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SCRITTURA DI PAROLE CON DIFFICOLTÀ ORTOGRAFICA
Le parole con difficoltà ortografica (parole multisegnici o fonemi ambigui) non possono essere
inserite nella fase alfabetica. Il suono /k/ non è biunivoco e per sapere la pronuncia bisogna vedere
il grafema successivo contestualizzando il grafema. Il bambino che è in fase alfabetica riesce a
processare un solo grafema o un solo fonema alla volta. Nella fase alfabetica ancora non ha la
rappresentazione ortografica perché è un grafema multisegnico. Quindi accede al lessico fonologico
e semantico perché sa cos’è la parola, ma non va nella rappresentazione ortografica e il processo
avvia la via alfabetica: scomposizione per mezzo del buffer fonologico, poi sistema convenzionale
fonema-grafema, buffer grafemico di uscita e si scrive la parola.
COMPONENTI GRAFO-MOTORIE DEL CORSIVO
La scrittura corsiva:
• tratti ascendenti: dal basso verso l’alto
• corpi centrali: hanno una posizione centrale del foglio
• tratti discendenti: dall’alto verso il basso
• tratti d’ingresso: ha un ordine di progressione
• tratti d’uscita: ha un ordine di progressione
(i tratti d’ingresso e di uscita legano le parole)
• asole: ascendenti o discendenti
• occhielli
• aste: tracciate dall’alto verso il basso
le componenti motorie essenziali della scrittura:
• stabilità del busto, dell’arto prossimale
Appunti di psicologia scolastica – prof.ssa S. Arina | scienze della formazione primaria IV 44
• presa di precisione
• prensione con la punta delle dita
• uso isolato delle dita
• stabilità pollice e forza
• capacità … (vedi slide)
Nella scrittura ci sono COMPONETI EFFETTRICI:
• Recupero allografico = scelta del font da utilizzare, quello necessario all’atto di scrittura. Una
volta recuperato il font allografica
• si attiva il recupero dei pattern grafo-motorio e permette l’elaborazione del font preciso,
processo di recupero dell’atto motorio.
• efficienza neuromotoria, controlla l’efficienza della motricità fine.
LEZIONE 13
MODELLO NEUROPSICOLOGICO DEL NUMERO E DEL CALCOLO
Come il cervello esegue i processi di calcolo. Il bambino nasce con una capacità di elaborazione
numerica innata, quindi processare il numero è una capacità innata. Solco intraparietale bilaterale
(=parte del cervello) svolge la funzione di comprendere la quantità.
Anche il neonato di un giorno è in grado di discriminare la quantità e apprezzarne le variazioni (3-4
quantità, quindi piccole quantità). Quindi il modulo numerico è preverbale, si sviluppa prima
dell’apprendimento del linguaggio, è dominio-specifica ed è indipendente dal modulo verbale.
Bambini e animali sono in grado di discriminare differenze di quantità: es. a destra ce n’è un po’ di
più e a sinistra un po’ di meno. Per sottrazione o per aggiunta anche il neonato è in grado di notare
della variazione della quantità. È su queste capacità genetiche che si sviluppano gli apprendimenti.
Capacità innate inscritte in un’area del cervello (solco intraparietale bilaterale):
• Apprezzare, stimare la quantità
• Fare confronti di quantità
• Comprendere la variazione di quantità
Ci sono abilità che devono essere soggette ad apprendimento che attivano solo componenti
dominio-specifiche: per lavorare su questo calcolo a mente, approssimazione; calcolo scritto utilizza
le regole apprese (memoria verbale ed elaborazione linguistica). Ci sono questi due processi distinti
che lavorano in aree corticali diverse.
PROCESSO EVOLUTIVO DELLA STRUTTURAZIONE DELLE COMPETENZE DEL NUMERO E DEL CALCOLO
Intorno ai due-tre anni, la prima nozione che compare della processazione numerica è: etichette
numeriche, impara una serie di etichette verbali analoghe a una filastrocca, una serie di parole in
sequenza che il bambino impara e utilizza ripetutamente sempre nella stessa modalità sequenziale.
Comincia a costruirsi una rappresentazione concettuale, capisce che devono essere dette in ordine
sequenziale ma ancora non capisce il concetto di numero. Alcune teorie: il numero base a cui torna
il bambino è lo span numerico: più è alto il numero a cui torna più è alta la sua processazione
numerica.
1. Enumerazione capacità di dire dei numeri in sequenza ma non comprende il concetto
2. Dopo aver acquisito le etichette numeriche, inizia la concettualizzazione del numero e inizia con
l’ordine stabile: delle etichette è sempre uguale e stabile;
3. corrispondenza uno a uno: ad ogni etichetta del contatore corrisponde il concetto contato;
4. cardinalità: l’ultimo numero contiene la quantità, ovvero quando si conta il bambino capisce che
l’ultimo numero che ha detto li contiene tutti. Dovrebbe già svilupparsi a cinque anni. Es.
contando i compagni in classe
Appunti di psicologia scolastica – prof.ssa S. Arina | scienze della formazione primaria IV 45
Dopo aver raggiunto la cardinalità il bambino è in grado di fare i primi calcoli: anche il bambino della
scuola dell’infanzia può svolgere calcoli attraverso il problem solving. Anche nello sviluppo delle
abilità di calcolo c’è una progressione evolutiva:
1. Prima modalità di risoluzione: all’inizio conteggio attraverso uso di oggetti o dita = conteggio
totale, ovvero conta tutti gli oggetti. Il conteggio delle dita è spontaneo ed è sbagliato inibirlo.
