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INTOSSICAZIONE:

- Astenia muscolare ed alterazione dello stato di vigilanza (da sonnolenza lieve fino a coma)

- Rallentamento globale delle funzioni psichiche e motorie (forme lievi)

- Stato comatoso con depressione respiratoria ed ipotensione (forme gravi)

- Potenzialmente fatale in caso di concomitante assunzione di bevande alcooliche o altri psicofarmaci

- Possibile uso dell'antagonista recettoriale flumazenil. Flumazenil è un antagonista competitivo delle molecole che si legano al sito delle benzodiazepine sul recettore GABA di tipo A. Non è dotato di attività intrinseca sul recettore ma ha solo la capacità di competere con le altre molecole per il legame al sito nell'interfaccia tra le subunità α. In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Roche con il nome commerciale di Anexate nella forma farmaceutica di fiale, da 0,5 mg ed 1 mg, contenenti una soluzione iniettabile per uso endovenoso. Flumazenil è

di beneficio nei soggetti che diventano eccessivamente assopiti dopo assunzione di benzodiazepine assunte sia per procedure diagnostiche che terapeutiche, oppure volontariamente a scopo autolesivo. È bene ricordare che quando arriva un paziente in pronto soccorso con perdita di coscienza e con sintomi che potrebbero essere ricondotti ad un eventuale abuso di sostanze è doveroso tra l'altro effettuare un drug testing per accertare la presenza di metaboliti e quindi un eventuale abuso di sostanze tra cui le appunto le benzodiazepine. Il farmaco è stato utilizzato: - come antidoto nel trattamento del sovradosaggio accidentale o volontario di benzodiazepine; - in anestesiologia per interrompere l'anestesia generale indotta e mantenuta con benzodiazepine; - per annullare la sedazione da benzodiazepine in soggetti sottoposti a brevi procedure diagnostiche e terapeutiche (ad esempio esami endoscopici); - in terapia intensiva per annullare gli effetti centrali delle benzodiazepine.benzodiazepine in tutti i casi di sovradosaggio da farmaco;
Il farmaco si è dimostrato efficace anche nei soggetti in sovradosaggio di farmaci induttori del sonno non derivati dalla benzodiazepine, e particolarmente zopiclone e zolpidem. In caso di dipendenza da benzodiazepine la sua somministrazione può essere causa dell'insorgenza di crisi d'astinenza.
Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure ad uno degli eccipienti. È inoltre controindicato nei soggetti in terapia con benzodiazepine per il trattamento di una condizione virtualmente fatale per la sopravvivenza del paziente (ad esempio lo stato di male epilettico oppure l'ipertensione endocranica).
Flumazenil può essere utilizzato per via endovenosa da un medico clinico esperto. È possibile diluire il farmaco in soluzione glucosata al 5% oppure in soluzione fisiologica e ricorrere alla sua infusione endovenosa.
In caso di

Utilizzo in bolo si consiglia di iniziare con una dose di 0,2-0,3 mg somministrati endovena lentamente, nel giro di 15-30 secondi. Qualora entro un minuto il paziente non dia segni di ripresa di coscienza può essere iniettata una seconda dose di 0,1 mg e, se necessario, dosi successive di 0,1 mg ogni minuto fino a raggiungere una dose totale di 2 mg. In quei soggetti che, dopo un'iniziale ripresa, tornano a presentare sonnolenza e tendenza all'assopimento, è possibile iniettare una fiala da 0,5 mg in perfusione endovenosa della durata di circa un'ora. La velocità della perfusione naturalmente potrà essere aggiustata sulla base della risposta individuale.

Sindrome da brusca sospensione di BDZ: L'assunzione di queste molecole non andrebbe mai sospesa bruscamente, ma invece gradualmente proprio per evitare il manifestarsi di questa sindrome.

Le benzodiazepine se assunte in gravidanza fino al momento del parto possono dare una sindrome da astinenza.

Nel neonato dopo poche ore o alcuni giorni dal parto, specie se la mamma non allatta (di solito passano nel latte materno, tanto che se la mamma dovrà necessariamente continuarne l'uso è necessario valutare l'interruzione dell'allattamento materno).

La sindrome di astinenza neonatale o semplicemente astinenza neonatale (Newborn Abstinence Syndrome o N.A.S.) è una particolare sofferenza patologica dei bambini appena nati, causata dalla brusca cessazione, al momento del parto, della somministrazione di sostanze chimiche spesso stupefacenti e/o farmaci in genere, assunti dalla madre durante il periodo di gestazione e trasferite al feto attraverso la placenta. La sindrome di astinenza neonatale si distingue in:

  • pre-natale, quando l'embrione o il feto assume la sostanza durante la gestazione, e ne viene interrotta bruscamente la somministrazione alla madre, prima del parto;
  • post-natale, quando viene interrotta bruscamente la somministrazione della sostanza al neonato subito dopo il parto.

sostanza al bambino dopo ilparto, essendo interrotto il passaggio placentare;

Possono provocare la Sindrome di astinenza neonatale:

  • Anfetamine;
  • Barbiturici;
  • Caffeina;
  • Clordiazepossido;
  • Cocaina;
  • Codeina;
  • Diazepam e lorazepam;
  • Difenidramina;
  • Eroina e metadone;
  • Etanolo;
  • Fenciclidina;
  • Fentanil;
  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina,citalopram, escitalopram;
  • Marijuana;
  • Nicotina;
  • Pentazocina;
  • Propossifene.

