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BASI BIOLOGICHE DELLE EMOZIONI
Come accade per le motivazioni, anche le emozioni sono in grado di attivare e guidare il comportamento. Esistono molte emozioni diverse, ma c'è un sostanziale accordo tra i diversi autori su alcune emozioni principali (gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa, disgusto). Tradizionalmente sono tre gli stati emotivi di cui sono state indagate le basi biologiche: paura e ansia, rabbia e aggressività, e piacere. I motivi sono i seguenti: 1) mostrano correlati fisiologici precisi; 2) sono associati a comportamenti ben identificabili (attacco, fuga, espressioni facciali); 3) sono disponibili modelli animali; 4) sono molto importanti per la sopravvivenza e la vita di relazione. Oggi, grazie alla disponibilità di tecniche di brain imaging si iniziano a studiare anche le altre emozioni. La presenza di uno stimolo appropriato (esterno o interno) scatena l'emozione. L'emozione presenta tre aspetti fondamentali: 1) L'esperienza soggettiva,Cioè la valutazione della situazione porta a un vissuto soggettivo, almeno parzialmente cosciente, che dà il nome all'emozione (paura, tristezza, gioia...);
L'attivazione fisiologica, che vede il coinvolgimento del sistema nervoso e del sistema endocrino (battito cardiaco, sudorazione, tremore, affanno...);
Azione: attacco, fuga, comunicazione verbale, espressione dell'emozione (comunicazione non verbale)...
Il primo ad occuparsi scientificamente delle emozioni non fu uno psicologo, ma fu Charles Darwin in particolare nel suo libro The Expression of Emotions in Man and Animals. Secondo Darwin:
- Le emozioni hanno una funzione adattativa, dal momento che promuovono un'attività indispensabile (fuga, riproduzione, conservazione delle risorse);
- Le emozioni danno origine ad un sistema di segnalazione che conferisce un vantaggio agli individui (es. un singolo individuo che avvista un predatore comunica il pericolo ai membri del gruppo).
gruppo);- L'espressione delle emozioni mostra tratti comuni nelle diverse specie. Secondo Darwin dato che l'uomo e gli animali discendendo da antenati comuni, condividono non solo le caratteristiche delle espressioni delle emozioni ma anche le emozioni stesse.
Per capire se l'espressione delle emozioni nell'uomo sia universale, Darwin prepara un questionario che invia a missionari e colleghi di ogni continente allo scopo di verificare se l'espressione delle emozioni sia la stessa nelle varie culture umane. I risultati appoggiano l'ipotesi circa l'universalità delle emozioni. La ricerca successiva ha confermato che l'espressione delle emozioni è probabilmente innata, essendo presente anche in bambini che sono ciechi e sordi dalla nascita (non possono averle apprese con l'esperienza).
Le teorie sulle emozioni
- La teoria di James-Lange (1884)
L'esperienza emotiva è il risultato diretto dell'attivazione
La teoria di James-Lange sostiene che le emozioni sono il risultato dei cambiamenti fisiologici che avvengono nel nostro corpo. Ogni emozione è accompagnata da specifici cambiamenti corporei e la percezione di questi cambiamenti determina l'esperienza emotiva. Le differenze tra le emozioni sono il risultato di diversi modelli di attivazione fisiologica. Ci sono prove a sostegno di questa teoria:
- Lesioni al midollo spinale riducono l'intensità dell'emozione e questa riduzione è proporzionale all'entità del danno.
- Iniezioni di adrenalina inducono uno stato emotivo anche in assenza di uno stimolo adeguato.
- L'emissione volontaria di comportamenti come il pianto, il riso o la minaccia può indurre negli individui uno stato emotivo corrispondente.
La teoria di Cannon-Bard, invece, sostiene che l'esperienza emotiva e l'attivazione fisiologica avvengono contemporaneamente e indipendentemente l'una dall'altra. Argomenti a sostegno di questa teoria sono:
- Spesso l'esperienza emotiva precede l'attivazione fisiologica.
- Spesso l'esperienza emotiva persiste per molto tempo dopo che l'attivazione fisiologica è terminata.
chel'attivazione fisiologica è passata;
3) Lesioni al midollo spinale riducono ma non impediscono l'esperienza dell'emozione;
4) L'attivazione fisiologica è in alcuni casi molto simile per emozioni differenti.
Secondo la teoria di Cannon-Bard l'emozione è il riconoscimento della situazione ad attivare la risposta fisiologica. Nel dettaglio, si ha il riconoscimento della situazione da parte di strutture sottocorticali, in seguito all'esposizione allo stimolo seguono due strade: una di attivazione fisiologica (SNA, SE) e una di esperienza soggettiva dell'emozione (da parte della corteccia) a cui segue la risposta comportamentale.
