Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 47
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 1 Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Restauro Architettonico - Teoria Pag. 46
1 su 47
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I RESTAURI IN GRAN BRETAGNA DURANTE IL XIX SECOLO: GEORGE GILBERT SCOTT (1811-78)

E' il più famoso architetto vittoriano e restaura un grande numero di chiese seguendo i principi della Camden Society. Viene criticato già a partire dalla fine degli anni '40. La necessità di utilizzo legittimava il restauratore nel compiere scelte che contemplassero anche l'eliminazione di aggiunte, per perpetuare la configurazione primitiva.

Le prime critiche provengono da John Louis Petit che pubblica su Remarks on Church Architecture (1841) un capitolo in cui parla dei lavori di restauratori ignoranti e presuntuosi. Scott, dopo la lettura di Ruskin, comincia a riflettere. Nel 1850 Scott replica a Petit pubblicando Appello per il fedele restauro delle nostre antiche chiese, in cui distingue due casi principali: le antiche strutture che hanno perso la funzione originaria, sono unicamente testimoni del passato storico; le antiche chiese aperte al culto che devono mantenere un certo decoro.

Sela prima non presenta particolari problemi e va sicuramente conservata, la seconda categoria necessita urgenti interventi per evitare la distruzione a causa degli agenti atmosferici.

Scott ha rispetto per il progetto originale e non per i materiali autentici o per le configurazioni prodotte dal passare del tempo.

Nel 1862 Scott presentò un Paper al RIBA sviluppando questi argomenti e cercando di applicare ancora più attentamente i principi di Ruskin. Divide gli edifici antichi in 4 categorie: antichità come Stonehenge, rovine di chiese o edifici, edifici attualmente usati, frammenti di edifici inglobati in architetture moderne. La discussione che seguì al RIBA portò alla costituzione di una commissione che nel 1865 pubblicò Conservation of ancient Monuments and Remains, basato in gran parte sul documento di Scott.

Ogni edificio possiede valore storico e questo svanisce se viene meno la sua autenticità.

Nel 1877 avviene la svolta con la

costituzione dell Society for the Protection of Ancient Buildings (SPAB); è un sodalizio tenacemente voluto da William Morris (1834-96) che raccoglie all'inizio poco meno di cento membri fra architetti, letterati, artisti, uomini di cultura e di chiesa che si propongono, come scrive Morris, di contrastare atti di barbarie che l'architetto moderno, il parroco e il gentiluomo di campagna chiamano restauro. Morris ne scrive il manifesto. INTERVENTI IN ITALIA NELLA PRIMA META' DELL'800 Venezia, 1817-36: ripristino dei merli al fondaco dei tedeschi. Edificato tra il 1421 ed 1440; negli anni 1845-50 fu sottoposto ad un restauro di Giovan Battista Meduna, condotto con il criterio della ricerca delle forme originarie quattrocentesche: venne demolita la scala del cortile, modificato l'impianto distributivo e vi fu il rifacimento del pavimento al primo piano. Nel 1894 l'intero edificio fu acquistato dal barone Giorgio Franchetti, che intraprese una serie di lavori che

Completarono il tentativo di ripristino della morfologia quattrocentesca avviato anni prima. Roma, 1823-69: nel 1823 un terribile incendio distrusse la basilica. Il pontefice Leone XII, appena eletto, si trovò costretto a ricercare mezzi finanziari per l'imponente impresa di ricostruzione e allo stesso tempo a decidere sull'indirizzo e sulle modalità dell'intervento. Ci fu un dibattito sui criteri da adottare e le differenti proposte riflettevano l'incerto pensiero e le diverse correnti culturali che influenzavano gli stessi convincimenti degli artisti. Prevalse la corrente contraria a Valadier e Leone XII dettò nel 1825 i criteri per la sua ricostruzione. Il grosso dei lavori fu eseguito da Luigi Poletti, dal 1833-69.

Tra il 1840-50 Luigi Canina ricostruisce 8 archi in mattoni del Colosseo.

Emilia Romagna: nel 1864 vi è l'inizio dei lavori di restauro del palazzo Comunale di Piacenza, la commissione viene affiancata da Pietro Selvatico.

Estense.Genova: nel 1858 viene istituita la Commissione coll'incarico di designare i monumenti patriimeritevoli più specialmente della vigilanza governativa, con decreto del ministro degli interni; nel 1859 Federico Alizeri fa una relazione sui monumenti più meritevoli di cura in Genova e provincia; nel 1859-60 vi è il ripristino degli interni della chiesa di Santa Maria di Castello, il primo intervento di ripristino genovese, condotto da Maurizio Dufour. Questione di Venezia alla fine dell'800: gli anni intorno al 1877 sono cruciali per la cultura dei monumenti e del restauro a Venezia, la città che, insieme a Firenze, avevano richiamato nell'800 con il uso immenso patrimonio architettonico ed artistico e con il suo eccezionale ambiente naturale e urbano l'attenzione della società internazionale, soprattutto inglese. La polemica cittadina, certamente avviata da Ruskin, che vi soggiornò dal 1841, era centrata sulle idee del

Restauro e sulla metodologia più conveniente per eseguire gli interventi, che l'amministrazione portava avanti.

Nel 1873 iniziano i restauri a Palazzo Ducale, con l'ingegnere Malvezzi e la cerchiatura delle colonne e la sostituzione dei capitelli. Nel 1876 l'ingegnere Forcelli sistemò altri capitelli, chiude una delle finestrelle quadrate lato sud, demolisce dei tamponamenti alle ultime tre arcate chiuse da Da Ponte nel XVI secolo.

