Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 45
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 1 Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Restauro Architettonico (novembre-aprile) Pag. 41
1 su 45
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FONDAZIONI PROFONDE

Usate quando il terreno non è resistente, lo scavo è profondo.

 infissione dei tronchi nel terreno chiamati “passoni”

Costipamento del terreno (pali infissi):

(passonata). I pali sono posizionati su più file distanti 2-3 m per poi aggiungere altre file di pali con

interasse minore (1.5-1.8 m), saturando tutto lo spazio. In seguito i pali venivano rasi (tagliati tutti

allo stesso livello) e poi si poteva procedere alla formazione di una fondazione lignea ovvero una

ZATTERA, e poi con fondazione LAPIDEA. La punta del passone veniva sagomata e protetta con

chiodatura, coni metallici, ecc .. (puntazze o cartozzi non riutilizzabili). Anhe la testa veniva protetta

con cerchiature metalliche in maniera che non si rompesse durante la battitura (riutilizzabili). Per i

“passoni” veniva usati: pino, larice, rovere.

REGOLE : la piattaforma doveva sporgere dal perimetro esterno di almeno 20 cm

i pali dovevano raggiungere i 4/5 m di lunghezza con diametro 20/25 cm

il rapporto diametro/lunghezza > 1/16 per non far rompere il pale durante la battitura

la battitura dei pali avveniva con il MAZZAPICCHIO (grande martello)

ESEMPI : tutti gli edifici di Venezia aveva fondazioni con palificate lignee

 struttura molto grande, di massima rigidezza, utilizzata su terreni particolarmente difficili.

Platea :

Sostituite in seguito con il sistema a piloni su archi rovesci.

REGOLE: fondo dello scavo ricoperto con strato di argilla per ripartire i carichi

realizzazione del masso fondale con inerti a strati su abbondante malta fluida

gli inerti erano: tufo, sceglie basaltiche, scaglie silicee

strato superiore realizzato con lastre di pietra a formare un piano orizzontale fondazione

ESEMPIO: fondazione nel tempio in piazza di pietra, realizzato con pilastri collegati da voltine di

laterizio; tempio di Venera a Roma (foro) presenta grande platea in conglomerato cementizio

PROGETTO DI CONSERVAZIONE

Il progetto di conservazione è costituito da più interventi, tra i quali:

fondamentali nel caso ci si trovi dinnanzi a materiali molto

1. OPERE DI PRECONSOLIDAMENTO:

degradati, e tali per cui si ritiene necessario un intervento

2. OPERE DI PULITURA: atta a rimuovere dalla superficie ogni deposito che possa causare degrado,

senza per questo spingersi a una pulizia assoluta, che eliminerebbe anche i segni del tempo

nel caso di materiali lapidei porosi per ricostruire la struttura

3. OPERE DI CONSOLIDAMENTE:

chimico-materica e riportare la porosità da valori adeguati

4. OPERE DI PROTEZIONE: soprattutto dagli agenti armosferici e inquinanti per impedire il riformarsi

del degrado

5. OPERE DI MANUTENZIONE: interventi minimi ma sistematici nel tempo, in modo da avere una

continua cura del bene culturale, garantendone la sopravvivenza e la qualità, evitandone nuovi

degradi

Il processo operativo si suddivide in tre gruppi di operazione:

 Pulitura

 Consolidamento

 Protezioni

Possiamo aggiungere il “diserbo” e “disinfezione”:

1. DISERBO: si riferisce alla rimozione degli organismi superiori, come il verde e le piante. E’

necessario un trattamento chimico specifico per la rimozione delle radici, scelto in base al

meccanismo di azione e ai tempi. I prodotti a più lenta azione sono anche più efficaci perché

arrivano fino all’apparato radicale. Dopo 15 giorni si può iniziare lo sfalcio manuale. Il trattamento

va effettuato durante il pieno rigoglio vegetativo e in assenza di vento e pioggia, avendo cura di

proteggere persone e cose.