3) La teoria di Schachter e Damasio
L'esperimento di Schachter e Singer (1962) concilia le due precedenti posizioni. I risultati vedono i soggetti che erano stati avvertiti sui possibili effetti della sostanza provare un'emozione molto meno intensa e meno dipendente dal contesto. Inoltre, a
Fronte di una stessa attivazione fisiologica, a seconda del contesto in cui si ottenevano emozioni differenti (rispettivamente divertimento o fastidio). Schachter e Damasio formularono la teoria secondo cui si ha l'esperienza soggettiva dell'emozione in seguito all'attivazione fisiologica (derivata dall'attivazione di strutture sottocorticali), alla percezione conscia della situazione attuale e alla precedente esperienza. L'attivazione fisiologica determina l'intensità non la qualità dell'emozione. Come nella percezione visiva, anche qui la ricostruzione può essere fatta in presenza di informazioni ambigue o incomplete.
Esiste un sistema che sia in grado di processare l'esperienza emozionale di un individuo? All'inizio del Novecento alcuni scienziati hanno ipotizzato la sua esistenza, ed ora è noto come sistema limbico. Nella seconda metà dell'800 Paul Broca rilevò un gruppo di aree
corticali (diverse dalla corteccia circostante) che chiamò lobi limbici, perché formano un anello (un bordo = "limbus") attorno al tronco cerebrale e al corpo calloso. Il lobo limbico consiste nella corteccia attorno al corpo calloso, principalmente nel giro cingolato, e nella corteccia nella superficie mediale del lobo temporale, incluso l'ippocampo. Negli anni '40, James Papez definisce con più precisione gli elementi del circuito (circuito di Papez), includendovi l'ipotalamo e alcuni nuclei del talamo, attribuendogli un ruolo nella genesi delle emozioni. Nel dopoguerra Paul MacLean conia il termine di Sistema Limbico. Lesioni o tumori a carico di strutture che fanno parte del Sistema Limbico, infatti, alterano significativamente gli aspetti emozionali dell'individuo che ne è affetto. Benché le diverse strutture che compongono il sistema limbico siano tutte connesse tra loro, per ciascuna emozione sembra esserci un insieme
Esiste una struttura cerebrale che più di ogni altra viene considerata fondamentale per le emozioni: l'amigdala, che ha un ruolo speciale nella paura (anche se altre strutture cerebrali sembrano associate alla paura, e anche se l'amigdala è attiva anche in altri stati emozionali).
Evidenze del ruolo dell'amigdala nella paura:
- Sindrome di Klüver-Bucy: macachi con la rimozione bilaterale dei lobi temporali (che contengono l'amigdala) mostrano un quadro comportamentale tipico caratterizzato da difficoltà a riconoscere oggetti, diminuzione dell'aggressività e soprattutto della reazione di paura. Lo stesso vale per i soggetti umani con lesione bilaterale all'amigdala, che mostrano difficoltà nel riconoscimento delle espressioni emozionali e sembrano avere emozioni "appiattite".
- La stimolazione elettrica dell'amigdala induce paura nei soggetti.
L'input più rapidamente (che non passa sempre attraverso le aree sensoriali primarie della corteccia), mediando risposte emozionali elementari e preparando l'amigdala alla ricezione di informazioni più sofisticate dalla corteccia. Quando, ad esempio, sentiamo un rumore inusuale, l'informazione uditiva va sia alla corteccia uditiva (che poi andrà all'amigdala) che direttamente all'amigdala. Per questo motivo, si attiva una risposta fisiologica anche se il rumore proviene da una porta che si è chiusa improvvisamente a causa del vento e, quindi, non c'è effettivamente un pericolo. Una volta che abbiamo interpretato in questo modo il rumore, ci tranquillizziamo. L'attivazione fisiologica ha preceduto la presa di coscienza di ciò che è effettivamente accaduto. Infatti, nel caso in cui il pericolo sia reale, l'organismo deve essere il più velocemente possibile pronto ad
L'amigdala è, quindi, una sorta di centro di smistamento di informazione, che 1) attiva il sistema nervoso autonomo e il sistema endocrino attraverso principalmente l'ipotalamo, 2) produce una risposta comportamentale immediata che interessa il tronco encefalico, e 3) scaturisce un'esperienza emotiva attraverso l'attivazione della corteccia associativa.
L'amigdala ha grosso interesse di tipo clinico perché è anche la sede delle paure apprese. I disturbi d'ansia, per esempio, possono avere a che fare con paure che sono state apprese nel corso della vita. Il circuito che sta alla base di questo meccanismo è stato studiato con un esperimento sui conigli. Kapp ha addestrato dei conigli facendo sentire due suoni, di cui uno (suono A) era associato ad una scossa. La risposta di paura può essere misurata tramite le pulsazioni cardiache. Dopo un po' i conigli variavano il battito al solo suono A. Kapp misurò
L'attività elettrica dell'amigdala prima e dopo il condizionamento scoprendo che i neuroni del nucleo centrale rispondevano dopo l'apprendimento al solo suono A, quindi non allo stimolo che causa direttamente paura (scossa), ma allo stimolo.