Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 73
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 1 Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di psicologia scolastica, lezioni Pag. 41
1 su 73
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SCRITTURA DI PAROLE CON DIFFICOLTÀ ORTOGRAFICA

Le parole con difficoltà ortografica (parole multisegnici o fonemi ambigui) non possono essere

inserite nella fase alfabetica. Il suono /k/ non è biunivoco e per sapere la pronuncia bisogna vedere

il grafema successivo contestualizzando il grafema. Il bambino che è in fase alfabetica riesce a

processare un solo grafema o un solo fonema alla volta. Nella fase alfabetica ancora non ha la

rappresentazione ortografica perché è un grafema multisegnico. Quindi accede al lessico fonologico

e semantico perché sa cos’è la parola, ma non va nella rappresentazione ortografica e il processo

avvia la via alfabetica: scomposizione per mezzo del buffer fonologico, poi sistema convenzionale

fonema-grafema, buffer grafemico di uscita e si scrive la parola.

COMPONENTI GRAFO-MOTORIE DEL CORSIVO

La scrittura corsiva:

• tratti ascendenti: dal basso verso l’alto

• corpi centrali: hanno una posizione centrale del foglio

• tratti discendenti: dall’alto verso il basso

• tratti d’ingresso: ha un ordine di progressione

• tratti d’uscita: ha un ordine di progressione

(i tratti d’ingresso e di uscita legano le parole)

• asole: ascendenti o discendenti

• occhielli

• aste: tracciate dall’alto verso il basso

le componenti motorie essenziali della scrittura:

• stabilità del busto, dell’arto prossimale

Appunti di psicologia scolastica – prof.ssa S. Arina | scienze della formazione primaria IV 44

• presa di precisione

• prensione con la punta delle dita

• uso isolato delle dita

• stabilità pollice e forza

• capacità … (vedi slide)

Nella scrittura ci sono COMPONETI EFFETTRICI:

• Recupero allografico = scelta del font da utilizzare, quello necessario all’atto di scrittura. Una

volta recuperato il font allografica

• si attiva il recupero dei pattern grafo-motorio e permette l’elaborazione del font preciso,

processo di recupero dell’atto motorio.

• efficienza neuromotoria, controlla l’efficienza della motricità fine.

LEZIONE 13

MODELLO NEUROPSICOLOGICO DEL NUMERO E DEL CALCOLO

Come il cervello esegue i processi di calcolo. Il bambino nasce con una capacità di elaborazione

numerica innata, quindi processare il numero è una capacità innata. Solco intraparietale bilaterale

(=parte del cervello) svolge la funzione di comprendere la quantità.

Anche il neonato di un giorno è in grado di discriminare la quantità e apprezzarne le variazioni (3-4

quantità, quindi piccole quantità). Quindi il modulo numerico è preverbale, si sviluppa prima

dell’apprendimento del linguaggio, è dominio-specifica ed è indipendente dal modulo verbale.

Bambini e animali sono in grado di discriminare differenze di quantità: es. a destra ce n’è un po’ di

più e a sinistra un po’ di meno. Per sottrazione o per aggiunta anche il neonato è in grado di notare

della variazione della quantità. È su queste capacità genetiche che si sviluppano gli apprendimenti.

Capacità innate inscritte in un’area del cervello (solco intraparietale bilaterale):

• Apprezzare, stimare la quantità

• Fare confronti di quantità

• Comprendere la variazione di quantità

Ci sono abilità che devono essere soggette ad apprendimento che attivano solo componenti

dominio-specifiche: per lavorare su questo calcolo a mente, approssimazione; calcolo scritto utilizza

le regole apprese (memoria verbale ed elaborazione linguistica). Ci sono questi due processi distinti

che lavorano in aree corticali diverse.

PROCESSO EVOLUTIVO DELLA STRUTTURAZIONE DELLE COMPETENZE DEL NUMERO E DEL CALCOLO

Intorno ai due-tre anni, la prima nozione che compare della processazione numerica è: etichette

numeriche, impara una serie di etichette verbali analoghe a una filastrocca, una serie di parole in

sequenza che il bambino impara e utilizza ripetutamente sempre nella stessa modalità sequenziale.

Comincia a costruirsi una rappresentazione concettuale, capisce che devono essere dette in ordine

sequenziale ma ancora non capisce il concetto di numero. Alcune teorie: il numero base a cui torna

il bambino è lo span numerico: più è alto il numero a cui torna più è alta la sua processazione

numerica.

1. Enumerazione capacità di dire dei numeri in sequenza ma non comprende il concetto

2. Dopo aver acquisito le etichette numeriche, inizia la concettualizzazione del numero e inizia con

l’ordine stabile: delle etichette è sempre uguale e stabile;

3. corrispondenza uno a uno: ad ogni etichetta del contatore corrisponde il concetto contato;

4. cardinalità: l’ultimo numero contiene la quantità, ovvero quando si conta il bambino capisce che

l’ultimo numero che ha detto li contiene tutti. Dovrebbe già svilupparsi a cinque anni. Es.

contando i compagni in classe

Appunti di psicologia scolastica – prof.ssa S. Arina | scienze della formazione primaria IV 45

Dopo aver raggiunto la cardinalità il bambino è in grado di fare i primi calcoli: anche il bambino della

scuola dell’infanzia può svolgere calcoli attraverso il problem solving. Anche nello sviluppo delle

abilità di calcolo c’è una progressione evolutiva:

1. Prima modalità di risoluzione: all’inizio conteggio attraverso uso di oggetti o dita = conteggio

totale, ovvero conta tutti gli oggetti. Il conteggio delle dita è spontaneo ed è sbagliato inibirlo.