Uno dei maggiori problemi a Roma è la presenza di pini che invadono le strade con le radici. Essi

vengono piantati perché rappresentano l’essenza dell’italianità. La prima legge di tutela del verde

di fine 800 è per la salvaguardia della pineta di Ravenna. A ostia si trova la macchia verde,

piantumata appositamente, arrivando fino all’aria archeologica, coprendola. Il pino si tiene in piedi

da solo, casca perché viene isolato e asfaltato. La cultura del giardino era molto sentita, fino alla

Prima Guerra Mondiale dove questa tradizione viene tralasciata per altri problemi. A ostia viene

piantata anche l’edera, e altri fiori e pianti che rappresentano l’antichità romana.

quando ci riferiamo a funghi e microrganismi, alghe, muschi, licheni. Si toglie in

2. DISINFEZIONE:

genere la massa è più abbondante con spatole di legno, quindi si spazzola la superficie per far

riassorbire meglio il biocida, che deve essere scelto in base al tipo di colonia presente. Sono

prodotti tossici da applicare con cautela. Alla fine la superficie va lavata con acqua e spazzole di

saggina.

Dopo questi passaggi si passa alle fasi di conservazione:

ci si arriva soprattutto quando il materiale è poco aderente, da fare

1. PRECONSOLIDAMENTO:

sempre prima della pulitura. Se è prevista una pulitura ad acqua il preconsolidamento non potrà

essere eseguito con materiale idrorepellente, come una resina acrilica siliconica. Uno dei prodotti

più diffusi è il silicato di etile (sostanza nata per le applicazioni su elementi argillosi: es. Porta

Palatina a Torino). E’ oggi usato anceh su meteriali calcarei con effetto consolidante più debole. Si

una diluito in solvente con addittivi per accelerare la reazione. PUà essere applicato a pennello o

iniettato con siringa. I trattamento deve essere ripetuto dopo 15-20 gg per garantire l’assorbimento

degli strati più interni. Prodotti alternativi sono quelli della famiglia del silani, che associano alla

consolidazione una parte idrorepellente.

è irreversibile, perciò delicatissima. Bisogna eliminare tutte le sostanze estranee che per

2. PULITURA:

la loro composizione possono provocare fenomeni distruttivi (sostanze che contengono Sali solubili,

prodotti carboniosi, microrganismi, vegetazione parassitaria, deiezione animare) o che per la loro

scarsa aderenza possono compromettere l’adesione del materiale che saranno applicati durante il

trattamento. Il metodo di pulitura deve essere scelto in base al tipo e allo stato della pietra, alla

natura e alla distribuzione dei depositi. Distinguiamo due mezzi:

: nebulizzazione (goccioline tipo nebbia che pulisce senza azione meccanica

- ad AZIONE CHIMICA

ma solo ammorbidendo e utilizzando i depositi), atomizzazione (acqua mandata delicatamente

verso la superficie), impacchi (prodotto pulente in sospensione acquosa, viene tenuto a contatto

con la superficie da pulire utilizzando come sostanze la polpa di carta o le argille assorbenti).

mini o micro sabbiature (impatto abrasivo sulla superficie, abbassando

- ad AZIONE MECCANICA:

la pressione dell’aria e riducendo la durezza e dimensione delle particelle proiettate. Pressioni sotto

le 2 atm.), laser (irraggiamento per pulire le croste nere, non molto usato, che utilizza le radiazioni

luminose ad elevata energia), ultrasuoni.