La mano è considerata l’organo motore del conteggio. È un processo necessario.
2. Nella fase successiva il bambino comprende che si può partire da un punto = counting on. Nel
primo stadio il bambino mantiene l’ordine, in uno stadio successivo capisce che è più
conveniente partire dal numero più grande e aggiungere il più piccolo. Associa la quantità
dell’etichetta senza contare.
Si arriva al calcolo mentale. Non ci sono più elementi osservabili ma il bambino utilizza strategie
3. di calcolo. Prima attraverso il conteggio poi il processo viene automatizzato: con due cifre piccole
dell’ordine della decina avviano la somma automatica dei due numeri = fatti aritmetici, ovvero
un sistema di memoria a lungo termine dove sono registrati i risultati di semplici calcoli
sovrappresi. Questo magazzino si costruisce con il tempo a partire dai raddoppiamento, poi si
costruiscono i fatti aritmetici delle addizioni, poi delle sottrazioni e infinte delle moltiplicazioni
con le tabelline. Il magazzino dei fatti aritmetici non finisce mai e può espandersi in base
all’esperienza.
Queste sono tappe evolutive che devono essere stimolate adeguatamente.
MODELLO NEURO-PSICOLOGICO
SISTEMA DI ELABORAZIONE DEL NUMERO E DEL CALCOLO
Descrive il funzionamento del sistema nervoso che si dedica al calcolo. Esistono diversi modelli.
MODELLO DI MC CLOSKEY, primo modello del calcolo. Nell’85, poi rivisto nel ’92 ha rivisto questo
modello basandosi sui pazienti adulti neurolesi. Quindi basandosi sull’osservazione dell’inefficienza,
ha strutturato questo modello individuando diversi sistemi e processi.
Input sistema di comprensione dei numeri
sistema di calcolo (elaborazione dei segni delle operazioni – magazzino dei fatti aritmetici –
procedure di calcolo)
sistema di produzione dei numeri output
3 sistemi che permettono di ELABORARE UN CALCOLO:
• sistema del numero diviso in sistema di produzione (1) e sistema di comprensione (2). Il
sistema del numero consente di processare i numeri in entrata (input). Il sistema di
comprensione riceve l’informazione che proviene dal canale uditivo o scritto e trasforma l’input
in un sistema astratto e analogico, comprende il numero, il numero ha valore. Il sistema di
comprensione è il processo di elaborazione dell’informazione che la trasforma in
un’informazione su cui il cervello può lavorare. Dopo la trasformazione, l’info analogica astratta
viene inviata al sistema di calcolo.
• sistema del calcolo (3): composto da tre sottocomponenti che consentono di elaborare,
manipolare l’informazione e produrre un risultato. Questi 3 sistemi sono interdipendenti:
indipendenti perché secondo il concetto di modularità dominio-specifica ciascuno di questi
moduli collabora per avere i risultati del processo e sono connessi tra loro. I tre sottosistemi
consentono di:
elaborare i segni algebrici
o costruire ed elaborare i fatti aritmetici
o Appunti di psicologia scolastica – prof.ssa S. Arina | scienze della formazione primaria IV 46
costruire e elaborare il calcolo
o
il risultato di questi processi viene inviato al sistema di produzione dei numeri che con i suoi processi
di transcodifica consente di produrre il risultato verbale o arabico-scritto.
Nel bambino si possono verificare errori dominio-specifici. Il bambino può apprendere in maniera
scorretta, può essere legato a un disturbo specifico…
I tre sistemi funzionano in base a 3 meccanismi:
• meccanismi semantici consentono di comprendere il valore del numero, ovvero associare
all’etichetta la quantità corretta. Tecnica subitizing = capacità di riconoscere velocemente la
quantità su base percettiva. Più è alto il numero che riesce a riconoscere più il bambino è abile.
Si basa su capacità percettive. Oltre la quantità 5 si utilizza l’associazione: 5+1… Bisogna lavorare
anche per subitizing per riconoscere le quantità. Questa tecnica lavora sull’associazione rapida
e lavora sulla componente semantica. I bambini che hanno difficoltà (se non è anelabile) hanno
un disturbo specifico su base genetica, una discalculia di base genetica. Si può lavorare anche
con schede e dots colorati per far contare in modo approssimativo o esatto la quantità di puntini.
Questi possono essere presentati in modo ordinato o sparso.
• meccanismi lessicali: regolano il nome del numero. Quali sono le componenti lessicali? Le cifre,
i -dici o i -teen (es. se-dici, dici-assette, dici-otto…), i mila, meccanismi moltiplicativi (es.
quattromila: 4x1000) e additivi (es. centouno: 100+1)
• meccanismi sintattici: recuperano l’etichetta lessicale e il significato, il semante. Per
comprender e il valore semantico il bambino deve applicare i meccanismi lessicali e sintattici
legati alla posizione delle cifre.
Nel sistema del numero si possono trovare:
• errori lessicale: recupero sbagliato dell’etichetta lessicale, l’errore rimane all’interno della
categoria di appartenenza, es. 135145