Nel caso delle benzodiazepine la sindrome di astinenza può avere un decorso particolare, perché non la rileviamosubito nei primi due giorni di vita, ma può insorgere anche dopo quattro o cinque giorni dalla nascita (questodipenderà anche dall’emivita del farmaco utilizzato). Nel caso delle benzodiazepine la sindrome di astinenza puòessere caratterizzata da crisi convulsive (crisi epilettiche) e/o spasmi muscolari.

Altri sintomi possono essere:

  • Tremori e
  • irritabilità; - Alterazioni del ritmo sonno-veglia; - Aumento del tono muscolare; - Riflessi ipereccitabili; - Respirazione accelerata (tachipnea). Il neonato con Sindrome di astinenza neonatale deve essere comunque ricoverato in ambiente ospedaliero neonatologico. Sindrome d'astinenza o da sospensione: Fattori di rischio: - durata del trattamento - dosaggi elevati - storia di dipendenza da altre sostanze - fattori non farmacologici (personalità, stile di vita) Prevenzione: - limitare nel tempo la durata del trattamento - utilizzare la dose minima efficace - evitare la prescrizione di BDZ in pazienti già dipendenti da altre sostanze - in caso di interruzione del trattamento, ridurre progressivamente la dose tollerabilità e sicurezza delle BDZ nell'anziano: effetti indesiderati più frequenti nella popolazione anziana: - Sedazione eccessiva - Tossicità cerebellare - Riduzione delle prestazioni psicomotorie - Riduzione delle prestazioni cognitive - Rischiodi cadute con fratture del femore Interazioni farmacodinamiche delle BDZ: BDZ + alcol, barbiturici, triciclici, antipsicotici, antistaminici = sinergismo farmacodinamico con potenziamento dell'effetto sedativo e rischio di depressione cardiorespiratoria. Ricordiamo che l'assunzione di alcol è controindicata assolutamente nei soggetti in terapia con benzodiazepine e viceversa. Antidepressivi, sia di prima generazione triciclici, sia SSRIs possono essere utilizzati nei soggetti che assumono benzodiazepine, tenendo presente però alcune interazioni specifiche delle varie molecole utilizzate. INDICAZIONI: - Indicazioni principali: - Disturbi d'ansia - Insonnia - Altre indicazioni: - Convulsioni - Spasticità - Sindromi astinenziali - Preanestesia e procedure diagnostiche Ricapitolando le principali indicazioni sono: - Disturbi d'ansia: - Disturbo di panico con o senza agorafobia - Agorafobia (letteralmente fobia degli spazi aperti, in realtà la fobia di

    Allontanarsi da luoghi ritenuti sicuri per sé per timore di potersi sentire male e/o non poter ricevere un'adeguata assistenza; di solito fa riferimento a luoghi ritenuti adeguati prevalentemente perché di solito affollati);

    Fobia sociale (paura esagerata di ritrovarsi in condizioni dove si può essere esposti ad un giudizio di altri, per esempio parlare in pubblico, scrivere davanti ad altre persone, trovarsi in situazioni conviviali dove si potrebbe essere giudicati inadeguati (cena con amici);

    Fobia specifica (paura esagerata di una determinata e specifica situazione (fobia del viaggiare in aereo, in treno, in metropolitana, utilizzare ascensore etc.) di uno specifico animale o insetto (uccelli, cani, ragni) di determinati oggetti (coltelli, armi).

    Ricordarsi che tutte le fobie sono caratterizzate da uno specifico comportamento che è quello di EVITAMENTO. Non esiste fobia se non c'è evitamento; alcune volte si assiste ad un evitamento attivo.

    Ossia, il soggetto riesce ad affrontare una situazione che normalmente eviterebbe, ma solo tramite alcuni accorgimenti (per esempio fobia dell'ascensore, di solito evito, ma alcune volte riesco ad utilizzarlo però solo in presenza di qualcuno che mi rassicura). Quando il soggetto si trova obbligatoriamente esposto a situazioni che non riesce a evitare può andare incontro a delle crisi d'ansia acuta (attacchi di panico) che però sono diverse dalla crisi di panico del Disturbo di panico in quanto in quest'ultimo le crisi di panico si presentano e manifestano "a ciel sereno" ossia senza un apparente motivo o condizione che le scateni.

    DPTS Disturbo Post Traumatico da Stress: quando un soggetto è esposto direttamente ad un grosso trauma dove percepisce che la propria vita o quella di persone a lui care è messa seriamente in pericolo (gravi calamità naturali, terremoti, inondazioni, gravi incidenti ferroviari, aerei, automobilistici, ecc.).

    incendi, violenze o tentativi di violenza, rapine etc..). Di solito in queste evenienze il soggetto percepisce una sensazione di impotenza. Il disturbo tra l'altro è caratterizzato da flashback (rivivere mentalmente particolari dell'evento traumatico) e da comportamenti di evitamento di situazioni che possono far ricordare quel particolare evento. - Disturbo d'ansia generalizzato in cui il soggetto vive una condizione di continua apprensione generalizzata per tutta una serie di potenziali situazioni. I disturbi d'ansia possono essere trattati sia con psicoterapia che con terapia farmacologica. Il trattamento ideale di solito è quello dapprima farmacologico poi successivamente integrato da quello con psicoterapia e poi infine continuato con la sola psicoterapia. Il trattamento con psicoterapia di solito prevede l'impiego della psicoterapia comportamentale o cognitivo-comportamentale. Per esempio, la cura delle fobie con il protocollo di
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Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaraleee di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Arduino Gualberto.
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