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Presenza di sostanze chimiche nell'ambiente: La presenza di queste sostanze può alterare
• la produzione di ormoni sessuali.
Bambini nati prematuri: Dato che questi bambini nasceranno sotto-peso, produrranno
• maggiore insulina. Questo influirà sull'eccesso di peso e sulla produzione di ormoni
sessuali.
Famiglie stressate: Studi dimostrano che l'ingresso in pubertà è precoce in famiglie con alti
• livelli di conflitto, dove il padre è assente oppure se sono caratterizzate da distanza
emotiva.
Le conseguenze di questo anticipo puberale derivano principalmente da uno squilibrio tra la
maturità biologica e quella psicologica. Infatti, nonostante biologicamente siano maturi e pronti
a determinate esperienze, mentalmente sono ancora lontani dalla capacità di fronteggiarle,
rischiando di trovarsi di fronte a situazioni troppo grandi e pericolose. Nello specifico, l'anticipo
puberale incide maggiormente sullo sviluppo dell'identità di sé, sulle relazioni con gli altri e sulla
messa in atto di comportamenti a rischio. In particolare, le femmine hanno un rischio maggiore
di soffrire di attacchi di panico, di ansia, disturbi alimentari e comportamenti sessuali a rischio.
Un elemento fondamentale per il benessere psicologico è favorire lo sviluppo di capacità di
auto-regolazione. Grazie ad esse i giovani saranno in grado riflettere e monitorare le proprie
azioni, anticipandole e correggendole avendo ricadute positive sia a scuola, che all'interno delle
relazioni sociali.
Adolescenza e cervello
Nonostante vi sia un aumento dei livelli ormonali, ciò che incide maggiormente sul comportamento
sono poi le modificazioni causate dalla plasticità cerebrale. Queste modificazioni negli anni
dell'adolescenza saranno influenzate maggiormente dal sistema di gratificazione legato alla
dopamina, provocando maggiori cambiamenti nel sistema limbico legato alle emozioni e ai
lobi frontali, responsabili del controllo comportamentale e della presa di decisioni. In altre
parole, i giovani nel momento in cui dovranno prendere delle decisioni saranno maggiormente
guidati da ciò che più li emoziona. Questo li renderà più sensibili ad esperienze connesse a
sensazioni di piacere. Il piacere attiverà a cascata la produzione di dopamina, dando il via ad un
processo che nei casi peggiori può generare dipendenze negative e la messa in atto di
comportamenti a rischio. Data l'importanza del sistema limbico e della corteccia frontale, è bene
comprendere in che modo questi 2 sistemi lavorano assieme. Si possono individuare 3 fasi:
1. Maggiore sensibilità: Vicino alla pubertà il sistema limbico diventa più sensibile,
attivandosi più facilmente a causa del ruolo dell'aumento del numero di recettori della
dopamina. Un altro motivo alla base della maggior sensibilità è la grandezza del nucleo
accumbens. Questo è il centro della ricompensa e cresce dall'infanzia all'adolescenza
diventando più piccolo man mano che si diventa adulti. Di conseguenza, i giovani saranno
più sensibili a sostanze ed esperienze che danno piacere. A livello comportamentale i
ragazzi saranno altalenanti nell'umore e sensibili a opinioni e pressioni del gruppo dei
pari ricercando maggiormente esperienze intense ed eccitanti (propensione al sensation
seeking)
2. Sviluppo delle funzioni esecutive: Mano a mano che ci si avvicina ai 16 anni, la corteccia
prefrontale diventa lentamente sempre più organizzata a causa del pruning e della
mielinizzazione.
3. Maggior controllo: Attorno ai 20 anni il cervello sarà più interconnesso, di conseguenza i
ragazzi riusciranno ad autoregolarsi, prevedendo le conseguenze delle loro azioni e
facendosi influenzare meno dal gruppo dei pari.
Tenendo presente queste basi biologiche, è chiaro che gli adolescenti sono molto più propensi ad
approcciarsi a situazioni in cui percepiscono di ottenere una ricompensa, perciò risulta più facile
motivare gli adolescenti sulla base di ricompense piuttosto che minacciarli con punizioni.
Sviluppo dell'identità
Sviluppare l'identità si basa sul conoscere se stessi in modo da riuscire a portare avanti obiettivi
e impegni. Il concetto di sé invece si basa sul contenuto di questi impegni ed obiettivi e quindi
sulla valutazione del proprio valore e capacità di raggiungere gli obiettivi (si lega a concetti di
autostima e auto-efficacia). Sono nate diverse teorie sull'identità:
Teoria di Erikson
•
I suoi studi sull'identità partono da lavori con i veterani di guerra. Egli si accorge che queste
persone dopo aver vissuto la guerra sviluppano una sorta di discontinuità rispetto alla propria
esistenza. Di conseguenza, arriva ad affermare che nella vita delle persone gli aspetti biologici,
culturali ed esperienziali interagiscono per determinare l'identità. Secondo Erikson l'identità
dipende dal passato. Tuttavia, i suoi studi sono stati criticati per il fatto di non tenere in
considerazione il ruolo delle relazioni interpersonali.
Parlando di genitori Erikson afferma che devono fornire ai figli un framework biologico, basato
sul loro sistema valoriale. Questo permetterà loro di costruire una struttura di partenza per
l'identità. Dal punto di vista pratico i genitori diventeranno sia un elemento di confronto che un
elemento verso cui ribellarsi in modo da poter sviluppare dei propri valori.
