Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
EZIONE
L'origine del calcolo delle probabilità, come in ogni materia, si è sviluppato prevalentemente sulla
base dei studi e considerazioni teoriche riguardanti problemi del gioco d'azzardo. Volendo
effettuare un controllo sulle possibilità della vincita, in mezzo a questo controllo c'è l'incertezza
che può essere espressa da diversi possibili esiti. Questi esiti, sempre collegati a un determinato
esperimento, possono descrivere due tipi di esperimenti:
Esperimento Deterministico: sappiamo descrivere precisamente dall'inizio alla fine
dell'esperimento cosa potrà succedere;
Esperimento Casuale o Aleatorio: sappiamo cosa potrà succedere, ma non sappiamo
precisamente quale dei possibili esiti otterremo.
Un esempio pratico dell'esperimento deterministico potrebbe essere l'occasione in cui sfruttando
le formulazioni matematiche, riusciamo a descrivere un fenomeno fisico, determinando il risultato
del fenomeno in ogni istante della durata dell'esperimento. Invece, un esperimento aleatorio non
ci permette una tale precisione, ma invece otteniamo un certo numero di esiti senza sapere quale
di questi è effettivamente quello che si realizza. Un esempio dell'esperimento aleatorio potrebbe
essere il lancio di un dado, in cui una volta che il dado si ferma otteniamo un certo esito, il quale
però non possiamo predire con certezza prima che il dado si fermi, ma possiamo sempre
esprimere una certa probabilità di ottenere uno dei sei esiti possibili.
Vocabolario:
W → (Esito) evento elementare: un evento elementare è un caso tra tutti i possibili casi
che si possono ottenere;
Ω → Spazio campionario (insieme di W): si vedranno due situazioni quasi contrastanti, in
cui lo spazio campionario può essere discreto, oppure continuo:
Discreto: l'insieme di esiti elementari è un numero finito o infinito
numerabile. Un esempio di uno spazio campionario discreto potrebbe essere
un'urna che contiene 98 palline bianche, una pallina nera e una pallina
verde, e in questo caso il numero dei possibili esiti è esattamente tre, ossia
possiamo ottenere come risultato l'estrazione o di una pallina bianca o di
una pallina nera o di una pallina verde. Poi riferendosi sempre a questo
esperimento, all'estrazione non ci sarà una grande incertezza, poiché
essendo il numero delle palline bianche di gran lunga superiore alle palline
nere o verdi, potremmo pensare che quasi sicuramente, o come si dice
“esito quasi certo”, otterremo una pallina bianca, quindi saremo interessati
a misurare il grado di fiducia all'evento in cui otterremo una pallina bianca; 1
Continuo: l'insieme dei esiti elementari è un numero infinito non
numerabile. Un esempio di spazio campionario continuo può essere
l'esperimento in cui si effettua il lancio di una moneta finché come esito non
esce “testa”; quello che ci interessa è sapere quanti tentativi sono stati
necessari affinché uscisse come risultato “testa”. Quindi, è chiaro che in
questo caso il numero degli esiti sarà pari al numero dei lanci con esito
negativo finché non esce “testa”, dunque si ha comunque la possibilità di
effettuare un numero di lanci molto elevato che si avvicini all'infinito, prima
che possa uscire un esito positivo.
Eventi e operazione su eventi:
Se prendiamo come esperimento la distribuzione di 10 carte per ogni giocatore, e vogliamo sapere
qual è la probabilità di avere in mano l'asso di picche. Dunque, di tutti i possibili eventi che
possono capitare (le 10 carte per ogni giocatore, sono le diverse possibili scelte di 10 carte), siamo
interessati proprio a questo, e andremo a considerare il numero dei casi favorevoli affinché esca
questa carta; mentre invece, se non siamo interessati ad una carta precisa, ma alle 10 carte per
ogni giocatore, allora invece di considerare il numero dei casi favorevoli, dovremmo considerare
tutti i casi possibili. Quindi, secondo certe restrizioni che stiamo costruendo, avremo diversi
eventi. Su tutto un insieme di eventi possiamo ottenere esiti positivi o negativi, in base all'evento
che vogliamo ottenere da un esperimento.
Per il momento concentriamoci sullo spazio campionario discreto, quindi possiamo contare il
numero degli esiti, i quali saranno un numero finito.
Definizione:
Sia Ω uno spazio campionario discreto; si chiama “evento” ogni sottoinsieme di Ω. La totalità di
eventi possibili costituisce lo spazio degli eventi, ovvero “l'insieme delle parti” di Ω, e viene
denominato con ℘(Ω).
