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DEFINIZIONI

L'impresa è l'organizzazione di un'attività, finalizzata al raggiungimento di obiettivi. Impresa e organizzazione sono quindi sinonimi; l'obiettivo è la ragione che muove l'imprenditore a realizzare la propria opera. L'organizzazione è un insieme complesso di attività, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi. Queste attività sono volte a gestire tutti gli strumenti che sono necessari per l'organizzazione (le c.d. risorse). Le risorse sono quindi organizzate in vista del raggiungimento di un obiettivo.

In un'impresa vengono prima risorse, obiettivi o organizzazione? Generalmente vengono prima gli obiettivi, ma talvolta proprio con la disponibilità di certe risorse: dalle risorse dipende l'obiettivo, cioè se dispongono di alcune risorse sulla.

Base di quelle costruisco l'obiettivo dell'impresa. Tuttavia, quando l'imprenditore ha un obiettivo da raggiungere, le risorse le può cercare (se l'obiettivo è meritevole di attrarre risorse). Relazione biunivoca tra obiettivi e risorse.

L'impresa nasce sulla base di un'idea. L'idea preesiste sempre all'impresa; quindi, posizionata in l'idea è la fase iniziale, è un'intuizione che deriva dalla volontà di soddisfare un termine temporale, l'idea può riguardare un prodotto o un servizio, può essere disruptive o incrementale rispetto al bisogno: a ciò che già esiste.

Chi ha l'idea non è ancora un imprenditore: siamo di fronte ad un inventore. Poi c'è un riscontro di quest'idea (una verifica) nel quale l'idea o momento c.d. di assesment o di prototipo provano a diventare qualcosa di più, quindi si approfondisce, si testa come.

Reagisce il valuta se vale la pena portare avanti l'idea. Mercato, si nasce l'impresa, si organizzano le risorse necessarie per svolgere l'attività. Dopo questi passaggi diventa l'inventore imprenditore. Non tutti gli inventori diventano imprenditori, non tutti gli imprenditori sono stati inventori. Dell'imprenditore l'imprenditore. Il lavoro è diverso, è colui che organizza le risorse con la finalità di un obiettivo. L'imprenditore è anche colui che decide l'obiettivo dell'impresa. In un intervallo appena successivo alla fase di verifica, l'impresa si chiama start-up. Siamo in una fase di avvio, non più nel mondo dei pensieri ma nel mondo pratico. È un'impresa nel suo primo momento di vita, la start-up è la fase iniziale del ciclo di vita dell'impresa. Cosa è cambiato dal momento immediatamente precedente? Come un neonato, nasce, mette c'è una prospettiva di going concern.

La start-up in movimento i suoi organi vitali, respira: ha un'identità, un patrimonio genetico, il suo DNA, che specifica come funziona e perché funziona così. La persona umana per funzionare ha bisogno di input (nutrimento), ha un organismo che trasforma gli input in energia necessaria alle attività, ha un output (scarti di vari organi).

L'impresa. Se respira, vuol dire che (come un essere umano) può acquisire le risorse, che ha un'organizzazione che le processa (ha vari organi che lavorano) e una sua capacità di rigenerarsi eliminando gli scarti e trattenendo l'energia ed il nutrimento necessario per crescere ed evolvere.

Per capire se l'impresa è meritevole di essere finanziata per arrivare al suo futuro, bisogna vedere se il suo business model (il suo patrimonio di funzionamento: la sua genetica, il suo DNA, il meccanismo chiave) è adeguato.

dipende da una serie di circostanze, legate principalmente al suo patrimonio genetico, che ha a che fare con le sue risorse fisiche disponibili, con le sue capacità di interagire con il contesto, con le caratteristiche di quel contesto e in generale con la sua condotta. Non necessariamente l'innovatività del prodotto garantisce il successo dell'impresa. Ci deve essere coerenza tra ciò che connota l'impresa e ciò che questa fa: se il modello di business è coerente, l'impresa è sostenibile, ha un going concern, ha la possibilità di vivere ed arrivare alle fasi successive dell'impresa della sua vita; al contrario, non sarà in grado di esplicitare al meglio le sue potenzialità. Ognuno di noi possiede dentro di sé un'abilità nella quale eccelle: è stato dimostrato che il genio non è necessariamente colui che possiede qualcosa in più di tutti, è colui che nella

Sua quotidianità ha sperimentato quella specifica abilità. Ci sono imprese che funzionano così: esiste infatti il concetto di start up unicorns, ossia le start up prodigio, che nascono con un modello di business chiaro. Le startup sono tante, gli unicorni sono pochi. Qualcuno scopre la propria genialità, altri no.

I modelli di business sono i più disparati. Esiste un paradigma per definire/sintetizzare il modello di business: prodotto, mercato, tecnologia (cosa fai, a chi ti rivolgi e che modo hai per farlo). Altrimenti si resta fermi all'idea e non si arriva all'impresa, "respira".

