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INTRODUZIONE ALLA POLITICA ECONOMICA
Quando c'è disoccupazione, un'economia non si trova in equilibrio oppure come con il Covid c'è un eccesso di domanda. La PE interviene per sanare la problematica. Nel mondo della CC, questi squilibri si risanano da soli rimettendo il sistema in equilibrio senza azioni esterne. Nell'economia reale ciò non avviene e l'ingegnere cerca di rimettere a posto l'organismo cercando di farlo funzionare. Ci sono due grandi famiglie di obiettivi Politiche Monetarie e Fiscali. Per noi, tra i vari obiettivi, quello che interessa è il discorso della crescita, cioè della dimensione come aumentare il PIL per una distribuzione delle famiglie più generosa e aumentando di fatto il benessere collettivo. In questo corso vediamo come la PE ci aiuta a far crescere la produzione. L'azienda più cresce più si rafforza e più è sana, più vale e più ci si può investire.
Il nostro obiettivo ingegneristico è quello di far crescere l'economia. La nostra tool box è molto ampia e capire come l'innovazione tecnologica può far crescere l'economia nelle aziende è fondamentale per la crescita dell'azienda stessa. Per fare questo è necessario analizzare i comportamenti degli individui e dei produttori quando li caliamo nel tempo. Il tempo che scorre infatti può complicare la questione del modello economico di base. IL TEMPO Analizziamo un'economia piuttosto che un'azienda. Noi sappiamo che la nostra analisi è sulla F(k, l): tutto ciò che fa crescere i due fattori fa anche crescere la produzione. Ciò che fa crescere il numero di lavori disponibili in economia è una variabile che non dipende da noi ma dalle scelte demografiche della popolazione come il numero massimo di bambini da fare che comunque non riguarda scelte economiche. Con una legge molto semplice assumiamo che la popolazione cresca a un tasso costante.cresce nel tempo secondo una legge base, L(t), con annesso grafico. Per noi, questa è un'ipotesi che prendiamo così come è. Questa formula non è altro che la soluzione di un'equazione differenziale lineare molto semplice fatta come L puntato. n è il tasso di fertilità o di crescita demografico. Se n è positivo la popolazione cresce in modo esponenziale mentre se n è negativo la popolazione tende ad estinguersi in modo asintotico. I flussi migratori si aggiungono con il tasso m. La popolazione diventa a questo punto (L+S) espressa dalla formula. Il tasso di crescita è anche indicato con gL, ossia la variazione del tempo rispetto al punto in cui la misuriamo. La demografia di fondo viaggia dunque attraverso questa semplice equazione differenziale. Negli anni '60 abbiamo assistito ad un repentino aumento del tasso di crescita esogeno anche se legato a livelli di reddito, infatti la crisi demografica di questi anni è legata
fortemente alla crisi economica degli ultimi anni.IL CAPITALE
Il capitale è una variabile endogena all'economia dietro cui ci sono le aziende e nell'economia dipende dalle aziende. Il problema del capitale è di accumulazione più che di crescita. Il capitale si accumula ovviamente producendo merci. Dietro lo stock di capitale ovviamente ci sono le aziende F che producono le merci e che hanno necessità di effettuare degli investimenti I che vanno attraverso un flusso ad alimentare il capitale K. Le risorse economiche per fare gli investimenti sono espresse in euro. I consumatori ricevono salari in cambio di lavoro per le aziende mentre le imprese cedono alle famiglie le merci per ricevere denaro in cambio. Le linee tratteggiate sono i flussi in euro. Dietro un'economia che produce e scambia, c'è una parallela economia monetaria. I salari che ricevono le famiglie vanno in parte risparmiati. Infatti, possiamo esprimere il reddito delle famiglie R
come consumo C più risparmio S. I consumi vanno a reggere l'interscambio di merci, mentre il risparmio funge da assicurazione per eventi negativi. In un'economia moderna, questi risparmi possono essere investiti in attività finanziarie: versandoli in banca facendo crescere il mio risparmio reimmettendolo nell'economia, cioè versandolo nelle banche B e in cambio ottengono un tasso d'interesse e le banche a loro volta girano questi fondi alle aziende finanziandole. Questo è il motivo per cui le banche sono degli intermediari finanziari tra i consumatori che risparmiano e le aziende che richiedono investimenti per la loro azienda. Dunque in realtà in un'economia chiusa, un'eguaglianza contabile tra il livello di risparmio della collettività e il livello degli investimenti della collettività stessa, cioè le famiglie prestano i loro risparmi alle aziende attraverso gli intermediari finanziari come le banche e daciò ci devono guadagnare con un tasso r, infatti deve valere la relazione a destra cioè la derivata deve esser positiva a dimostrare che maggiore è r e maggiore è la volontà da parte dei consumatori a versare e viceversa. La banca anche ottiene un pagamento attraverso un tasso di interesse dalle aziende per poter concedere fondi e quindi la derivata di I rispetto a tale tasso è negativa, cioè più il tasso è alto e più le aziende sono meno incentivate a prendere tali fondi e la derivata è appunto negativa a differenza di prima. In Cc i due tassi di interessi sono uguali e possiamo metterlo sullo stesso grafico, ma se così fosse la banca non ci guadagnerebbe nulla. Nell'economia reale c'è una differenza che si chiama spread, cioè il tasso concesso alle famiglie (tasso passivo) è inferiore a quello concesso alle aziende (tasso attivo), la differenza è positiva.Ciò fa il profitto della banca. Tornando in equilibrio dunque vale che S=I, cioè i risparmi sono pari alle banche e quindi l'accumulazione del capitale è determinata dai livelli di risparmio delle famiglie. Se le famiglie smettono di risparmiare le aziende smettono di investire e quindi crescere. Ciò che fa crescere la torta è dunque l'aumentare di risparmio e non di consumo. Oggi regna l'idea che sia il consumo a far crescere l'economia in quanto il consumo non ha una dimensione di futuro. Fornire soldi alle famiglie per poter consentire loro di consumare è una politica di tipo assistenziale in condizioni come questa in cui c'è molta povertà. Questo tuttavia, non ci farà uscire dalla crisi in prospettive future, ma al massimo attuare queste politiche potrà consentire risparmi che potranno determinare crescite future. Ovviamente se aumentano i consumi aumenta anche la domanda alle imprese e quindi il fatturato.
