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TOSSICODIPENDENZA

Dipendenza: uso ripetuto di una droga o di una sostanza chimica, con o senza dipendenza fisica. Nei disturbi da uso di sostanze si manifestano dipendenza fisica, psicologica e comportamentale. Per dipendenza fisica si intende uno stato fisiologico alterato dovuto alla ripetuta somministrazione di una droga, la cessazione della quale dà origine a una sindrome specifica, detta astinenza. La dipendenza psicologica si riferisce non solo al piacere/abitudine dell'assunzione ma anche all'intenso craving per la sostanza (desiderio persistente e.

I disturbi correlati all'uso di sostanze sono caratterizzati da un'eziologia multifattoriale: a generare (e amantenere) l'assunzione reiterata di sostanze, infatti, concorrono fattori genetici, ambientali, neurobiochimici e psicologici fortemente interdipendenti tra loro, alcuni dei quali sono oggetto di continui approfondimenti scientifici. Di fatto, le caratteristiche che il consumo di una sostanza

Il consumo di sostanze psicoattive può assumere dipendenza dall'interazione tra le proprietà della sostanza stessa, le caratteristiche fisiche e psicologiche del consumatore e il contesto culturale e sociale in cui egli è inserito.

L'utilizzo di sostanze spesso comincia durante l'adolescenza e gli individui di età compresa tra i 18 e i 24 anni rappresentano la fascia di popolazione con i tassi di prevalenza più alti per l'uso di quasi ogni tipologia di sostanza.

Fattori come la disponibilità della sostanza, l'accettabilità sociale e l'influenza dei pari possono contribuire all'avvicinamento e al primo contatto con una certa sostanza. Tuttavia, altri fattori come l'assetto psicologico (personalità, storia, stato emotivo, motivazione, ecc.) e gli aspetti biologici individuali sono probabilmente più decisivi nel determinare la modalità soggettiva di sperimentare gli effetti di una specifica droga, nonché i suoi effetti a lungo termine.

cambiamenti che si produrranno nel sistema nervoso centrale (SNC) a seguito di un uso ripetuto. Altri fattori, tra cui i diversi meccanismi d'azione delle sostanze, possono favorire la transizione da uno stile di consumo non dipendente a uno dipendente, incidere sul rischio che una certa sostanza generi effetti avversi (per es., intossicazione) o predisporre a un recupero più rapido dalla dipendenza. Con l'utilizzo della sostanza ha inizio una sequenza di conseguenze più o meno gratificanti che, attraverso un processo neurobiologico di apprendimento, può risultare in una maggiore o minore probabilità che il comportamento di assunzione venga ripetuto. In molti casi, la somministrazione ripetuta di una sostanza dà avvio altresì ai processi biologici associati alla tolleranza, alla dipendenza fisica e all'astinenza da tale sostanza; i sintomi negativi sperimentati dall'individuo nel corso di tali fenomeni forniscono, a loro volta,

La motivazione per un utilizzo ulteriore della droga,

Neurobiologia

Una caratteristica fondamentale dei disturbi da uso di sostanze è il cambiamento, sottostante agli effetti comportamentali, che tali sostanze provocano all'interno dei circuiti cerebrali.

Numerose prove sperimentali hanno mostrato che tutte le tipologie di sostanze, quando assunte in eccesso, inducono l'attivazione diretta del sistema cerebrale detto "della ricompensa" (brain reward system), coinvolto nel rinforzo dei comportamenti in seguito ai quali il soggetto sperimenta una sensazione di piacere. Tale sistema fisiologico, normalmente attivato da comportamenti adattivi (per es., nutrirsi quando si ha fame, dormire quando si è stanchi), è alla base dell'insorgenza e del mantenimento dei comportamenti di dipendenza da sostanze. In particolare, nei soggetti che fanno uso di sostanze, sono stati osservati incrementi dell'attività del sistema dopaminergico mesolimbico.

Ossia dei neuroni dopaminergici posti nell'area cerebrale ventro-tegmentale con proiezioni prevalenti al nucleo accumbens e al locus coeruleus; quest'ultimo è il nucleo che media gli effetti di rinforzo positivo acuto delle sostanze. L'aumento della dopamina nel circuito della ricompensa crea a livello cerebrale la sensazione che la sostanza sia indispensabile per la sopravvivenza, determinando la comparsa di effetti collaterali organici particolarmente piacevoli, ma anche di un intenso craving per la sostanza e del drug-seeking behavior (il comportamento di ricerca compulsiva della sostanza), finalizzati al mantenimento degli effetti fisiologici. Le ricerche scientifiche hanno rilevato che tali substrati neurobiologici e processi neurofisiologici sono coinvolti sia nei disturbi da addiction di sostanze sia nelle dipendenze comportamentali, tra cui il gioco d'azzardo patologico e, probabilmente, anche nell'addiction da sesso, furto o alimentazione.

innescando un circolo patologico.

Categorie diagnostiche

Il DSM-5 suddivide i disturbi correlati a sostanze in due gruppi: i disturbi da uso di sostanze e i disturbi indotti da sostanze; all'interno di questa seconda categoria rientrano l'intossicazione, l'astinenza e altri disturbi mentali indotti da sostanze/farmaci.