Restauri alla Basilica di San Marco, 1877: San Marco era stato restaurato dal Meduna, l'architetto del Teatro la Fenice. Nel 1877 Zorzi pubblica un libriccino finanziato da Ruskin dal titolo Osservazioni intorno ai restauri interni ed esterni della Basilica di San Marco. Egli contestava la sostituzione di molte lastre marmoree originarie di provenienza orientale; condannava l'uso del piccone demolitore per i restauri dei mosaici del pavimento e delle pareti e indicava invece come necessaria la loro conservazione e il recupero di parti asportabili.

con il metodo dello strappo. Il metodo della impiallacciatura consiste nell'assicurare la superficie ad un supporto di tela successivamente allo strappo. Il metodo della tassellatura nel caso di elementi architettonici lapidei consiste nella sostituzione delle parti ammalorate con tasselli di pietra nuova sui quali saldare in superficie le parti originarie modellate. In questa difesa della ideologia del restauro inteso come conservazione c'erano il Ruskin, i pittori inglesi residenti a Venezia, e da parte italiana lo Zorzi, l'Alessandri e il Boni; contro c'erano non solo gli addetti ai lavori ma anche tutta l'opinione pubblica veneziana che restava affascinata dagli aspetti puramente febbrili delle operazioni di restauro, dal nitore e dalla brillantezza delle pareti appena restaurate, e che non sopportavano le patine e i segni del tempo, nei quali invece Ruskin individuava la bellezza. Nel 1877 William Morris fonda la SPAB (Society for Protection of Ancient Buildings)che entra all'interno della polemica veneziana. L'iniziativa della SPAB per San Marco rivestiva una grande importanza, perché avendo individuato che il valore della chiesa non risiedeva nella purezza architettonica né nell'equilibrio ma nella bellezza del colore, riteneva questa impossibile da restaurare e, per la prima volta, affermava che gli edifici di una nazione non sono proprietà di quella nazione, ma sono del mondo intero. LA RICERCA DEL NUOVO STILE PER L'ARCHITETTURA ITALIANA Situazione culturale italiana: italianità dell'arte creativa del passato, crisi del presente; identità culturale da costruire. Maestro di Boito è il marchese Pietro Selvatico Estense (1803-80) la cui opera si situa all'interno della riscoperta del classicismo, che parte dal razionalismo del 1700 e si dipana lungo il secolo fino all'inizio dell'800, e il parallelo assorbimento del neogotico inglese con la sua vocazione sociale. PIETROSELVATICO ESTENSE (1803-80): architettura data dal razionalismo più la passione per il medioevo. Il razionalismo è il carattere esclusivamente razionale dell'architettura; il medievalismo deriva dal romanticismo tedesco, le sue preferenze stilistiche vanno ai modelli ogivali nordici del tardo medioevo. Da questo ambito culturale Selvatico trae alcuni temi: il concetto di unità delle arti, e un nuovo sentimento della natura, il concetto di ambiente come insieme di relazioni tra l'architettura e ciò che le sta intorno. La storia dell'architettura non deve riflettere tanto l'indole dei popoli, quanto quella dei materiali di volta in volta impiegati. Tempo: naturale e storico. Solo il medioevo è riuscito a realizzare una coesione organica tra architettura e ambiente, paragonabile a quella che riscontriamo nei grandi paesaggi pittoreschi. Nel medioevo sono custodite le leggi che garantiscono quel rapporto armonico; Venezia ne è lacittà simbolo. Nel 1847 Selvatico scrive Sull'architettura e sulla scultura in Venezia dal medioevo ai giorni nostri; la sua storia dell'architettura è la prima in Italia che ha come fine il descrivere nel complesso l'attività artistica del paese. L'attenzione di Selvatico si concentra sui Benedettini intorno all'anno Mille: in questo è influenzato da Montalembert che in quegli anni prepara la storia dei monaci d'occidente. A giudizio di Selvatico il convento di Cluny e la Basilica di San Marco sono i passaggi intermedi che portano al Saint Benigne a Digione, vero manifesto dell'arte lombarda. LA VICENDA DEL RESTAURO DELLE CHIESE DI COMO, DON SERAFINO BALESTRA E CAMILLO BOITO Nel 1865 Boito da alle stampe le sue considerazioni sulla chiesa di Sant'Abbondio che diventa teatro di un'operazione che Boito giudica esemplare: la valorizzazione del carattere di prototipo a partire da una nuova base di conoscenze che ne ha modificato.

i termini interpretativi. Don Serafino Balestra è colui che porta avanti questi restauri di liberazione e ripristino che è cominciato nel 1863. Il metodo archeologico seguito smentisce i documenti e si propone come indagine storica. Quando Boito nel 1872 giungerà alla definizione dell'architettura come organismo assumerà proprio la chiesa di Sant'Abbondio come referente; essa si compone di un'ossatura sua propria che viene dalla distribuzione interna dell'edificio, dalla qualità dei materiali impiegati nella costruzione, dall'ornamento statico dell'abbazia.

CAMILLO BOITO (1836-1914)

L'organismo non basta a formare lo stile. L'architettura infatti tende alla bellezza, esprimendo con allegorie dirette, con astratte analogie l'uso dell'edificio, rappresentando quasi inconsapevolmente l'indole della civiltà, certi stati delle culture, certe inclinazioni poetiche o prosaiche dei popoli, e dando forma

all'animo artistico tutto individuale dell'architetto. Questi elementi propriamente estetici costituiscono il s
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
47 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliabrn19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di restauro dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Napoleone Lucina.