La pulitura va fatta su macroaree. Non si pulisce mezzo mattone, si cerca di isolare delle aree da

pulire tutto, anche le parti più pulite.

il consolidamento deve aiutare a ricostruire l’unità della superficie. Sugli

3. CONSOLIDAMENTO:

edifici antichi sono individuabili almeno 4 tipi di degrado : caduta di frammenti, lesioni superficiali,

fratture e lacune superficiali, decoesione di materiale:

*Incollaggio: permette di riattare pezzi staccati o facilmente staccabili dalla struttura. Sopporta

grossi carichi meccanici a trazione o taglio, definito incollaggio strutturale, sono resine statiche

termoindurenti. Sono resini sensibili alla luce e all’aria, ingialliscono invecchiando. Se i pezzi da

incollare sono molto pesanti si inserisce un perno inossidabile saldato alla pietra con lo stesso

adesivo. Per fare degli incollaggi non strutturali, ma per far riaderire i frammenti, si interviene con

delle siringhe di malta che incollano i frammenti.

malta di calce

*Stuccatura:

*Impregnazione: consolidamento liquido per frammenti di materiale

*Finitura e protezione: le resine usate per gli strati di protezione trasparenti ERANO siliconiche o

acriliche, oggi si usa una famiglia di cere derivate dal petrolio (cera microcristallina( o saponi

insolubili. MAI IDROREPELLENTI. Le resine termoindurenti non sono usate perché si alterano

facilmente e sembra che la superficie sia bagnata. Oggi si è ritornati alle tecniche come la

SCIALBATURA. FONDAZIONI PROFONDE

 Fondazioni continue a pali su archi rovesci: l’alternanza alla platea, sufficientemente rigida ma di

minore dispendio di lavoro per escavazione e di materiali, furono i pozzi collegati con archi o volte

rovesce, con funzione di ripartire i carichi sul terreno sottostante. I pilastri dovranno avere una

distanza che va da 2 a 4 m. La fondazione a pilastri, detta anche “a pozzi”, permetteva una

maggiore economia delle escavazioni perché realizzato solo il cavo verticale riempito con muratura

a sacco regolarmente apparecchiata. La costruzione degli archi (a Roma chiamati “berulle”) viene

fatta utilizzando come centina lo stesso terreno rimasto tra pilastro e pilastro. Gli archi rovesci

hanno la funzione di ampliare la base d’appoggio dei pilastri stessi, realizzando una fondazione

continua.

 Fondazioni su piloni e archi: fondazioni profonde che raggruppano lo strato sodo inferiore che si

poteva raggiungere per la presenza di acqua. Si scavavano dei pozzi riempiti con muratura a sacco,

successivamente i piloni venivano collegati con volte o archi.

Leon Battista Alberti suggerisce l’utilizzo di fondazioni discontinue, intuendo che esse erano adatte a

terreni poco resistenti in superficie, ma con ottime prestazioni in profondità. I carichi dovevano essere

posizionati sempre in corrispondenza del pilastro. “Tanto maggiori sono i pesi che gravavano su tali

sostegni, tanto più larghi dovevano essere i basamenti e gli zoccoli da porre sotto di essi”.

Esempio: quartiere di Venezia Nuova a Livorco. Città fondata nel ‘500 e ampliata nel ‘600, caratterizzata d

canali e fossi per il trasporto delle merci. Le fondazioni degli edifici si insinuavano in un terreno

particolarmente paludoso e sabbioso, quindi le cantine degli edifici che si affacciava su fossi e canali erano

realizzati con fondazioni ad archi e pilastri (coinvolte le maestranze che venivano da Venezia).

Larghezza del pilastro di fondazione non < di 1/8 del muro

MURATURA DI SUSTRUZIONE

Sicuramente malta idraulica (legante = calce ; inerte = pozzolana)

E’ un muro fondale realizzato a SACCO ma con accuratezza: prima si realizzava un corso di muro alto 4-5

palmi (circa 1 m) a tutta larghezza, quindi si gettava uno strato di calce di circa 10 cm, successivamente ben

bagnato con argilla chiara (ovvero pura). Disposto il primo strato di pietra si gettava altra malta su cui si

assestavano altre pietre.

I pozzi veniva posti a una distanza di circa 15-20 palmi (3-4 m).

La fondazione ave

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
45 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BillyBollo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Restauro Architettonico con Laboratorio Progettuale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Turco Maria Grazia.