Es. Amazon ha un paradigma coerente, è nata unicorno. Tesla invece è nata e fallita per tre volte, non è nata unicorno, perché era molto anticipata rispetto ai tempi (mancava l'elemento mercato) ed inoltre era un progetto, non un'impresa.

tecnologia non era ancora adeguata: Spesso ciò che non rende un'impresa un'impresa è il mercato, la sua non sensibilità, perciò non potenzialmente disruptive potrebbe non esserlo effettivamente perché nel reagisce: un'idea paradigma manca l'elemento mercato. Un business model non adeguato potrebbe comunque diventarlo nel corso del tempo (vedi Tesla).

Non è facile avere un modello di business del tutto coerente ed agire in modo da valorizzare veramente le risorse, le capacità ed i talenti, perché ci sono una serie di fattori che potrebbero impedire di esprimerlo. Un contesto che favorisce il provare è un contesto che fertilizza e valorizza.

–3 14/10/2021

Digressione sul concetto di idea.

Partiamo da un aspetto di filosofia legato ad Aristotele e Platone. La loro filosofia si collega al concetto delle idee: per Platone esistono due mondi, un mondo sensibile quest'ultimo è quello in cui risiedono.

Le idee sono concetti filosofici che possono essere interpretati in modi diversi da Platone e Aristotele.

Secondo Platone, le idee sono verità assolute, oggettive e immutabili. Platone le classifica in diversi livelli gerarchici: al livello più basso abbiamo l'idea delle cose, salendo abbiamo l'idea della matematica, dei valori morali, della religione fino ad arrivare all'idea suprema che è il bene, assimilabile a Dio.

Per Aristotele, invece, non esistono due mondi ma solo il mondo reale: le idee risiedono nella sostanza, che è l'unione tra la forma e la materia. Quindi, le idee sono concrete, non oggettive e non immutabili.

L'idea è la fonte primigenia dell'impresa. Tutto nasce da un'idea, che quando si declina in un'organizzazione di risorse diventa impresa, altrimenti resta solo un'idea. Ci sono momenti che favoriscono determinate idee e momenti che ne favoriscono altre.

L'imprenditore organizza l'idea, gestisce l'organizzazione e le risorse.

quell'idea affinché possa ha un'idea e l'imprenditore la realizza. realizzarsi: l'inventore L'idea sta nell'occasione che si presenta all'imprenditore o in qualcosa che la mente ha elaborato in Molto spesso l'idea nasce da una scintilla che scaturisce nelle modo preesistente rispetto al contesto? cose; molti imprenditori di successo non hanno avuto un'idea completamente disruptive ed ex-novo, non hanno inventato qualcosa, ma hanno avuto un'idea, che stava all'esterno di loro. Diversi operatori l'imprenditore è colui che frequentano un contesto lo percepiscono in modo completamente diverso: che in un contesto, piuttosto che avere un'idea, cattura un'idea, vede succedere qualcosa che con occhi particolari reputa di considerare ed assumere come fonte di interesse alla quale dare valore. L'idea spesso è una percezione più che un'elaborazione interna e quindi quello che distingueuno sguardo attento e aperto verso il contesto circostante. Significa essere in grado di percepire le esigenze e le opportunità che si presentano. Spesso le idee vincenti non sono generate internamente, ma provengono da stimoli esterni. È fondamentale essere capaci di cogliere l'occasione nel momento giusto. La semplicità è spesso la chiave del successo. Le idee ovvie, quelle che soddisfano un bisogno evidente, hanno maggiori possibilità di diventare imprese di successo. Al contrario, le idee troppo complesse possono avere difficoltà a realizzarsi. La sostenibilità e la sensibilità sono due elementi importanti per uno startupper o un imprenditore. Essere sensibili significa essere consapevoli delle esigenze della società e dell'ambiente circostante. La sostenibilità implica la capacità di creare un'impresa che sia in grado di durare nel tempo, rispettando l'ambiente e contribuendo al benessere della comunità.

Coscienza di una situazione, rendersi conto che qualcosa sta succedendo. Significa poi avere una posizione rispetto al fenomeno, il modo di reagire alla coscienza, una considerazione da elaborare in proposito. La sensibilità in generale è quella che ci coinvolge in un determinato evento: non tutti hanno la stessa attitudine, il comportamento, sensibilità, questo non è necessariamente un fatto desiderabile. Riflette sensibilità e quindi la capacità di percepire e l'attività critica rispetto a quell'evento. La nostra sensibilità è il prerequisito della possibilità di identificare nel contesto un'idea: se si è distratti, non si ha interesse, non si è coinvolti, difficilmente si percepiscono le opportunità e i limiti di un certo contesto. La sensibilità al momento dà le idee e le prospettive per evolvere. Nell'attività d'impresa ci sono tante

Dettagli
A.A. 2021-2022
55 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher letiziaarmanni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Private Equity e nuovi modelli di imprenditorialità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Dossena Giovanna.