Iconsumi però non hanno possibilità ti essere trasferiti nel tempo e dunque ciò è vero al tempo T ma non al tempo t+1. Torniamo al discorso che è la offerta che chiama la domanda e non il contrario: devo pensare prima a far crescere l'azienda tramite investimenti e dunque a far risparmiare il consumatore e poi a farlo consumare vedendogli ciò che ho prodotto. Il RdC è una politica di tipo assistenziale per sostenere livelli di consumo, far aumentare domanda e fatturato. Il punto è che per attuarlo il governo prende i soldi in prestito e dunque è possibile fare una politica assistenziale intensiva, ma bisogna garantire di averli questi soldi. Dunque, non si può dire che è da determinare o a meno che non si dice da cui vengono i soldi per aumentare la domanda. L'ideale sarebbe far crescere il PIL per aiutare le famiglie in difficoltà senza sconquassare la torta, cioè non indebitarsi ma facendo
comunque crescere l'economia aiutando le famiglie in difficoltà. Se voglio incrementare i livelli di consumo devo mettermi nelle condizioni di poterlo fare sennò devo indebitarmi. Ciò che ci interessa della relazione di oggi è dunque tale uguaglianza, cioè le famiglie offrono risparmio alle aziende che lo materializzano in termini di investimenti produttivi per aumentare la dimensione d'impresa e tale crescita determinerà un aumento dell'occupazione cioè maggiore reddito delle famiglie e quindi maggiori risparmi. Dunque, si innesca un motore endogeno auto-alimentante e ciclico che non si esaurisce mai. Questo è il motore sano dell'economia. 8/10 MODELLO DI SOLOW L'investimento al tempo T è la variazione che lo stock di capitale ha nella stessa unità di tempo. Dunque riscriviamo la relazione come S=Kpuntato. Il risparmio è una scelta delle famiglie come abbiamo detto e come ipotesi lo consideriamo.Una percentuale del reddito, s (propensione marginale al risparmio), è compresa tra 0 e 1. Questo ammontare di risparmio è dunque una percentuale del reddito delle famiglie, come vediamo dalla formula in figura.
Y, cioè il reddito, è la contropartita all'impiego come lavoratori e inoltre tanto producono le aziende, tanto viene consumato dalle famiglie. Dunque passiamo all'equazione dinamica in figura.
Sulla funzione di produzione sono state dette molte cose, come vediamo in figura, ma adesso abbiamo bisogno di una formula esplicita. Tale formula la prendiamo da Cobb Douglas, cioè quella che vediamo in figura e che di fatto, calcolando le derivate, vediamo che le proprietà sono coerenti con le ipotesi fatte su una funzione di produzione.
In realtà, Cobb-Douglas fecero un ulteriore passo dicendo che α e β sono minori di 1, ma la loro somma è uguale a 1. Ciò vuol dire che la funzione di produzione esibisce dei rendimenti di scala costanti (CRS).
Cioè se io moltiplico entrambi i fattori di produzione per lo stesso scalare, tutta la produzione risulta moltiplicata per lo stesso scalare λ. Ciò avviene solo con l'ipotesi che α più beta sia 1. La Cobb Douglas è coerente con l'idea di Pareto che in CC tutti i mercati portano sempre a un'ottima individuale e collettiva e in altri termini ciò vuol dire che tutto ciò che viene prodotto viene consumato (Teorema di esaustione del prodotto). Se la funzione non ha CRS non si può applicare questo teorema e quindi i mercati non sono in grado di reggere automaticamente lo squilibrio D-O. In realtà vi sono altre leggi che hanno questa proprietà però deve essere vero che tale funzione esibisca dei CRS. La funzione Cobb Douglas ha in realtà altre proprietà importanti: se non invece di esprimere il prodotto complessivo, ci concentriamo al prodotto procapite (produttività media cioè
quantoun singolo lav produce in media e qui