligatoria l'assicurazione dei crediti per le imprese che operano con l'estero).
L'asserzione di classificazione indica che bisogna classificare i crediti in scaduti, non scaduti,
scaduti da 30 giorni, 60 giorni, un anno, ecc. Su un totale crediti di 112, di cui 60 non scaduti e 62
scaduti, di cui 12 scaduti da 90 giorni; 30 scaduti da 60 giorni, e 20 scaduti da 30 giorni, devo fare
una maggior revisione su quelli scaduti da maggior tempo per valutarne l'incassabilità.
Quindi analisi dei creditori morosi ed insolventi di maggiore importanza.
[N.B.: Un credito potrebbe non essere stato incassato in seguito a contestazione da parte del cliente
della fornitura, che magari chiede anche i danni; oltre ad una totale svalutazione potrebbero dunque
sorgere alche ulteriori passività].
Ipotizziamo di avere un credito privilegiato di 1 milione di euro verso un creditore ammesso ad una
procedura concorsuale, che prevede un forfait di circa il 40%. ipotizziamo che il privilegio sia
un'ipoteca su un immobile del valore di 300'000€. il revisore deve analizzare i documenti relativi
alla procedura di concordato preventivo, per capire se si tratta di concordato al 40% o ci percentuali
minori, poi valuta il livello del p