Erikson dai suoi studi arriva a definire un modello stadiale secondo cui l'dentità dell'uomo si
sviluppa attraverso diversi stadi caratterizzati da uno specifico dilemma. Se esso non viene
risolto non si può passare allo stadio successivo. Il passaggio da uno stadio all'altro è un processo
doloroso chiamato crisi, in esso l'individuo dovrà scegliere una prospettiva di sviluppo tra un
ventaglio di alternative che al momento della presa di decisione sembreranno tutte gratificanti.
Il dilemma che contraddistingue l'adolescenza è tra identità e diffusione d'identità.
Diffusione d'identità: Si riferisce al passaggio da un'identità all'altra senza mai riuscire a
• costruire una sintesi solida.
Identità: Nel momento in cui si prende una decisione, l'io diventa autonomo e si riescono a
• soddisfare i propri bisogni e a riconoscere e coltivare i propri talenti. Solo in questo caso
l'individuo riuscirà a impegnarsi e ad avere fiducia in se stesso.
Questa visione di Erikson tuttavia è stata criticata per eccessivo riduzionismo. Secondo altri
studiosi, vi sono molti più fattori che influenzano lo sviluppo dell'identità. Non basta la storia
passata e la base familiare a determinare lo sviluppo dell'identità.
Teoria di James Marcia
•
Marcia cerca di approfondire gli studi di Erikson. Egli condivide l'importanza del passato per
determinare lo sviluppo dell'identità, tuttavia si accorse che persone che vivevano esperienze
simili avevano differenti modalità di sviluppo. Di conseguenza, l'impegno rimane importante per
lo sviluppo ma lo è anche l'esplorazione delle possibilità di azione. Secondo Marcia, l'evento
critico è la pubertà, ovvero l'ingresso nell'adolescenza. Questo evento richiede all'individuo di
abbandonare il vecchio equilibrio entrando in una condizione di squilibrio che permetterà
l'allontanamento da un vecchio sistema per potersi avvicinare ad altri. In questo nuovo
riposizionamento i vecchi equilibri dovranno integrarsi con i nuovi. Gli esiti di questi
riposizionamenti dipenderanno dall'impegno e dall'esplorazione, nel dettaglio si possono
identificare i seguenti stati di sviluppo:
Acquisizione: In questo stato gli adolescenti hanno esplorato varie alternative arrivando
• ad assumersi impegni a lungo termine.
Chiusura: In questo stato gli adolescenti si sono impegnati in alcuni ambiti ma hanno
• esplorato poco le alternative disponibili, limitandosi a mantenere valori e identificazioni
dell'infanzia.
Moratoria: In questo stato gli adolescenti stanno esplorando, a tratti si impegnano ma
• non in maniera decisa. È bene specificare che qualora questo stato si protragga per
troppo tempo si rischia di ruotare tra troppi interessi finendo nei casi peggiori in crisi
d'identità.
Diffusione: In questo stato gli adolescenti hanno esplorato in modo superficiale non
• riuscendo ad impegnarsi in qualcosa.
La teoria di Marcia non è un modello evolutivo, gli adolescenti infatti passano da uno stato
all'altro senza seguire una sequenza prestabilita.
Teoria di Harke Bosma
•
Questo autore riprende il lavoro di Marcia, sviluppando un nuovo filone di ricerca basato su 3
livelli:
1. Riflessione sui processi d'identità
2. Analisi degli ambiti specifici in cui gli adolescenti si impegnano
3. Attenzione all'interdipendenza tra individuo e contesto
Bosma afferma che per comprendere come avviene lo sviluppo dell'identità, bisogna andare oltre
l'osservazione degli stati d'identità. Nello specifico, bisogna osservare il contenuto
dell'impegno, basandosi sull'intensità e sulla quantità di esplorazione che è servita per
identificarsi con esso. Infine, secondo l'autore il processo che porta all'acquisizione dell'identità
passa attraverso crisi e risoluzioni e non può mai dichiararsi concluso.
Teoria di Wim Meeus
•
Questo autore studia l'interdipendenza tra variabili personali e contestuali che ostacolano o
favoriscono il processo di costruzione dell'identità. Il modello che propone è tri-fattoriale:
Impegno: Si riferisce all'identificazione con scelte e impegni
• Esplorazione in profondità: Si riferisce alla riflessione personale e al confronto sociale
• che stanno alla base della scelta di un impegno piuttosto che un altro
Riconsiderazione dell'impegno: Si riferisce al confronto tra gli impegni presi e lo sforzo
• che conseguirebbe la modifica con una scelta più soddisfacente. In questo
ridirezionamento è fondamentale pesare le conseguenze dell'abbandono di scelte vecchie,
inoltre questo processo dura per tutta la vita.
Sulla base dell'impegno e dell'esplorazione influenzati da individuo e contesto, si possono definire 5
stati dell'identità:
Acquisizione: Stato caratterizzato da alto impegno, alta esplorazione ma bassa
• riconsiderazione dell'impegno.
Chiusura: Stato caratterizzato da moderato impegno, moderata esplorazione ma bassa
• riconsiderazione dell'impegno.
Diffusione: Stato caratterizzato da basso impegno, bassa esplorazione e bassa