Disturbi da uso di sostanze

Il disturbo è delineato da un quadro di criteri specifici, relativi all'assunzione cronica di una sostanza psicoattiva da parte di un soggetto, che sviluppa dapprima tolleranza e in seguito il bisogno costante della sua somministrazione, in quantità sempre maggiori. I cambiamenti fisiologici, cognitivi e comportamentali causati dall'assunzione della sostanza, che ha effetti sia sul corpo che sullo stato mentale, avvengono direttamente a livello dei circuiti e del funzionamento cerebrale, causando il successivo stato di craving e determinando, di conseguenza, molteplici cambiamenti nella quotidianità dell'individuo.

Egli, infatti, in presenza del disturbo, proseguirà nel ricercare e consumare la sostanza, anche a seguito di gravi o gravissime conseguenze negative sulla vita personale.

Disturbo da uso di sostanze: suggerimento di criteri per la diagnosi

L'individuo può assumere la sostanza in quantitativi maggiori o per periodi più lunghi di quanto fosse nelle sue intenzioni. L'individuo può esprimere un desiderio persistente o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare l'uso della sostanza. L'individuo può impiegare una grande quantità di tempo in attività necessarie a procurarsi la sostanza, a usarla o a recuperare dai suoi effetti. L'individuo manifesta craving o forte desiderio o spinta all'uso della sostanza.

L'uso ricorrente della sostanza può causare il fallimento nell'adempimento dei principali obblighi di ruolo sul lavoro, a scuola o a casa. L'individuo può continuare a usare la

sostanza nonostante la presenza di persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti della sostanza stessa. Importanti attività sociali, lavorative o ricreative possono essere abbandonate o ridotte a causa dell'uso della sostanza. L'individuo può fare un uso ricorrente della sostanza in situazioni nelle quali è fisicamente pericoloso. L'individuo può continuare a usare la sostanza nonostante sia consapevole di avere un problema persistente o ricorrente, fisico o psicologico, che è stato probabilmente causato o esacerbato dalla sostanza stessa. L'individuo può sviluppare tolleranza. L'individuo può sviluppare astinenza. La diagnosi di disturbo da uso di sostanze è relativa a diverse classi di sostanze, tra cui la cannabis, gli allucinogeni, gli inalanti, gli oppiacei, i sedativi, gli stimolanti, l'alcol; alcuni sintomi sono più o meno presenti o.

significativi a seconda della classe di sostanze. Secondo il DSM-5, i criteri per la diagnosi di disturbo da uso di sostanze sono applicabili a tutte le sostanze che verranno descritte nel presente capitolo (escluso il Criterio 11, relativo all'astinenza, che non si applica per gli allucinogeni). All'interno della diagnosi, si distingue il livello di gravità del disturbo sulla base del numero di criteri soddisfatti. Si considera il disturbo lieve in presenza di 2-3 sintomi, moderato se sono presenti 4-5 sintomi e grave laddove si riscontrino 6 o più sintomi. Nella definizione di tali disturbi il clinico utilizza, inoltre, alcuni specificatori di decorso e specificatori descrittivi quali "in remissione precoce", "in remissione protratta", "in terapia agonista" e "in ambiente controllato" in relazione alle modificazioni circa la frequenza d'uso e la quantità di sostanza utilizzata, oltre che alla eventuale fase

di terapia in atto. Disturbi indotti da sostanze Vengono classificati in: intossicazione da sostanze, astinenza da sostanze e disturbi mentali indotti da sostanze.

Intossicazione da sostanze I criteri per l'intossicazione saranno descritti nei rispettivi paragrafi per ciascuna classe di sostanze considerata, essendo effetti e sintomi specifici e differenti per ogni sostanza. In generale, per la diagnosi, vi deve essere chiara evidenza che i sintomi presentati derivino dalla più o meno recente assunzione della sostanza. Si devono mostrare, inoltre, chiari cambiamenti nel comportamento, attribuibili alle conseguenze degli effetti fisiologici sul sistema nervoso centrale da parte del principio attivo. Essi sono relativi sia al livello di percezione sensoriale che al livello di vigilanza e attenzione del soggetto. Anche il pensiero e la capacità critica subiscono una evidente alterazione, comportando modifiche sia psicomotorie che nel comportamento interpersonale. Infine,

È necessario escludere che vi siano altre cause concomitanti che possano spiegare i sintomi, come una specifica condizione medica o un altro disturbo mentale. Tali effetti devono essere distinti dall'astinenza. Astinenza da sostanze Anche i criteri per l'astinenza verranno descritti nei rispettivi paragrafi per ciascuna classe di sostanze considerata. In generale può essere diagnosticata la sindrome da astinenza qualora, a seguito dell'assunzione continuativa di dosi elevate di una sostanza, compaiano sintomi significativi al momento della sospensione o della riduzione del suo utilizzo. Questi sintomi sono diversi e specifici per ciascuna sostanza. Anche in questo caso, come per l'intossicazione, hanno luogo modificazioni che riguardano aspetti sia fisiologici che cognitivi e comportamentali e che comportano forte disagio per la persona, la quale si sentirà spinta a ricercare sollievo attraverso il ritorno all'uso della sostanza. DisturbiI disturbi mentali indotti da sostanze possono comparire durante tutte le fasi di utilizzo della sostanza, sia durante l'intossicazione che durante la fase di astinenza o possono comparire successivamente (1 mese). Sono generalmente t
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
51 pagine
SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaraleee di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Mauri Francesco.