Ad esempio: supponiamo di lanciare due monete, e di osservare i risultati che si possono
ottenere, quindi indicheremo testa con T e croce con C. Si ha una serie di possibili
eventi elementari formati da coppie:
(, (, (, (,
) ) ) )
Questi sono tutti i possibili esiti e quindi questo esperimento è un esempio dello
spazio campionario finito (discreto). Lo spazio campionario Ω sarà costituito da tutti
questi esiti: {(, (, (, (,
Ω = ) ) ) )}
Supponiamo di essere interessati ad uno di questi eventi:
pertanto si ottiene un esito elementare:
{(,
= )}
{(,
= )} 2
Oppure si ottiene un esito composto: (,
= {(, ) )}
{(, (, (,
= ) ) )}
{(, (,
= ) )}
Notiamo che e sono equivalenti anche se dette in modo diverso, e pertanto se accade una,
allora automaticamente accade anche l'altra.
Supponiamo che invece di lanciare due monete, né lanciamo tre, ottenendo cosi che gli esiti
saranno delle terne, e quindi cambiando esperimento, gli eventi faranno riferimento al nuovo
esperimento e sostanzialmente andranno a cambiare rispetto a prima. Bisogna tener sempre
presente che gli eventi affermano un qualcosa che è legato strettamente a un determinato
esperimento, quindi cambiando gli esperimenti, gli eventi potranno affermare cose diverse.
Se prendiamo in esame un esperimento in cui si hanno tre possibili esiti { },
Ω = , ,
l'insieme delle parti di Ω, ovvero l'insieme di tutti i possibili eventi (eventi semplici o eventi
composti) sarà dato da: {∅, { }, { }, { }, { }, { }, { },
℘(Ω) = , , , Ω}
Il caso impossibile e il caso certo Ω, sono casi estremi. Infine abbiamo otto eventi possibili,
∅
quindi l'insieme di tutti i possibili eventi sarà dato da: ( )
℘(Ω) = 2
(Ω) =
nel nostro caso (Ω) = 3.
Una volta che abbiamo elencato tutti gli eventi, li possiamo far rappresentare tramite un insieme,
e questo di solito capita quando dobbiamo capire quale relazione esiste tra i possibili eventi che
sono presenti, ed un determinato enunciato. Queste relazioni li faremo tramite le
rappresentazioni degli insiemi, ossia i diagrammi degli eventi.
Eventi e operazione su eventi:
Ω (intero spazio campionario) → Evento certo o sicuro (basta che si verifica un
singolo evento elementare)
Ø (insieme vuoto) → Evento impossibile
Insieme → Si verifica A
̅
Insieme (Complementare di A) → Non si verifica A
(A unione B) → Si verifica A o B (o entrambi)
∪ (A intersezione B) → Si verifica simultaneamente A e B
∩ 3
Indicatore di un evento: 1 è
|| = 0 è
L'indicatore di un evento è una funzione che a un evento assegna il valore di 1 o 0, in base se
questo evento è vero (nel senso che si realizza), oppure se questo evento è falso (nel senso che
non si realizza).
Relazioni e operazioni logiche:
è
Negazione: = è
| | ||
= 1 −
Implicazione: Un evento implica un altro evento ed equivale alla diseguaglianza
⊂ ,
|| ||
≤
Se un evento A si realizza, allora si realizza l’evento B;
Uguaglianza: Due eventi si dicono uguali se uno implica l’altro;
Unione: l'unione di due eventi A e B è l'evento che è vero quando almeno uno dei due è
vero, ed è falso quando sia A che B sono falsi. Tale evento si indica con: ∪
Alle operazioni logiche possiamo applicare le seguenti proprietà:
Associativa:
( (
∨ ) ∨ = ∨ ∨ ) = ∨ ∨
Commutativa:
∨ = ∨
Osservazioni:
∨ Ω = Ω; ∨ Ø = ; ∨ = ; ∨ = Ω
Intersezione: prodotto di due eventi A e B è un evento che è vero quando entrambi sono
veri ed è falso quando almeno uno dei due è falso
∧ ℎ ∩
Proprietà:
Associativa:
( (
∧ ) ∧ = ∧ ∧ ) = ∧ ∧
Commutativa:
∧ = ∧
Osservazioni:
∧ Ω = ; ∧ Ø = Ø; ∧ = ; ∧ = Ø 4
Incompatibilità: AB = Ø (non possono essere entrambi veri)
Due elementi si dicono incompatibili quando questi si escludono tra di loro, ossia quando
accade uno, l'altro non può verificarsi, o viceversa. Quindi, nell’ intersezione non c'è niente
in comune.
La corrispondenza tra i valori logici di due eventi A, B e quelli di e è riportata nella
∧ ∨ ,
Tabella 1:
Quella tra gli indicatori è riportata nella Tabella 2:
Per dimostrare la proprietà dell’intersezione, per quello che riguarda gli indicatori:
l'indicatore dell'evento intersezione deve essere uguale al prodotto dei valori degli indicatori, e
per dimostrarlo sfruttiamo semplicemente la tabella sopra, dove vediam