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PSICO. CONTESTI EDUCATIVI DEL BAMBINO: ELEMENTI GIURIDICI E SOCIALI Prof. Chiara Fusar Poli “La cultura forma la mente” (Bruner, 1984) Lucia Majdancic Università Cattolica del Sacro Cuore CAPITOLO 1 - CHI È IL BAMBINO? NATURA E/O CULTURA? Lo sviluppo psicologico del bambino è l’insieme di cambiamenti che si verificano nel comportamento e nella capacità del soggetto col precedere dell’età: acquisire nuove capacità e competenze. Lo sviluppo riguarda l’intera vita del soggetto, ma il vero sviluppo (i principali cambiamenti) è nell’età evolutiva (infanzia e adolescenza) dove il soggetto si struttura. La psicologia dello sviluppo si pone tante domande: Qual è la natura del cambiamento? Cosa porta il cambiamento? Il cambiamento è graduale o improvviso? La natura quantitativa = lo sviluppo è un graduale cumulo di conoscenze e di capacità) vs. natura qualitativa= la visione che si muove a pensare che ci siano delle trasformazioni di capacità o improvvise novità, come esplosione linguistica (un mese prima il bambino non parlava, il mese dopo comincia a parlare). Dal momento in cui ho la natura quantitativa, ho un cambiamento graduale= una serie di competenze che si inseriscono una sopra l’altra. Il cambiamento può essere dato anche da fattori genetici, che mi predispongono a strutturare e cambiare. La concezione quantitativa si sposta sulla presenza di fattori ambientali, cioè l’ambiente (cultura, fattori sociali, il contesto) impatta sulle capacità di apprendimento. La natura come concezione maturazionista = La nascita come elemento della natura, cioè il soggetto che matura e cresce è considerato come un fattore naturale. Lo sviluppo “normale” e regolare dipende dal fattore genetico. I fattori sociali vengono reputati nel momento in cui hanno un’azione interferente allo sviluppo e al cambiamento. La cultura come cultura comportamentista = è il contesto che ha un impatto nello sviluppo del bambino, non è genetico, non è il gene che fa la differenza. L’ambiente diventa “agente plasmante”, portatore di cambiamenti. L’individuo è un organismo “plasmabile”, apprende e interagisce a seconda dell’ambiente. C’è un dualismo? “Quel modo di essere del bambino che ci inquieta o ci lascia ammirati, è un tratto che è ereditato o dipende dal modo in cui è stato educato?” Diversi studi segnalano che natura è inteso come carattere, cioè un insieme dei tratti e dei modi di essere che rendono gli individui unici e diversi dagli altri; il carattere è più stabile rispetto al temperamento; perciò, il carattere è stabile nel soggetto e per questo lo rende unico; la cultura è intesa, invece, come ambiente e sistemi di interazione e relazione. Il fenomeno non deve essere definito per una volta, ma deve essere definito dentro un gruppo di appartenenza. È importante quindi saper leggere le situazioni, osservare la situazione e interrogarsi e interpretare le azioni. Esistono una serie di sistemi di con
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A.A. 2021-2022
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luciamajdancic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dei contesti educativi del bambino: elementi sociali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Fusar Poli Chiara.