La mano è considerata l’organo motore del conteggio. È un processo necessario.

2. Nella fase successiva il bambino comprende che si può partire da un punto = counting on. Nel

primo stadio il bambino mantiene l’ordine, in uno stadio successivo capisce che è più

conveniente partire dal numero più grande e aggiungere il più piccolo. Associa la quantità

dell’etichetta senza contare.

Si arriva al calcolo mentale. Non ci sono più elementi osservabili ma il bambino utilizza strategie

3. di calcolo. Prima attraverso il conteggio poi il processo viene automatizzato: con due cifre piccole

dell’ordine della decina avviano la somma automatica dei due numeri = fatti aritmetici, ovvero

un sistema di memoria a lungo termine dove sono registrati i risultati di semplici calcoli

sovrappresi. Questo magazzino si costruisce con il tempo a partire dai raddoppiamento, poi si

costruiscono i fatti aritmetici delle addizioni, poi delle sottrazioni e infinte delle moltiplicazioni

con le tabelline. Il magazzino dei fatti aritmetici non finisce mai e può espandersi in base

all’esperienza.

Queste sono tappe evolutive che devono essere stimolate adeguatamente.

MODELLO NEURO-PSICOLOGICO

SISTEMA DI ELABORAZIONE DEL NUMERO E DEL CALCOLO

Descrive il funzionamento del sistema nervoso che si dedica al calcolo. Esistono diversi modelli.

MODELLO DI MC CLOSKEY, primo modello del calcolo. Nell’85, poi rivisto nel ’92 ha rivisto questo

modello basandosi sui pazienti adulti neurolesi. Quindi basandosi sull’osservazione dell’inefficienza,

ha strutturato questo modello individuando diversi sistemi e processi.

Input sistema di comprensione dei numeri

 

sistema di calcolo (elaborazione dei segni delle operazioni – magazzino dei fatti aritmetici –

procedure di calcolo) 

sistema di produzione dei numeri output

3 sistemi che permettono di ELABORARE UN CALCOLO:

• sistema del numero diviso in sistema di produzione (1) e sistema di comprensione (2). Il

sistema del numero consente di processare i numeri in entrata (input). Il sistema di

comprensione riceve l’informazione che proviene dal canale uditivo o scritto e trasforma l’input

in un sistema astratto e analogico, comprende il numero, il numero ha valore. Il sistema di

comprensione è il processo di elaborazione dell’informazione che la trasforma in

un’informazione su cui il cervello può lavorare. Dopo la trasformazione, l’info analogica astratta

viene inviata al sistema di calcolo.

• sistema del calcolo (3): composto da tre sottocomponenti che consentono di elaborare,

manipolare l’informazione e produrre un risultato. Questi 3 sistemi sono interdipendenti:

indipendenti perché secondo il concetto di modularità dominio-specifica ciascuno di questi

moduli collabora per avere i risultati del processo e sono connessi tra loro. I tre sottosistemi

consentono di:

elaborare i segni algebrici

o costruire ed elaborare i fatti aritmetici

o Appunti di psicologia scolastica – prof.ssa S. Arina | scienze della formazione primaria IV 46

costruire e elaborare il calcolo

o

il risultato di questi processi viene inviato al sistema di produzione dei numeri che con i suoi processi

di transcodifica consente di produrre il risultato verbale o arabico-scritto.

Nel bambino si possono verificare errori dominio-specifici. Il bambino può apprendere in maniera

scorretta, può essere legato a un disturbo specifico…

I tre sistemi funzionano in base a 3 meccanismi:

• meccanismi semantici consentono di comprendere il valore del numero, ovvero associare

all’etichetta la quantità corretta. Tecnica subitizing = capacità di riconoscere velocemente la

quantità su base percettiva. Più è alto il numero che riesce a riconoscere più il bambino è abile.

Si basa su capacità percettive. Oltre la quantità 5 si utilizza l’associazione: 5+1… Bisogna lavorare

anche per subitizing per riconoscere le quantità. Questa tecnica lavora sull’associazione rapida

e lavora sulla componente semantica. I bambini che hanno difficoltà (se non è anelabile) hanno

un disturbo specifico su base genetica, una discalculia di base genetica. Si può lavorare anche

con schede e dots colorati per far contare in modo approssimativo o esatto la quantità di puntini.

Questi possono essere presentati in modo ordinato o sparso.

• meccanismi lessicali: regolano il nome del numero. Quali sono le componenti lessicali? Le cifre,

i -dici o i -teen (es. se-dici, dici-assette, dici-otto…), i mila, meccanismi moltiplicativi (es.

quattromila: 4x1000) e additivi (es. centouno: 100+1)

• meccanismi sintattici: recuperano l’etichetta lessicale e il significato, il semante. Per

comprender e il valore semantico il bambino deve applicare i meccanismi lessicali e sintattici

legati alla posizione delle cifre.

Nel sistema del numero si possono trovare:

• errori lessicale: recupero sbagliato dell’etichetta lessicale, l’errore rimane all’interno della

categoria di appartenenza, es. 135145

Dettagli
A.A. 2018-2019
73 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giorgia_Caponi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia scolastica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Arina Sonia.